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Sommario |
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E' convocata per oggi (giovedě 16 settembre 2004, alle ore 12.00, presso la Segreteria della Conferenza dei Presidenti: Via Parigi, 11 - Roma) una seduta straordinaria della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome.
All'Ordine del giorno della Conferenza
delle Regioni le "Determinazioni in merito alle proposte emendative
presentate dal Governo in relazione al Disegno di Legge costituzionale
licenziato dalla I Commissine Affari Costituzionali della Camera dei
Deputati (AC 4862) recante “Modificazione di articoli della parte II della
Costituzione". (red) |
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''Il presidente
della Repubblica ha detto cose molto importanti e pienamente
condivisibili''. Cosi' il presidente della Regione Emilia-Romagna
Vasco Errani ha
commentato il discorso pronunciato da Ciampi a Piacenza Tre gli aspetti
che Errani ha sottolineato, tutti collegati al tema del federalismo.
''Penso - ha detto -in particolare alle questioni dell'unita' del Paese,
del corretto funzionamento dell'iter legislativo e dell'assoluta
necessita' del dialogo e dell'ampia condivisione di una riforma
costituzionale che riguarda gli elementi fondanti della nostra Repubblica''. |
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Non convince il presidente
della Regione Lazio Francesco Storace ''il riformismo creativo del
ministro Calderoli sul Senato federale''. Ed in un'intervista a ''La
Repubblica'' (Storace-
no al creativo Calderoli trasforma i governatori in clandestini)
l'esponente di An afferma: ''Io non sono disposto a fare il clandestino''. |
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''Con questa
riforma il federalismo fa un passo indietro e sprofonda''. E' il commento
del presidente della Regione Toscana
Claudio Martini
(nella foto) appena ricevuto il testo degli emendamenti presentato dal
ministro Calderoli in Parlamento. ''Ricevo oggi - dichiara Martini - alle 13.30 le 46 pagine contenenti il maxi-emendameno al testo di riforma federalista che il governo ha presentato ieri in Parlamento e che ha inviato solo stamani (ndr. ieri) alle Regioni chiedendoci entro domani un nostro parere. Credo sia del tutto evidente che siamo in un clima surreale: il metodo della discussione proposto e' del tutto inadeguato all'importanza dell'argomento. Le Regioni non sono state coinvolte ne' messe in condizioni di svolgere un ruolo costruttivo''. Da una prima lettura del testo Martini osserva che ''il Senato federale e' un assoluto pasticcio'' e che ''con questa proposta le Regioni vengono marginalizzate e ridotte al ruolo di semplice spettatore; il federalismo fiscale, vero motore della riforma, che doveva essere gia' partito nel 2003, viene rinviato di ben 5 anni. Si registra inoltre un confuso e sconclusionato ritorno a competenze esclusive dello Stato senza nessuna seria valutazione di coerenza e funzionalita'''. ''E che dire poi ţ osserva ancora Martini - dell'ulteriore frantumazione delle competenze proposta: alimentera' solo nuovi conflitti e tensioni, con il risultato di complicare anziche' semplificare. Persino nella tutela della salute si prospettano nuove soluzioni pasticciate. Per non parlare della devolution, che prevede l'assegnazione di competenze esclusive alle Regioni in materia di assistenza e organizzazione sanitaria, organizzazione scolastica, definizione dei programmi scolastici e formativi di interesse delle Regioni, polizia locale, con conseguenti rischi di creare nuove e ingiustificate differenze tra i cittadini in settori che riguardano diritti fondamentali.Mi sembra quindi che invece dell'annunciato storico passo in avanti del federalismo siamo caduti in una buca da cui rischiamo di non venir piu' fuori''. Il testo concordato dalla maggioranza per la riforma federale non piace al presidente del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Illy. ''Non e' un granche': io ho sempre detto che il modello di riferimento deve essere quello del Bundesrat, ogni altro pasticcio non dovrebbe neanche avere il nome di Senato Federale''. ''Arrivo a dire che sarebbe meglio - prosegue Illy - lasciare anche le cose come stanno, cioe' un Senato eletto direttamente dai cittadini, senza nemmeno la contestualita' con le elezioni regionali. Cosa quest'ultima che non serve assolutamente a nulla, e non serve certamente a dare il senso del federale a quel Senato''. ''Il fatto poi che partecipino al Senato due esponenti di ogni regione - rileva ancora Illy - e' solo un contentino. Qualcuno dice che sarebbe meglio di niente, come dice il proverbio, ma io la penso in modo un po' diverso da altri miei colleghi: questa soluzione di due rappresentanti per le regione migliora forse un po' la cosa, ma alla fine ne esce una scelta pasticciata. E allora - conclude - o si va con piu' coraggio verso il modello del Bundesrat tedesco oppure e' meglio che ci teniamo il Senato come e' oggi, senza alcun collegamento con le regioni''. ''Nell'ambito del possibile, una soluzione molto buona''. Cosi' il governatore veneto Giancarlo Galan commenta l'accordo trovato in maggioranza sulla riforma federale dello Stato. ''E' una soluzione che fa chiarezza sulle competenze concorrenti tra Stato e Regioni - spiega - che hanno finora arricchito gli studi degli avvocati e amministratori. E' inoltre il primo caso in Italia in cui si riduce il numero dei parlamentari e una Camera di fatto sopprime se' stessa: sono felice del fatto che siano le Regioni a dettare i tempi del Senato federale e non il contrario, nel senso che, se io decado, decadono anche i senatori eletti nella Regione''. ''Credo che Calderoli abbia fatto un lavoro assolutamente encomiabile - aggiunge Galan - perche' faticoso e complicato, ma in cui lui ha tenuto conto di tutte le esigenze. Non avrei poi mai pensato che si potesse ottenere quel principio di federalismo fiscale''. Quanto al giudizio dato invece dal suo collega Riccardo Illy, che ha definito questo Senato federale un pasticcio, ''sono d'accordo con lui - risponde Galan - e tutti lo siamo, compreso Calderoli. Siamo d'accordo sul fatto che il Senato avrebbe dovuto essere espressione solo delle Regioni. Ma come avremmo potuto trovare un Senato pronto a suicidare se' stesso? La questione e' che mentre negli Usa e in Germania il Senato e' nato con lo stato federale, qui dobbiamo inserire nello Stato centralista un impianto federalista''. (gs) |
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Le Regioni potranno
decidere di mettere mano alla leva fiscale. Lo ha confermato il
presidente della Conferenza delle Regioni,
Enzo Ghigo, al
termine dell'incontro con il ministro dell'Economia Domenico Siniscalco
sulla finanziaria. Si tratta, tuttavia, di un meccanismo 'estremo' a cui
potranno fare ricorso le Regioni nel caso in cui dovessero sforare la
spesa sanitaria. ''Si tratta di una possibilita' - ha spiegato Ghigo-,
un meccanismo cioe' di penalizzazione per eventuali sforamenti. Si
tratta di una prospettiva, quella di ricorrere alla leva fiscale, ma e'
chiaro che per le Regioni si tratta di una cosa negativa''.
Quanto alla possibilita' di introdurre un ticket sui farmaci, Ghigo ha confermato che ''e' una possibilita' che non esiste. Non ne abbiamo proprio parlato''. Il tetto del 2%, previsto per la spesa della P.A., non dovrebbe riguardare i rinnovi contrattuali. Le Regioni intanto potrebbero veder sbloccata la possibilita' di metter mano alle aliquote locali per contenere eventuali sforamenti di spesa oltre il tetto del 2% che invece per loro varra'. Il Governo, di contro, si impegna ad aumentare la dotazione del Fondo Sanitario (dovrebbe essere di circa 90 miliardi di euro per l'anno prossimo). Tra le proposte rispunta un 'bonus' per chi tiene gli anziani in casa; uno per gli incapienti, maggiori facilitazioni per ottenere prestiti mentre dovrebbe essere tramontata l'ipotesi di un ticket sanitario nazionale. Per quanto riguarda i rinnovi contrattuali del pubblico impiego parla oggi il vicepremier, Gianfranco Fini, che, dopo le proteste dei sindacati di ieri annuncia: ''Credo che per il rinnovo del contratto del pubblico impiego l'eccezione debba essere considerata''. Ghigo afferma: ''ci sara' di nuovo la possibilita' di vedere le aliquote locali. L'incremento del fondo sanitario sara' di una certa consistenza e noi dovremo impegnarci a stare entro il tetto del 2%. Ma se non ci riuscissimo potremmo ricorrere alla leva fiscale. Anche se e' chiaro che nessuno vorrebbe farlo''. Il tetto del 2% varra' anche per la spesa sanitaria delle Regioni ma il Governo si impegna ad aumentare il Fondo sanitario che nel 2005 dovrebbe essere intorno ai 90 miliardi (cioe' piu' degli 82 del consuntivo 2004). Se comunque le Regioni dovessero sforare dovranno recuperare mettendo mano alle aliquote locali. (red) |
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''Abbiamo cominciato bene la conferenza
nazionale di Genova'' Lo ha detto il presidente della Conferenza dei
presidenti delle Regioni Enzo Ghigo (nella foto) lasciando alle 21,30 di
ieri sera Palazzo Chigi. Ghigo si e' detto piacevolmente sorpreso della partecipazione al vertice con le Regioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e del ministro dell'Economia Domenico Siniscalco. ''La riunione e' andata bene. Da parte di tutti c'e' stato un plauso per il fatto che il governo abbia assunto questa iniziativa - ha detto Ghigo - Mi sembra di poter dire che siccome c'era anche presente il Presidente del Consiglio, cosa del tutto inattesa. Si e' detto che da questa riunione inizia la conferenza Nazionale di Genova (in programma dal 20 al 21 prossimi ndr.)''. ''Credo che inizi finalmente - ha aggiunto Ghigo - una interlocuzione tra governo e Regioni per tentare di dare quelle risposte alle problematiche che il turismo oggi pone sul tavolo: cioe' una perdita di competitivita', la necessita' di creare una Agenzia di promozione pubblica sul modello di altri paesi e tanti altri aspetti''. ''Abbiamo iniziato bene - ha aggiunto il presidente della Conferenza de presidenti delle regioni - adesso dovremo proseguire dopo Genova. Il governo ha detto 'da Genova ci aspettiamo di avere delle proposte, queste proposte poi nel tavolo successivo verranno valutate'. La cosa che posso notare di novita' e' che questa problematica viene assunta dallaPresidenza del Consiglio. Percio' il tavolo sulle problematiche del turismo si svolgera' a Palazzo Chigi guidato dal sottosegretario Letta tra governo e Regioni''. (red) |
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