|
||||||||||||||||||||||||||
Sommario |
||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||
"Domani sara' il
giorno cruciale, l'incontro di oggi e' servito per chiarire ulteriormente
alcuni aspetti: il testo non c'e' ancora, abbiamo riflettuto sulle
considerazioni che il ministro Calderoli ha fatto", ha detto il presidente
della Regione Abruzzo,
Giovanni Pace. Dopo l'incontro di ieri sera "senza testo" con i ministri Calderoli e La Loggia, e dopo aver letto oggi il provvedimento, le Regioni prevedono domani di elaborare un documento comune con degli emendamenti alla riforma costituzionale che istituisce anche il Senato federale. Oggi, infatti, sarà presentato alla Camera. Sempre per domani è prevista quindi una riunione straordinaria della Conferenza delle Regioni: è convocata infatti la Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome in seduta straordinaria per Giovedì 16 settembre 2004 (alle ore 12.00 presso la Segreteria della Conferenza dei Presidenti - Via Parigi, 11 – Roma), all'Ordine del giorno: 1) Determinazioni in merito alle proposte emendative presentate dal Governo in relazione al Disegno di Legge costituzionale licenziato dalla I Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati (AC 4862) recante “Modificazione di articoli della parte II della Costituzione”. Questa sera - ha spiegato Ghigo - al termine della riunione con i ministri di ieri - "non abbiamo assunto posizione, anche se e' emersa soprattutto sulla composizione del Senato federale una linea comune: giovedi' presenteremo un documento comune, una volta avuto il testo e visto gli emendamenti", ha affermato il presidente della Conferenza delle Regioni. Secondo Ghigo (Contratti pubblici, no dei sindacati al tetto del 2%, che oggi guiderà una delegazione della Conferenza delle Regioni al ministero del tesoro da Siniscalco), la richiesta di avere nel futuro testo di riforme costituzionali "la contestualita' secca e' una posizione che il governo sembra accogliere, e poi vogliamo discutere la composizione del Senato federale. Questa e' la partita ancora aperta". ''La proposta del Senato federale attualmente sul tappeto in Italia mi sembra un incredibile pasticcio'': ha dichiarato Roberto Formigoni, presidente della Lombardia. Secondo Formigoni, infatti, sarebbe meglio trasformare il Senato federale in una specie di Bundesrat, dove siedono gli stessi governatori, o comunque in una camera in cui i senatori siano eletti nella stessa scheda con cui si eleggono presidente e Consiglio regionale. ''Se anche questa strada fosse irrealizzabile - ha aggiunto il governatore lombardo - resterebbe una sola cosa da fare: costituzionalizzare la Conferenza Stato-Regioni rendendola un luogo di mediazione fra i due livelli istituzionali''. Non solo la Germania, pero', secondo Formigoni, ma anche la Spagna e' un esempio che il federalismo puo' funzionare. Soprattutto la Spagna dimostra, infatti, che ''la differente gradazione assunta dalle Regioni non e' un fattore di divisione tra parti dello Stato, ma un potente meccanismo che responsabilizza le Regioni''. E perche' anche in Italia le Regioni siano responsabilizzate completamente e' importante che si realizzi il federalismo fiscale rendendo il prelievo fiscale materia concorrente fra Stato e Regioni, legando le risorse alle reali competenze di Regioni, Comuni e Province, e premiando ''chi spende meglio - ha spiegato - non certo, come accade oggi, chi spende di piu' ''. Il del Lazio Francesco Storace ha spiegato:''Noi governatori abbiamo detto no all'ipotesi dei due rappresentanti delle Regioni nel Senato federale: fa ridere. La logica vorrebbe che fossero i presidenti delle Regioni a rappresentare il territorio in quella sede''. L' art.3 della riforma, quello che prevede il Senato federale, ''va riscritto, perche' cosi' e' un pasticcio''. ''Lo abbiamo detto anche al ministro Calderoli, in queste condizioni le Regioni con il Senato federale rischiano di fare quotidianamente a pugni''. Il presidente ha detto anche di essere in attesa ''dei testi con la 'T' maiuscola che saranno depositati alla Camera''. C' e' una valutazione ''positiva sull' impianto generale della riforma, perche' penso che finalmente il cittadino potra' scegliere il leader e la maggioranza, il programma di governo''. E' stato ristabilito, sempre secondo Storace, ''il principio di unita' nazionale", inoltre, la riforma deve riconoscere ''alla capitale potesta' legislativa con devoluzione di poteri''. Positivo, infine, ''il principio stabilito della sussidiarieta' orizzontale''. Tre sono le ipotesi in campo, ha infine sintetizzato Storace: il modello tedesco, il piu' gradito dai governatori; la rappresentanza nel senato federale dei presidenti delle Regioni (ipotesi che pero' non piace a molti governatori del centrosinistra); o, nel caso non vi sia alcuna presenza di rappresentanti degli enti locali, la costituzionalizzazione della conferenza Stato-Regioni. ''Sul rafforzamento dei momenti di incontro tra gli esecutivi, siamo tutti d'accordo'', ha detto il presidente delle Marche, Vito D'Ambrosio, rispondendo a una domanda sull'ipotesi di costituzionalizzare la Conferenza Stato-Regioni. ''Siamo anche tutti d'accordo - ha aggiunto - sul fatto che il senato federale deve essere contestuale in entrata e in uscita. Netta invece la divisione sulla presenza o meno dei presidenti delle regioni nel senato federale: il centrosinistra e' orientato per un secco no al loro ingresso''. (gs) |
||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||
|
''Ho raccolto le
indicazioni rispetto alla composizione del Senato federale: mi sembra che
l'idea prevalente sia quella di non prevedere la presenza dei
rappresentanti regionali o degli enti locali ma affidarsi alla
contestualita' assoluta introdotta dagli emendamenti nel testo, e
attraverso la costituzionalizzazione delle conferenze'', ha detto il
ministro delle Riforme
Roberto Calderoli (nella foto)
al termine dell'incontro con i presidenti delle
regioni. |
|||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||
|
''La vostra riforma non serve a
ridisegnare l'ordinamento costituzionale, ma a cementare un
patto politico nella maggioranza", ha affermato nell'Aula
della Camera il capogruppo Ds
Luciano
Violante (nella foto) che, intervenendo
nella discussione generale del ddl sulle riforme ha proposto ''un'Assemblea costituente eletta dai cittadini con
voto proporzionale e con mandato limitato alla proposta di un
organico progetto di riforma della forma di Stato, della forma
di Governo e della forma del Parlamento''. |
|||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||
''Dobbiamo dire chiaro
e tondo agli elettori che al governo non rifaremo 'pari pari' quello che
abbiamo fatto anni fa''. Così Francesco Rutelli, ospite della Festa
nazionale dell'Unita' parlando della riforma del federalismo: ''Non tanto
perche' e' stata approvata a maggioranza dopo che lo stesso centrodestra
l'aveva condivisa in bicamerale. Di quella riforma altre cose non andavano
bene. Dire che la Repubblica e' fondata su Comuni, Province, Regioni e
Stato e' un approccio discutibile''. Subito dopo Francesco Rutelli ha aggiunto che ci sono risorse, come per esempio quella dell'energia elettrica, che non possono essere ''spalmate'' tra gli enti locali perche' dal loro funzionamento dipende il futuro del paese. Un'altra autocritica e' stata fatta da Rutelli sul conflitto di interessi: ''E' stato un errore - ha ammesso - non approvare questa legge nei primi cento giorni del nostro governo''. (red) |
||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||
|
Governance di qualita' per l'Emilia,
titola "Italia Oggi".
Il Consiglio della regione
Emilia-Romagna ha continuato l'esame del testo statutario e ne ha approvato il Preambolo (favorevoli ds, prc, verdi, pdci, ind. sin, pri, sdi e Graziano Pini della margherita; astenuti gli altri consiglieri della margherita; contrari fi, an, lega nord e udc). Il testo e' rimasto invariato rispetto alla prima lettura; sono stati infatti bocciati i 18 emendamenti presentati.
|
|||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||
|
Il Capo dello Stato
ha nominato
Giudice Costituzionale
il Professor Franco Gallo che sostituisce il
Professor Gustavo Zagrebelsky, scaduto dalle funzioni il 13 settembre
2004. Un esperto di diritto tributario
tra universita' e professione. Franco
Gallo, nominato da Ciampi giudice costituzionale, e' nato a Roma il 23
aprile 1937. Professore ordinario di diritto tributario presso la
facoltà di giurisprudenza della Luiss, Gallo e' anche titolare
dell'omonimo studio tributario con uffici a Roma e Milano. Prima della
Luiss, dove ricopre anche l'incarico di direttore del dipartimento di
scienze giuridiche, ha insegnato presso la facoltà di Scienze politiche
dell'università di Napoli e quella di giurisprudenza dell'università di
Parma e della II università di Roma.
Gallo, e' stato ministro delle finanze del governo Ciampi nel 1993-1994. Alla sua permanenza al dicastero si deve, tra l'altro, la prima regolamentazione degli studi di settore, la parziale detassazione della prima casa, l'adeguamento della normativa fiscale alla direttiva comunitaria sul bilancio, l'avvio della semplificazione fiscale a cominciare dal modulo della dichiarazione dei redditi, il famigerato 740 definito 'lunare' dall'allora presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro. Dopo la parentesi ministeriale Gallo e' tornato all'insegnamento e alla professione rifiutando sempre incarichi e candidature politiche. Alla Consulta approda per scelta del presidente Ciampi con cui Gallo ha mantenuto un saldo rappporto di stima e amicizia. (sm) |
|||||||||||||||||||||||||
|