|
||||||||||||||||||||||||||
Sommario |
||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||
Regioni in trincea. il Governo ci senta,
titola "il Sole24 Ore" (cfr.anche Riforme,
si alla sussidiarietà fiscale).
Già in precedenza, in occasione dei
confronti istituzionali avvenuti con
i Presidenti di Senato e Camera
(cfr. Documento Regioni
su Senato Federale), nonché in
sede di audizione Parlamentare, i Presidenti delle Regioni hanno
rappresentato problemi rilevanti relativi alla coerenza dell’impianto di
riforma allora proposto, formulando anche specifiche richieste emendative.
Le Regioni quindi ritengono che tale incontro è ora necessario ed urgente per chiarire gli strumenti con cui il Governo ha affrontato o intende affrontare tali problemi nel testo che è all’esame dell’Aula della Camera.
La Conferenza sottolinea la necessità che
tale incontro con il Ministro per le riforme istituzionali avvenga prima
che siano presentati gli emendamenti all’attenzione del Parlamento, in
modo da permettere la possibilità di una reale interlocuzione
istituzionale. |
||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||
|
"Mi auguro che Calderoli riesca a correggere alcuni aspetti critici, consentendo
all'Italia di fare un passo avanti verso il federalismo. Perche' qualche
articolo della riforma rischia di farci fare passi indietro, come
quello che prevede di affermare l'interesse nazionale. Soprattutto se
questa clausola interferisse con poteri che le Regioni hanno gia'
acquisito in passato", ha affermato il presidente
del Friuli Venezia Giulia
Riccardo Illy (nella foto), in
una
intervista al quotidiano on line affaritaliani.it
Per Illy la riforma costituzionale “Se venisse approvata così com'è uscita dal Senato, senza apportare cambiamenti, le Regioni a statuto speciale rischierebbero di perdere alcune prerogative. Alcuni poteri, che oggi sono esclusivi, diventerebbero materie concorrenti. I presidenti del consiglio delle Province e Regioni autonome hanno proposto ai ministri Calderoli e La Loggia cinque emendamenti che dovrebbero risolvere il problema. Sul rischio di perdere competenze, il ministro per le riforme ci ha dato ragione e contiamo sul suo appoggio per superare le difficoltà contenute nel testo attuale”. Alla domanda sul federalismo fiscale, Illy risponde che “Come Regione autonoma percepiamo il 45% dell’Iref, il 75% dell'Irpef e l’80% dell’Iva. E con questo sistema siamo interessati a sviluppare l’economia per avere sempre più risorse a disposizione. Intendiamo applicare lo stesso modello anche nel trasferimento delle risorse a Comuni e Province, che sono gli enti che erogano direttamente sul territorio”. (red) |
|||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||
|
Proprio mentre
la Camera si appresta ad esaminare un testo di riforma della Costituzione
che prefigura un radicale riassetto istituzionale del Paese, si continua
a discutere attorno al "grande assente" del processo riformatore: il
federalismo fiscale. "La trasformazione dell’Italia in “stato federalista’
(cd. devolution) - scrive su il Sole 24 ore - "La
vera priorita' e' il fisco federale" - Vittorio Emanuele
Falsitta (nella foto), responsabile fiscale di forza Italia - rende ancora
più pericoloso il processo di realizzazione dell’autonomia impositiva dei
governi locali già avviato con la riforma costituzionale, E ciò proprio
perché l’Italia non è uno Stato federalista: non è la devoluzione -
sottolinea Falsitta - presupposto del federalismo fiscale, ma questo
presupposto di quella. Sicché la concomitanza dei due processi di
trasformazione implicherebbe gravi rischi di instabilità giuridica,
politica e finanziaria. Solo la preventiva attuazione di una vera ed
efficace autonomia impositiva dei governi locali (con tributi propri in
senso tecnico) è idonea a migliorare l’attività di finanza pubblica,
dunque, a creare la disponibilità di risorse per realizzare con
consapevolezza e controllo i mutamenti giuridici delle istituzioni
politiche: la devolution, appunto". |
|||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||
Oggi pomeriggio è previsto un vertice
a palazzo Chigi sulle riforme costituzionali. ''Al vertice di oggi con
Berlusconi dirò che il tentativo di depotenziare il sistema delle Regioni
e' sbagliato'', ha annunciato il presidente del Lazio,
Francesco Storace
(nella foto): ''Allora e' meglio lasciare le cose come stanno - spiega
Storace - e costituzionalizzare la conferenza Stato-Regioni''. Inoltre Storace pensa "alla scelta del capo del governo, al fatto che si sia riportato l'interesse nazionale tolto dall'Ulivo, penso ai poteri legislativi dati alla Capitale. Poteri fortissimi che trasformano Roma ladrona in Roma padrona di se stessa''. ''Ci sono quindi passaggi importanti - prosegue Storace - però il meccanismo va affinato perché se le Regioni manifestano inquietudine si potrebbe verificare quello che è già successo in passato con il referendum quando 12 governatori su 9 del centrodestra si schierarono con l'Ulivo''. Infine, sulla proposta dell'Udc circa la sussidiarietà del federalismo fiscale, Storace commenta: ''è una tesi affascinante, ma ancora non l'ho letta nel dettaglio''. (red) |
||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||
|
''Sono sempre convinto che
Biasotti debba
ricandidarsi alla presidenza dela Liguria: glielo avevo chiesto un anno e
mezzo fa e sono sempre della stessa idea. Biasotti pero' si decida presto
e non si faccia pregare'', aveva detto il ministro per l'attuazione del
programma, Claudio Scajola, che inoltre affermava: ''Siamo due persone
diverse con due stili diversi''. Ma il presidente Biasotti in una intervista rilasciata al "Secolo XIX" (Biasotti - no al bis candido Scajola; Scajola sfida Formigoni) ha annunciato che non si ricandida. Al suo posto suggerisce al Polo di scegliere un politico, il ministro Claudio Scajola, perché "e' l'unico capace di ricompattare la coalizione di centrodestra". Biasotti pone sia delle ragioni personali a questa decisione: "sono stanco, per quattro anni mi sono impegnato a risolvere grandi questioni come IIT, terzo valico,Ferrania, Acciaierie, Finmeccanica" ma anche delle ragioni legate ad una disaffezione con il mondo della politica che non nega lo abbia deluso: "E' faticoso fare il governatore in un certo modo. Non c'e' classe politica matura per affrontare le questioni senza essere ostacolati dalla solita cupola". (red) |
|||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||
|
"Il terrorismo è inammissibile. Sempre.
Tanto più dopo la tragedia di Beslan e il sequestro delLe due giovani
donne italiane impegnate a portare la pace in Iraq. Diciamolo chiaro e
forte e rilanciamo da qui il dibattito su come combattere la cultura della
guerra. Giuliano Amato chiede che non ci sia ambiguità, né
giustificazionismo. lo dico: benissimo e vorrei non fermarmi alle parole.
Proporrò che in Toscana Regioni e Comuni dedichino una giornata alla lotta
contro il terrorismo ed alla solidarietà con tutte le vittime, con
manifestazioni in ogni città", ad annunciarlo è Claudio Martini con un
intervento pubblicato oggi da l'Unità ("La
politica dei fatti contro il terrorismo"). Saranno, scrive
Martini (nella foto) "Manifestazioni aperte, a cui tutti possono aderire
per testimoniare contro il terrorismo e la guerra, contro il disprezzo
della vita umana. contro le logiche delle armi e della morte, Si potrebbe
fare cosi in tutta Italia, dando vita ad una mobilitazione straordinaria
non limitata solo alla condanna di quanto accaduto, ma per chiedere alla
politica di costruire un futuro diverso, senza guerre o laceranti
squilibri, per riaffermare il rifiuto netto della violenza e un maggiore
impegno per la giustizia". |
|||||||||||||||||||||||||
|