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Sommario |
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Comincia con la Provincia di
Benevento (nella foto il Presidente della Provincia, Carmine Nardone)
la kermesse della Regione Campania che - a partire dal 14 settembre
e fino al 18 - da il via ad una "settimana
dedicata alla regione" e che oltre a
mettere in vetrina i "gioielli" delle sue Province (ovvero i prodotti
tipici locali, dai celebri distillati alle ceramiche, alle raffinatezze
del proprio patrimonio enogastronomico) intende cogliere questa occasione
per provare a fare il punto su temi rilevanti per il futuro e per lo
sviluppo del territorio. L'appuntamento è a Roma, dal 14 al 18 settembre 2004 presso il Salone della Regione Campania (Via Poli, 29 - 00187 Roma) e nelle giornate da mercoledì 15 a sabato 18 settembre sarà aperta al pubblico una esposizione di prodotti tipici locali. Durante la prima giornata, il 14 Settembre, si terrà alle. 15.00 una conferenza stampa (presiede: Giovanni Mastrocinque, Vicepresidente Provincia Benevento e intervengono: Antonio Bassolino, Presidente Regione Campania e Carmine Nardone, Presidente Provincia Benevento). Alle ore ore 16.00 avrà inizio invece un Convegno dedicato al tema: "Ricerca, nuove tecnologie e sviluppo locale" (presiede: Giovanni Mastrocinque, Vicepresidente Provincia Benevento; Relatori: Luigi Nicolais, Assessore Regione Campania, Carmine Nardone, Presidente Provincia Benevento, le conclusionisono affidate ad Antonio Bassolino, Presidente Regione Campania). Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere all'Ufficio di Roma Regione Campania o all'organizzazione . Si apre invece in Piemonte una singolare manifestazione: il Campionato del mondo dei boscaioli. E' la sfida tra i boscaioli di ogni continente: dal 13 al 20 settembre, nello scenario delle valli di Lanzo, atleti provenienti da 29 diverse nazioni si affronteranno a colpi di accette, seghe e moto (red) |
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Mentre il viceministro all'Economia,
Mario Baldassarri (nella foto), in una intervista a ''Avvenire"
preannuncia che "Il prossimo modulo della riforma fiscale sara'
''concentrato sui redditi fino a 60-65mila euro lordi e sulle
esigenze dei nuclei familiari'' e che la riforma fiscale si
realizzera' calibrando ''detrazioni e deduzioni'', con un
intervento che, per il 2005, sara' di circa 6 mld di euro, fra Irpef
e Irap da inserire nella finanziaria, il Ministro Sirchia affronta
il tema del rinnovato del patto di stabilità. ''C'e il patto di stabilità sanitario che scade a fine anno, da rinnovare. E serviranno più finanziamenti, anche per contratti e convenzioni'', spiega il ministro della Salute Girolamo Sirchia, in un'intervista al 'Sole 24 Ore', Controlli sulle regioni che sforano spiega cosa c'e' da attendersi nella Finanziaria 2005: ''presto ne parleremo con Siniscalco e con le Regioni -dice- e metteremo a punto insieme qualsiasi intervento''. ''Il rifinanziamento del fondo sanitario e' sicuro -aggiunge il ministro- ma vedremo in seguito come realizzarlo ed entro quali disponibilita'. L'aumento delle risorse non potra' pero' avvenire 'alla cieca' -avverte Sirchia- Va applicata la strategia dell'accordo di Cernobbio con le Regioni. Perchénon si può pagare l'inappropriatezza o i mancati controlli''. Sottolineando che sono cinque le regioni che sfondano, il ministro anticipa che la sua idea è di ''poter applicare, a un certo punto, i controlli governativi con una sorta di poteri sostitutivi concordati insieme. Non immagino alcun atto punitivo -chiarisce- ma un intervento nel loro stesso interesse''. Sul fronte delle entrate si registra la crescita del 13,56% degli incassi tributari delle Regioni tra gennaio e marzo 2004 e gli stessi mesi del 2003. E questo, mentre il finanziamento del settore statale a favore delle regioni e' aumentato, nel primo trimestre 2004, rispetto all'analogo periodo del 2003, dell'11,1% passando cosi' da 17.117 a 19.014 milioni. A rilevarlo e' la trimestrale di cassa al 31 marzo 2004 inviata al Parlamento dal ministero dell'Economia. In particolare, nei primi tre mesi dell'anno in corso, le casse regionali hanno registrato entrate tributarie per 7.521 mln di euro. A crescere maggiormente, rispetto al primo trimestre 2003, sono stati gli incassi da imposte dirette (come l'Irpef regionale) che sono aumentate del 33,17%. Per quelle indirette (come l'Iva), invece, il gettito fiscale e' salito dell'8%. Per quanto riguarda, invece, gli incassi tributari di comuni e province la tabella del documento mette in evidenza come l'incremento nei primi tre mesi del 2004 rispetto a gennaio-marzo 2003 sia stato poco significativo (0,67%) e piu' dovuto comunque all'aumento delle imposte dirette (4,96%) che a quello delle imposte indirette (0,43%). In particolare, tra gennaio e marzo 2004 le casse di comuni e province hanno incassato un gettito pari a 2.708 mln di euro contro i 2.690 mln di euro dello stesso periodo dell'anno precedente (cfr. anche: In aumento le tasse incassate dalle Regioni su l'Unità e Regioni, crescono le entrate Italia Oggi). Nel frattempo la Giunta Regionale della Campania su proposta del presidente, Antonio Bassolino, ha approvato oggi una delibera con la quale si propone ricorso contro il D.L. n. 168/04 relativo ad “Interventi urgenti per il contenimento della spesa pubblica” affidando l’impugnativa dinanzi la Corte Costituzionale ai legali Vincenzo Baroni, coordinatore dell’Area Generale Avvocatura e Vincenzo Cocozza, ordinario di Diritto Costituzionale della Università Federico II. La normativa è stata impugnata dinanzi la Suprema Corte poiché interviene sulla formazione dei bilanci regionali ed invade la sfera di competenza legislativa delle Regioni, non limitandosi ad individuare tagli della spesa e misure volte al suo contenimento ma decidendo a livello centrale quali, ed in che misura, siano le spese che le Regioni, ma anche gli Enti Locali, devono tagliare.
“Abbiamo scelto di impugnare il
provvedimento – ha spiegato il Presidente
Bassolino – perché
si interviene, in modo illegittimo, sull’autonomia delle Regioni, dei
Comuni e degli Enti locali. In un momento difficile per l’economia del
paese Regioni e Comuni sono pronti a fare la propria parte ma è giusto e
doveroso che siano chiamati a partecipare alle scelte e alle decisioni”. |
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Un aumento produttivo nel Centro Nord di
circa il 15% e una sostanziale stabilità nel Sud lasciano prevedere che
la produzione vinicola nazionale si attesterà intorno ai 49 milioni di
ettolitri. Questi, in sintesi, i risultati dell' indagine effettuata
dall' Osservatorio vitivinicolo di
Confagricoltura per la vendemmia 2004.
L' analisi sulle previsioni della vendemmia e' stata effettuata sulla base delle risposte ottenute a un questionario inviato a circa 400 aziende vitivinicole associate. Nelle regioni del Centro Nord, nonostante le grandinate e piogge intense che hanno interessato in modo particolare alcune zone della Lombardia, del Friuli e dell' Umbria, si registra un trend produttivo crescente rispetto allo scorso anno, ottenuto anche grazie al controllo delle fitopatie in campo che ha consentito di limitare i danni al vigneto. Nel Sud invece, ad eccezione della Campania e parte della Calabria, la produzione si attesta su livelli simili a quelli dello scorso anno. Nel Meridione, infatti, ad avere una maggiore incidenza sono state le malattie della vite, peronospora in particolare, che hanno influenzato al ribasso le previsioni diffuse lo scorso luglio. Favorevoli aspettative, infine, anche dal punto di vista qualitativo. Per l'assessore regionale all'agricoltura Giancarlo Conta (nella foto) della regione Veneto: "Il buon andamento produttivo previsto dalle anticipazioni vendemmiali anche per il Veneto non deve farci dimenticare la necessità di trovare condizioni sempre migliori di concorrenzialità sui mercati nazionali e internazionali nel contesto di un ottimo rapporto prezzo-qualità". Si prospetta positivo il bilancio della vendemmia 2004 anche per la Regione Lombardia. "Nella nostra Regione - ha detto la vice presidente della Regione Lombardia e assessore all'Agricoltura, Viviana Beccalossi - la vendemmia 2004 è da considerarsi positiva sia peril livello qualitativo che quantitativo che vedono un incremento della produzione del 25 per cento rispetto all'anno scorso. L'uva è più che soddisfacente, i grappoli sono di assoluta qualità e l'aspetto sanitario molto buono". "Nel settore vitivinicolo, così come avvenuto in tutti gli altri comparti agricoli - continua Viviana Beccalossi - i concetti di qualità ed eccellenza in Lombardia sono da qualche anno una realtà concreta: il 100% della viticoltura lombarda è in zone a Denominazione Controllata e l'80% delle bottiglie di vino della nostra regione sono DOC o DOCG. Un fatto questo - continua Viviana Beccalossi - che offre certezze e sicurezze assolute al consumatore".
E
previsioni ufficiali per il settore sono state elaborate anche da
Assoenologi che ha stimato la produzione vitivinicola 2004 nelle
regioni italiane. Le stime sono valide fino a meta' ottobre, quando
saranno presentati i dati definitivi.
Ecco la tabella "Assoenologi" sulla produzione vitivinicola 2004 (vino e mosto). Nell'ultima colonna sono indicate le medie produttive arrotondate e ipotizzate per ogni regione. La scala qualitativa va da scadente a eccellente.
Prod. media Prod. % 2004 Stima hl Qualita' Piemonte 2.828.000
2.282.000 +20% 2.740.000 Ottima *Valle d'Aosta, Liguria, Umbria,
Molise, Basilicata, Calabria |
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Per
giovedì prossimo è convocata la
Conferenza delle Regioni in seduta straordinaria (9 settembre 2004 - ore
10.30 - Roma, Via Parigi, 11), con all’Ordine del giorno le Determinazioni
della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome
sul Disegno di Legge costituzionale licenziato dalla I Commissione Affari
Costituzionali della Camera dei Deputati (AC 4862) recante “Modificazione
di articoli della parte II della Costituzione”. (gs) |
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Liberalizzazione dei saldi e delle aperture festive e distributori della
benzina presso i grandi centri commerciali: queste le ipotesi su cui il
ministero delle Attivita' Produttive sta lavorando per contrastare il
carovita, secondo quanto riferito dall'assessore al Commercio del Comune
di Roma, e rappresentante dell'Anci, Daniela Valentini, al termine dell'incontro
tra i rappresentanti degli enti locali e il ministro Antonio Marzano.
Ipotesi che sono giudicate dagli enti locali pero' insufficienti per
combattere il caro-prezzi.
e l'incitamento del ministro ha lasciato
scettici Comuni e Regioni, ''perplessi'', al termine di un incontro al
ministero, per ''la mancanza di una strategia politica'' dietro alle
buone intenzioni.
Dopo la grande distribuzione, a cui a inizio agosto è stato proposto di congelare i prezzi fino alla fine dell'anno, al ministero e' stata oggi la volta degli enti locali, con in prima fila le Regioni, cui spetta la regolazione del settore commerciale. La ricetta di Marzano è infatti quella di far passare la lotta al carovita attraverso la liberalizzazione del commercio, partendo dall'apertura domenicale e festiva dei negozi fino allo sblocco dei saldi, per ora confinati a precisi periodi dell'anno. Agli enti locali, spiega Daniela Valentini, assessore al Commercio del Comune di Roma, presente all'incontro in rappresentanza dell'Anci, il ministro ha quindi proposto di riorganizzare la rete commerciale, liberalizzare i saldi, consentire l'apertura dei negozi anche la domenica e nelle festivita', infine collocare impianti di distribuzione di carburanti anche nei centri commerciali. ''Sono proposte che ci hanno lasciato perplessi - afferma Valentini - a me come a molti rappresentanti delle Regioni. Alla base manca una vera strategia e una politica di sistema che prenda in considerazione tutta l'organizzazione della filiera, a partire dalla produzione. Se manca questo, qualsiasi iniziativa si possa prendere e' destinata a fallire''. Concetto rimarcato in una intervista rilasciata a il Sole 24 ore dal Vicepresidente della conferenza delle Regioni, Vasco Errani (Errani- il primo strumento è programmare), secondo il quale per calmare i prezzi occorre prima di tutto una politica coordinata. l'incontro del Governo con le Regioni e gli enti locali avviene dopo un serissimo ritardo. L'inflazione è cresciuta nel vuoto di una politica nazionale coordinata. L’incontro promosso dal ministro Marzano va bene, ma da solo non basta: se si vuole discutere serve un insieme di proposte coerenti fra loro". "La qualificazione del commercio con crescita equilibrata di tutte le parti a beneficio dei consumatori - spiega Errani, citando qualche esempio della sua Regione - è riuscita a Modena, a Forlì, a Rimini, ma è avvenuta in tutta la regione". Ma esiste un nemico implacabile che si oppone a tale riqualificazione ed è "l’intervento casuale, privo di una strategia. Sennò bisogna riparare errori, difficoltà e ritardi. Se ci sono piani si procede velocemente, in una direzione trasparente e comprensibile". Un metodo che secondo Errani può produrre effetti anche sui prezzi: "Funziona perché si offre ai consumaori la possibilità di scegliere e di trovare un’offerta variata e competitiva. D'accordo con gli enti locali anche le associazioni dei consumatori: ''Marzano e' diventato il ministro della concorrenza stagionale - afferma Elio Lannutti dell'Intesa consumatori - non sa parlare di altro che di concorrenza, ma poi non la applica. Finora non e' stato in grado di fare una sola cosa utile per il Paese e i consumatori''. Per Marzano bisogna riservare "particolare attenzione a quei beni che hanno un peso particolare sui bilanci famigliari di alcune categorie di cittadini". Ma c'e' anche l'emergenza del prezzo del petrolio che "se non cala, ma io mi auguro accada a breve, dobbiamo porci il problema". Per l'assessore piemontese al bilancio, industria e lavoro, Gilberto Pichetto sono "utili interventi che permettano di rendere più trasparente la filiera completa dei prezzi, consentendo la piena tracciabilità dei prodotti, garantendo il rispetto delle norme dell'indicazione corretta dei prezzi, dell'etichettatura, delle offerte promozionali''. e al termine dell'incontro fra il ministro delle Attivita' Produttive, Antonio Marzano, e i rappresentanti di Regioni e Anci è emersa la decisione di avviare azioni concordate fra Governo e amministrazioni regionali per il contenimento dei prezzi e il rilancio dei consumi. ''Al ministro - ha sottolineato Pichetto - ho dichiarato la nostra piena disponibilità ad attivare iniziative concordate fra tutto il sistema degli enti locali, per adeguare le regole alla situazione di apertura dei mercati che si e' accentuata dopo l'introduzione dell' euro. (sm) |
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Giovani e dialogo interreligioso sono al
centro dell'attenzione, soprattutto dopo i fatti di "Ossezia". Un'indagine svolta dall' istituto di studi politici, economici e sociali Eurispes Marche sulla religiosita' in Italia ha reso noto alcuni dati e in certo qual modo ha cercato di fornire alcuni - e naturalmente parziali - elementi statistici. Considerando il totale dei cattolici sul numero complessivo della popolazione emerge che in media, nel 2000, il 97,2% degli italiani e' cattolico. Scorporando ulteriormente il dato per regioni, si evince che nelle Marche, a fronte di una popolazione per la quasi totalita' di fede cattolica (98,3%), risiede circa il 2,5% dei cattolici italiani e il 3,6% delle parrocchie. Approfondendo ulteriormente l' analisi si osserva inoltre come le Marche occupino il quarto posto a livello nazionale per numero di religiosi con ben 4,4 religiosi e 15 religiose ogni 10.000 cattolici. Le Marche registrano un tasso di 5,7 parrocchie ogni 10.000 cattolici, collocandosi al terzo posto tra le regioni del Centro Italia per luoghi di preghiera, sebbene la maggior concentrazione di forze ecclesiastiche operi nell'Italia Settentrionale. ''I progetti educativi hanno un senso se si incarnano in una pedagogia dell'esempio", ha affermato il presidente della giunta regionale Marche Vito D' Ambrosio. Mentre Salvatore Cuffaro (nella foto) - presidente della regione Sicilia - sottolinea come ''La politica" debba essere vissuta "come servizio, secondo l' insegnamento di Don Sturzo e di Giorgio La Pira", da chi ha fatto dell' "impegno in politica la sua missione''. Per il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ''Il tema del dialogo interpella ogni uomo, non solo la religione, la politica, la cultura. La costruzione di un rispetto reciproco e' compito delle persone, dei singoli. E il dialogo non e' diverso dalle identita': si dialoga sulla base delle diversita', delle specificita'''. Infine la lotta al terrorismo: ''E' innanzitutto compito della politica, degli Stati, che devono difendere e cercare di disarmare chi intende aggredire i cittadini''. (gs) |
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