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Sommario |
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Attenti al federalismo fiscale
sbagliato. E' l'articolo 119 della Costituzione il corretto riferimento,
non la legge 56/2000. E' quanto sostenuto durante l'incontro
a Potenza con il Ministro per le riforme, Roberto Calderoli,
dai presidenti di Abruzzo, Campania,
Puglia, Molise, Basilicata e Calabria. Si è discusso dei problemi ancora
aperti dal ddl di riforma costituzionale in senso federale dello Stato, e
si è parlato in particolare di federalismo fiscale. Sul Senato federale il Presidente Pace ha affrontato il nodo della contestualita' dell'elezione: ''Tale prevista contestualita' indicata nella relazione alla Riforma presentata dal Ministro - ha affermato - potrà essere compresa solo se il Senato sara' partecipato direttamente anche dalle Regioni. Diversamente, la contestualità non si comprenderebbe''. Nel corso della riunione, inoltre, Pace ha esaltato ''il valore del confronto cosi' promosso dal Ministro che permettera' di arrivare ad un testo condiviso''. ''Ora - ha aggiunto - bisognera' vedere come il Ministro intende accogliere le nostre istanze e i nostri intendimenti''. Infine Pace ha commentato: ''E' stato un momento importante di confronto nel corso del quale come presidenti di Regione abbiamo riproposto le nostre istanze su posizioni sufficientemente convergenti. Non esistono, insomma, sostanziali differenze tra Regioni di centrodestra e Regioni di centrosinistra''. ''Io credo che il decreto legislativo 56 del 2000 sul riparto delle risorse alle Regioni sia l'esempio di come si fa male il federalismo'', ha detto il ministro delle Riforme Roberto Calderoli, al termine dell' incontro. ''Un articolo della Costituzione, il 119 - ha proseguito Calderoli - che parla delle finanze sul territorio, trova applicazione in una norma ordinaria che va in direzione assolutamente opposta e per me addirittura anticostituzionale. Il decreto legislativo era del centrosinistra e purtroppo l'attuazione e' del centrodestra, attraverso un Dpcm non corrispondente all'attuale articolo 119. L'articolo per me va benissimo come e'. Deve solo trovare delle norme attuative adeguate''.
Alla domanda se intende modificare la norma, il ministro ha
risposto ''la cosa mi e' stata presentata oggi. Credo che questa formula
di confronto fra governo e gruppi di regioni per aree territoriali sia
estremamente utile, perché le regioni in gruppo possono far sentire
meglio la loro voce''. trasferendo in forma esclusiva alle Regioni la titolarita' su sanita', scuola, polizia locale, si potessero generare situazioni differenziate in ragione della capacita' fiscale di ciascuna regione''. ''Calderoli ha espresso un giudizio positivo - ha proseguito Bubbico (nella foto) - perche' ha ritenuto che la posizione espressa dalle Regioni meridionali sia di forte convergenza per la realizzazione del federalismo in Italia. Il ministro si e' impegnato a mantenere vivo questo confronto per tutto il tempo che sara' necessario a varare la riforma. Calderoli ha voluto ascoltare le Regioni, questo e' indice di una disponibilita' al dialogo''. Il presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, ha sottolineato come ''Sia noi che la Regione Puglia abbiamo fatto ricorso al Tar del Lazio e alla Corte Costituzionale contro il decreto legislativo 56 del 2000, perche' c' e' una ripartizione a nostro avviso ingiusta dei fondi per la sanita'. Il nostro invito e' a rivedere fortemente il decreto legislativo''. ''Il mio augurio - ha aggiunto Bassolino - e' che vada avanti ancora fortemente il confronto in materia istituzionale e costituzionale. Il ministro ha avuto incontri con noi e con i sindaci. Ora il confronto deve esserci nelle sedi istituzionali formali, con la conferenza dei presidenti delle Regioni e con la conferenza unificata dove sono presenti anche sindaci e presidenti di province. Si puo' fare senza perdere tempo, anche nei prossimi giorni''.
''Poi bisognera' vedere nel merito -
ha concluso Bassolino - bisognera' vedere i testi scritti che il ministro
ci presentera' e che usciranno dal parlamento. Si e' avviato un confronto,
questo e' senz' altro utile''.
Non si puo' continuare nella discussione del nuovo assetto
costituzionale del paese ed eludere la discussione sul federalismo
fiscale, che non puo' essere rinviata perche' nel frattempo il
decreto legislativo 56 del 2000 va avanti''. Sulla possibilita' di un ulteriore passaggio della riforma in conferenza Stato-Regioni, il ministro ha detto che ''il progetto del governo e' gia' stato portato in conferenza. Questa sera vedo il ministro La Loggia per i contenuti della riforma e vedo con lui se e' possibile un ulteriore passaggio, anche se questo non e' previsto da nessuna legge''. ''Nei primi due o tre giorni del mese di settembre avro' incontrato tutti i presidenti delle Regioni - ha aggiunto il ministro -. Auspico che le posizioni non trascendano in contrapposizioni di colore politico, cosa che non ho mai trovato negli incontri che ho avuto. Ho trovato al sud uno spirito federalista per alcuni aspetti maggiore che in altre regioni del Nord''. ''Il federalismo differenziato non e' una riforma che e' stata presentata da noi - ha detto il ministro -. Si e' scelto di mettere a disposizione un punto di partenza che consenta a tutti di attuare il federalismo, e verificare poi che ci sia la maturita' per la gestione di certe competenze''.
''C' e' uno scontento al nord - ha concluso Calderoli - di
chi vede un esagerato trasferimento, che viene considerato insufficiente
da parte di un sud che l' ha ricevuto. Per trovare un sistema nuovo
bisogna che questi trasferimenti passino attraverso gli interlocutori
naturali, che sono i presidenti delle regioni e i consigli regionali, e
non attraverso interventi che partono da chi non si sa bene chi a livello
centrale, e che presumibilmente vanno nell' interesse degli amici''. (gs) |
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Il progetto "Pc alle famiglie"
prevede l'erogazione di un contributo di 200 euro sull'acquisto di un pc
ai contribuenti che, residenti in Italia, abbiano un reddito complessivo,
relativo all'anno 2002, non superiore a 15.000 euro, lo rende noto la
newsletter di Palazzo Chigi. |
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Interviene sul tema del federalismo
fiscale e non solo il Presidente delle Regione Puglia, Raffaele
Fitto (nella foto), con due interviste rilasciate rispettivamente al
Quotidiano Nazionale
e a il Sole 24
ore, subito dopo l'incontro
tra i Presidenti delle regioni del mezzogiorno e il ministro delle riforme
Roberto Calderoli (cfr. notizia
precedente). ''Non si apre - afferma Fitto - il tavolo su questo tema (il federalismo fiscale,, ndr) se non si blocca l'attuazione del decreto legislativo 56 del 2000, quello che individua criteri di riparto delle risorse tra le Regioni nell'ambito della costituzione del fondo perequativo che punisce il Sud''. ''Sono moderatamente ottimista -aggiunge Fitto - perché mi sembra che ci sia una impostazione nuova, Calderoli mi è apparso aperto al dialogo, però abbiamo parlato soltanto di principi generali. Il metodo e' importante, ma c'e' bisogno di una verifica dopo il tavolo di maggioranza che si apre oggi per vedere il testo che verrà fuori''. Quanto ai principi inderogabili per i Presidenti del sud, Fitto cita, riguardo alla riforma in discussione in parlamento: ''la contestualita' dell'elezione e della decadenza di senatori e rappresentanti degli enti locali nel Senato federale''. ''Importante, poi -dice- nel trasferimento di competenze esclusive alle regioni servono punti fermi nella riforma che mantengano saldo e forte il principio di solidarietà e unitarietà dello stato. Prendiamo la sanità: l'ipotesi -osserva Fitto- di inserire tra i principi generali la tutela della salute mi sembra che allontani i rischi che la devolution puo' presentare''. Non solo - nella intervista a il Sole 24 ore - Fitto si dice pronto a cedere materie come l'energia o le comunicazioni allo Stato, ma non a perdere le risorse in nome del federalismo fiscale, e sottolinea: ''il fisco federale non può essere disegnato partendo dai parametri del decreto 56/2000. Tanto vale riazzerare tutto, bloccare questo provvedimento che porterebbe la sola Puglia a perdere nel 2013 600 milioni di euro e avvierebbe un meccanismo perverso contro il Mezzogiorno. Il decentramento fiscale va ripensato a bocce ferma, ricorrendo a un surplus di riflessione''. Quanto invece all'ipotesi di sottrarre alle Regioni alcune competenze, come l'energia, i trasporti, le comunicazioni e gli ordini professionali, ''sono personalmente favorevole - dice Fitto - a un ritorno allo Stato di queste competenze. Le materie a legislazione concorrente non hanno fatto altro che produrre ricorsi su ricorsi davanti alla Consulta con un effetto di paralisi su tutti gli enti. Se si riducono si fa l'interesse di tutti. Anche Calderoli si è detto favorevole''. Il Presidente della Puglia, inoltre, si dice ''contrario al metodo della pura cooptazione dei presidenti di Regione nel Senato'' e preferirebbe che ''venissero eletti'', ferma restando la necessità ''di una totale contestualità fra l'elezione del Senato e quella dei consigli regionali''. (sm) |
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Dipende dall'attuazione delle riforme
l'appoggio della Lega Nord ai
candidati della Casa delle Liberta' alle elezioni del prossimo anno. Lo ha
detto Roberto Calderoli, in un' intervista pubblicata nel numero di
"Tempi" abbinata con "Il Giornale". ''Una cosa - afferma Calderoli (nella foto) - deve essere chiara fin da subito: il nostro appoggio al candidato della Casa delle Liberta' in Regione Lombardia, cosi' come in tutte le altre aree del Nord in cui si votera' il prossimo anno, compreso il Comune di Milano, e' strettamente e ineluttabilmente legato al cammino delle riforme. Se queste cammineranno secondo i piani prestabiliti e i tempi concordati con la coalizione saremo come sempre alleati fedeli, altrimenti correremo da soli''. ''Per quanto riguarda le regionali þ precisa il ministro leghista - il nostro appoggio dipende in toto dal cammino delle riforme in ambito nazionale. Ormai i tempi sono strettissimi e l' enorme numero di leggi e provvedimenti da votare ci costringe a un contingentamento rigidissimo: basta un ritardo, anche minimo, per far saltare tutto e ritardare le riforme a dopo il voto del 2006. Alla luce di questo io posso dire che se tutto andrà liscio la Lega correrà insieme al centrodestra altrimenti proporra' un proprio candidato autonomo per il Pirellone, cosi' come ha fatto per la Provincia''. Secondo Calderoli ''certamente la figura del presidente Formigoni, anche alla luce dei risultati ottenuti, e' quella che garantisce una maggiore possibilita' di successo ma detto questo bisogna fare mente locale sulle scelte per il prossimo anno, bisogna che ci sia chiarezza nelle scelte e che si cominci in fretta senza perdere tempo, altrimenti si rischia grosso. E' un problema politico, perche' la chiarezza nella coalizione passa inequivocabilmente dalla chiarezza interna ai vari partiti: e nel caso specifico della Lombardia penso che i primi a dover risolvere - e in fretta - i seri problemi che regnano al loro interno siano quelli di Forza Italia''. (red) |
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Il
Quaderno congiunturale è pubblicato con cadenza trimestrale sul sito del
Ministero dell’Economia e delle Finanze. Secondo l’inchiesta mensile ISAE nel mese di
giugno il clima di fiducia delle imprese industriali, al netto
dei fattori stagionali, registra rispetto al mese precedente un
miglioramento nel Mezzogiorno, da 111 a 112,2 mentre rimane stabile
nel Centro Nord (106,6). Quest’ultimo risultato è caratterizzato da un
andamento differenziato nelle tre ripartizioni, infatti il Nord Ovest
e il Centro presentano una dinamica positiva, a cui si contrappone la
flessione registrata nel Nord Est. L’andamento positivo che si
registra in giugno segue il miglioramento graduale in atto dal 2004.
Tale evoluzione è presente anche nei dati relativi al secondo
trimestre, che segnalano un miglioramento in tutte le ripartizioni del
Paese. |
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Scuola: il
Piemonte lancia il progetto “Parliamo con i giovani”
. sulla base delle pregresse esperienze la Regione Piemonte ha infatti varato quattro nuove proposte per l’anno
scolastico 2004/2005 nell'ambito del programma di comunicazione dedicato
alle scuole del territorio piemontese. “Regione Piemonte -Parliamo con i giovani”, da oltre tre anni alimenta infatti una collaborazione partecipata e interattiva con le scuole piemontesi con la finalità di contribuire alla sensibilizzazione verso tematiche di ordine sociale attraverso il fondamentale “filtro” degli insegnanti e degli educatori. Si tratta di tre progetti didattici e di una campagna di comunicazione sociale condivise con l’Ufficio Scolastico Regionale. “I segni della storia nel Piemonte di oggi” è il progetto didattico creato per far conoscere e per valorizzare il patrimonio culturale e artistico della regione. “Abitare con il territorio-interpretazioni per il domani” consente, invece, di parlare di pianificazione del territorio regionale all’insegna della qualità dell’abitare e della sostenibilità, valorizzando la tradizione del Piemonte. “Energia all’energia” è l’iniziativa che promuove un uso consapevole e attento delle risorse energetiche che la nostra regione è in grado di mettere a disposizione dei propri cittadini. A naturale coronamento di ognuno dei tre percorsi didattici viene proposto un concorso che invita i ragazzi a intervenire direttamente, ad esporre idee e proposte, da veri protagonisti del percorso formativo intrapreso in classe. Infine, “Pensa a te stesso aiutando gli altri” è la campagna che la Regione Piemonte ha voluto proporre alle scuole secondarie di secondo grado per preparare i giovani alle nuove opportunità che offrirà loro, dopo i 18 anni, il Servizio Civile Volontario. “L’iniziativa Parliamo con i giovani - ha sottolineato il Presidente della Regione Enzo Ghigo (nella foto) - rappresenta un esempio concreto di come la Regione Piemonte sia impegnata nella ricerca di canali molteplici per sensibilizzare gli studenti su temi di forte impatto civile e sociale, e per costruire con docenti ed educatori percorsi formativi efficaci ed utili per il futuro dei giovani”. (red) |
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