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Sommario |
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Dieci giorni per certificare la
propria agenzia di viaggio con il marchio di qualità "Agenzia sicura".
Da oggi 1 settembre al 10 settembre
riaprono infatti i termini per presentare la domanda di iscrizione
nell'elenco delle"Agenzie sicure in Emilia-Romagna", dopo le prime due
tornate di domande (1°-10 gennaio e 1°-10 aprile) avute dall'inizio
dell'anno. Istituito nel novembre 2003 dalla Giunta regionale su proposta
dell’assessore al turismo Guido Pasi (nella foto), l'elenco delle agenzie
di viaggio con il "bollino", è in attuazione di quanto previsto dalla
legge regionale sulle attività di produzione, organizzazione e vendita di
viaggi, soggiorni e servizi turistici. Il marchio di qualità "Agenzie sicure" garantisce il cliente circa l'alto livello nell´organizzazione e nella sicurezza dei servizi offerti dall'agenzia di viaggio e il rispetto del turismo etico. Presentare la domanda è semplice. I moduli sono tutti scaricabili nella sezione "modulistica on line" all'indirizzo: http://www.regione.emilia-romagna.it/fr_modulistica.htm e presso l’Urp, Ufficio relazioni con il pubblico della Regione Emilia-Romagna (viale Aldo Moro,52 – Bologna). Inoltre per maggiori informazioni il Servizio turismo e qualità della aree turistiche ha predisposto una pagina web con tutti i documenti, le sintesi e gli allegati utili per la corretta compilazione delle domande. (red) |
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''I termovalorizzatori sono
indispensabili, senza non si esce dalla crisi''. Lo dice il Presidente
della Regione Campania,
Antonio Bassolino (cfr.
anche il Corriere della Sera:
Bassolino l'impianto di Acerra si farà)
. ''La Campania -aggiunge - deve andare avanti. Dobbiamo fare ogni sforzo
per mettere alle nostre spalle l'emergenza rifiuti. Senza
termovalorizzatori non si esce dalla crisi''. Insomma, senza spazio a
dubbi il Presidente della Campania afferma che: ''moderni impianti di
termovalorizzazione sono indispensabili, assieme ai Cdr ed una più forte
raccolta differenziata per completare il ciclo integrato dei rifiuti''. Ed
e' lungo questa linea,
aggiunge Bassolino
(nella foto), che ''e' giusto fare tutto ciò che è possibile per
rispondere positivamente alle preoccupazioni ambientali che vengono da
Acerra''. La strada è quella, suggerisce il presidente della Regione di
''isolare violenti e facinorosi e continuare a dialogare con la città di
Acerra''. Ed e' dunque ''su questa strada che intendiamo continuare a
muoverci in piena collaborazione con il Commissario Catenacci e il Governo
nazionale''. (red) |
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"Propongo di gestire il fondo di
solidarietà, i soldi che le Regioni più ricche danno al Mezzogiorno, senza
passare da Roma" è questa l'idea lanciata da Roberto
Formigoni con un'intervista rilasciata al
Corriere della Sera
. Solo la Lombardia - spiega il Presidente della Lombardia "contribuisce
al fondo per il 55 per cento: quattro miliardi (...) che "adesso vanno nel
calderone statale". L'obiettivo sarebbe , secondo la proposta di
Formigoni, di "adoperarli direttamente in progetti di solidarietà fra
regioni. (...) Si potrebbe sottoscrivere un accordo a tre nella Conferenza
Stato-Regioni, con la regione contribuente e quella del sud che si
accordano su un programma definito". Possibili le resistenze? "Altroché:
nel centralismo. e' chiaro che non far passare più certoi fondi da Roma
significa alleggerire i ministeri, togliere competenze alla macchina
centrale", ma il "federalismo non è un processo indolore, è una battaglia
lunga pertché si tratta di cambiare interessi reali, quote di potere
reali". Diversa la proposta di Sabino Cassese che in un editoriale pubblicato sempre dal Corriere della sera - Mezzogiorno federale - ritiene opportuno "un decentramento differenziato, con un passaggio progressivo di compiti alle Regioni, cominciando da quelle più attrèzzate, per poi passare al le altre, a mano a mano che esse si dotano di uffici, personale, capacità organizzativa. Questo comporta - scrive ancora Cassese - una organizzazione statale decentrata a macchia di leopardo; un sistema di incentivi alle Regioni perché si preparino; un programma aperto alla sperimentazione. Un decentramento progressivo, differenziato, sperimentale, non è lontano dalla prima proposta di riforma costituzionale e corrisponde alla esperienza che si stanno facendo in Francia dopo la riforma costituzionale del 2001 che consente di adottare norme derogatorie per zone. Due gli ostacoli su questo percorso. primo l'assenza di una possibile direzione strategica in tale processo. "il secondo è quello che proviene dalle Regioni stesse, legate da un patto che le porta a farsi strumento di autocentralizzazione. Il fronte delle Regioni o avanza tutto insieme - conclude - o resta fermo". (sm) |
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''Roma e le altre aree metropolitane devono
avere forme particolari di autonomia''. Lo ha detto il ministro per le
Riforme Roberto Calderoli, in Campidoglio, al termine dell'incontro con il
sindaco di Roma Walter Veltroni (cfr. Il Sole 24 ore:
Federalismo, ora si tratta su Roma Capitale). Il ministro ha confermato che c'e' la volontà di fare chiarezza fra le competenze dello Stato e quelle delle Regioni e quelle tra le Regioni e i Comuni. Veltroni (nella foto) ha detto di avere apprezzato la novità del metodo del ministro, che ha registrato come un fatto positivo, e ha auspicato, sulla materia della riforma costituzionale, la massima condivisione possibile. ''Non ci siamo nascosti le differenze - ha proseguito il sindaco - ma si lavora per una condivisione ampia che deve comprendere le forze parlamentari, le forze sociali le associazioni dei Comuni e delle Regioni''. Il Sindaco ha ricordato che c'e' un assetto istituzionale, previsto per Roma Capitale, sancito alla fine della scorsa legislatura. ''E' questo il punto di partenza - ha spiegato Veltroni - per vedere come si possono allargare i poteri delle altre aree metropolitane e come si puo' pensare a forme specifiche per Roma Capitale''. L'obiettivo quindi, secondo Veltroni, e' quello di ''una piu' chiara definizione di ruoli tra le funzioni legislative delle Regioni, quelle amministrative dei Comuni e, dentro a queste quelle delle aree metropolitane e di Roma Capitale''. Calderoli ha quindi convenuto che e' un errore, quanto avviene oggi, e cioe' che ''un comune di 60 abitanti e uno di tre milioni abbiano competenze nella medesima forma'' e si e' detto d' accordo sul fatto che Roma e le altre citta' metropolitane, che, ha precisato il ministro, senza ricorrere a eccessivi allargamenti devono poi ridursi a due, debbano avere funzioni particolari di autonomia, ''altrimenti sarebbe veramente difficile governare realtà di quelle dimensioni''. A proposito di differenze, Calderoli non ha risparmiato una battuta: ''se dovessi scegliere metterei la Capitale a Milano, come tutti voi la mettereste a Roma. Si tratta di una aspirazione legittima. Ma la Capitale e' nella Costituzione e si pone il problema di Roma e delle altre citta' metropolitane. Il mio obiettivo non e' quello di fare norme bandiera o manifesto ma di fare qualcosa che sia il presupposto per fare le riforme sul serio''. Oggi l'incontro con i Presidenti delle regioni del sud a Potenza (cfr. su La Stampa Riforme, Calderoli apre su metropoli e energia) e il prossimo 12 settembre a Monopoli, in Puglia - un dibattito nell'ambito della festa dei giovani di An ''in coincidenza con la fase finale del del confronto'' dei 'tecnici' sulle riforme. Al dibattito parteciperanno il ministro Roberto Calderoli, il presidente della commissione Affari costituzionali della Camera Donato Bruno, il Presidente dei senatori di An Domenico Nania, quello dei deputati dell'Udc Luca Volonte'. (gs) |
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Clausola di supremazia nel ddl di riforma
costituzionale. E' la proposta del senatore diessino
Franco Bassanini (nella foto) per quanto riguarda la possibilità da parte dello
Stato
di far prevalere "costituzionalemnte" l'interesse generale sull'interesse
locale. Bassanini interviene anche sul passaggio della materia energia dalle regioni allo Stato, proposto ieri da Rutelli e che ha visto anche l'adesione della maggioranza. 'Noi abbiamo posto un problema sulle competenze, ma prima di noi lo aveva posto Ciampi con una lettera all'inizio della legislatura nella quale suggeriva la necessità di ritoccare il titolo V in particolare sulla questione dell'energia''. E ricorda che ''anche in Senato vi furono proposte di modifica in quel senso, durante la discussione del ddl sulle riforme, che videro il consenso di tutte le forze politiche a parte la Lega''. Ora tra le ipotesi allo studio per il 'nuovo' testo che il ministro Roberto Calderoli e il relatore Donato Bruno (Fi) dovrebbero portare al tavolo tecnico del 2 settembre sulle riforme ci sarebbe anche quella di ''far diventare materie 'esclusive' dello Stato l'energia, i trasporti e la normativa sugli ordini professionali'', fa sapere Bruno. ''E' una buona cosa - commenta l'ex-ministro della Quercia - che ora anche il ministro Calderoli abbia deciso di prendere atto di quella richiesta'', riferendosi all'energia. Bassanini ricorda comunque che dalle opposizioni ''c'era una richiesta riguardante, oltre che l'energia, anche la comunicazione e gli ordini professionali, ma se si parte dell'energia per poi passare a un ripensamento più ampio e' comunque un dato incoraggiante''. Per l'esponente dei Ds, comunque, la vera soluzione sarebbe quella di ''introdurre, come in tutti gli Stati federali, la supremacy clause: la possibilita' che in 'casi limite' il Parlamento nazionale possa intervenire sulle materie di competenza delle regioni''. ''In questo modo - conclude - non ci sarebbero piu' questioni specifiche e si renderebbe più ragionevole anche la questione della devolution su sanità, istruzione e polizia locale, un punto sul quale non ci possiamo assolutamente dire soddisfatti''. Infine per Carlo Leoni, capogruppo dei Ds in commissione Affari costituzionali alla Camera sull'ipotesi avanzata: ''Mi pare che su questi temi debbano ancora chiarirsi bene le idee fra di loro: ora dicono di si' a cose alle quali avevano detto di no a luglio''. (gs) |
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Clemente Mastella (nella foto)
chiede che sia offerta all'Udeur per le
regionali del prossimo anno la candidatura alla presidenza di una Regione.
Il leader del Campanile indica in Campania, Calabria e Basilicata le
Regioni tra cui scegliere. ''Non si tratta di un problema personale - ha spiegato Mastella parlando con i giornalisti a margine della Festa del Campanile - ma di una questione politica: e cioè dare un ruolo al centro, senza il quale si perde''. ''Io - ha proseguito Mastella - chiederò la Campania, e se mi dicono che non va bene chiederò la Calabria, e se mi dicono di nuovo che non va bene chiederò allora la Basilicata. E se mi diranno ancora di no... Allora vadano a quel paese''. ''Questo non significa - ha spiegato inoltre il segretario dell'Udeur - che io debba passare con il centrodestra. C'e' sempre la 'dottrina Ppi', e cioè quella di fare anche alleanze diverse negli vari enti locali''. ''E poi - ha infine aggiunto - possiamo anche correre da soli, in una prospettiva di centro. Si tratta di una scelta residuale, che dipende da quello che ci offrono: se ci danno solo due consiglieri regionali allora ce li andiamo a conquistare per conto nostro''. Mastella è infine cauto sulle offerte che gli vengono dal centrodestra, nuovamente ripetute ieri dal coordinatore campano di Forza Italia, Antonio Martusciello, il quale ha esplicitamente parlato di una candidatura come presidente per Mastella: ''Non e' che mi stiano offrendo - ha concluso Mastella - di fare il presidente del Mezzogiorno; e poi vorrei capire se è un'offerta per me o a vantaggio dei loro assessori. Il centrodestra ha fatto un conto aritmetico e si è reso conto che i voti delle Europee non andranno più a loro alle Regionali, mentre con me potrebbero anche vincere''. (red) |
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