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Sommario |
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Il Dossier Statistico Immigrazione - curato dalla
Caritas - descrive la situazione attuale
dell'immigrazione nel nostro paese. Cinque le parti in cui si articola il
volume: Il contesto europeo e internazionale, Gli stranieri soggiornanti
in Italia, L'inserimento socio-culturale, Il mondo del lavoro, I contesti
regionali. Inoltre un inserto speciale dedicato ai rifugiati. Il Dossier
stima tra il 2000 e l'inizio del 2004 il raddoppio delle presenze
regolari, che arrivano a 2 milioni e 600 mila. Un dato superiore a quello
delle persone registrate dal Ministero dell'Interno (circa 2,3 milioni),
perché comprensivo anche dei 400.000 minori, aumentati al ritmo di 65.000
l'anno (cfr.
Scheda di sintesi
in pdf
e
la Presentazione
in
powerpoint. La Presidenza del "Dossier" (Caritas Italiana, Fondazione
Migrantes e Caritas diocesana di Roma), a commento di questa sorta di
enciclopedia annuale sull’andamento del fenomeno migratorio, sostiene che
spesso manca l’atteggiamento di incontro e di valorizzazione dell’altro
per cui, come si rileva da diverse indagini, i "nuovi cittadini" si
sentono inquadrati come persone necessarie nel sistema produttivo ma
scarsamente apprezzati. "Per quanto riguarda il rapporto tra le religioni
– affermano i direttori dei tre organismi curatori del rapporto, mons.
Vittorio Nozza, mons. Luigi Petris e mons. Guerino Di Tora - l’esempio di
Giovanni Paolo II ci conferma nella speranza che la convivenza può
diventare una grande opportunità spirituale e societaria a condizione che
tutti invochino Dio come fonte di pace". Il Dossier è stato
presentato mercoledì 27 ottobre 2004 a Roma e, in contemporanea, in altre
12 città italiane (Bologna, Bolzano, Crotone, Genova, Milano, Napoli,
Palermo, Perugia, Prato, Torino, Treviso e Trieste). On linea alcuni degli
interventi della presentazione di Roma :Il “Dossier
Statistico Immigrazione 2004” Caritas/Migrantes nel XXV anniversario della
Caritas di Roma
(mons. Guerino Di Tora - Direttore Caritas diocesana di Roma) ;
I documenti pontifici sulle migrazioni in relazione
al tema "Società aperta, società dinamica e sicura"
(S.E. Mons.
Paolo Romeo - Nunzio apostolico presso lo Stato Italiano);
Dossier Statistico
Immigrazione 2004 - XIV Rapporto Caritas/Migrantes ;
"Società aperta, società
dinamica e sicura"
(Franco Pittau - Comitato Scientifico del "Dossier").
Dalle agenzie di stampa:
[adnkronos] IMMIGRATI: 2,6 MILIONI I
REGOLARI IN ITALIA ;[agi]
IMMIGRATI:CARITAS,2,6 MILIONI NEL 2003 E 986 MILA ASSUNTI ;
[adnkronos] IMMIGRATI: VELTRONI, FENOMENO
CRESCERA' ;
[agi] IMMIGRAZIONE: CARITAS, 160MILA
ASSUNTI NEL 2003 IN LOMBARDIA ;
[agi] IMMIGRATI: CARITAS, 65.194 REGOLARI
IN SICILIA, +31,5%;
[agi] IMMIGRAZIONE, CARITAS/MIGRANTES: "O
INCONTRO O SCONTRO" ;
[adnkronos] IMMIGRATI: ALMENO 120 MILA IN
CAMPANIA ;
[adnkronos] IMMIGRATI: E.ROMAGNA - BORGHI,
PRIMI IN ITALIA PER CAPACITA' D'INTEGRAZIONE |
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''Pur nei limiti dei diritti
internazionali, noi vogliamo rappresentare l' Italia nel Sommet dei Capi
di Stato e dei Governi francofoni, così come avviene per la comunità
francese del Belgio e quella canadese del Quebec''. E' questo l' obiettivo
che si pone la Regione autonoma Valle d' Aosta, illustrato da Carlo Perrin,
presidente della Regione Valle d'Aosta, intervenuto alla 17/a Assemblea
dei
Parlamenti francofoni
'Regione Europa' apertasi oggi a Saint Vincent e che si concludera'
sabato. Dopo aver ricordato che gli attacchi centralistici e i
totalitarismi fascisti ''non hanno avuto ragione dell' identità
linguistica dei valdostani'', Perrin ha sottolineato che ''ciascun popolo
e ciascun individuo hanno il diritto di esistere e di esprimere il
patrimonio culturale che li lega ai loro avi''. Il presidente della
Regione ha poi ricordato che la francofonia valdostana ''affonda le sue
radici nella posizione geografica frontaliera e negli avvenimenti politici
che si sono susseguiti nel corso dei secoli''. Ha quindi aggiunto:
''Per noi la francofonia è un ideale umanista, una comunità condivisa tra
diversi popoli, differenti tradizioni, differenti religioni, che si
riuniscono però attorno alla lingua francese''. Ed in questo contesto,
''la Valle d' Aosta, anche se una piccola regione, vuole portare questo
messaggio di dialogo fra culture e di coesistenza
democratica''. |
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Ci si confronta, in ambito Cdl, e si
esaminano le possibili candidature alle prossime regionali, ma anche
l'ipotesi di una "ridefinizione" dei termini politici che fino hanno
caratterizzato lo schieramento di centrodestra, proprio in in vista
delle regionali. Sarebbero questi alcuni dei temi che affrontati dai
leader della Cdl nella riunione di ieri. Nel corso del vertice si sarebbe deciso di confermare come candidato il presidente uscente della regione Abruzzo Giovanni Pace (nella foto). Analoga conferma riguarderebbe i Presidenti della Cdl delle regioni del Nord Italia. Sul tavolo anche la questione della Calabria. Un tavolo regionale ad hoc lavorerà per individuare un nuovo candidato. Per quanto riguarda la Campania, Berlusconi avrebbe avocato a se' l'indicazione di una candidatura da sottoporre al vaglio degli alleati. Oltre che della scelta dei candidati, il vertice avrebbe brevemente discusso di una possibile nuova sigla che possa competere a novita' della Grande Alleanza Democratica di Romano Prodi. Nel frattempo Alessandra Mussolini conferma di volersi candidare alla presidenza della Regione Lazio e ha annunciato che il suo partito, Alternativa Sociale, sara' presente in tutte le altre regioni nelle quali si votera' il prossimo anno. Sull'argomento Alessandra Mussolini ha parlato anche durante un'intervista a Radio Padania: ''Faremo la nostra campagna elettorale per le regionali - ha confermato - avremo la nostra posizione nel Lazio, dove ci sarà la mia candidatura''. (red) |
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Per contrastare le emergenze di
salute pubblica, come le malattie infettive e diffusive e il bioterrorismo,
il ministro della Salute Girolamo Sirchia ha dato il via al
centro nazionale per la prevenzione e il controllo
delle malattie (CMM), come il CDC di
Atlanta. "Il centro italiano, in analogia con gli altri centri nel mondo,
si propone di proteggere la salute pubblica affrontando i pericoli
che man mano si presentano in modo coordinato, con le Regioni, scienziati,
istituti di ricerca e universita', in modo tale che segua un intervento
rapido e la piu' efficace protezione della salute degli italiani", ha
detto il Ministro sottolineando le priorita' che il Centro nazionale per
la prevenzione e il controllo delle malattie si e' dato: "le malattie
diffusive e infettive sono quelle che piu' ci spaventano ma anche l'obesita',
il diabete, i cattivi stili di vita che generano patologia che stanno
incombendo sia come malattia che come spesa. Poi - ha aggiunto Sirchia -
nel nostro Paese non sono sufficientemente incisivi gli screening
oncologici e la prevenzione degli incidenti e altre attivita'. Per questo
è fondamentale il coordinamento tra lo Stato e Regioni affinché
l'azione venga immediatamente realizzata, in 24 ore". Il CCM e' un network di coordinamento di tutte le forze in campo, mai fatto prima d'ora. "Lo scopo e' proprio la protezione della salute di ognuno di noi come pure la sorveglianza per le malattie infettive cosi' come il collegamento con le altre istituzioni europee perche' - ha concluso Sirchia - ben sappiamo che non esistono confini per queste infezioni e alcune sono molte pericolose e quindi abbiamo bisogno di coordinarci con il mondo oltre che con tutte le parti d'Italia e d'Europa". Il Centro puo' vantare di 89 milioni di euro, 32 per il 2004, 25 per il 2005 e 32 per il 2006. Il CCM e' stato possibile anche per il consenso delleRegioni. "E' frutto di concertazione tra ministero e regioni per mettere insieme un network importante per la prevenzione perche' molte regioni non hanno ancora progetti di prevenzione sul territorio. Il Centro, istituito presso il ministero, valuterà i rischi per la salute, il coordinamento con le regioni su sorveglianza e prevenzione, la promozione e l'aggiornamento, l'attuazione e la verifica dei programmi annuali definiti, e il collegamento con gli altri centri internazionali. E' formato da un comitato tecnico con 21 epidemiologi guidati dal Donato Greco. IlCentro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie ha già operativo un sito: www.ministerosalute/ccm.it. ''Il Ccm, istituito presso il ministero della Salute - ha detto Donato Greco (nella foto) ,direttore del Dipartimento prevenzione del ministero - non è però un nuovo palazzo ma un network di competenze, capacita', e strutture, che lavora in collegamento con le Regioni e con i principali centri di assistenza e ricerca pubblici e privati italiani''. Il Centro, istituito con legge del maggio 2004, può contare su uno stanziamento di circa 89 milioni di euro per il triennio 2004-2006, e si occuperà soprattutto di malattie infettive, ambiente e clima, vaccinazioni, incidenti, bioterrorismo, promozione della salute e degli stili di vita corretti. Nel dettaglio i suoi compiti saranno: l'analisi dei rischi per la salute; la garanzia di una risposta rapida alle emergenze entro 24 ore; il coordinamento con le Regioni dei piani di sorveglianza e di prevenzione attiva dei sistemi nazionali di allerta e risposta rapida anche con riferimento al bioterrorismo; promozione, aggiornamento e formazione, per l'attuazione dei programmi annuali nazionali e regionali; l'attuazione e verifica dei programmi annuali definiti. Il tutto in collegamento con le Regioni e le altre realtà istituzionali, oltre che con i centri e gli organismi europei e internazionali. ''Sono quattro i primi obiettivi del Ccm - ha riferito ancora Greco - Gli screening dei tumori femminili e del colon retto, che ancora oggi sono eseguiti da meno del 50% delle persone a rischio. Lavoreremo quindi con le Regioni affinché anche l'altro 50% dei cittadini si sottoponga regolarmente ai test. Ci proponiamo poi di allargare la copertura della vaccinazione antinfluenzale, non solo agli anziani e alle altre categorie a rischio ma anche ai lavoratori a contatto con il pubblico, a cominciare dai medici. Terzo punto, la lotta al diabete, che punterà soprattutto a ridurre le complicanze della malattia. Infine, vogliamo ampliare l'uso della cosiddetta 'carta del rischio cardiovascolare', quello strumento che permette al medico di famiglia di valutare il rischio di ogni singolo cittadino, in modo da poter fare educazione e ridurre le probabilità di ammalarsi. (red) |
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Il Direttore Generale della Rai
Flavio
Cattaneo (nella foto) -
nel suo intervento di chiusura all'audizione in commissione di
Vigilanza,
ha ribadito che la fusione di Rai Spa
in Rai Holding sarà operativa dal 18 novembre, perche' ''il 17
l'atto verrà firmato davanti al notaio''. E rispondendo ai commissari
della Vigilanza non ha escluso che uno dei canali del digitale terrestre
possa essere regionalizzato: l'operazione -ha sottolineato- ''potrebbe
avere un ritorno economico grazie ad accordi con le Regioni''.
La privatizzazione della Rai - ha detto ancora Cattaneo - sarà '''un passo in avanti per l'azienda'', perché costringerà la Rai a guardare meno ''alle magliette politiche'' e più agli aspetti qualitativi e di bilancio. A chi aveva parlato di ''quotazione politica'' per l'approdo della Rai in borsa, Cattaneo ha replicato: ''I mercati non conoscono questo tipo di quotazione, che non e' immaginabile. Certo -ha aggiunto il direttore generale- c'e' la questione dei tempi e della rappresentanza: è naturale che chi investe denaro voglia poi una rappresentanza nel Cda, per entrare nel merito non degli aspetti politici, ma di quelli economici. Aspetti sui quali il mercato non cambia idea: se si promette un risultato, bisogna mantenerlo''. (red) |
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Nel 2004 la sanità registra un
''disavanzo record'' di 10 miliardi di euro, a causa anche del
rinnovo di contratti e convenzioni dei camici bianchi. E' la previsione,
dati alla mano, di Giovanni Bissoni, assessore alla Sanita'
dell'Emilia Romagna (nella foto), durante la presentazione della ricerca
Farmafactoring-Cergas
Bocconi sulla sanita' italiana dopo il
Patto fra Stato e Regioni dell'8 agosto 2001, in
un convegno a Roma. Per il 2004 ''secondo i calcoli delle Regioni - afferma Bissoni - il fabbisogno ammontava a 91 miliardi di euro, mentre il Fondo sanitario si è fermato a circa 81 mld di euro: ben 10 miliardi di disavanzo, su cui pesano i rinnovi di contratti e convenzioni che si sono concentrati tutti quest'anno''. Per il 2005 la partita e' ancora aperta: le Regioni chiedono 90 miliardi di euro, la Finanziaria ne destina alla sanità 88: 7 mld in piu' dello scorso anno, che però potrebbero diventare 10 in piu' prima che la manovra venga approvata definitivamente. Nessuna Asl - secondo Bissoni - chiudera' i bilanci in attivo. Bissoni ha ribadito che agli 81 miliardi di euro del fondo sanitario sarà necedssario aggiungere altri 10 miliardi euro per arrivare ai 91 miliardi di fabbisogno stimato per quest'anno. Il rischio e' che il gap fra regioni virtuose e regioni in crisi si faccia troppo ampio e per Bissoni, di fronte a questa prospettiva preoccupante, e' necessario avviare una contrattazione che avvii una serie di interventi straordinari proprio nelle regioni piu' in difficolta'. Per il coordinatore degli assessori regionali alla Sanità e responsabile della Sanità del Veneto, Fabio Gava, e' urgente ora affrontare il nodo dei meccanismi di finanziamento del Ssn e del fondo perequativo per le Regioni maggiormente in difficoltà. (red) |
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