periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 - Tribunale Civile di Roma, Sezione Stampa -  n.106/2003
 
n.  395 - Roma, 26 ottobre 2004

Sommario

Federalismo fiscale: Colozzi su decreto 56/2000

Provincia Trento: riforma welfare

Lorenzetti: nuove politiche comunitarie

Martini: 5 priorità condivise utili allo sviluppo economico

Piemonte: per imprese credito d’imposta a investimenti produttivi

Edizione record Salone del Gusto

Federalismo fiscale: Colozzi su decreto 56/2000

"Bassolino e Fitto, ritirate i ricorsi", è il titolo di un'intervista a il Mattino (il quotidiano napoletano si sofferma anche sulla situazione politica regionale: Terremoto nei Ds Bassolino si rafforza) di Romano Colozzi: ''Dico a Bassolino e a Fitto: ritirate i ricorsi ed evitiamo che i fondi del 56 siano bloccati per metà, come sembra voler fare il Governo''.
Così Romano Colozzi (nella foto), assessore al Bilancio della Lombardia, coordinatore nazionale degli assessori al Bilancio.
L'intervento su 'Il Mattino' è sul decreto 56 del 2000, conosciuto come il primo tentativo di federalismo fiscale.
Colozzi spiega al Mattino i  motivi per cui il decreto 56 danneggerebbe anche la Lombardia, ''il decreto 56 parte dalla spesa storica e noi abbiamo un livello di spesa per abitante più basso -spiega - Ciò significa che il 56 ci assegna minori risorse per abitante''. ''Lavoriamo insieme per applicare l'articolo 119 della Costituzione, sui cui principi a Ravello -conclude -hanno trovato un'intesa tutte le Regioni, Nord e Sud''.
E' ''un federalismo alla rovescia'', aveva sostenuto qualche giorno fa Bassolino,  che sottolineava inoltre il congelamento "con uno sgradevole sapore di pressione" di una parte delle risorse "cui abbiamo diritto per il 2002''.
Si fa riferimento alla sospensione, all'iniziativa da parte del Governo - annunciata dal sottosegretario Vegas nell'ultima Conferenza Stato-Regioni - di rinviarne l'applicazione alle valutazioni dell'Alta Commissione sul federalismo fiscale, la cui attività è anch'essa in standby.
Il presidente della Regione Campania non ha dubbi: ''Tar e Corte Costituzionale ci daranno ragione, ma e' la politica a dover dare risposte. E' necessario, anche per evitare 'vacatio' legate alla cancellazione improvvisa del decreto, che il Governo lo corregga subito. E' possibile farlo: la nostra commissione offre proposte concrete, anche per gestire un regime transitorio'', e continua: "La verita' e' che a Roma ci sono problemi di cassa, ma li abbiamo anche noi: vediamoci e confrontiamoci, invece di imporre blocchi ingiustificati''. Il quotidiano "la Repubblica" oggi titola: Comuni, al Sud le spese piu' efficienti; La Lega- si' ai pedaggi al centrosud.
In definitiva per Bassolino il decreto 56 ''e' l'esatto contrario del vero federalismo, che dovrebbe avvicinare i territori invece di accrescere i divari. Non e' solidale, ma soprattutto e' ingiusto: noi chiediamo un federalismo verticale, in cui sia lo Stato a farsi carico delle perequazioni e del diritto all'uguaglianza tra i cittadini in materie delicate come la salute''.
E Romano Colozzi  aveva sottolineato che "quel decreto e' costato alla Lombardia versamenti aggiuntivi per 1 miliardo e 600 milioni di euro all'anno e non ha rovesciato il federalismo per la semplice ragione che con il federalismo non ha proprio nulla a che vedere".
"Il 56/2000 - continua Colozzi - e' stato pensato per alleggerire in piccola parte e in 12 anni la punizione che le leggi vigenti hanno inflitto alle amministrazioni piu' attente alla gestione della spesa pubblica. Non un meccanismo per togliere al Sud, dunque, ma la restituzione, seppur in minima parte, di risorse che le Regioni piu' virtuose hanno meritato di avere. Adesso si sta cercando addirittura di bloccare il 56/2000 azzerando un timido tentativo di giustizia fiscale. Questo e' inaccettabile. Se il 56/2000 fosse bloccato, molte Regioni subirebbero ulteriori
penalizzazioni per quasi 9 miliardi di euro''.
Colozzi aveva anche ricordato che la Lombardia ha sempre sostenuto che il governo debba trovare un correttivo al 56/2000 qualora il Sud ritenesse di essere penalizzato: ''Ma respingiamo con forza le tesi di chiunque sostenga che si tratti di un provvedimento a favore della Lombardia e di altre Regioni del nord".
Intanto si propongono in Finanziaria nuove banche al Sud e piu' risorse per il volontariato, ma anche nuovi pedaggi stradali.
L'ex ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, interviene nel dibattito sulla Finanziaria. Due gli emendamenti con la sua firma. Il primo prevede che il Cnr costituisca un Osservatorio sul mercato creditizio regionale che, lavorando assieme alle corrispondenti strutture di ricerca delle amministrazioni regionali, porti alla elaborazione di studi di fattibilita' che favoriscano la creazione di banche a carattere regionale, in particolare nel Mezzogiorno. La realizzazione del progetto, secondo Tremonti, costerebbe 5 milioni di euro. Quanto al volontariato si propone un aumento di 500 milioni della quota dell'8 per mille che gia' viene devoluta al settore.
Infine la Lega chiede di introdurre il pedaggio a carico degli automobilisti che transitano sul Grande Raccordo Anulare di Roma, sulla Salerno-Reggio Calabria, sulla Palermo-Catania e sulla Palermo-Mazzara del Vallo. La richiesta avviene attraverso un emendamento alla legge Finanziaria, primo firmatario Guido Parolo, nel quale si chiede che la tariffa "da corrispondere direttamente dagli utenti dei tratti stradali" indicati possa essere estesa anche agli altri tratti "con caratteristiche tecniche analoghe".
Audizione Siniscalco su federalismo fiscale: la Commissione bicamerale per le questioni regionali presieduta dal senatore Carlo Vizzini, procedera' ad un'audizione del Ministro dell'Economia e delle Finanze, Domenico Siniscalco, accompagnato dal Presidente dell'Alta Commissione di studio per il federalismo fiscale, Giuseppe Vitaletti. All'ordine del giorno della riunione, convocata per mercoledi' 27 ottobre alle ore 14.00 a Palazzo S. Macuto, i problemi relativi all'attuazione del federalismo fiscale discendenti dalla riforma costituzionale e l'attivita' svolta dall'Alta Commissione di studio.
E sempre domani,
mercoledì 27 ottobre, alle ore 18.30, nella saletta delle manifestazioni di Palazzo regionale, ad Aosta, l’assessore al Bilancio, Finanze, Programmazione e Partecipazioni regionali Aurelio Marguerettaz, il direttore generale dell’Agenzia delle Entrate Raffaele Ferrara e il direttore regionale delle Entrate in Valle d’Aosta Domenico Molè presenteranno, nel corso di una conferenza stampa, la convenzione stipulata tra la Regione autonoma Valle d’Aosta e l’Agenzia delle Entrate per la gestione dell’Irap - Imposta regionale sulle attività produttive - e dell’Addizionale regionale Irpef.
(gs)

Lorenzetti per nuove politiche comunitarie

L'Umbria ha utilizzato in maniera efficace le opportunita' offerte finora dai fondi europei e la metodologia e il quadro strategico del Patto per lo sviluppo potrebbero essere la chiave giusta per affrontare la partita dell'allargamento dell'Unione Europea.
Sono queste, insieme alla richiesta di una "efficace azione del Governo sull'applicazione della riforma delle politiche comunitarie", alcune indicazioni sottolineate dalla presidente della regione Umbria.
Maria Rita Lorenzetti
ha anche ricordato come l'Umbria sia ad oggi l'unica regione del Centro-Nord "coperta" nella quasi totalita' del suo territorio dalla operativita' dei fondi strutturali europei: "con la riforma delle politiche comunitarie necessarie all'indomani dell'allargamento, e' ragionevole pensare che non sara' piu' cosi' nel futuro". E si chiede : "cosa devono fare le Regioni per stabilire una 'utile sinergia' tra i vari livelli di governo, da quello locale a quello nazionale e comunitario, per affrontare positivamente le sfide della nuova Europa? Noi abbiamo cercato di indicare una strada che cerca di indicare una soluzione: insieme per rendere l'Umbria piu' competitiva,perche' e' forse solo con una societa', una economia, ed un sistema istituzionale ed economico piu' efficiente e competitivo che potremo garantire alla nostra regione sviluppo e progresso".
Infine l' agenzia Standard & Poor's ha confermato oggi il rating ''AA-'' alla Regione Umbria, sulla base dei buoni risultati finanziari, di un disavanzo sanitario tra i piu' modesti delle Regioni italiane, di un basso livello di indebitamento, di una flessibilita' sugli investimenti e di una buona situazione di cassa.
(sm)

Piemonte: per imprese credito d’imposta a fronte di investimenti produttivi

Da mercoledì 10 novembre le imprese piemontesi potranno presentare domanda per accedere al credito d’imposta a fronte di investimenti produttivi, sulla base del bando della legge 266/97, relativo all’anno 2004.
“E’ un incentivo automatico – spiega l’assessore regionale al Bilancio, Industria e Lavoro Gilberto Pichetto (nella foto) - che va a tutte le piccole e medie imprese piemontesi che vogliono investire per crescere. Quest’anno abbiamo ancora aumentato le risorse disponibili, a circa 37 milioni di euro e abbiamo naturalmente confermato il meccanismo, molto semplice e assai apprezzato dalle imprese, tanto che da diversi anni già nel primo giorno del bando arrivano domande sufficienti a esaurire i fondi. In pratica si assegna un bonus fiscale che le aziende sono libere di utilizzare al momento del pagamento delle imposte. Dopo aver fatto la domanda non hanno altre procedure da seguire, se non “scalare” dalle tasse che pagano l’importo concesso, che verrà tempestivamente comunicato”.
Rientrano tra le spese ammesse al bonus quelle relative all’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature, a opere murarie per la loro installazione, a sistemi di elaborazione dati, a programmi e consulenze informatiche; inoltre sono anche riconosciute le spese per l’acquisizione di marchi di qualità e di sistemi di qualità ambientale.
Del bonus possono beneficare le imprese manifatturiere, estrattive, delle telecomunicazione e dell’energia, di piccole e medie dimensioni, collocate in tutto il territorio regionale. L’agevolazione concessa è di diversa entità, a seconda della dimensione dell’impresa e della zona in cui l’azienda è collocata. Per le zone depresse si va dal massimo del 18 % dell’investimento concesso alle piccole imprese, al 14 % per le medie. Per le altre aree si passa dal 15 % per le piccole aziende al 7,5 % delle medie.
Le domande debbono essere presentate al gestore individuato dalla Regione per l’attuazione della misura ovvero Mcc S.p.A. – Gruppo Capitalia, tramite le agenzie di Banca di Roma, sia in Piemonte che nelle altre Regioni.
Le sedi in Piemonte sono le seguenti: Alessandria, via Pontida, 17;  Cuneo, c.so Nizza, 30/a; Ivrea, Piazza Municipio, 19; Torino, via Alfieri, 11 e via Buenos Aires, 114; Asti, c.so Alfieri, 166; Biella, p.zza Casalegno, 17/c; Novara, via S. Francesco, 8/a; Verbania-Intra, via Mameli, 47; Vercelli, p.za Pajetta, 9.
I moduli di domanda possono essere scaricati dai siti Internet
www.regione.piemonte.it/industria oppure www.mcc.it . Per informazioni e quesiti è disponibile un call center (ore 9,30-13 e 15-16,30, dal lunedì al venerdì) ai seguenti numeri telefonici: 06/47912251-2357-2522-2850; inoltre, per quesiti,  si può utilizzare il recapito e-mail incentivi@mcc.it .
(red)

Provincia Trento: riforma welfare

"Per spiegare la posizione della Provincia di Trento rispetto alla riforma del welfare regionale – commenta il presidente Lorenzo Dellai (nella foto) – è utile muovere da alcuni dati descrittivi della situazione del mercato del lavoro locale".
L’incidenza del lavoro autonomo rispetto all’occupazione complessiva è in provincia di Trento nettamente superiore a quella presente nella maggioranza dei Paesi Europei. Circa un terzo dell’occupazione complessiva è composta da lavoratori autonomi e tra questi è in crescita la componente di lavoratori autonomi coordinati e continuativi.
Guardando all’area del lavoro dipendente, vi è una tendenza già da alcuni anni a privilegiare le assunzioni con contratto di lavoro connotato da un termine (contratti di lavoro a tempo determinato, contratti di lavoro temporaneo, contratti di apprendistato ecc.). Una tendenza talmente accentuata che le domande di lavoro a termine incidono, in termini di flusso, per circa l’80% di quelle complessive.
"Di fronte a tale scenario - afferma Dellai - l’attenzione primaria delle pubbliche istituzioni deve senz’altro rivolgersi alle politiche per la stabilizzazione dell’occupazione, vuoi mediante la previsione di misure che sappiano favorire le assunzioni a tempo indeterminato, vuoi per il tramite di strumenti per la pronta ricollocazione dei lavoratori espulsi dai cicli produttivi. Proprio la centralità del valore dell’occupazione continuativa costituisce per la Provincia Autonoma di Trento, da almeno un ventennio, il faro conduttore delle proprie politiche del lavoro, che in buona parte si compongono di misure di incentivazione dei contratti di lavoro a tempo indeterminato".

"Il percorso di riforma delle politiche del lavoro - aggiunge Dellai - deve muoversi non solo nella direzione delle imprese, per incentivarle ad offrire occupazione duratura, ma anche nella direzione del lavoratore sul mercato del lavoro, per consentirgli di beneficiare, in una logica pattizia, degli strumenti di sostegno utili a condurlo all’ occupazione. La riforma e il rilancio dei servizi all’impiego è certamente la leva più importante per un intervento pubblico sul mercato del lavoro pensato per ridurre al minimo i periodi di disoccupazione dei lavoratori. Accanto a tale linea di intervento non si può peraltro rinunciare ad un’adeguata azione di contrasto degli effetti negativi che l’instabilità occupazionale sta creando sulle posizioni individuali dei lavoratori".
(red)

Martini: 5 priorità condivise utili allo sviluppo economico

"Credo che enti locali, le categorie economiche, i sindacati debbano trovare la forza di proporre al governo un documento unitario che definisca le 5 priorità condivise utili allo sviluppo economico del nostro paese.” Questa la proposta lanciata da Claudio Martini, presidente della Regione Toscana.
“Le priorità definite dai soggetti vitali del tessuto economico del nostro paese offriranno la possibilità alle autonomie locali, Regioni in primis, per poter finanziare gli investimenti necessari allo sviluppo dei territori. E’ paradossale ad esempio che la Regione Toscana sia pronta ad investire sul territorio 2 miliardi e 600 milioni di euro e che la legge finanziaria blocchi tutto questo. Ormai è evidente a tutti che il governo sta chiudendo una legge finanziaria sbagliata sia nei contenuti che nel metodo, poco rispettosa delle autonomie locali e dei soggetti attivi del sistema produttivo italiano. Ci aspettavamo un serrato confronto attraverso “tavoli politici” e “tavoli tecnici” per costruire una “finanziaria concertata”, esperienza che concretamente portiamo avanti come Regione Toscana. Niente di tutto ciò è avvenuto. Il consiglio dei ministri sta approntando una serie di interventi che costituiscono un pesante attacco alla capacità di spesa e di investimento di Regioni, Comuni, Province più in generale all’economia dell’intero Paese. Abbiamo l’obbligo di reagire a questa visione neo-centralista e insieme possiamo farcela.”
Infine "la Nazione" titola: Martini- cabina di regia per investimenti.
(red)

Edizione record Salone del Gusto

Edizione da record per il Salone del Gusto 2004, che domenica ha raggiunto le 125.000 presenze, con circa il 30% di visitatori stranieri, provenienti da 130 paesi di tutto il mondo. Un risultato reso possibile anche grazie a “Terra Madre”, primo incontro mondiale delle Comunità del Cibo, che ha visto la partecipazione di 4300 contadini di ogni provenienza. Sono 30, esclusi quelli presenti a “Terra Madre”, i paesi che hanno mandato delegazioni al Salone, 300 i “Convivium”, le organizzazioni territoriali di Slow Food che hanno partecipato e 2400 i giornalisti accreditati, di cui 1000 stranieri. Dati che danno l’idea dell’internazionalità del Salone, la cui grande novità sono stati quest’anno proprio i Presidi internazionali.

11.480 presenze per gli oltre 200 laboratori del Gusto, 2785 per gli Appuntamenti a Tavola,  1260 iscritti alla degustazione dei vini premiati con il riconoscimento dei “Tre bicchieri” dalla guida sui “Vini d’Italia”, oltre 800 partecipanti al Teatro del Gusto: sono le cifre rese note nel corso della conferenza stampa di chiusura della manifestazione, che si è svolta al Bistrot del Mondo e alla quale hanno partecipato il Presidente della Regione Piemonte, Enzo Ghigo, e il Presidente di Slow Food, Carlo Petrini.

“A partire dal 1996 – ha dichiarato Enzo Ghigo (nella foto) – in ogni edizione successiva ci siamo sforzati di trovare tutti i percorsi possibili, dall’Arca, ai Presidi, a Terra Madre, per avvicinare in modo consapevole il pubblico, che viene a visitare il Salone, al messaggio che intendiamo trasmettere: quello di un atteggiamento culturale che permetta di accostarsi al cibo in modo consapevole, nel rispetto dell’ambiente, della biodiversità e delle produzioni tipiche.

Crediamo di aver lavorato nel tempo per affermare a livello internazionale l’immagine di un Piemonte attento a valorizzare il proprio patrimonio enogastronomico e allo stesso tempo aperto alla comunicazione e allo scambio di esperienze con le diverse comunità del cibo per una sempre migliore trasmissione di saperi”.

Sul futuro di Terra Madre e del Salone del Gusto Carlo Petrini ha affermato che “il primo traguardo è quello del consolidamento della rete di contatti che si sono creati in questi giorni, per favorire al massimo la diffusione di idee, progetti, soluzioni utili alle comunità che si applicano per una produzione agroalimentare buona e sostenibile”.

Ghigo ha inoltre reso noto che dall’incontro svoltosi ieri con il Presidente del World Political Forum, Mickhail Gorbaciov, e Carlo Petrini  “è emersa la volontà di una fattiva collaborazione per trovare insieme soluzioni concrete al problema della fame nel mondo. I lavori del World Political Forum si integreranno con i risultati di Terra Madre, per portare questa significativa esperienza all’interno del dibattito sulle problematiche legate all’alimentazione dei paesi poveri. Il primo passo per il raggiungimento di tale obiettivo è l’inserimento di una delegazione di Terra Madre nel comitato scientifico del WPF”.

Sono già state delineate le prospettive per l’edizione 2006: “lavoreremo – hanno sostenuto Ghigo e Petrini – perché i produttori siano selezionati tra quelli che dimostrano una vera vocazione alla qualità, che deve essere organolettica, ambientale e sociale.

Dopo il successo di quest’anno non dobbiamo farci prendere dalla frenesia del fare, ma dobbiamo continuare a praticare la nostra filosofia, che è quella di andare piano, “slow”, seguendo anche la grande lezione di calma, dignità e disponibilità all’incontro dimostrata dai contadini di Terra Madre”.
Infine un pò di rassegna stampa:
la Stampa: Petrini- stordito dal successo;

Secolo d'Italia: Alernanno- non si scherza con la salute, senza regole certe sono pron a dimettermi.

(red)
 

Proprietario ed editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
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Direttore responsabile: Marco Tumiati
In redazione: Stefano Mirabelli (caporedattore); Giuseppe Schifini (caposervizio)
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