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Sommario |
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Prima di
modificare i complessi meccanismi ed equilibri della nostra Costituzione,
occorre riflettere bene e ascoltare la platea più vasta possibile di
opinioni e suggerimenti. L'invito arriva dal presidente della Corte
costituzionale
Valerio Onida
(nella foto), in un discorso tenuto a palazzo della
Consulta,
significativamente alla presenza del capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi.
Onida esprime ''sommessamente, l'auspicio che prima di mettere mano, con decisioni definitive, a modifiche degli equilibri essenziali assicurati dai meccanismi della giustizia costituzionale, come è per la composizione stessa della Corte costituzionale, si ponderino bene le possibili conseguenze e si coinvolga intorno al Parlamento, che - ricorda Onida - e' la fonte, insieme eventualmente al corpo elettorale, del potere di revisione costituzionale, il più ampio arco di istanze istituzionali e di sedi di riflessione". Il Presidente della Consulta sottolinea che ''la Corte costituzionale e' ben consapevole del suo ruolo di guardiana della Costituzione, che le spetta insieme alle altre istituzioni di garanzia e in particolare al capo dello Stato''. E invita ad avere "consapevolezza della natura delicata e cruciale dei meccanismi della giustizia costituzionale". Onida esprime l'augurio che la Costituzione ''questa casa comune, questo prezioso e inestimabile patrimonio costituzionale che i nostri padri hanno consegnato al Paese e che vive ormai arricchito da cinquant'anni di giurisprudenza della Corte, sia rispettato come merito e costituisca anche in futuro la base per nuovi progressi e nuove realizzazioni, sulla strada dell'attuazione dei valori perenni euniversali espressi nella Carta costituzionale''. Oggi, a quasi sessant'anni dall'entrata in vigore della Costituzione, ricorda Onida, ''le generazioni di coloro che l'hanno voluta e pensata, come frutto concorde e condiviso - sottolinea - di un'esperienza storica e ideale, che ha immesso il nostro Paese nella grande corrente del costituzionalismo democratico, hanno lasciato o stanno per lasciare la scena pubblica. In grande maggioranza, i cittadini di oggi sono nati quando gia' la Costituzione era in vigore: per questi cittadini, la Costituzione e' un'eredità ricevuta''. E allora, ''come accade fra le persone, il momento in cui gli eredi prendono coscienza e possesso del lascito dei loro padri è un momento delicato, in cui possono emergere o riemergere talvolta divisioni e perfino rancori tra i figli. Ma e' anche -conclude il presidente della Corte costituzionale Valerio Onida- un momento di memoria, di presa di coscienza e di assunzione di responsabilità da parte di chi riceve l'eredità...''. On line sul sito del Dipartimento per le riforme istituzionali il link verso la riforma: la Camera dei Deputati approva il d.d.l. costituzionale recante (red) |
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Il presidente della
Regione Veneto,
Giancarlo Galan
(nella foto), ha appreso questa mattina dai giornalisti chelo seguivano a
Monselice (Padova), di essere incluso nei file delle nuove Brigate Rosse. "L'ho appreso stamattina dai giornalisti - ha detto a chi lo interrogava sulla vicenda - ma una prima considerazione la voglio fare. Noto un drammatico contrasto: da una parte la banalità, la pochezza con cui sono state redatte delle schede cosi' scontate che addirittura l'edicolante sotto casa sarebbe stato piu' preciso nel descrivere dettagli e abitudini di chi è finito in quella lista; dall'altra, come non ricordare, la violenza omicida di chi ha raccolto quegli elementi. Ottusità e violenza spesso vanno assieme". C'è da ricordare che l'anno scorso a Natale il presidente della Regione del Veneto e' stato sottoposto a regime di scorta, provvedimento che dura tuttora. (red) |
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Il decreto per la coesistenza fra colture
geneticamente modificate e convenzionali prende il largo con il
fondamentale contributo delle Regioni, che hanno avuto l'intelligenza di
saper mediare fra le varie posizioni presenti anche in Consiglio dei
ministri'': Lo ha affermato Nicola Marmo, assessore all'agricoltura della
Puglia, coordinatore degli assessori regionali all'agricoltura per la
Conferenza delle Regioni, a proposito del decreto del ministro Gianni
Alemanno riguardante gli Ogm. ''Il decreto - afferma Marmo - dimostrerà
che chi opera a stretto contatto con il territorio può avere risoluzioni
più appropriate di chi affronta le questioni solo teoricamente. Grande
merito va dunque riconosciuto alle Regioni ma anche al ministro alle
politiche agricole e forestali, Gianni Alemanno, per aver saputo creare
una partecipazione allargata intorno alla questione''. Secondo Marmo, il
fine ultimo deve essere quello di evitare la contaminazione delle colture
tradizionali e la distruzione del patrimonio di biodiversita'. Percio' la
Puglia ha legiferato per prima ed ha bloccato la contaminazione del
territorio, in attesa che la ricerca scientifica sia in grado di garantire
la coesistenza fra i due diversi tipi di coltivazione. La ricerca deve
procedere liberamente, ma altrettanto liberamente deve sopravvivere
l'agricoltura tradizionale e deve essere assicurata la scelta del
consumatore attraverso la dichiarazione dell'origine e l'etichettatura
trasparente''. E con la delibera adottata dalla giunta regionale della Liguria salgono a tredici le Regioni che hanno adottato o stanno per adottare provvedimenti per dichiarare il proprio territorio libero da Ogm. Lo afferma con ''soddisfazione'' la Coldiretti nel sottolineare che la delibera presentata dall' assessore all'agricoltura Piero Gilardino e dal Presidente della giunta regionale di centro-destra della Liguria Sandro Biasotti (nella foto) ha avuto la piena approvazione da parte di tutti gli Assessori che hanno votato il provvedimento all'unanimità.Si tratta, afferma la Coldiretti, ''della conferma del successo della campagna Liberi da Ogm sostenuta dalla Coldiretti che ha portato in meno di un anno oltre 1300 comuni e la stragrande maggioranza delle regioni a tutelare il proprio territorio dai rischi di contaminazione da biotech. Un risultato - conclude la Coldiretti - che evidenzia la grande contrarieta' dei cittadini e delle Istituzioni regionali e territoriali al biotech nei piatti del Made in Italy, alla quale il Governo deve dare una risposta coerente e rispettosa del nuovo ruolo attribuito alle regioni, nell'interesse generale dell'economia, dell'ambiente e dell'intera societa'''. La Regione Liguria è dunque territorio libero da Ogm. Lo ha deciso la giunta regionale, che ha approvato una delibera in cui dichiara il territorio ligure ''libero da Ogm nel rispetto del principio di precauzione''. ''La scelta e' stata fatta - hanno dichiarato il presidente della giunta, Sandro Biasotti, e l'assessore all' agricoltura, Piero Gilardino - per difendere le biodiversita' e le colture tipiche della Liguria''. La giunta ha dunque scelto di ''dare forza al decreto del ministro Alemanno - ha precisato Gilardino - ribadendo la posizione contraria alle coltivazioni con organismi geneticamente modificati per difendere il patrimonio principale della Liguria che e' la biodiversita'''. Nella regione sono presenti ''diverse specialita' agroalimentari - spiega l'assessore - per le quali l' introduzione di coltivazioni di Ogm, indipendentemente dal tipo di coltura in campo, rappresenterebbe un sicuro danno di immagine nei confronti dei cittadini-consumatori che si avvicinano con fiducia verso i prodotti che hanno uno stretto legame con il territorio''. Arrivano nel frattempo 17 decreti in favore di otto regioni colpite negli ultimi mesi da eccezionali avversita' atmosferiche firmati dal ministro delle Politiche agricole e forestali, Gianni Alemanno, ha firmatoe. Le regioni interessate dal provvedimento sono: Puglia (pioggia persistente aprile-giugno, grandinate del mese di giugno nella province di Bari e Brindisi), Abruzzo (grandinate di luglio nella provincia di Chieti), Calabria (venti impetuosi ad aprile nella provincia di Reggio Calabria), Friuli Venezia Giulia (grandinate di giugno nella provincia di Trieste), Liguria (grandinate di luglio nella provincia di Imperia; siccita' e pioggia con terra rossa nel periodo aprile 2003-febbraio 2004 nelle province di Imperia e Savona), Piemonte (grandinate di giugno nelle province di Alessandria, Asti, Cuneo e Torino), Sicilia (venti impetuosi nel mese di aprile e tromba d'aria nella provincia di Trapani) e Veneto (piogge alluvionali nei mesi febbraio-aprile nelle province di Venezia, Verona e Vicenza). Gli agricoltori danneggiati potranno presentare le domande di aiuto agli uffici territoriali competenti entro 45 giorni dalla pubblicazione dei decreti in Gazzetta Ufficiale. (red) |
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“Viva preoccupazione” e l’auspicio di un
“confronto serio e conclusivo”. Il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani e il sindaco di Bologna Sergio Cofferati (nella foto) hanno sottolineato come il trasporto pubblico locale sia un elemento essenziale della realtà civile e sociale dei territori: "Da esso - affermano - i cittadini si attendono un contributo concreto al miglioramento della qualità della loro vita". “Agire responsabilmente per la salvaguardia e lo sviluppo di questo essenziale settore - dichiarano Errani e Cofferati - è pertanto un compito non rinunciabile che, per essere concreto, deve tradursi in impegno per lo sviluppo delle imprese del settore e per la tutela dei diritti dei loro dipendenti”. “E’ pertanto fonte di viva preoccupazione - aggiungono il presidente della Regione Emilia-Romagna e il sindaco di Bologna - la situazione attuale, che vede protrarsi senza esito da dieci mesi il confronto tra sindacati e imprese per il rinnovo del contratto nazionale del settore”. Secondo Errani e Cofferati “è pertanto comprensibile che i sindacati confederali Cgil, Cisl, Uil abbiano dichiarato lo sciopero nazionale del trasporto pubblico locale per il prossimo 22 ottobre. Le rivendicazioni dei lavoratori - sottolineano - hanno fondamenti concreti e si deve ritenere interesse di tutti, lavoratori, imprese, istituzioni e cittadini, il raggiungimento di un positivo punto di equilibrio fra gli interessi in campo”. “I tempi ci sono ancora, benché siano ristretti, per una positiva conclusione della vertenza, affinché siano sospese le agitazioni e siano evitati conseguentemente i sacrifici per i lavoratori, i danni per le imprese e i disagi per i cittadini. E’ indispensabile pertanto - concludono il presidente Errani e il sindaco Cofferati - che ogni sforzo sia compiuto per stringere un confronto nazionale serio e conclusivo, abbandonando ogni tentazione, che voglia attuare una sorta di disimpegno a livello nazionale e, magari contemporaneamente, voglia rigettare ai diversi livelli regionali o locali il carico dei problemi e la ricerca di soluzioni isolate”. Per quanto riguarda l'agricoltura si sottolinea che la legge Finanziaria 2004, all’articolo 3 vieta alle amministrazioni regionali di contrarre mutui finalizzati alla concessione di contributi alle imprese. E’ una norma che coinvolge quasi tutti gli interventi previsti per il settore agricolo. Non solo: il disegno di legge per la Finanziaria 2005, attualmente in discussione , dispone un ulteriore contenimento della spesa. Tutto ciò blocca l’esercizio delle attività trasferite alle Regioni con la legge 499/99, meglio nota come “legge Bassanini”, che resterebbe priva delle risorse necessarie ai più elementari interventi per il settore agricolo, compresi quelli destinati alle Associazioni provinciali allevatori. Una situazione preoccupante che l’assessore regionale all’agricoltura, ambiente e sviluppo sostenibile dell'Emilia-Romagna Guido Tampieri ha segnalato al ministro delle politiche agricole Gianni Alemanno. “I presidenti delle Regioni e delle Province autonome – afferma Tampieri - hanno rimarcato, il 14 ottobre scorso, la sottostima delle risorse in precedenza individuate per l’esercizio delle funzioni trasferite e richiesto il loro adeguamento; per quanto concerne il divieto di indebitamento hanno proposto deroghe, tra l’altro con riferimento al cofinanziamento delle azioni comunitarie”. Sottolineando la situazione di incertezza che si sta determinando e che rende estremamente difficile la definizione dei bilanci regionali, con possibili e pesanti ripercussioni per tutti gli operatori del mondo agricolo, Tampieri ha chiesto ad Alemanno di rappresentare la grave situazione al Governo e di sostenere presso l’esecutivo la posizione dei presidenti delle Regioni e delle Province autonome. (red) |
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On line sul
sito della Commissione Statuto Emilia-Romagna:
l'impugnativa
del Governo (8.10.2004) avverso il Nuovo Statuto della Regione
Emilia-Romagna approvato dal Consiglio regionale, in seconda lettura,
nella seduta pomeridiana del 14 settembre 2004. |
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Avenue Loiuse 210 a Bruxelles. E'
l'indirizzo della nuova sede istituzionale e di rappresentanza della
regione Abruzzo che sorge su un edificio di quattro piani di oltre mille
metri quadrati in una delle strade più importanti e suggestive della
capitale belga. A tagliare il nastro è stato il presidente della Regione
Giovanni Pace (nella foto) insieme con gli assessori Francesco Sciarretta, Massimo
Desiati, Donato Di Fonzo e Giorgio De Matteis. Erano presenti anche
l'ambasciatore italiano presso l'Unione europea, Rocco Cangelosi, il
vicepresidente del Parlamento europeo Chabert, e i rappresentanti delle
regioni partners dell'Abruzzo: la regione polacca di Lubuskie, la regione
slovacca di Presov e
il nuovo partner della regione di Pardubice della
Repubblica Ceca. Al momento la sede
abruzzese a Bruxelles è diretta da Isabella Napoleone con tre
collaboratori. "In futuro", ha aggiunto il presidente Pace, "l'idea è di
potenziare la sede con altri inserimenti che verranno scelti dietro
concorso pubblico andando a premiare le giovani professionalità , fermo
restando che la struttura è guidata da un dirigente di ventennale
esperienza". La struttura inaugurata a Bruxelles è costata un milione e 400 mila euro per l'acquisto, mentre altri 750 mila euro sono stati impiegati per renderla funzionale. In chiusura della manifestazione, il presidente Pace ha rilanciato la forte sinergia che caratterizza l'azione di governo dell'Abruzzo verso le regioni dei Paesi dell'est Europa da poco entrati nella Comunità europea ed ha annunciato che la settimana prossima verrà firmato un protocollo d'intesa con la regione di Pardubice nella Repubblica Ceca. All'inaugurazione di Casabruzzo erano presenti i rappresentanti di tutte le regioni italiane, l'europarlamentare Gianni Pittella, l'assessore al turismo di Charleroi della regione Vallonia e rappresentanti della regione tedesca di Badenwuttenberg. (red) |
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