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Sommario |
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Apre i
battenti il Salone del Gusto a Torino. Oggi conferenza stampa di
presentazione del Presidente della regione, Enzo Ghigo. Ad animare la
manifestazione un evento collaterale che riunirà centinaia e centinaia di
coltivatori e produttori provenienti dai più remoti angoli del
Continente: dal Burkina Faso a Sao Tome, dalla Bosnia al Perù per un
incontro significativamente intitolato Terra madre. sarà la sede per uno
scambio di esperienze fra le "comunità del cibo" come le ha
definite Carlin Petrini.Ed anche ospiti di eccezione fra questi una
menzione particolare la merita la visita del Principe Carlo d'Inghilterra.
“L’Italia
è una Repubblica fondata sulle tipicità”. Lo afferma Elvio Ubaldi,
coordinatore nazionale del progetto “Res Tipica” e Sindaco di Parma,
città sede dell’Agenzia europea sull’alimentazione. ‘’Con il
progetto ‘Res Tipica’ – prosegue – l’ANCI si sente
particolarmente vicina a tutti quegli agricoltori e alle imprese di
trasformazione che riescono a coniugare la qualità del prodotto con il
rispetto per l’ecosistema di cui fa parte, rimanendo sul mercato senza
far ricorso agli OGM. E’ questa la scommessa vincente ed è su questa
sfida che l’ANCI ha investito i propri sforzi nell’elaborazione e
nello sviluppo di ‘Res Tipica’’’. ‘’La diffusione delle
conoscenze e dei saperi legati alle produzioni, l'incentivazione nel
commercio e nella ristorazione locale, l'inserimento nelle reti di
promozione (dalle strade tematiche alle comunità virtuali, dal commercio
elettronico alle manifestazioni specializzate), la chiara segnalazione dei
luoghi di produzione, trasformazione e fruizione, la tutela del
consumatore attraverso una corretta informazione – conclude Ubaldi -
rappresentano obiettivi irrinunciabili e condivisi dai 1050 Comuni
aderenti al progetto ‘Res Tipica’’’. |
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Completare e correggere la riforma del
Titolo V della Costituzione. E' la strada da seguire secondo il Presidente
del Senato, Marcello
Pera (nella foto), per proseguire il cammino delle riforme
costituzionali. ''Il problema che abbiamo di fronte è quale idea nuova
dobbiamo perseguire'', dice Pera intervenendo ad un convegno organizzato
da Banca Intesa. ''L'idea nuova deve andare nel solco già tracciato. E
allora il nostro problema oggi è quello di completare e correggere,
colmare i 'senza' e raddrizzare le storture'', afferma il presidente del
Senato, sottolineando che è necessario ''non caricare sulle spalle di una
riforma in itinere gli effetti di una riforma vigente''. La riforma del
Titolo V della Costituzione, rileva infatti Pera, ha rappresentato ''una
torsione federalista che è avvenuta creando problemi che oggi sono
davanti a tutti. E' stata caratterizzata da una serie di 'senza'''. E in
particolare, sottolinea ancora il presidente del Senato, ''si e' cambiato
sensibilmente la forma di Stato senza cambiare la forma di governo''. Con la riforma del Titolo V, prosegue il Presidente del Senato, ''si sono attribuiti poteri legislativi importanti alle Regioni senza prevedere un luogo di compensazione delle istanze delle Regioni e delle Autonomie. Si sono divise le competenze per materie fra Stato e Regioni con una riserva notevole di 'materie concorrenti' e perciò sovrapposte, senza che si fissasse il tetto superiore della unità giuridica ed economica della Repubblica. Si è attribuito alle Regioni un diritto di appropriazione di materie esclusive dello Stato senza una effettiva garanzia che tale unità fosse preservata. Si è introdotto il federalismo fiscale senza che esso entrasse realmente in vigore''. La riforma, secondo Pera, ''ha generato problemi istituzionali e costi. I primi sono ben rappresentati dagli oltre 200 ricorsi pendenti di fronte alla Corte Costituzionale, provenienti dallo Stato e dalle Regioni senza che vi abbia peso la colorazione politica dei governi centrali e regionali. I costi, su cui un'indagine approfondita ancora manca, si sono manifestati, in modo diretto, attraverso una maggiorazione della spesa corrente e, in modo indiretto, attraverso una perdita secca della certezza del diritto''. L'idea nuova di cui parla il presidente del Senato ''non puo' essere realisticamente il ritorno alla vecchia forma dello Stato centralistico'', perché ''il federalismo è in corsa e non si arresta''. E' necessario, prosegue Pera, ''aver chiaro che, qualche che sia la forza della sussidiarietà, della solidarietà, della perequazione fiscale e delle risorse, il federalismo, per sua natura comporta dosi crescenti di competizione, di sfida, di emulazione''. In questo quadro, l'analista e il commentatore ''ha l'obbligo di non confondere il dibattito sui modelli con quello sui modi concreti per ricondurre l'attuale forma di Stato dentro una più equilibrata razionalità costituzionale'', conclude Pera aggiungendo che si tratta di un obbligo che impone ''di esaminare serenamente i problemi che abbiamo di fronte senza trasformare la discussione sulla riforma in strumenti per altri fini''. Alla riforma della Costituzione, recentemente approvata alla Camera, è dedicato uno speciale di Guida agli enti locali de il Sole 24 Ore. (red) |
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Sarà
il Lazio a coordinare la materia "Affari sociali" nell'ambito
della Conferenza delle Regioni (la sezione "Rubrica" del sito www.regioni.it
permette di verificare la nuova
organizzazione della Conferenza ).La decisione è stata assunta
nel corso dell'ultima Conferenza del 14 ottobre.«Il fatto che
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"A
un mese dalla Conferenza sul turismo di Genova attendiamo ancora la
convocazione che lì era stata così annunciata: "al massimo fra 15
giorni il Governo incontrerà le Regioni per stabilire quale riforma dell'Enit
e come rilanciare il turismo italiano". Lo riferisce l'assessore al
turismo della Regione Emilia-Romagna
Guido Pasi, preoccupato per l'inadeguatezza dei finanziamenti
nazionali al settore del turismo e per il mancato coinvolgimento delle
Regioni nelle politiche di rilancio del settore. |
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La Regione
Veneto scende in campo sul proposito di avviareuna
coltivazione sperimentale di canapa indiana in una scuola di Monselice,
toccano aspetti di carattere tecnico-scientifico che non si
contrappongono affatto alle mie considerazioni negative che si basano
innanzitutto su una questione etica ed educativa". Questo il
commento dell'assessore regionale alla sicurezza, Raffaele
Zanon ()nella foto) sulla presa di posizione del Presidente
della Provincia di Padova, Vittorio Casarin, a proposito della notizia
della sperimentazione sulla canapa indiana, sia pure finalizzata alla
ricerca a scopi terapeutici, in corso all'Istituto superiore J.F.
Kennedy di Monselice (Padova). "La ricerca - aggiunge Zanon -
spetta ai ricercatori, ma è innegabile che l'effettuazione di una
simile ricerca da parte di alcuni studenti faccia a pugni con la
funzione educatrice della scuola, che dovrebbe in primo luogo attuare
tutte le azioni di prevenzione e dissuasione dall'uso di sostanze
psicoattive, evitando ogni possibilità di dare, sia pure in modo
indiretto - e questo mi sembra proprio il caso del Kennedy - un
messaggio involontariamente positivo sull'uso della canapa indiana.
Anche una notizia di questo tipo, infatti, rischia di diffondere il
concetto che esistano droghe leggere o di tipo terapeutico. Vorrei
sbagliare - spiega Zanon - ma
purtroppo i fatti mi hanno già dato ragione, visto il vergognoso
spettacolo inneggiante alla liberalizzazione della cannabis, messo in
scena dai soliti "disobbedienti", dopo che si è diffusa la
notizia di questo infelice esperimento". Zanon prosegue affermando
che "i dannosi effetti della cannabis, infatti, sono ampiamente
documentati dalla letteratura scientifica internazionale: disturbi
psichici e cognitivi acuti, effetti psicomotori pericolosi (soprattutto
quando ci si trova alla guida di autoveicoli), effetti cellulari
degenerativi sul sistema immunitario, sul sistema respiratorio e su
quello riproduttivo, effetti comportamentali devianti per l'adolescenza,
sindrome da dipendenza e, in qualche caso, anche morte precoce. Mi
piacerebbe che agli studenti del Kennedy tutto questo fosse insegnato.
Credo che l'episodio di Monselice sia grave - sottolinea l'assessore
regionale - non giovi al buon nome di quella scuola e del nostro sistema
formativo e vada stigmatizzato, anche perché - voglio ricordarlo al
Preside e a tutte le Istituzioni - la Regione del Veneto è una delle
poche in Europa ad aver adottato una propria Dichiarazione Etica che
impegna tutti coloro che operano nell'ambito della prevenzione primaria
e della formazione a operare per contrastare e ridurre la domanda di
sostanze psicoattive e per affermare il diritto degli studenti di essere
informati sugli effetti negativi del loro uso. Poco importa quindi -
conclude Zanon - che qualcuno pensi all'uso della canapa indiana a scopo
terapeutico o come prodotto tessile o cosmetico: la stragrande
maggioranza dei giovani deve sapere prima di tutto che la cannabis è
una sostanza che causa gravi danni alla salute e la scuola dovrebbe far
passare questo messaggio". |
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Venerdi
29 ottobre 2004 i Capi di Stato e di Governo ed i Ministri degli Affari
esteri di
29 Paesi europei
saranno a Roma per partecipare alla cerimonia della firma del Trattato e
dell'Atto finale che stabiliscono una Costituzione per l'Europa,
ne da informazione il sito www.governo.it
. Il Trattato e l'atto finale - si legge nella presentazione del sito di palazzo Chigi -saranno firmati dai 25 Stati membri dell'Unione Europea. I Paesi candidati Turchia, Bulgaria e Romania firmeranno solo l'Atto finale. La Croazia sarà presente in veste di osservatore, in quanto paese candidato che non ha partecipato ai lavori della Convenzione. Il 18 giugno scorso i Capi di Stato e di Governo europei hanno raggiunto un accordo sulla Costituzione europea a Bruxelles. Dopo che il Trattato sarà firmato il 29 ottobre prossimo, gli Stati membri devono ratificare la Costituzione in accordo con le loro rispettive legislazioni interne. Questo processo di ratifica potrebbe durare circa due anni. La Costituzione europea sostituisce la maggior parte dei Trattati esistenti ed è preceduta da un preambolo. La firma del Trattato avverrà in Campidoglio, Sala degli Orazi e Curiazi, la stessa sala in cui i Sei Paesi fondatori - Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Olanda - firmarono il 25 marzo 1957 i Trattati istitutivi della Comunità economica europea (CEE) e della Comunità europea per l'energia atomica (Euratom) a Roma, da cui il nome ancora in uso di "Trattati di Roma". (red) |
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