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Sommario |
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"Perché
mi inquieta la Repubblica federale, titola oggi la Repubblica
un fondo di Giuliano Amato, mentre il Sole 24 Ore e il Corriere della
Sera titolano rispettivamente:
Governatori spaccati sulla devolution;
E i tempi s'allungano fino al 2016;
Regionali, premier in ansia. Quattro i governatori
certi. Marche, la carta Baldassarre.
L'attenzione del pendolo politico quindi passa dalle riforme alle
regionali e dalle regionali alla riforma elettorale. |
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"I progetti in parte già ci sono: noi dobbiamo governare questo processo,
perché
altrimenti si governa da solo''. E' quanto ha dichiarato il Presidente della Regione Piemonte, Enzo Ghigo,(cfr.
Corriere della Sera di sabato, 16 ottobre:
Treni e fiera, così nasce il nuovo Mi-To
) rispondendo così
anche alle affermazioni del presidente di San Paolo Imi, Enrico
Salza, che si era detto pronto a ''mettere i soldi'', a patto
che arrivino i progetti.
''I responsabili politici dei territori - ha aggiunto Ghigo -
mi sembra che abbiano tutta la volontà di fare gruppo, di fare
squadra, per governare insieme questo progetto dal punto di
vista politico e anche dei contenuti culturali e ambientali. |
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Un taglio di risorse
alla Toscana di circa 414 milioni di euro. E' questa la stima degli
effetti della legge Finanziaria denunciata da Claudio Martini, presidente
della regione Toscana. L' importo riguarda nel complesso tutte le misure
contenitive varate dal Governo per gli enti locali, Regione,Province e
Comuni e comprende anche i tagli all' amministrazione dello Stato in
Toscana. ''Non sappiamo - ha spiegato Martini - quel che ci sara' nel collegato che riguarda la parte relativa allo sviluppo. Per ora conosciamo solo la parte relativa alle misure di contenimento su cui le Regioni, tutte insieme, hanno chiesto siano apportate delle modifiche''. Il primo nodo - ha indicato il presidente della Toscana - riguarda il tetto di spesa a +4,8%, rispetto all' anno scorso,degli investimenti da parte degli enti locali. ''Per noi il problema e' di grande rilevanza - ha spiegato Martini -; infatti, proprio quest' anno arriveranno agli enti locali i nostri finanziamenti per molte opere e per alcuni Comuni si trattera' di andare anche al 60% in piu' in fatto di investimenti. Bisognera' capire bene come si potra' fare in relazione al tetto del 4,8 per cento stabilito dal Governo''. Le altre richieste avanzate dalle Regioni riguardano la modifica del meccanismo del ricorso all' indebitamento; il rilancio del federalismo fiscale, per ora bloccato; e l' adeguamento delle risorse per l' applicazione della legge Bassanini. Capitolo a parte e' quello della sanita'. ''Per il 2005 - ha spiegato Martini - si e' fatto un passo avanti con l' aumento del fondo sanitario che ci consentira' di assestare i conti. Ma permangono le criticita' degli anni passati, del 2003 e del 2004, che continueranno a pesare sul futuro''. Inoltre - denuncia la Regione - il tasso di crescita del 2% applicato per gli anni successivi e' assolutamente incoerente rispetto al reale andamento della spesa sanitaria. ''In Toscana, che e' una regione virtuosa - ha osservato Martini -, la media di incremento negli ultimi 3 anni e' pari circa al 4% annuo''. La Finanziaria ''e' pessima per il Mezzogiorno'', ha sostenuto il presidente della Campania, Antonio Bassolino: ''Bisogna cominciare a cambiare, risorse importanti da investire nel campo della competitivita' - ha aggiunto Bassolino - se vi saranno, sarebbero un primo segnale. Mi auguro che ci sia ma e' tutto da vedere. Occorrono segnali chiari''. Secondo Bassolino, '' il rischio e la realta' di passi indietro in materia di competitivita' sono molto forti e dunque cio' che conta e' che ognuno faccia la propria parte e si cerchi di farla anche un po' tutti quanti assieme. Le Regioni, soprattutto con l'utilizzazione dei fondi europei, una loro parte la stanno facendo. L'esperienza degli sportelli per l'internazionalizzazione, ad esempio - ha concluso - e' positiva''. Per il presidente del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Illy (nella foto):''Molti economisti globali, ne cito uno per tutti, Paoul Krugman, hanno dimostrato che l'effetto di stimolo all'economia prodotto da una riduzione delle imposte e' modesto". ''Spero che il governo si decida finalmente a darci una risposta sulle risorse da assegnare a Roma e che convochi al piu' presto. Altrimenti non vorrei essere costretto a dover valutare l'opportunita' di un ricorso alla Corte costituzionale'', ha detto il presidente della Regione Lazio Francesco Storace: Riguardo poi alla norma costituzionale su Roma capitale, Storace ha poi aggiunto: ''nel programma elettorale scriveremo che la Regione e' pronta a spogliarsi dei poteri che attengono a Roma. Io mi confrontero' con gli alleati e secondo me dobbiamo dare piu' poteri legislativi a Roma, proprio perche' l'art. 117 per me puo' essere trasferito in blocco''. (red) |
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Massimo D'Alema
(nella foto) entrando del merito della proposta di riforma elettorale ha
affermato che "'il ritorno al proporzionale sarebbe gravissimo:
porterebbe alla frantumazione del sistema politico. Con il premierato,
inoltre, porterebbe ad un governo forte a fronte di un Parlamento
spezzettato''. Diversa l'opinione del leader dell'Udeur Clemente
Mastella:" Convinto
sostenitore da sempre del ritorno al proporzionale, sia pure con
correttivi che garantiscano effettiva governabilità e vera stabilità, dico
agli estimatori del maggioritario che il loro sistema elettorale, in
Europa, e' l'eccezione, non la regola". Gli fa da sponda Cossutta "Io
condivido la posizione di Mastella a proposito della legge elettorale.
Ritengo cioè che il sistema migliore- afferma
Armando Cossutta,
presidente dei Comunisti italiani - sia quello attualmente adottato
efficacemente per le elezioni regionali, e che può essere utilizzato anche
in quelle parlamentari. Lo definisco "sistema proporzionale bipolare". ''Il bipolarismo che abbiamo- sostiene invece Domenico Nania - costruito in Italia va salvaguardato. Non è pensabile rinunciarvi dopo che e' stato pienamente accettato e condiviso dagli elettori. Ciò premesso, i sistemi elettorali che garantiscono il bipolarismo possono essere tanti, come e' dimostrato in Gran Bretagna, in Francia, in Germania, per fare alcuni esempi. Il maggioritario uninominale a doppio turno non e' il solo sistema elettorale compatibile con il bipolarismo, e' quello preferito da D'Alema che oggi, come gli è ormai consueto, fa facile e sterile catastrofismo su tutto''. Gli fa eco il collega di partito e Ministro Altero Matteoli :"Ora vogliono convincerci di nuovo a tornare al proporzionale, io qualche perplessita' ce l'ho". "Noi dell'Italia dei Valori - ha dichiarato Antonio Di Pietro, presidente IDV - riteniamo auspicabile non abbandonare il principio del sistema elettorale maggioritario, ma su una base completamente diversa da quella attuale che - nei fatti - ha dimostrato i suoi limiti rispetto ai nobili obiettivi che si era proposto". Commenti anche dal fronte delle Regioni: "Della nuova legge elettorale avrei voluto parlarne anche con quello che per ora sarà il mio sfidante per poterne discutere, ma ho visto che i partiti l'hanno subito ripreso e gli hanno scritto quello che deve dire''. Lo ha detto il presidente della Regione Lazio Francesco Storace, : in ogni caso "Il sistema elettorale migliore - ha proseguito Storace - e' quello delle Regioni, perché quel 20% del premio di maggioranza costringe chi sta in quel listino a correre per vincere''. Lo sostiene il Presidente della Regione Lazio, Francesco Storace, che giudica questo sistema ''una legge elettorale che tutto sommato da' stabilità di governo e rappresentanza del territorio''. Per Bassolino: ''Dobbiamo rafforzare e semmai migliorare la strada del maggioritario e soprattutto di un sistema bipolare, non certo tenere gli occhi nostalgicamente rivolti all'indietro verso un'Italia che non c'è più e che è bene non torni. 'La scelta del proporzionale - ha detto ancora Bassolino - mi sembrerebbe un chiaro ritorno al passato. Da tanti anni in Italia si muove invece sulla strada del maggioritario e soprattutto di un sistema bipolare''. (red) |
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L'iniziativa
riformatrice dei governi De Gasperi per il Mezzogiorno
è il tema del
Convegno organizzato
dall'Università degli Studi di Bari che rientra nel "Programma triennale
di celebrazioni in onore di Alcide De Gasperi", in occasione del 50°
anniversario della sua scomparsa. E' un'iniziativa della Fondazione
Alcide De Gasperi di Roma, organizzata con il patrocinio del Presidente
della Regione Puglia e con la collaborazione dell'Università di Bari.
Costituisce un'occasione di dibattito culturale e politico sulle scelte
operative e le espressioni dell'attività riformatrice dei Governi De
Gasperi per il Mezzogiorno. on line il programma
Programma e il
Comunicato
stampa.
Per il presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto, dalle testimonianze e dagli impegni di Alcide De Gasperi e Aldo Moro ''occorre ripartire per una nuova fase di sviluppo economico e sociale che possa attestarsi innanzitutto sull' obiettivo primario e indeclinabile dello sviluppo del Mezzogiorno''. Inizierà invece mercoledi 20 per concludersi due giorni dopo il vertice delle Regioni insulari del Mediterraneo occidentale. In programma a Taormina vedrà fra l'altro l'ufficializzazione dell'ingresso di Creta nell'Imedoc, l'associazione delle Regioni insulari di Mediterraneo occidentale che a breve cambierà la propria denominazione in Eurimed. Il vertice e' organizzato dall'associazione Regioni europee di frontiera e dalla Conferenza delle Regioni periferiche marittime d'Europa. (red) |
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E' stato pubblicato
un
opuscolo edito dalla Direzione Generale per i paesi del mediterraneo e del Medioriente del Ministero degli Affari esteri - in collaborazione con l'Anci,
la Conferenza dei presidenti delle regioni e delle Province autonome, la
conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali - dedicato alle
"Nuove iniziative italiane per il Medio Oriente. Palestina: le ali della
colomba". All'iniziativa hanno collaborato anche la Direzione Generale per
la Cooperazione allo Sviluppo e la Simest. Gli obiettivi dell’azione del Governo italiano nel breve-medio periodo si collegano a tre iniziative che saranno sviluppate in pieno coordinamento tra gli organismi interessati e nel quadro delle linee guida fissate dall’Unione Europea e dalla Banca Mondiale per la Palestina. Si tratta in particolare di: — un intervento per 25 milioni di Euro da utilizzare per progetti indi rizzati alla democratizzazione delle Istituzioni e delle Amministrazioni locali palestinesi attraverso la formazione in loco ed in Italia dei nuovi quadri dirigenti, — un commodity aid per la rivitalizzazione del settore privato (per un importo di 25 milioni di dollari a credito d’aiuto, e 1,5 milioni di dollari a dono) per la fornitura di beni e servizi a favore delle PMI palestinesi; — lo sviluppo nella striscia di Gaza ed in Cisgiordania di distretti industriali ispirati al modello italiano (25 m.ni di Euro). "La Direzione Generale per i Paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente del Ministero degli Affari esteri - si legge nell'opuscolo - ha previsto un intervento di 25 milioni di Euro da utilizzare per progetti indirizzati alla democratizzazione delle Istituzioni e delle Amministrazioni locali palestinesi attraverso la formazione in loco ed in Italia dei nuovi quadri dirigenti. Tali progetti saranno comprensivi di componenti di assistenza tecnica e fornitura di beni e servizi, secondo percentuali da individuare per ogni settore. Le modalità di utilizzo di tali risorse sono fissate in un’intesa tecnica che richiama le linee-guida del l’Accordo di finanziamento stipulato l’aprile scorso dalla Commissione Europea con il Ministero delle Finanze palestinese. L'Italia ha inteso quindi fornire - secondo quanto riportato dall'opuscolo - un segnale di concretezza per il sostegno all’ANP nell’ampio processo di riforme finalizzato alla costruzione di uno Stato palestinese indipendente, democratico e vitale. E' stata assicurata la massima trasparenza circa l’utilizzazione dei fondi, che saranno gestiti sotto la diretta ed esclusiva responsabilità del Ministero delle Finanze, in analogia con quanto avviene per i programmi di aiuto della Banca Mondiale e dell’Unione Europea. La scelta delle iniziative, mirate essenzialmente alle attività delle Municipalità palestinesi, sarà effettuata da un Comitato Tecnico Bilaterale; da parte palestinese vi è l’impegno a trasmettere rapporti periodici al Consolato Generale d’Italia in Gerusalemme, anche nella prospettiva di controlli che il Ministero degli Affari Esteri ritenesse opportuno svolgere. E' espressamente prevista la possibilità di privilegiare intese dirette fra Enti locali italiani ed Organismi palestinesi in presenza di un apporto di risorse proprie da parte degli Enti proponenti le iniziative". (red) |
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