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Sommario |
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Riforme, arriva l'unita' federale,
titola "la Repubblica", mentre il "Corriere della Sera" presenta in prima
pagina un fondo di Tommaso Padoa-Schioppa:
Il federalismo su due fronti,
lo Stato nazionale tra le Regioni e l'Europa. Il federalismo sarą a pieno regime dal 2016. Lo prevede un nuovo emendamento alle norme transitorie presentato dalla Commissione Affari Costituzionali e dal relatore Donato Bruno. Inoltre Fini afferma che č stato chiarito che l'unitą federale riguarda la Repubblica e non la Nazione. Nella proposta di modifica infatti l'allineamento definitivo di tutte le istituzioni 'riformate' non sara' possibile prima del 2016. Il nuovo Capo dello Stato, solo per fare un esempio (nuovo nel senso di non eletto con i vecchi criteri costituzionali) non ci sara' prima del 2013, visto che il settennato di Ciampi scadra' nel 2006 (quando l'attuale riforma presumibilmente manchera' ancora del referendum confermativo per farla entrare in vigore). E molti dei suoi poteri e delle sue prerogative non potranno essere esercitate prima della legislatura successiva, cioe' nel 2016. Ecco le altre novitą. La formula 'unita' federale' della nazione non comparira' nel testo di riforma della parte seconda della Costituzione. Lo ha affermato il vicepremier, Gianfranco Fini (nella foto): "Sono soddisfatto - ha detto Fini - si e' chiarito, tra l'altro, che la formula 'unita' federale' della nazione non comparira' nel testo delle riforme, in quanto l'assetto federale non riguarda la nazione ma semmai la Repubblica". "Questa nuova dizione - ha concluso il vicepremier - togliera' ogni possibilita' di dire che il federalismo e' contro l'unita' nazionale". Si' dell'Aula della Camera anche al nuovo articolo 70 della Costituzione che definisce l'iter legislativo dei provvedimenti e le materie di competenza delle due Camere, licenziando l'articolo 13 del testo delle riforme con 256 si', 202 no e due astenuti. L'opposizione ha votato compatta contro. In base al nuovo testo della Costituzione, la Camera dei deputati esaminera' e decidera' in via definitiva su disegni di legge in materie che il nuovo articolo 117 affida alla legislazione esclusiva dello Stato. Il Senato federale, invece, esaminera' i disegni di legge riguardanti la determinazione dei principi fondamentali nelle materie concorrenti. Dopo l'approvazione da parte della Camera dei Ddl di sua competenza, il Senato federale, entro trenta giorni, potra' proporre modifiche, sulle quali la Camera decidera' in via definitiva. I termini saranno ridotti alla meta' per i decreti legge. Un procedimento inverso si applica nel caso in cui la materia sia esaminata dal Senato. La Camera potra' proporre modifiche entro trenta giorni dall'approvazione, ma Palazzo Madama decidera' definitivamente. Se il governo riterra' che proprie modifiche a un disegno di legge, sottoposto all'esame del Senato siano essenziali per l'attuazione del suo programma approvato dalla Camera, il Presidente della Repubblica, una volta verificati i presupposti costituzionali, potra' autorizzare il Primo ministro ad esporne le motivazioni al Senato federale, che decidera' entro trenta giorni. Se tali modifiche non verranno accolte dal Senato, il disegno di legge sara' trasmesso alla Camera dei deputati, che decidera' in via definitiva a maggioranza assoluta dei suoi componenti sulle modifiche proposte. Sono i presidenti della Camera e del Senato federale a decidere, d'intesa tra loro, le eventuali questioni di competenza tra le due Camere, sollevate secondo le norme dei rispettivi regolamenti. I presidenti potranno affidare la decisione ad un comitato paritetico, composto da quattro deputati e da quattro senatori, designati dai rispettivi presidenti. La decisione dei presidenti o del comitato non sara' sindacabile in alcuna sede. I presidenti delle Camere, d'intesa tra loro, su proposta del comitato, stabiliscono i criteri generali secondo i quali un disegno di legge non puo' contenere disposizioni relative a materie per cui si dovrebbero applicare procedimenti diversi. Per alcune materie, comunque, resta il procedimento bicamerale. Infatti, se un disegno di legge non e' approvato dalle due Camere nel medesimo testo i presidenti delle due Camere potranno d'intesa tra loro convocare una Commissione, composta da trenta deputati e da trenta senatori, secondo il criterio di proporzionalita' rispetto alla composizione delle due Camere, incaricata di proporre un testo unificato da sottoporre al voto finale delle due Assemblee. I presidenti delle Camere stabiliranno i termini per la elaborazione del testo e per le votazioni delle due Assemblee. ''Dopo il vertice le cose vanno decisamente meglio. Diciamo che quanto accaduto e' stato soltanto un incidente di percorso, ora ampiamente superato. Ora non restano che dettagli tecnici, facilmente risolvibili. O sotto forma di emendamento, o sotto forma di ordine del giorno - spiega il ministro delle Riforme Roberto Calderoli, intervistato dalla PADANIA - la situazione puo' essere tranquillamente superata...''. ''E' stato un vertice movimentato - ricorda il ministro - ma alla fine la quadra sulle riforme e' stata trovata. Abbiamo le idee chiare su cosa fare. Le mie dimissioni? Tutto rientrato. Sono sempre io il ministro delle Riforme anche perche' Bossižmi ha telefonato quando ha letto che ero pronto a dimettermi se i tempi di approvazione della riforma non fossero stati rispettati. Era arrabbiato. Mi ha detto: "Ma cosa fai? Tu devi stare al tuo posto e lottare fino in fondo". Proprio quello che sto facendo. (...) Dopo l'incontro a Palazzo Chigi sono piu' tranquillo e fiducioso. Con la volonta' politica si puo' fare tutto. L'Udc? No, non giochera' brutti scherzi. Ci hanno dato la loro parola che il Ddl andra' avanti e sara' votato da tutti, senza liti o ripicche inutili''. Anche da quelli di An? Chiede il quotidiano leghista. ''Certo. Le ripeto: il vertice e' stato utile e positivo. E' servito a chiarire alcuni aspetti importanti e ora si marcera' spediti verso il voto finale. Nessun partito della maggioranza ha intenzione di affossare la riforma. Il vertice ha prodotto posizioni convergenti su tutto e quindi possiamo stare tranquilli'', conclude Calderoli. ''An - spiega invece Domenico Fisichella (La destra rischia il referendum) - sta accettando l'impianto della riforma per due motivi. Uno: non si vuole correre il rischio di un chiarimento con la Lega, che potrebbe portare alla rottura della maggioranza di governo. Due: si ritiene che, nel nuovo disegno costituzionale, ci sia un equilibrio fra la parte che interessa alla Lega, il federalismo, e la parte che echeggia il presidenzialismo sotto forma di premierato forte''. ''Non si puo' escludere - conclude il vice-presidente del Senato - che una volta ottenuto il risultato della riforma, la Lega si disimpegni dal governo o alzi ulteriormente la posta del gioco. E allora abbiamo fatto il danno della nazione senza ottenere il vantaggio della coalizione''. Intanto oggi l'Aula della Camera ha ripreso l'esame del ddl di riforma della parte Seconda della Costituzione. Si inizia con le votazioni sull art. 26, relativo all'art. 92 della Costituzione che regolamenta la figura e le funzioni di governo e Primo ministro. Secondo le previsioni della maggioranza, le votazioni sull'articolato dovrebbero concludersi entro stasera; al voto finale sull'intero testo si dovrebbe giungere domani nella tarda mattinata. (gs) |
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Il tetto all'incremento di spesa e' di
fatto un ''taglio del 3% rispetto al tendenziale''. Lo ha detto il
governatore di Bankitalia durante l'audizione alla Camera, precisando
''l'abbiamo calcolato noi''. |
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Firmato a Roma un protocollo d'intesa tra
la
Regione Molise e la Fao.
Il documento, sottoscritto dal presidente della Giunta regionale, Michele
Iorio (Fi), e dal direttore generale della Fao, Jacques Iouf, mira a
promuovere attivita' pubbliche ed istituzionali nel campo della
solidarieta' internazionale e della cooperazione decentrata. I dettagli
del protocollo saranno resi noti dal presidente Iorio venerdi 15 nel
corsodi una conferenza stampa che si terra' a Palazzo Santoro, sede
dell'esecutivo regionale. |
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Ha un nuovo modello organizzativo,
scaturito dalla necessita' di fronteggiare emergenze come Bse e Lingua
blu, l' Istituto zooprofilattico sperimentale dell' Umbria e delle Marche,
chiamato anche a verificare l' eventuale presenza di uranio impoverito in
derrate alimentari dell' area balcanica. Il nuovo regolamento interno per i servizi erogati dall' istituto a livello regionale e nazionale e' stato approvato nei giorni scorsi dal suo consiglio d' amministrazione. A rendere necessarie nuove regole - spiega una nota dell' Istituto - anche le emergenze Bse e Blue Tongue, nonche' ''la preminente attenzione'' a livello nazionale ed europeo alle problematiche della sicurezza alimentare. Tutto questo ha ''imposto all' istituto di attivare e rendere operativi in tempi brevissimi nuovi laboratori, di acquisire apparecchiature estremamente sofisticate e di formare velocemente il personale tecnico per assolvere alle nuove e gravose incombenze''. Il nuovo nodello organizzativo prevede due macroaree di attivita', sia nella sede centrale di Perugia sia in ciascuna sezione diagnostica provinciale, che sono la sicurezza alimentare e la diagnostica integrata. Sul nuovo modello organizzativo, l' istituto ha avuto un preventivo parere favorevole da parte del ministero della salute e degli assessori alla sanita' delle Marche e dell' Umbria. Quest'ultima regione ha inoltre previsto dei contributi a privati per l'abbattimento delle barriere architettoniche e alle famiglie indigenti per il pagamento degli affitti, programma 2004 sui dissesti idrogeologici e incentivi alle imprese agricole per la ristrutturazione dei vigneti in Umbria. BARRIERE ARCHITETTONICHE. L'esecutivo ha approvato la ripartizione dei contributi 2004 per lavori di superamento delle barriere architettoniche negli edifici privati: Tra le novita' piu' significative vi e' quella della priorita' riservata alle persone in attesa da tempi piu' lunghi, la possibilita' di anticipo del contributo da parte dei Comuni per i cittadini o le famiglie piu' bisognose, la concessione delle somme agli eredi in caso scomparsa del richiedente durante o successivamente all'esecuzione dei lavori. CONTRIBUTI PER GLI AFFITTI. La giunta ha approvato la ripartizione tra i Comuni del Fondo nazionale per l'accesso alle abitazioni in locazione per l'anno 2003. PROGRAMMA DISSESTI IDROGEOLOGICI. La giunta regionale, su proposta dell'assessore all'ambiente Danilo Monelli, ha approvato il Piano di attuazione 2004 del programma sui dissesti idrogeologici, che prevede l'impiego di quattro milioni di euro per opere da realizzare nei territori di Assisi, Cascia, Polino e Spoleto. RISTRUTTURAZIONE VIGNETI. Su proposta del vice presidente ed assessore all'agricoltura, Carlo Liviantoni, la giunta ha riaperto i termini per la presentazione delle domande per la ristrutturazione e la riconversione di vigneti per la campagna in corso 2004-05 e ha deciso di prorogare l'erogazione dei contributi anche per gli anni 2005-06. (red) |
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Il presidente della Regione Valle
d'Aosta,
Carlo
Perrin (nella foto), chiede il ripristino, nel disegno di legge finanziaria per
il 2005, del sistema pattizio che ha regolato fino ad oggi i rapporti
finanziari tra le Regioni a statuto speciale e le Province autonome da
una parte e lo Stato dall'altra, per il rispetto del Patto di stabilita'.
La richiesta, che anticipa la posizione del Governo regionale valdostano, e' contenuta in una nota inviata al presidente della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome, Enzo Ghigo, e al presidente della Regione Lombardia e capofila in materia di Bilancio, Roberto Formigoni, in vista delle riunioni della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e della Conferenza unificata, convocate per oggi. Nella sua comunicazione Perrin denuncia come le norme contenute nel disegno di legge proposto dal governo incidano ''pesantemente sulla finanza e sul bilancio delle Regioni a Statuto speciale, ponendosi in contrasto con le prerogative alle medesime spettanti sulla base dei rispettivi ordinamenti finanziari''. (sm) |
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Un condono edilizio in versione
"ristretta", che non ammette a sanatoria le nuove costruzioni ma solo gli
ampliamenti che non superino i cento metri cubi per le abitazioni e i
trecento per le attivita' agricole e industriali. La nuova proposta di legge, intervenendo dopo le sentenze della Corte Costituzionale che hanno ridisegnato le competenze di Stato e Regioni in materia, restringe - e' detto in una nota - i limiti volumetrici condonabili rispetto a quelli stabiliti dallo Stato, mentre ne aumenta i costi: +10% per l'oblazione da pagare ai Comuni, e +100% per gli oneri di urbanizzazione per gli abusi sanabili. Il testo stabilisce inoltre che in ogni caso gli ampliamenti non potranno superare il 30% dell'esistente e che nelle zone agricole non si potra' cambiare la destinazione d'uso di un immobile prima di venti anni. Inoltre dopo la legge e le linee guida tecniche contro l'inquinamento luminoso la Regione Toscana mette in campo finanziamenti per 500 mila euro. Saranno infatti finanziati in misura del 30%, fino a un massimo di 100 mila euro per ogni singola iniziativa, i progetti di adeguamento e di installazione di nuovi impianti di illuminazione nel settore pubblico che verranno giudicati conformi alle linee guida contro l'inquinamento luminoso che sono state approvate in via definitiva dalla Giunta regionale. L'assessore all'ambiente Tommaso Franci ha voluto anche evidenziare il ruolo che nella presa di coscienza dell'inquinamento luminoso hanno avuto gli astrofili, i primi ad accorgersi che in meno di dieci anni si e' persa la possibilita' di vedere di notte la via lattea nel 70% del territorio nazionale. "Non esistendo a livello nazionale - ha sottolineato l'assessore - una normativa che regoli l'illuminazione esterna pubblica e privata, chiunque ha fatto cio' che ha voluto. Alcune Regioni, tra le quali la Toscana, hanno pero' deciso di affrontare il problema in modo serio per evitare il proliferare selvaggio di impianti di illuminazione e rinsaldare il nesso virtuoso con il risparmio energetico". (red) |
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