|
||||||||||||||||||||||||||
Sommario |
||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||
Mentre la Camera
Lunedì 15,
martedì 16,
mercoledì 17
- secondo quanto riportato dalla
newsletter della Camera dei Deputati - esaminava e poi
approvava la legge finanziaria
2005,
C0/Ibis (insieme alla
nota di variazione al bilancio
di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2005 e bilancio
pluriennale per il triennio 2005-2007,
C0/Ibis, nonché il
bilancio di previsione dello
Stato per l'anno finanziario 2005 e bilancio pluriennale per il
triennio 2005-2007
C531C01, provvedimenti
che ora passano all'esame del Senato), la Giunta regionale dell'Emilia-Romagna
ha varato il bilancio 2005 (entrate e spese per 10.883,25
milioni di euro) che approderà in Consiglio a dicembre - ne da
notizia la
newsletter Autonomie della Regione Emilia-Romagna - e che,
come nei quattro anni precedenti, è accompagnato dal parere
della Conferenza delle Regioni sulla finanziaria del Governo.
Risale al 14 ottobre il giudizio “preoccupato e non favorevole”
espresso dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni sulla
legge finanziaria 2005. La manovra è giudicata “insostenibile”
per tre questioni che vincolano in maniera determinante i
bilanci delle Regioni e degli Enti locali: le risorse per la
sanità (mancano 5 miliardi per garantire i livelli essenziali di
assistenza), il finanziamento delle competenze trasferite dalle
leggi Bassanini e le modalità con cui le Regioni sono chiamate a
rispettare il patto di stabilità. Per la prima volta la spesa
per investimenti è inserita all'interno del patto di stabilità
con un limite di incremento del 2% cui si aggiunge, dal 2005,
l'impossibilità di finanziare con mutui gli investimenti a
favore di soggetti esterni alla Pubblica amministrazione. Ciò
costringe la Regione - come è scritto nella relazione che
accompagna il Dpef - ad escludere dal bilancio autorizzazioni
per interventi in conto capitale destinati a soggetti privati
(imprese, famiglie, associazioni, le cui risorse per il 2005
sono accantonate nel "Fondo speciale non attribuito" (213,5
milioni di euro) e saranno destinate ai vari settori (economia,
agricoltura, ambiente e sociale) nel corso dell’anno.
La Giunta ha varato anche il poliennale 2005-2007 e il Documento di politica economico finanziaria che, insieme al rendiconto degli obiettivi raggiunti nel corso della legislatura, fissa le linee strategiche e programmatiche per il triennio: rafforzamento del welfare, qualificazione del lavoro e dello sviluppo, valorizzazione dell’ambiente e politiche per il territorio. Sul fronte degli “investimenti” sociali sono confermati i 19 milioni per il diritto allo studio, i 2 milioni per il Fondo sociale per l’affitto e viene potenziato, con 196 milioni, l’intervento a favore del trasporto pubblico locale. Inoltre con un ulteriore stanziamento di almeno 20 milioni di euro (che si aggiungono ai 20 del 2004) si rafforzerà il Fondo per le persone non autosufficienti per contenere le rette a carico delle famiglie e di incrementare il numero degli assegni di cura e delle persone assistite a domicilio (link ed approfondimenti su Ermes, il portale della Regione Emilia-Romagna) . (red) |
||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||
|
Immigrazione: 16.000 nuovi ingressi
per lavoratori stagionali neocomunitari, lo afferma la
newsletter n.39
WelfareInforma, del dicastero
guidato da Roberto Maroni (nella foto). Sono state stabilite nuove
quote di ingresso per lavoratori stagionali neocomunitari. A darne
notizia è la newsletter Nella Gazzetta Ufficiale, Serie generale n. 269
del 16 novembre 2004 è stato pubblicato il DPCM dell'8 ottobre 2004, che
stabilisce la programmazione dei flussi di ingresso di cittadini dei
nuovi stati membri dell'Unione europea in Italia per l'anno 2004 nella
misura di 16.000 lavoratori. La Direzione generale per l'immigrazione ha
stabilito, con la Circolare n. 43 del 15 novembre 2004, le relative
disposizioni applicative e le modalità con le quali i datori di lavoro
interessati ad effettuare le assunzioni devono presentare alle Direzioni
Provinciali del Lavoro, competenti per territorio, le domande. Le
procedure, la modulistica, e tutte le informazioni necessarie, nella
Guida On Line L'Europa che cresce,
vademecum per l'accesso al lavoro dei cittadini dei nuovi stati membri. |
|||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||
|
Penso che sia necessario che il
governo a livello centrale abbassi l'Irpef e che, oltre a questo, debba
porre un'attenzione particolare all'Irap", è un passaggio necessario,
essendo nel programma di governo e anche perchè agisce ancora il blocco
delle aliquote a livello locale,. Cosi', a margine dell'incontro a
Torino sul tema 'L'industria italiana e la competitività', organizzato
da Forza Italia, si è espresso il presidente della Regione
Piemonte
Enzo Ghigo, precisando poi che ''se è
vero che dobbiamo aumentare la possibilità del consumo riducendo le
tasse alle famiglie, dobbiamo anche metter le imprese nella condizione
di poter creare occupazione e ricchezza''. Alla domanda se ci sia il rischio che vengano tagliati i fondi agli enti locali, il governatore piemontese, ha sottolineato che ''la voce più importante dei bilanci regionali è la sanità e il ministro Siniscalco ci ha dato una risposta che per il 2005 reputo più che sufficiente''. Ghigo ha poi voluto sottolineare che ''in un momento difficile tutti devono fare la loro parte. E di Finanziaria si è parlato anche al convegno 'Liberalizzare risorse energie competenze una finanziaria perridare slancio al paese' Organizzato dalla Cida e secondo la Confederazione dei dirigenti lotta all'evasione fiscale, privatizzazione e liberalizzazione di aziende servizi e mercati e riforma fiscale. Ma anche flessibilita' per il tetto del 2%, piu' risorse per scuola formazione e ricerca e maggiori investimenti per infrastrutture e mezzogiorno., dovrebbero essere gli ingredienti della finanziaria 2005, cos' come sostenuto dal presidente della Cida stessa,Giorgio Rembado. Il responsabile economico della Margherita, Enrico Letta, ha invece puntato l'attenzione sulla necessita' di mettere in campo al piu' presto interventi a costo zero come: la riforma del diritto fallimentare, la riforma del risparmio e la riforma dei servizi locali pubblici. Mentre sul fronte delle tasse il responsabile della Margherita sottolinea che e' necessario un intervento mirato: ''puntando su una o due cose'' e non disperdendo le risorse con interventi a pioggia. ''L'unico intervento che ha senso -osserva Letta- e' tagliare l'Irap su ricerca e innovazione''. Mentre sul fronte Irpef e' inutile una riduzione che porti a riduzioni minime per i redditi piu' bassi. La posizione di Rembado per quanto riguarda il tetto del 2% e' stata condivisa dal presidente della conferenza delle regioni, Enzo Ghigo che ha rilevato come in alcuni settori si possa pensare anche a una riduzione delle risorse. Una razionalizzazione della spesa ''si può e si deve fare''. ''Ci sono i margini per risparmiare''. E' un lavoro che ''noi come enti locali dovremmo fare'' ha aggiunto Ghigo precisando che le sue affermazioni sono fatte in quanto presidente del Piemonte piu' che nella sua veste di presidente della Conferenza delle Regioni.La riforma fiscale, osserva il presidente della Cida, va attuata abbassando ''in misura equilibrata tutte le aliquote Irpef. Cio' sia per finanziare maggiori consumi attraverso lo sgravio dei redditi bassi sia per analizzare la propensione marginale al risparmio attraverso la riduzione dell'aliquota marginale dell'imposta'. Per quanto riguarda l'Irap, ad avviso del presidente della Cida, è invece necessario ''prevedere un trattamento di fiscalità di vantaggio più selettivo e più controllabile. In ogni caso gli incentivi devono essere meglio mirati ai fattori di sviluppo nei settori a più alto valore aggiunto''. Il vincolo del 2%,stabilito dal patto di stabilità interno, deve escludere le spese di investimenti ''per evitare di pregiudicare le politiche di sviluppo e il Mezzogiorno''. E sempre per favorire il Mezzogiorno, e' necessario ''accrescere gli investimenti nelle grandi infrastrutture materiali con contestuale semplificazione delle procedure decisionali e autorizzative per abbattere i tempi di realizzazione delle opere pubbliche''. Il presidente della Regione, Claudio Martini, intervenendo alla presentazione della manifestazione promossa da Anci e sindacati confederali per il prossimo 25 novembre, ha detto che "Regione, Province, Comunità montane e Comuni: la Toscana e' unita nel dire no alla nuova finanziaria, soprattutto ai tetti per la spesa corrente e agli investimenti, che, oltre a creare grossi problemi alle amministrazioni, costringendole a tagliare sui servizi e sullo stato sociale, ipotecano anche il futuro, togliendo la possibilita' di puntare sul domani e di agire per uscire dalla crisi''. ''La Toscana - ha spiegato Martini - fa fronte comune contro una legge che nega l'autonomia degli enti locali, obbligandone le scelte e mettendo a rischio il domani, anche per quelle amministrazioni che avrebbero la possibilita' di investire. La politica dei tetti imposti coinvolge anche le Regioni, per le quali il limite e' fissato al 4,8 per cento rispetto al 2003''. La centralita' del problema delle risorse nel dibattito su federalismo e riforma delle autonomie locali e' stata sottolineata dal sindaco di Firenze e presidente dell'Anci Leonardo Domenici, intervenuto oggi a Berlino alla conferenza italo-tedesca su 'Autonomie locali e federalismo: le sfide della sussidiarieta' nell'Unione europea', alla quale partecipa tra gli altri anche il ministro per gli Affari Regionali Enrico La Loggia. ''Quello delle risorse, cioè a dire il federalismo fiscale - ha detto Domenici - e' il problema dei problemi, tenuto anche conto delle difficolta' che l'Italia ha nel far quadrare i conti pubblici''. Parlando alla riunione berlinese, alla quale sono presenti diversi sindaci di citta' tedesche e italiane, Domenici (nella foto) si e' quindi riferito alle differenze nell'assetto costituzionale di Italia e Germania in fatto di federalismo, autonomie locali e rapporto tra stato, regioni e comuni. In Italia, ha osservato il presidente dell'Anci, per ragioni di natura storica, e' sempre stato molto importante il rapporto diretto tra comuni e stato, proprio perche' la storia d'Italia ha sempre conferito ai comuni grande rilevanza. A questo riguardo Domenici si e' detto sostanzialmente deluso dell'evoluzione degli ultimi anni per cio' che concerne il rapporto tra i vari livelli costituzionali, con una tendenza sempre piu' accentuata a suo avviso verso quello che ha definito ''neocentralismo regionale''. ''I comuni vogliono avere ancora un rapporto diretto con lo Stato, e non essere in un ordinamento gerarchico nel quale essi figurano all'ultimo gradino della piramide'', ha detto il sindaco di Firenze. Domenici ha al tempo stesso sottolineato quelli che a suo avviso sono gli ''aspetti negativi'' della riforma costituzionale varata in Italia: il nuovo Senato federale non rappresenta al meglio le realta' territoriali; l'iter per l'approvazione delle leggi sembra molto complesso; sembrano esserci problemi sulla devoluzione dei poteri alle regioni; si riconosce la conferenza stato-regioni ma non quella stato-enti locali. Domenici ha inoltre lamentato come le autonomie locali non siano attualmente coinvolte in maniera adeguata a livello europeo. Un esempio, ha notato, e' quello delle politiche urbane e delle citta'. ''Ci vuole maggiore riconoscimento europeo delle realta' locali'', ha detto Domenici, secondo il quale ''e' molto importante che a livello europeo e di singoli stati ci sia coscienza e consapevolezza del ruolo che in questo particolare momento storico hanno le citta'', anche ai fini di una piu' spiccata sussidiarieta'. (red) |
|||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||
Sarà presentato
a Roma, in in una conferenza stampa, in programma il 24 novembre
alle ore 9.30 (sala Conferenze - Piazza Montecitorio 123/a), un network
televisivo italiano che raggruppa diverse emittenti locali,
a darne notizia è
www.millecanali.it. Presidente
onorario del neonato network è la poetessa Maria Luisa Spaziani. Si
tratta , secondo i promotori del "primo esperimento italiano di network
inteso come aggregazione di emittenti che partecipano paritariamente
alla formazione del prodotto televisivo a diffusione nazionale, pur
mantenendo la propria autonomia neditoriale e di programmazione in
ciascun ambito locale". |
||||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||
|
In arrivo agevolazioni con il
marchio di qualità: le procedure di gestione delle
attività degli incentivi regionali alle imprese - secondo quanto
pubblicato da
incentivi on line
la newsletter di Mediocredito centrale
- è infatti conforme alle norme ISO 9001:2000: lo attesta la relazione della società RINA rilasciata il
28 ottobre 2004 cui seguirà entro quindici giorni la relativa
certificazione di qualità. Secondo la relazione di RINA i punti
di forza del Sistema di Gestione della Qualità sono l’attitudine a
gestire attività lavorative e processi rispondenti a prassi
normalizzate, nonché il coinvolgimento del personale. La stessa
relazione ha giudicato efficaci il riesame della direzione e le
verifiche interne. Lo scopo fondamentale del Sistema di
Gestione per la Qualità implementato da MCC è di assicurare che tutte le
attività vengano gestite secondo criteri di efficacia ed efficienza
mirando sempre al miglioramento delle performance, alla compliance degli
aspetti normativi e cogenti, alla soddisfazione del cliente. MCC -
sottolinea la newsletter di Mediocredito - gestisce per conto delle Regioni
il monitoraggio e la rendicontazione relativamente alle leggi Sabatini,
598/94, 266/97, 341/95 e 140/97. In rapporto agli interventi per cui MCC
svolge tali attività sono state accolte, dal 1° luglio 2000 al 30 giugno
2004, più di 6.300 domande per un totale di 1,3 miliardi di euro di
investimenti agevolati e 194 milioni di contributi concessi. |
|||||||||||||||||||||||||
|
||||||||||||||||||||||||||
|
Una indagine a campione
sull’attività museale nelle Marche riguardante
specifici profili di gestione dell’attività museale nella Regione
Marche è stata svolta - secondo quanto riportato dalla
newsletter della
Corte dei conti - dalla locale Sezione di controllo,
ma era stata già avviata nel 2002, e si
colloca, per il 2003, nel filone dei controlli sulla gestione dei musei di
enti locali estesi a tutto il territorio nazionale. Sono stati
selezionati tre musei civici (Pinacoteca civica di Ancona, Museo civico di Osimo e Museo civico di Sarnano). Queste le criticità emerse: carenza di
personale specificamente preparato; mancanza di Statuto o Regolamento che
definiscano l’organizzazione delle strutture museali nonché il livello
essenziale dei servizi erogati; scarsi servizi aggiuntivi per il pubblico;
affluenza limitata di visitatori e quindi bassa produttività; minimo
autofinanziamento e insufficienti finanziamenti; necessità di interventi
per la messa a norma di impianti e locali. L’obiettivo della legge
regionale sul “museo diffuso” (la n. 6/1998) di integrare in “sistema” i
musei della regione risulta, poi, parzialmente centrato (gli enti locali
potrebbero associarsi secondo aggregazioni territoriali concordate con la
Regione dando luogo alla formazione di sistemi o reti museali, al fine di
assicurare il funzionamento, di migliorare e incrementare i servizi
offerti e di razionalizzare i costi, godendo, anche di maggiori
finanziamenti). Perciò la Sezione conclude rilevando che “le molteplici
condizioni sfavorevoli (finanziarie e non), che non consentono allo stato
di raggiungere elevate soglie di qualità ed efficienza dei servizi museali,
vengono apprezzabilmente fronteggiate con una serie di iniziative locali,
individuali o associative, le quali, se lodevoli singolarmente, pure
indicano l’incompletezza del sistema di integrazione funzionale dei
musei” (cfr.
Delibera n. 8/2004 della Sezione regionale di controllo per le Marche e
testo della Relazione ). |
|||||||||||||||||||||||||
|