|
|
|
|
periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003
presso il Tribunale Civile di Roma
Sezione Stampa n.106/2003 |
|
n. 406 -
Roma, 13-14-15 novembre 2004 |
Sommario |
|
|
|
Ecco i documenti della Conferenza delle
Regioni approvati l'11 novembre:
Immigrazione;
Ripartizione delle Fondo Nazionale per le
politiche e i servizi dell’asilo;
PARERE
SULLO SCHEMA DI REGOLAMENTO, RECANTE DISPOSIZIONI PER LA PUBBLICITA’ E LA
VENDITA DEGLI ALIMENTI PER LATTANTI;
Ordine del giorno OGM
;
OGD zucchero;
Garanzie finanziarie per la gestione successiva alla chiusura delle
discariche;
SCHEMA DI DECRETO DEL MINISTRO DELL’INTERNO, DI CONCERTO CON IL MINISTRO
DELLA GIUSTIZIA, RECANTE FORME E MODALITÀ CON CUI È GARANTITA LA
CONSERVAZIONE DEL POSTO DI LAVORO ;
Adempimenti regionali;
Emendamento agricoltura;
ODG zone sismiche.
La Conferenza dei
presidenti delle Regioni dell’11 novembre ha anche approvato due
emendamenti nella Finanziaria relativi alla normativa che stipula le
convenzioni che vanno nella direzione indicata dai pediatri.
Si tratta quindi
della riproposizione di due emendamenti all’articolo 22 in materia
sanitaria, condivisi dalle Regioni nella Conferenza dei Presidenti dell’11
novembre 2004, riferiti al personale a rapporto convenzionale, il cui
accoglimento non comporterebbe un aggravio dei costi bensì un risparmio
rispetto alla situazione attuale, come illustrato nella relazione
dell’emendamento n. 2 e alle tabelle ad esso riferite.
I pediatri di base denunciano
che è a rischio la loro figura professionale con un emendamento al disegno
di legge per la Finanziaria.
L'emendamento riguarda la normativa che disciplina i rapporti per
l'erogazione delle prestazioni assistenziali e modifica il testo attuale
della legge cancellando sia il riferimento alle figure del medico di
medicina generale e dei pediatri di libera scelta, sia alla durata
triennale delle convenzioni, sia al carattere nazionale degli accordi
collettivi.
''Gli accordi - ha osservato il presidente della FIMP, Pier Luigi Tucci -
non possono essere regionali, altrimenti di rischierebbe di avere 21
sanita' diverse e rischierebbe di sparire la figura del pediatra di base''.
C'e' comunque ottimismo sulla possibilita' di trovare una soluzione al
problema, dopo l'incontro avvenuto tra i rappresentanti della FIMP e gli
assessori regionali Romano Colozzi, Fabio Gava e Giovanni Bissoni. ''Gli
assessori hanno riconosciuto la correttezza delle nostre osservazioni - ha
rilevato Tucci - e hanno dichiarato che non era nelle loro intenzioni non
considerare il valore del lavoro svolto da medici e pediatri di libera
scelta''.
(red) |
|
|
Una
delegazione della Conferenza delle Regioni incontrerà a Roma domani – 16
novembre, alle ore 18, via Parigi 11 – il ministro del Welfare, Roberto
Maroni, per un confronto diretto sulle politiche per il sociale e la
Finanziaria 2005.
A guidare la delegazione ci sarà il coordinatore interregionale degli
assessori alle Politiche sociali, Anna Teresa Formisano (assessore del
Lazio).
“La Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome,
nella seduta del 14 ottobre scorso, ha approvato il documento di parere al
DDL Finanziaria 2005, che Le trasmetto”. Così inizia una breve lettera
inviata dal Presidente Enzo Ghigo al ministro Maroni in merito ai
finanziamenti collegati alle politiche sociali.
“In particolare, l’allegato
4 del documento – spiega Ghigo - espone
alcune valutazioni e proposte di emendamento in materia di politiche
sociali. In considerazione della rilevanza e dell’urgenza che tali
tematiche rivestono per le Regioni”. E quindi si chiede, a nome della
Conferenza delle Regioni, la disponibilità del ministro del welfare “ad un
incontro”.
Infine è in programma per il giorno dopo - mercoledì 17, alle ore 15 - un
incontro della Conferenza delle Regioni con il ministro dell'Economia
Siniscalco (nella sede di via XX Settembre a Roma). Sul tavolo sempre si
affronteranno i temi della Finanziaria 2005 e in particolare quelli
relativi alla definizione delle risorse per il Fondo Sanitario Nazionale.
Regioni (14_10_2004):
parere_finanziaria_2005
(red) |
|
|
Via
libera dal Cipe alla ripartizione del Fondo sanitario nazionale per il
2004. ''Ben venga la deliberazione del Cipe, anche se con nove mesi di
ritardo''. Cosi' commenta l'assessore alla Sanita' dell'Emilia Romagna,
Giovanni Bissoni.
''E' bene comunque ricordare - osserva Bissoni - che, nonostante questo, i
crediti del Servizio Sanitario Nazionale nei confronti del ministero dell'
Economia scendono da 13 a 10 miliardi di euro. Quindi, il problema resta
sostanzialmente in piedi''.
Nella sua ultima seduta, il Comitato interministeriale per la
programmazione economica ha infatti deliberato la ripartizione degli oltre
81 miliardi del Fsn e ha stabilito la divisione delle risorse per i
singoli capitoli.
La somma di gran lunga predominante (78.748.952.000) e' destinata al
finanziamento dei livelli essenziali di assistenza (Lea). L'ospedale
Bambino Gesu' e l'Associazione dei Cavalieri italiani del sovrano militare
ordine di Malta vengono finanziati in base ai valori utilizzati nella
compensazione della mobilita' concordata. Sono 6.840.000 euro le risorse
destinate alla medicina penitenziaria. Al Fondo di riequilibrio tra le
regioni sono destinati 774.680.000 euro, sulla base dell'accordo
Stato-Regioni dell'8 agosto 2001.
Il Cipe non ha invece finalizzato risorse per circa 2 miliardi e mezzo:
1.155.128.000 euro per programmi speciali previsti dal Piano sanitario
nazionale; 601.690.000 euro per il finanziamento delle quote vincolate, di
cui viene pero', con la presente delibera, assegnato l'importo di:
111.456.000 euro per la Croce Rossa Italiana; 150.000.000 di euro per il
finanziamento degli Istituti zooprofilattici sperimentali, relativamente
al Fondo sanitario nazionale 2004.
La delibera del Cipe ha inoltre stabilito che restano accantonate,
rispettivamente, le somme di 1.155.128.000 euro e 340.234.000 euro, in
attesa di puntuali proposte da parte del ministero della Salute. La stessa
delibera ha ripartito tra le regioni la somma di 550 milioni euro per
l'anno 2004 per il rinnovo contrattuale 2002-2003: di cui 10.000.000 euro
finalizzati al contratto dei dipendenti degli Istituti zooprofilattici
sperimentali.
(red) |
|
|
11
novembre 2004:
nuovo Statuto della Regione Lazio.
''Per me e' un grandissimo onore consegnare alla Santita' Vostra il nuovo
Statuto della Regione Lazio, promulgato nella giornata di ieri''. Sono
queste le parole pronunciate dal presidente del Lazio, Francesco Storace,
davanti a papa Giovanni Paolo II, consegnando una copia del nuovo Statuto
regionale promulgato.
''Questa -ha spiegato Storace- e' la nostra nuova Carta fondamentale, e'
la Costituzione del Lazio e rappresenta il futuro stesso della nostra
Regione. Nel documento, che andra' ben oltre il mandato che i cittadini ci
hanno affidato, abbiamo cercato, infatti, di recepire i valori che
pensiamo debbano essere il fondamento della crescita della societa':
difesa della famiglia, tutela della vita, solidarieta'.
Storace ha ricordato che ''nell'articolo 6, quello sui diritti e i valori
fondamentali, abbiamo scritto che la Regione 'promuove la pace e
l'amicizia tra i popoli e sostiene ogni iniziativavolta a favorire la loro
realizzazione'. Nello stesso, e' scritto che la Regione Lazio 'collabora
con la Chiesa cattolica, nel rispetto delle previsioni del quadro
concordatario, nonche' con le confessioni religiose con le quali lo Stato
stipula intese, al fine di tutelare ladignita' della persona e perseguire
il bene della comunita', in conformita' ai principi della Costituzione''.
Inoltre è stata pubblicata in G.U. la legge
regionale sul condono edilizio.
Infine
Sbarca sulla Rete TurisLazio.it, sito
dedicato al turismo e alle informazioni in rete di servizio sia per gli
operatori del settore che per i semplici utenti.
(red) |
|
|
Regionali, la Lega insiste per una presidenza,
titola "La Stampa". La Lega infatti insiste: vogliamo un presidente di
Regione — Piemonte, Veneto o Lombardia — per «plasmare il federalismo
sul territorio». Lo ribadisce al Corriere della Sera il ministro
Calderoni: «Non vedo perché no. Di fronte a 14 Regioni una può anche
andare alla Lega”. Il primo pensiero va «Alla Lombardia». Maroni è
pronto. Ma Formigoni potrebbe non essere d’accordo. «Formigoni lo
apprezzo, però devo preoccuparmi della Lega non di Forza Italia”.
Ma prima Cicchitto e poi Bondi, quest’ultimo intervistato da “Il
Gazzettino”, rispondono:
Forza Italia non
cedera' regioni del Nord alla Lega.
''Il candidato sono io. Punto. Non mi
sembra ci sia altro da aggiungere''. E' la secca risposta del presidente
della Lombardia, Roberto Formigoni, alla richiesta del ministro leghista
per le Riforme, Roberto Calderoli. ''E' una proposta -dice Formigoni al
'Corriere della Sera' (Formigoni-
Lega fuori tempo. Il candidato della Cdl sono io)- che arriva
decisamente fuori tempo massimo. Per due motivi.
Primo, perché io mi sono già candidato e questa è una decisione che ho
comunicato da tempo: non c'è bisogno né di ribadirla, né di discuterla.
Secondo, perché la Casa delle Libertà ha già confermato sia a livello
nazionale, sia a livello lombardo l'appoggio alla mia candidatura così
come a quella di tutti i presidenti uscenti''.
Ad elezioni come quelle che ci saranno nel 2005, prosegue Formigoni,
''ci si prepara per tempo. La decisione è stata presa da tutti tranne
che dalla Lega. Io mi auguro che il Carroccio voglia conservare
l'integrità dell'alleanza''. Possibile, ''anzi probabile'' che ci sia
una lista Formigoni alle prossime elezioni: ''Sto valutandole proposte
di sostegno che arrivano da diverse parti e che sono moltomotivate
-conclude il presidente lombardo- Abbiate pazienza ancora per poco:
stiamo decidendo''.
Dunque non è possibile alcuna trattativa? «La situazione è questa: il
candidato è Formigoni sostenuto da Forza Italia, Alleanza nazionale, Udc,
Nuovo Psi, li- sta Pensionati e altre formazioni che hanno manifestato
interesse e con le quali definiremo degli accordi prossimamente. Dopo
l’incontro che si è tenuto a livello nazionale fu Berlusconi a
telefonarmi per confermarmi personalmente la richiesta di candidarmi e
per garantirmi l’appoggio di tutti i gruppi che ho elencato».
«Il tempo delle decisioni è già passato per quanto riguarda i candidati
presidenti e sono state seguite tutte le procedure tradizionali e
necessarie».
Ci sarà una Lista Formigoni alle prossime elezioni? “E’ possibile, anzi
probabile”.
Sull’altro fronte politico il segretario dei Popolari-Udeur Clemente
Mastella, ha duramente polemizzato con quanti nel centrosinistra stanno
decidendo le candidature alla presidenza delle regioni. Per Mastella
infatti ''è inaccettabile, ai limiti dell'arroganza e della prepotenza
poltica, il metodo di scelta dei candidati del centro-sinistra: alcuni
vengono scelti per nomina regia, altri per spartizione a due, altri
ancora, come in Calabria, sulla base di assemblee di vecchio stile
sessantottino, in Campania secondo il criterio del silenzio in attesa
delle decisioni dell'oracolo. Così non va, così -avverte- vengono meno
equilibri e pari dignità, così nonc'è coalizione. Il centro-sinistra
rischia seriamente di interrompere il trend politico delle ultime
tornate amministrative e di non conquistare tutte le regioni dove invece
si potrebbe vincere''.
Sempre la Stampa afferma invece che il candidato per il
centrosinistra per il Veneto è:
Massimo Carraro, l'anti Galan che a sorpresa stima
Formigoni.
(red)
|
|
|
Dal 2000,
secondo S&P, la Campania ''ha vissuto una nuova stagione amministrativa,
grazie al recupero di rilevanti ritardi accumulati in passato. Il
conseguimento di standard d'efficienza piu' elevati si e' tradotto in un
miglioramento dei saldi di bilancio. Grazie ad una gestione efficace delle
risorse, in particolare dei fondi UE, si e' passati da un disavanzo,
calcolato dopo gli investimenti, ad un avanzo medio del 6% delle entrate
complessive nel periodo 2002-2003''.
Standard & Poor's Ratings Services ha assegnato il rating di controparte a
lungo termine 'A-' alla Regione Campania. Il rating riflette la struttura
demografica favorevole, il ritrovato buon funzionamento della macchina
amministrativa, il miglioramento dei saldi di bilancio dal 2001 e un
debito residuo, che pur in lieve crescita, rimarra' relativamente
contenuto a fine 2005. Tra le criticita' evidenziate figurano parametri
economici strutturali inferiori alla media nazionale oltre allo stato
sub-ottimale dell'infrastruttura esistente. La flessibilita' finanziaria
limitata, il fabbisogno di ristrutturazione continua del sistema sanitario
regionale e la consistenza dei residui perenti, rappresentano - si
aggiunge - ulteriori aree di criticita'.
Le prospettive sono stabili. Diversamente da altre regioni italiane, la
Campania, vanta una struttura demografica favorevole. La percentuale
relativamente alta di giovani costituisce un elemento di sostegno alle
prospettive economiche di lungo termine, ed e' particolarmente vantaggiosa
per l'elevata incidenza della spesa sanitaria sul bilancio regionale
Al pari di altre regioni italiane, anche la flessibilita' finanziaria
della Campania risulta limitata da margini di manovra esigui sul fronte
delle entrate e dalla struttura rigida della spesa, concentrata nel
comparto sanitario
Secondo S&P la capacita' della regione di attrarre aziende sul territorio
dipende in maniera decisiva dalla riqualificazione e dal potenziamento
dell'infrastruttura esistente.
Sul fronte dei residui perenti l'amministrazione ha avviato un
monitoraggio volto ad accertarne la consistenza reale.
Il debito residuo consolidato dovrebbe assestarsi entro il limite di 28%
delle entrate correnti a fine 2004, un livello moderato rispetto ad altre
regioni italiane. Considerando la ripresa di debiti commerciali delle
aziende sanitarie locali, il debito consolidato regionale non dovrebbe
oltrepassare la soglia del 43% delle entrate correnti (2003) a fine 2005.
Alcuni fondamentali macroeconomici, in particolare il tasso di
disoccupazione e gli indicatori di ricchezza, tracciano una situazione
strutturalmente più fragile in Campania rispetto alla media delle regioni
del Centro e Nord d'Italia. Tuttavia, il tasso di crescita campano ha
superato il dato nazionale negli ultimi anni, prospettando scenari di
progressiva riduzione del divario. La capacità della regione di attrarre
aziende sul territorio dipende in maniera decisiva dalla riqualificazione
e dal potenziamento dell'infrastruttura esistente.
Le prospettive stabili traducono aspettative di consolidamento dei saldi
di bilancio positivi, correnti e dopo gli investimenti, conseguiti negli
ultimi due anni, e di riduzione ulteriore dell'incidenza dei disavanzi
sanitari sul bilancio regionale. Standard Poor's si attende, inoltre, una
riduzione significativa della consistenza dei residui perenti nei prossimi
due anni. La persistenza di un differenziale di crescita positivo a favore
della regione e la gestione efficace delle risorse europee e statali,
dovrebbero contribuire a ridurre progressivamente il divario economico con
realtà analoghe in Italia e in Europa.
(red) |
|
Proprietario ed
editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
Redazione: via Parigi, 11 - 00185 - Roma
Direttore editoriale: Marcello Mochi Onori
Direttore responsabile: Marco Tumiati
In redazione: Stefano Mirabelli (caporedattore); Giuseppe Schifini
(caposervizio)
Progetto grafico: Mirabelli, Schifini
tel. 06.488829200 - fax 06 4881762
e-mail:redazione@regioni.it |
|
|
per iscriversi alla mailing list e ricevere regioni.it
alla tua casella di posta elettronica
|
link |
|
|
|
no copyright.
per pubblicare le notizie di regioni it
"clicca" |
|
|
|