periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n.  405 - Roma, 11-12  novembre 2004

Sommario

Veneto: nuovo assessore a politiche sociali

Intesa Mestre-Civitavecchia

OGM: da ODG Regioni spinta a Governo

Regioni: chiedono incontro con Siniscalco su Finanziaria

Sagrantino: Umbria si mobilita

Consulta su distacco di una provincia o di un comune

Veneto: nuovo assessore a politiche sociali

In Veneto nuovo assessore alle politiche sociali.  Il Presidente della Giunta regionale del Veneto, Giancarlo Galan, ha infatti con suo decreto, nominato formalmente assessore regionale Sante Bressan. Il nuovo assessore, che subentra in Giunta regionale ad Antonio De Poli, eletto al Parlamento Europeo, e' nato a Lozzo Atestino (Padova) 64 anni fa e risiede a Vicenza. Si tratta di un tecnico, con esperienza nel settore socio-sanitario.
A Bressan sono state attribuite le materie che attengono al referato delle politiche sociali: programmazione e servizi sociali; interventi a favore dei minori, degli anziani e dei portatori di handicap; rapporti con istituzioni di assistenza; settore del non profit e volontariato. Queste materie, dal momento delle dimissioni dell'assessore De Poli, erano state assunte ad interim da Galan ed ora passano a Bressan.
(red)

OGM: da ODG Regioni spinta a Governo

Un ordine del giorno della Conferenza delle Regioni ha invitare il governo – qualche ora prima che si riunisse il Consiglio dei ministri e varasse il provvedimento -  ad approvare lo schema di decreto legge del ministro Alemanno sugli organismi geneticamente modificati. La Conferenza dei presidenti delle regioni lo aveva inviato al Consiglio dei ministri, consegnandolo nelle mani del ministro La Loggia in sede di Conferenza Stato-Regioni.
In particolare nel documento la conferenza dei presidenti delle regioni impegna il governo ''ad approvare lo schema di decreto legge predisposto dal ministro delle Politiche Agricole e Forestali, di concerto con i ministri dell'Economia e delle Finanze, della Salute, degli Affari Regionali e delle Politiche Comunitarie sulle 'disposizioni urgenti per la coesistenza tra le colture transgeniche, convenzionali e biologiche', nel testo approvato dalla Conferenza Stato-Regioni nella seduta del 14 ottobre 2004.
Così
il Consiglio dei ministri approva un decreto-legge che assicura la coesistenza fra colture transgeniche, convenzionali e biologiche secondo criteri che garantiscano la non contaminazione dei diversi generi, anche nel rispetto di specifici indirizzi comunitari in materia. Viene sancito il principio che le colture debbano essere praticate senza che l’esercizio di una possa compromettere lo sviluppo delle altre. Con decreto del Ministro delle politiche agricole, d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni, saranno definite le norme per la coesistenza, anche con riferimento alle aree di confine fra Regioni, le quali entro il 31 dicembre 2005, adotteranno piani di coesistenza (con regole tecniche, condizioni e modalità per la sua realizzazione) anche in collaborazione con gli enti locali. Il decreto-legge prevede specifiche responsabilità in capo all’imprenditore agricolo che intenda mettere a coltura organismi geneticamente modificati, nonché sanzioni per chi non rispetti il divieto di impiantare colture transgeniche prima dell’adozione da parte delle Regioni dei piani di coesistenza. Sul decreto-legge ha espresso parere favorevole la Conferenza Stato-Regioni e sono state consultate le organizzazioni di categoria.
''Quanto e' stato approvato al Consiglio dei ministri da' ragione alla linea della Lombardia'': cosi' il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni ha commentato il decreto sugli ogm: ''Come Regioni - ha aggiunto il vicepresidente della regione e assessore all'Agricoltura, Viviana Beccalossi - abbiamo lavorato gomito a gomito con il ministro Alemanno e abbiamo ottenuto che ci sia un piano normativo quadro per le convivenze seguito da piani regionali che garantiscano la libera scelta degli agricoltori e la sicurezza  dei consumatori''.
Formigoni ha ricordato come la Lombardia ''e' stata la prima regione a firmare un documento unanime sugli Ogm che vedeva accanto la firma dei coltivatori, gelosissimi della purezza dei loro campi, e quella dei distributori dei sementi''.
Dopo l'approvazione del provvedimento nazionale, ''continueremo - ha concluso Formigoni - a promuovere insieme due importanti attivita': garantire la purita' della produzione e continuare una ricerca veramente al servizio dell'uomo e non contro l'uomo''.
E' stato rilevante anche il contributo dell'assessore dell’Abruzzo Francesco Sciarretta nella definizione del decreto legislativo: ''Sciarretta che nella mattinata di ieri - si legge in una nota - aveva proposto alla Conferenza dei Presidenti delle Regioni, alla quale partecipava su delega del presidente Pace, un ordine del giorno di sostegno alle posizioni del ministro Gianni Alemanno sulla delicata questione. Nel documento, approvato all'unanimita' dai Presidenti delle Regioni e trasmesso al Governo, Sciarretta metteva insieme una serie di considerazioni. Dall'abbandono degli ecotipi locali, a causa dell'utilizzo nell'agricoltura mondiale delle varieta' ibride ad alto rendimento, che ha comportato una ristrutturazione del settore produttivo agricolo con gravi scompensi sociali ed economici, in particolare a carico dei piccoli produttori agricoli, all'uniformita' genetica di queste colture, con una pericolosa dipendenza nei confronti dei pochi detentori dei brevetti; e con l'industria di trasformazione che chiede sempre piu' prodotti uniformi, mortificando la professionalita' dei nostri agricoltori ed ostacolando il possibile sviluppo di un mercato legato alla valorizzazione dei prodotti tipici''.

(red)

Sagrantino: Umbria si mobilita

Sagrantino. L’Umbria si mobilita. E’ un vino simbolo dell' identita' della zona di Montefalco, che si sente scippata da Toscana e Marche che hanno dato il via libera ad impiantare questo vitigno umbro anche nei loro territori. Dalla presidente della Regione, Maria Rita Lorenzetti - la quale ha informato la Conferenza dei presidenti delle Regioni che porra' al Governo la necessita' di nuove norme per una maggior tutela dei vitigni autoctoni - fino ad ogni singolo produttore.
E' stata ''positiva'' l' azione svolta negli ultimi giorni dalla Regione Umbria per porre il problema della tutela del Sagrantino", ha affermato il sindaco di Montefalco, Valentino Valentini.
''La giunta regionale - ribadisce il sindaco montefalchese - ha dimostrato di recepire le nostre sollecitazioni mettendo all' ordine del giorno dei propri lavori questo problema, e la presidente della Regione, Maria Rita Lorenzetti, si e' attivata nel modo piu' efficace portando la questione all' attenzione della Conferenza dei presidenti delle Regioni e poi del Governo".
(red)

Intesa Mestre-Civitavecchia

Il Ministro  Lunardi ha sottoscritto  a Roma con i presidenti delle Regioni interessate al tracciato (Giancarlo Galan peril Veneto, Vasco Errani per l'Emilia Romagna, Claudio Martini per la Toscana, Maria Rita Lorenzetti per l'Umbria e Francesco Storace per ilLazio) l'Atto integrativo per la programmazione congiunta e la realizzazione del corridoio di viabilità autostradale Dorsale CentraleMestre - Orte - Civitavecchia (ex E55 - E45).
L'atto in questione si riferisce alla programmazione unitaria e coordinata per la definizione e realizzazione del Corridoio Autostradale Dorsale Centrale (Mestre - Orte - Civitavecchia) come opera di preminente interesse nazionale e individua la tempistica e lepriorità nella realizzazione. Il corridoio autostradale in questione sarà correlato e integrato con i Corridoi Europei 1 e 5, con i Corridoi Adriatico e Tirrenico, prevedendo opportuni allacciamenti e passanti nell'area del Porto di Civitavecchia e in quella di Mestre - Venezia. Esso si integrerà anche con il corridoio trasversale Fano - Grosseto E78; il nodo di viabilità di Perugina e assolverà alla funzione di interrelazione con il sistema di viabilità del Quadrilatero Umbria - Marche.     
Dal punto di vista degli aspetti economici e finanziari, si riconosce che la realizzazione dell'opera dovrà avvenire con un rilevante apporto di risorse finanziarie private, l'applicazione dei pedaggi avverrà solo in presenza del completamento di tutto il nuovo asse o per le parti funzionali messe in esercizio, andranno previste forme di pedaggio aperto e forme di esenzione per movimenti interni alle singole Regioni.
(red)

Regioni: chiedono incontro con Siniscalco su Finanziaria

Il presidente della Conferenza delle Regioni, Enzo Ghigo, ha chiesto un incontro con il ministro dell'Economia: ''Richiediamo con forza un incontro a Siniscalco - ha detto Ghigo - per riaffermare le nostre preoccupazioni su alcuni temi e alcuni aspetti, in particolare su emendamenti tecnici approvati alla Camera, come i meccanismi di commissariamento delle asl, che rischiano di rendere la situazione ancor piu' difficile. E questo a prescindere dai temi di fondo e dalla carenza delle risorse''. ''Ogni giorno che passa cresce la preoccupazione. Anche una serie di scelte fatte alla Camera aggravano una situazione gia' insostenibile'', ha dichiarato Vasco Errani, vice presidente della Conferenza delle Regioni:''l' insieme di vincoli e mancati trasferimenti di risorse che mettono le Regioni in una condizione di gravissima difficolta'. Continuiamo - spiega - a non avere risposte e la situazione e' molto critica. Siamo oltre al giudizio negativo sulla finanziaria. Il Governo ci deve spiegare come pensa di tenere le relazioni con Regioni e Autonomie locali a fronte di una situazione di totale sordita' rispetto a richieste chiare e puntuali''.
Infine per discutere della revisione del  prontuario farmaceutico e' stato fissato per il prossimo 22 novembre un incontro tra gli assessori al Bilancio e alla
Sanita' delle regioni italiane e il Cda e il direttore dell' Aifa, l' agenzia del farmaco.
(red)

Consulta su distacco di una provincia o di un comune

Spetta esclusivamente alle popolazioni interessate la richiesta di referendum per il distacco di una provincia o di un comune da una Regione per rientrare in un'altra Regione. Lo ha stabilito la Corte Costuzionale con la sentenza 334 conla quale ha dichiarato ''illegittima'' una parte delle norme sui referendum regolate dalla legge 352 del 1970.
In particolare, secondo il relatore Franco Bile, e' illegittimo l'art.42, secondo comma, della legge del 1970 nella parte in cui ''prescrive che la richiesta di referendum per il distacco di una Provincia o di un Comune da una Regione e l'aggregazione ad altra Regione deve essere corredata, oltre che delle deliberazioni, identiche nell'oggetto, rispettivamente dei consigli provinciali e dei consigli comunali delle Province e dei Comuni di cui si propone il  distacco, anche delle deliberazioni, identiche nell'oggetto, 'di tanti consigli provinciali o di tanti consigli comunali che rappresentino  almeno un terzo della restante popolazione della regione dalla quale  e' proposto il distacco delle province o dei comuni predetti'' e ''di  tanti consigli provinciali o di tanti consigli comunali che  rappresentino almeno un terzo della popolazione della regione alla quale si propone che le province o i comuni siano aggregati''.
Inoltre, ''siccome nel procedimento di approvazione della legge della Repubblica la norma costituzionale citata inserisce la fase dell'audizione dei consigli delle Regioni coinvolte, proprio questa fase consente l'emersione e la valutazione degli interessi locali contrapposti l'acquisizione e l'esame dei consigli regionali avranno sicura incidenza ai fini dell'eventuale  approvazione della legge di modifica territoriale''
(red)
 

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