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Sommario |
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Domani Conferenza Regioni da Pera, Casini e Angius | ||||||||||||||||||||||||||
Le modifiche che porteranno al
rafforzamento della contestualità si faranno alla Camera, sostiene oggi un
articolo del quotidiano La Stampa: "Riforme,
regioni da Pera e Casini",
che anticipa gli incontri istituzionali di domani della Conferenza delle
Regioni.
La delegazione sarà composta dai presidenti Enzo Ghigo (presidente
Conferenza regioni), Vasco Errani (vice presidente Conferenza Regioni),
Roberto Formigoni e Antonio Bassolino. Infatti domani non è solo previsto il già annunciato incontro della Conferenza delle Regioni con il presidente del Senato Marcello Pera (ore 13 a Palazzo Madama), ma ci saranno anche altri due incontri istituzionali delle Regioni: 1) il primo è alle ore 11 a Montecitorio con Pier Ferdinando Casini (nella foto), presidente della Camera; 2) il secondo è alle ore 12 a Palazzo Madama con i Gruppi del centrosinistra al Senato. Parteciperà, tra gli altri, il capogruppo dei Ds Gavino Angius. Il tema degli incontri è sempre lo stesso: la discussione della riforma costituzionale che attualmente è al Senato, e quindi la configurazione del nuovo Senato federale. Inizia così una settimana decisiva per capire la strada e l'indirizzo delle riforme istituzionali. Mentre oggi riprendono nell'Aula del Senato le votazioni all'articolo 12, quello che riguarda le competenze delle due Camere, del ddl di riforma costituzionale. Per Calderoli "se si chiude entro la prossima settimana, c'e' la possibilita' che le riforme diventino legge entro la legislatura". In merito alle proteste dei presidenti di regione Andrea Pastore (FI), ha affermato che sulle elezioni contestuali "la norma e' gia' definita e le competenze che ci sono per il Senato sono il massimo possibile". Eventuali modifiche, aggiunge Pastore, non sono previste, caso mai si apporteranno quando le riforme approderanno alla Camera. Conferenza stampa straordinaria (gs) |
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Critiche a norme trasporto merci U.E. | ||||||||||||||||||||||||||
Regioni e comuni europei criticano alcune proposte
di emendamento della direttiva sull' 'eurovignetta'
(tassazione dei veicoli pesanti adibiti al trasporto delle merci) in
vista del voto dell'Europarlamento previsto per il 17 marzo prossimo. Il primo a porre una serie di interrogativi, in una lunga nota, e' stato il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa che si oppone, in particolare, a quegli emendamenti volti ad applicare la futura legislazione europea a tutti i pedaggi, compreso a livello locale e non solo per le autostrade. ''La tassa di pagamento proposta - spiega l'associazione che riunisce i Comuni e le Regioni - limiterebbe in modo considerevole la liberta' delle autorita' locali di imporre un proprio sistema di pagamento urbano''. Il Consiglio dei comuni e delle regioni europee chiede per questo che nella legislazione sia tra l'altro resa obbligatoria la consultazione delle autorita' locali e regionali. La direttiva, si sottolinea inoltre, deve ''specificare che i benefici registrati nei sistemi di pagamento potranno essere destinati allo sviluppo di mezzi di trasporto piu' durevoli''. In uno degli emendamenti all'attenzione degli europarlamentari si sottolinea inoltre la ''speciale attenzione'' che richiede il caso di ''zone particolarmente sensibili'', in particolare le regioni montuose come le Alpi o i Pirenei. ''Il varo di nuovi progetti importanti - si dice - e' spesso fallito per la mancanza di risorse finanziarie eccezionali necessarie''. (sm) |
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Fitto: sistema bancario maggiore attenzione a Mezzogiorno | ||||||||||||||||||||||||||
E' una ''richiesta forte'' quella fatta dal
presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto (nella foto),
verso le banche e verso tutti coloro ''che hanno a cuore la
crescita e lo sviluppo del territorio'': ''Occorre stabilire un livello di
collaborazione forte tra gli imprenditori, il mondo dell' universita',
quindi della ricerca, gli ordini professionali, l' ordine dei
commercialisti in particolare, e il sistema bancario che deve destinare
una maggiore attenzione agli interessi del Mezzogiorno, con un
atteggiamento che deve essere simile su tutto il territorio nazionale''. ''Il momento - ha detto Fitto - non e' esaltante dal punto di vista della fiducia nei confronti del sistema creditizio, ma e' un momento che occorre superare''. Fitto ha ricordato che in Puglia ''si sta lavorando per l'attivazione di numerosi strumenti sul fronte delle incentivazioni con un occhio particolare ai temi dell' innovazione e della ricerca anche collegati alle scelte che sono parte integrante del piano di sviluppo regionale e delle misure di incentivazione attivate''. Il presidente della Regione Puglia e' intervenuto anche per quanto riguarda i tassi creditizi: ''In Puglia - ha detto - stiamo lavorando anche in questa direzione con un' intesa forte con l' intero sistema bancario. E' vero che le infrastrutture storicamente non sono uguali tra Nord e Sud e questo farebbe la differenza di tassi ma si sta facendo molto in questo senso''. ''Dobbiamo cercare di chiedere interventi tesi a riequilibrare la differenza di tassi che c'e' tra Nord e Sud del Paese - ha concluso Fitto - ma dobbiamo innanzitutto proporre una politica adeguata rispetto a quello che noi per primi dobbiamo cercare di realizzare in termini di riforme strutturali nel Mezzogiorno, tema sul quale siamo fortemente carenti e per nostra responsabilita' non per altra responsabilita'''. (sm) |
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Storace: conciliare maternita' e lavoro | ||||||||||||||||||||||||||
Per quanto riguarda la necessita' di
conciliare maternita' e lavoro, ''alla Regione Lazio e' gia' una realta'.
Abbiamo infatti realizzato in regione un asilo nido per le nostre
dipendenti''. Lo ha sottolineato
il presidente della Regione Lazio Francesco Storace
(nella foto). ''A me - ha osservato Storace - e' molto piaciuto, dell'appello di Ciampi, il riferimento alla compatibilita' tra lavoro e maternita'. Ho immediatamente pensato all'asilo nido che abbiamo realizzato in regione per i figli delle nostre dipendenti''. Inoltre il Capo dello Stato ha sottolineato come sia ancora troppo bassa la presenza femminile nelle assemblee elettive e nei ruoli direttivi nei settori pubblico e privato. In tal senso l'assessore regionale della Campania alle Pari opportunita', Maria Fortuna Incostante, ha annunciato una raccolta di firme per inserire nella legge di riforma elettorale, in discussione in Consiglio regionale, l'obbligo di garantire il 50% dei posti in listino alle donne. Insistendo sull'importanza di conciliare impegno lavorativo e familiare l'assessore Incostante ha detto: ''A partire dall'appello del Presidente della Repubblica credo che si sia insistito molto sul ruolo fondamentale delle donne nella societa': un ruolo prezioso che va conciliato con la sfera familiare, cui le donne non vogliono rinunciare. In Regione abbiamo utilizzato molti strumenti per agevolare le donne che lavorano come i congedi parentali e i congedi di cura, e abbiamo lavorato molto anche sulla comunicazione, diffondendo la conoscenza di misure che riguardano anche gli uomini che hanno famiglia''. (red) |
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Bossi: le riforme le fa la maggioranza | ||||||||||||||||||||||||||
Stamattina, anche per quanto riguarda le
riforme istituzionali,
il
presidente del Consiglio Berlusconi ha assicurato che, pur essendo
aperta al dialogo, ''la maggioranza e' decisissima a portare avanti
il suo progetto di legge e decisissima ad approvarla in Parlamento
con la propria ampia maggioranza''. Ai quotidiani "La Stampa" e "la Repubblica" il ministro Bossi (nella foto) aveva detto: ''Abbiamo fissato la data al 28 marzo, e magari se ci fosse stato il luogo fisico l'avremmo fatta anche prima", afferma il ministro per le Riforme Umberto Bossi, intervistato da REPUBBLICA: "Bossi attacca Tremonti Chi vince fa le riforme". ''Mah, quello di Casini mi sembra un pourparler. In ogni modo a questa domanda non rispondo. Con Tremonti - precisa Bossi - non ho parlato. Gli dico solo che noi siamo entrati nella maggioranza per fare le riforme e che lui sa bene come la penso. Una volta che il governo c'e', deve essere lui a fare le riforme. Poi, magari col tempo, saranno cambiate, ma chi vince le elezioni fa le riforme, altrimenti si finisce per arrivare a una sorta di assemblea costituente. Ma questa arriva solo quando ci sono grandi rivolgimenti''. ''Mah, Tremonti puo' dire quello che vuole, io la penso cosi'. Vede, poi si finisce per dare retta a tipi come Rutelli che vogliono riformare la Giustizia come pare e piace ai magistrati, mentre noi vogliamo che almeno una parte dei Pm siano eletti regionalmente, che siano del territorio. Si finirebbe per fare delle riforme all'acqua di rose, per fare tante chiacchiere. Se si propongono riforme deboli allora mi sa che entrera' al governo Rutelli al posto della Lega". ''Abbiamo fissato una data, il 28 marzo. Siamo ancora in tempo per andare a elezioni anticipate: c'e' tempo fino a Pasqua, i conti li sappiamo fare. Non la vedo bene. Berlusconi? Poveraccio, lui magari non e' federalista, ma si rende conto... Sono gli altri... Berlusconi e' il meno peggio: finira' per pagare il fio di tutto quanto''. Insomma, se non passa il federalismo che succede? ''Succede che il Nord vuole vivere in un Paese federale, se non e' possibile allora battera' la via della lotta di liberazione... Torna la secessione'', conclude il ministro per le Riforme. ''Questa e' l'ultima possibilita' di mediazione - avverte Bossi nell'intervista a "la Stampa": "Bossi: subito le riforme. C'è ancora tempo per il voto anticipato" - il Federalismo e' l'ultima possibilita' per tenere unito il Paese. Se non arriva, se in questi giorni la situazione non cambia, non si sblocca, il Nord si muovera' e il costo potrebbe essere altissimo. Il Nord o vede arrivare lo stato federale oppure riprende la via della lotta di liberazione, della secessione''. Per il presidente della regione Lazio, Francesco Storace: 'I penultimatum di Bossi li conosciamo. Da tempo ho smesso di occuparmi di cio' che dice. Il grande federalista sta partorendo una riforma piuttosto deludente''. Storace ha detto di partecipare al dibattito sulle riforme con la passione che merita un discussione del genere. ''Manifesto un po' di indignazione - ha aggiunto - quando dalla Lega, ma non solo, qualcuno si permette di dire che se contesto un aspetto della riforma cio' e' per motivi interni ad An. Questo e' grave perche' vuol dire non rispettare le opinioni, pensare che si e' tutti con il cervello all' ammasso e tradire la ragione per cui ci chiamiamo Casa delle Liberta''. Storace ha auspicato che, dall'interno di An, ''ci sia qualcuno che alzi la voce e dica di fare silenzio perche' quando parla il presidente della Regione Lazio non lo fa per il congresso interno, ma perche' ha il diritto di esprimere un' opinione. Altrimenti non si va da nessuna parte e si rischia di acuire lo scontro fra Governo e Regioni''. (gs) |
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U.E. e posti letto | ||||||||||||||||||||||||||
Panorama molto differenziato nelle
regioni dell'Unione europea per quanto riguarda il numero dei posti letto
nelle strutture ospedaliere, misurato in base |
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