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Sommario |
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Regioni sollecitano Governo su questioni irrinunciabili | ||||||||||||||||||||||||||
Ieri c'è stata una Conferenza Stampa straordinaria della Conferenza dei Presidenti delle Regioni sulle riforme costituzionali in discussione al Senato sui temi finanziari. Nel comunicato si leggono le motivazioni: La Conferenza delle Regioni, in attesa che gli impegni presi da parte del Governo su irrinunciabili aspetti finanziari siano compiuti, ha annunciato di non partecipare alle Conferenze Stato-Regioni e Unificata. Inoltre le Regioni chiedono sulle riforme costituzionali – visto il negativo procedere contraddittorio avvenuto finora in Senato - un incontro con il presidente del Consiglio Berlusconi e con il ministro Bossi, anche in questo caso per verificare una serie di impegni presi in tal senso dal Governo con le Regioni, anche rispetto all’attuazione del federalismo fiscale. Le Regioni inoltre chiedono incontri urgenti con i presidenti di Camera e Senato, Casini e Pera, e con i Gruppi parlamentari, sempre per rappresentare che l’attuale testo di riforma, come oggi in discussione, è una evidente involuzione delle competenze, del ruolo e dei poteri delle Regioni. (red) |
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Regioni lanciano allarme su riforme costituzionali | ||||||||||||||||||||||||||
"Non
siamo per lo scontro politico", ma il testo delle riforme costituzionali
non piace affatto ai presidenti delle Regioni. E per dare un segnale
chiaro della loro insofferenza, anche
rispetto a quelle che considerano le mancate risposte del
governo alle richieste da tempo da loro poste, i presidenti di regione
hanno deciso concordemente di disertare la Conferenza Stato
Regioni e la Conferenza Unificata. Quindi il presidente della Conferenza, il presidente del Piemonte Enzo Ghigo (nella foto), ha preso carta e penna per scrivere al premier e al ministro per le Riforme Umberto Bossi che il ddl sulle riforme non piace alle Regioni, che vedono nel provvedimento all'esame del Senato ''una evidente involuzione delle competenze, del ruolo e dei poteri delle Regioni''. Evitiamo il ''mostro'' dice il vicepresidente della Conferenza delle Regioni, il presidente dell'Emilia Romagna, Vasco Errani. Un segnale forte, dunque, e' arrivato dalla Conferenza dei presidenti delle Regioni che la scorsa settimana erano stati ricevuti da Tremonti, prima ancora dal premier Berlusconi. E a Berlusconi le regioni chiedono un nuovo incontro per parlare delle riforme in discussione al Senato, che li vedono, seppur con sfumature diverse, tutti fermamente contrari. ''Il nostro non e' un tono polemico - ha spiegato Ghigo, nel corso della conferenza stampa - piuttosto auspichiamo di essere coinvolti nel processo delle riforme. Per questo sollecitiamo il premier Berlusconi ed i ministri Bossi e La Loggia ad un incontro per poter rappresentare le nostre preoccupazioni e perplessita' ''. Il vicepresidente della Conferenza Vasco Errani, ha sottolineato: ''Auspichiamo che il governo comprenda le questioni che poniamo - ha detto - e' indispendsabile fermarsi ed aprire un confronto serio, per fare una riforma federalista che garantisca efficacia ed equilibrio. Diciamo tutto cio' con uno spirito cooperativo, non con logiche di appartenenza politica''. E, per ribadire il concetto, Errani ha usato parole di Berlusconi. ''Noi vogliamo stare fuori dal teatrino della politica - ha detto - non ci interessano scontri politici col governo''. E ancora, ha accusato Errani, si parla della riforma costituzionale del Paese, ''con una insostenibile leggerezza''. Per il vicepresidente della Conferenza delle Regioni, la stessa 'contestualita' affievolita' e' in realta' una 'contestualita' subordinata'. Il presidente delle Marche, Vito D'Ambrosio, ha chiarito che ''nessuno di noi pensa, con la riforme federalista, ad una sua personale sistemazione per il futuro. Il problema e' che questa riforma frantumera' il Paese e non avra' modo di funzionare. Non vorremmo - ha aggiunto ironizzando - che fossero rinazionalizzate le Regioni in attesa di una loro 'cartolarizzazione'''. Per il governatore della Liguria, Sandro Biasotti, ''il Senato federale deve rappresentare le Regioni, solo cosi' la contestualita' aveva un senso. Altrimenti il Senato e' federale solo a parole e la contestualita' non ha senso''. "Bisogna fermarsi e aprire un confronto serio - spiegano i presidenti di Regione - soprattutto bisogna evitare di creare delle condizioni che renderebbero ingestibile il Paese". Per il presidente dei governatori, Enzo Ghigo "il percorso che si sta delineando al Senato manifesta una evidenteinvoluzione del ruolo delle Regioni anche per questo, e perrispetto istituzionale, abbiamo chiesto un urgente incontro con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi; con il presidente del Senato, Marcello Pera e con il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini". La configurazione che sta prendendo in Senato la riforma Costituzionale "e' un modello negativo - spiega il vice presidente dei governatori, Vasco Errani - soprattutto dal punto di vista funzionale. E' urgente - ribadisce Errani - fermarsi e aprire un confronto serio perche', al Paese, serve una seria riforma federalista. Al contrario - aggiunge nel testo attuale si sta prefigurando un impianto di Repubblica inedito al mondo". Per il presidente delle Marche, Vito D'Ambrosio, "nessuno pensa ad una sistemazione per il futuro - avverte - con il nostro contributo stiamo solo cercando di evitare l'impazzimento del sistema". Infine il vice presidente dei presidenti di regione ha, infine, detto di non essere d'accordo ad uno scontro politico ma, al contrario, di voler proseguire nel dialogo con il governo: "speriamo - afferma Errani - che il governo comprenda il nostro disagio". (gs) |
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Gli enti locali con le Regioni | ||||||||||||||||||||||||||
Comuni, Province e Comunità montane con
le Regioni sul fronte istituzionale. L'Associazione dei Comuni Italiani
(ANCI), ha infatti dichiarato ieri che ''non prendera' parte, ai lavori della
Conferenza Unificata, testimoniando cosi' la propria
solidarieta' nei confronti delle Regioni che hanno annunciato
la loro assenza dal confronto istituzionale, in attesa che gli
impegni presi da parte del governo su irrinunciabili aspetti
finanziari siano compiuti''.
Lo rende noto Fabio Melilli, vice
Presidente dell'Associazione, al termine di una riunione del
Comitato operativo ANCI. ''Anche i Comuni italiani - ricorda
Melilli - sono in attesa di risposte importanti su rilevanti
questioni finanziarie, evidenziate dai dati dei trasferimenti
dallo Stato agli Enti Locali (in base alla Legge Finanziaria
2004) che risultano drasticamente ridotti, come testimoniano le
cifre riportate dallo stesso Ministero dell'Interno. Una |
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Regioni per qualità sistema appalti | ||||||||||||||||||||||||||
Al via la
qualità del sistema degli appalti nelle pubbliche amministrazioni. Questo
uno degli obiettivi primari contenuti nel protocollo d’intesa firmato
nella sede della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e Province
autonome, tra il Presidente della Conferenza, Enzo GHIGO ed i Presidenti
di ITACA (Associazione nazionale per l’Innovazione e la Trasparenza degli
Appalti e per la Compatibilità Ambientale), Ass.re Lombardia ai lavori
pubblici Carlo LIO, e dell’UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione),
Ing. Paolo SCOLARI. |
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Lorenzetti: elezioni europee opportunità di parità politica per le donne | ||||||||||||||||||||||||||
“E’
umiliante, desolante ed inaccettabile essere costrette a porre, ad ogni
vigilia elettorale, la questione della partecipazione paritaria delle
donne per le candidature elettorali. Le prossime elezioni europee, dunque,
devono essere anche un’opportunità di parità politica per le donne”. Lo ha
dichiarato Maria Rita Lorenzetti, presidente della regione Umbria, che è
intervenuta alla manifestazione svoltasi alla Sala stampa della Camera dei
Deputati - “Più donne, più donne” - organizzata da tutto il sistema delle
Autonomie: Anci, Aiccre, Conferenza Regioni, Uncem e Upi. |
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Corte dei Conti su bilanci pubblici | ||||||||||||||||||||||||||
Il presidente di sezione della Corte
dei Conti, Manin Carabba, vede ''rischi gravissimi'' che
derivano dall'incertezza delle regole di governo dei bilanci
pubblici dell'attuale legislatura. Carabba ha sollevato forti critiche per l'attuale sistema dei bilanci. ''L'esperienza della gestione di bilancio in questa XIV legislatura pone in evidenza rischi gravissimi in termini di incertezza delle regole di governo della finanza pubblica'', e' stato il monito di Carabba secondo il quale ''la ricostruzione di condizioni di trasparenza, significativita' e democraticita' del sistema dei bilanci pubblici e' una premessa maggiore per la stessa possibilita' di svolgere proficuamente i compiti di controllo delle gestioni pubbliche''. La quattordicesima legislatura ''ha posto in discussione questo equilibrio'' tanto che, ha rilevato il presidente di sezione della Corte dei Conti, ''la sessione di bilancio per il 2004 ha travolto la procedura parlamentare condivisa, seguita dagli inizi degli anni '90, affidando la manovra, fuori dalla disciplina della sessione di bilancio, ad un decreto legge e concentrando l'esame definitivo del parlamento in maxi emendamenti governativi formulati alla conclusione dell'iter parlamentare, difformi dalle precedenti letture delle assemblee o delle commissioni e fatti oggetto di mozioni di fiducia''. Sempre nel corso dell'attuale legislatura, ''le misure assunte in materia di patrimonio e di privatizzazioni immobiliari e il crescente ricorso ad operazioni poste al di fuori del bilancio e dei conti della P.A. - ha aggiunto Carabba - hanno reso ancor piu' opaca la conoscibilita' ex ante e la trasparenza del rendere conto ex post''. Alla fine del 2002, poi, il cosiddetto decreto 'taglia spese' ha spostato, secondo Carabba, ''l'asse decisionale dal Parlamento al Governo e alla Ragioneria, indebolendo la resistenza della decisione parlamentare del bilancio e delle leggi di spesa e di entrata, con un'area piu' vasta di discrezionalita' al ministero dell'Economia''. Con operazioni di recupero del disavanzo che, ha concluso, ''hanno accentuato la separatezza fra bilancio e operazioni sotto la linea ed hanno trasferito oneri sulle future gestioni (cartolarizzazioni, entrate una tantum)''. In risposta all'intervento di Carabba, il presidente della Commissione Bilancio del Senato Antonio Azzolini (Fi) ha definito ''altamente meritorio che si accenda un faro sui conti pubblici'' e pur ricordando che tanti dei problemi sollevati dalla magistratura contabile hanno radici piu' lontane, nelle legislature precedenti, ha ammesso che ''i rischi ci sono, ne siamo ben consci e dobbiamo sforzarci di trovare insieme delle soluzioni''. Il vice presidente della stessa commissione Enrico Morando (Ds), invece, ha messo l'accento sul fatto che ''le norme che regolano la sessione di bilancio vanno sostanzialmente bene, ma il disastro deriva dal fatto che non vengono applicate correttamente''. Attenzione dunque ''a non buttare via il bambino con l'acqua sporca'', ha dunque avvertito Morando concludendo che per eventuali modifiche della normativa vigente servono ''misure bipartisan''. (sm) |
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