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Sommario |
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Emilia-Romagna: più controlli su abusi edilizi | ||||||||||||||||||||||||||
Il
Governo, attraverso l'Avvocatura dello Stato, fa sapere alla Corte
costituzionale che intende prorogare il termine del 31 marzo per la
presentazione delle domande di condono edilizio.
E' questa la
più
importante novità contenuta nella comunicazione della Presidenza del
Consiglio che ha ritirato la richiesta di sospensiva delle leggi regionali
di Friuli Venezia Giulia, Toscana e Marche che, di fatto vanificavano la
legge statale sul condono edilizio. Le richieste di sospensiva dovranno
essere prese in esame dalla Consulta mercoledì prossimo in camera di
consiglio.
Intanto la Regione Emilia-Romagna delibera per avere tempi
certi, procedure più snelle, controlli più sistematici, ma, soprattutto
sanzioni pecuniarie che possano disincentivare effettivamente gli abusi
edilizi. Infatti con il progetto di legge “Disposizioni in materia di vigilanza e
controllo sull’attività edilizia “, approvato dalla Giunta della
Regione Emilia-Romagna
definisce i principi, le regole e gli strumenti che
dovranno regolare l’attività di controllo e sanzione degli abusi edilizi,
attraverso una più efficace vigilanza sulle trasformazioni che riguardano
il proprio territorio. Con alcune significative correzioni rispetto alla
legislazione nazionale. L’obiettivo di fondo è assicurare su tutto il
territorio regionale la tutela assoluta delle risorse ambientali,
demaniali, paesaggistiche e storiche e creare le condizioni perché
l’abusivismo edilizio divenga sempre più in Emilia-Romagna un fenomeno
residuale. Il progetto di legge non introduce nuove disposizioni in materia di condono edilizio. La Regione è in attesa del pronunciamento della Corte costituzionale - previsto per il mese di maggio - cui la stessa Regione Emilia-Romagna si è rivolta, contestando la legittimità del decreto 269 varato dal Governo Berlusconi lo scorso 30 settembre e convertito nella legge n. 326 del 2003. “La Giunta – spiega l’assessore alla programmazione territoriale e politiche abitative Pier Antonio Rivola (nella foto) – ha deciso di rafforzare gli strumenti di controllo e appesantire le sanzioni. Giudichiamo il condono un provvedimento sbagliato e, quando la Corte si pronuncerà, trarremo le dovute conclusioni”. Per l’accertamento dell’abuso e per l’applicazione della sanzione viene conservata la competenza dei Comuni a realizzare le demolizioni, che invece il provvedimento del Governo attribuisce ai Prefetti con il supporto delle strutture del genio militare. Più in generale - e non solo per le demolizioni - la legge regionale definisce per tutti gli accertamenti in capo ai Comuni termini perentori. Eccoli: 30 giorni di tempo dalla segnalazione per la verifica dell'abuso; 15 giorni per l'emanazione del provvedimento di sospensione dei lavori; 45 giorni per l'adozione del provvedimento definitivo; 6 mesi appunto per l’esecuzione della demolizione. Rimane la previsione di poteri sostitutivi della Provincia per gli accertamenti degli abusi e l’applicazione delle sanzioni, in caso di inadempienza comunale nel perseguimento degli illeciti. Le demolizioni saranno finanziate anche con risorse specifiche, quelle del Fondo regionale di rotazione per le spese di demolizione finanziato con risorse del bilancio regionale. Il Fondo anticiperà ai Comuni senza interessi i costi relativi agli interventi di demolizione delle opere abusive e al ripristino dei luoghi, costi che poi verranno recuperati dai responsabili degli abusi. Infine per garantire la completa tracciabilità degli abusi edilizi, dal momento della loro segnalazione in poi la legge prevede la realizzazione di un Sistema informativo regionale per la messa in rete di tutti i dati relativi al fenomeno dell'abusivismo edilizio in Emilia-Romagna. (gs) |
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Un fondo di Cassese sulle contraddizioni del federalismo italiano | ||||||||||||||||||||||||||
Un fondo di Sabino Cassese (nella
foto), pubblicato
oggi (22 marzo) sul Corriere della Sera cerca di far luce fra
le contraddizioni legate alla "questione
del federalismo". Dopo aver sottolineato alcune carenze della riforma
del Titolo V della Costituzione, Cassese ricorda che il Governo è oggi
"stretto tra un patto con gli elettori (quello di non aumentare
l'imposizione fiscale) e il patto europeo di stabilità (quello di non
aumentare la spesa pubblica), ma non dispone di strumenti sufficienti
per tenere sotto controllo sia la spesa, sia le imposte regionali e
locali". |
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Uffici stampa pubblici : i contributi all'Inpgi | ||||||||||||||||||||||||||
Qualcosa si sta muovendo per quel
che riguarda gli uffici stampa pubblici in relazione alla completa
attuazione della legge 150/2000
la
renderlo noto è la Federazione nazionale della stampa italiana.
reazioni e commenti ; Il testo della legge ed il regolamento approvato dal Consiglio dei Ministri il 2 agosto 2001 e pubblicata sulla G.U. del 04-12-2001; La Direttiva del Dipartimento Funzione Pubblica; Atto di indirizzo del ministro Frattini all'Aran; Carta dei doveri del giornalista degli uffici stampa .(red) |
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24 e 25 marzo: "Le scienze della vita, da Pasteur ad oggi | ||||||||||||||||||||||||||
"Le
scienze della vita, da Pasteur ad oggi", questo è il tema delle giornate
di divulgazione scientifica organizzate dall'Istituto
Pasteur, Fondazione Cenci Bolognetti, in collaborazione con
l'ambasciata di Francia in Italia (on line il
programma
e la
scheda di prenotazione).
Molti gli scenziati e i ricercatori di prestigio che interverranno alla
manifestazione.
Gli
incontri che si terranno il 24 e il 25 marzo (Aula magna dell'Università
di Roma, la Sapienza) prevedono 4 sessioni.
L’istituto Pasteur con questo incontro
intende offrire una chiara descrizione di alcune problematiche affrontate
dalla Biologia e dalla Medicina dei nostri giorni e del loro impatto
medico-sociale, anche al fine di rendere più consapevole la scelta
universitaria. |
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Salute: informazione in pillole | ||||||||||||||||||||||||||
"L'informazione in pillole"
è
una nuova collana di approfondimento dall’Agenzia sanitaria regionale ed
è disponibile sia on line che in formato cartaceo.
A renderlo
noto è
Saluter,
la
newsletter dedicata la politica sanitaria della regione Emilia-Romagna.
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Referendum: bocciata provincia Alto Friuli | ||||||||||||||||||||||||||
Il 53,95 per cento degli aventi diritto al
voto, pari a 20.612 cittadini, hanno detto 'no' al referendum consultivo
indetto in 119 sezioni della montagna friulana per valutare l' istituzione
della nuova Provincia dell'Alto Friuli.
I 'si', invece, hanno raggiunto il 46,05%, pari al voto di 17.594
cittadini.
Le schede bianche sono state 119, quelle nulle 211, i voti nulli
quattro ed i voti contestati due.
I no hanno prevalso (con l' 83,37% dei voti) in tutti i Comuni del
Gemonese, della Val Canal e del Canal del Ferro, mentre i si' hanno
guadagnato la maggioranza (71,86%) in tutti i Comuni della Carnia,
ad esclusione del Comune di Rigolato
(Udine). ''Ora la Regione Friuli-Venezia Giulia si spogli di deleghe e di responsabilita' alle quali non ha saputo assolvere, trasferendo le competenze per la montagna alle due province che la montagna ce l' hanno, vale a dire quelle di Udine e di Pordenone'': e' il primo commento del presidente della Provincia di Udine, Marzio Strassoldo. ''Valuteremo la proposta di An e poi decideremo'': Cristiano Degano, capogruppo della Margherita in Consiglio regionale, non si e' detto contrario ad un 'tavolo bipartisan' con presidenti delle province di Udine e Pordenone e presidenti delle Comunita' montane per discutere cosa fare dopo la vittoria dei 'no' al referendum per la quinta provincia regionale. ''Il dato politico è però chiaro - ha ribadito Degano - e quindi appare inopportuno proseguire sulla strada della provincia dell' Alto Friuli. On line sul sito della regione i dati relativo ad Affluenza e Risultati : Referendum consultivo per l'istituzione della Provincia dell'Alto Friuli. (red) |
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