periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 251 - Roma, 20, 21 e 22 marzo 2004

Sommario

Un fondo di Cassese su contraddizioni federalismo italiano 24 e 25 marzo: "Le scienze della vita, da Pasteur ad oggi"
Emilia-Romagna: più controlli su abusi edilizi Salute: informazione in pillole
Uffici stampa pubblici : i contributi all'Inpgi Referendum: bocciata provincia Alto Friuli
Emilia-Romagna: più controlli su abusi edilizi
Il Governo, attraverso l'Avvocatura dello Stato, fa sapere alla Corte costituzionale che intende prorogare il termine del 31 marzo per la presentazione delle domande di condono edilizio. E' questa la più importante novità contenuta nella comunicazione della Presidenza del Consiglio che ha ritirato la richiesta di sospensiva delle leggi regionali di Friuli Venezia Giulia, Toscana e Marche che, di fatto vanificavano la legge statale sul condono edilizio. Le richieste di sospensiva dovranno essere prese in esame dalla Consulta mercoledì prossimo in camera di consiglio. Intanto la Regione Emilia-Romagna delibera per avere tempi certi, procedure più snelle,  controlli più sistematici, ma, soprattutto sanzioni pecuniarie che possano disincentivare effettivamente gli abusi edilizi. Infatti con  il progetto di legge “Disposizioni in materia di vigilanza e controllo sull’attività edilizia “, approvato dalla  Giunta della Regione Emilia-Romagna definisce i principi, le regole e gli strumenti che dovranno regolare l’attività di controllo e sanzione degli abusi edilizi, attraverso una più efficace vigilanza sulle trasformazioni che riguardano il proprio territorio. Con alcune significative correzioni rispetto alla legislazione nazionale. L’obiettivo di fondo è assicurare su tutto il territorio regionale  la tutela assoluta delle risorse ambientali, demaniali, paesaggistiche e storiche e   creare le condizioni perché l’abusivismo edilizio divenga sempre più in Emilia-Romagna un fenomeno residuale.
Il progetto di legge  non introduce nuove disposizioni in materia di condono edilizio. La Regione è in attesa del pronunciamento della Corte costituzionale - previsto  per il mese di maggio -  cui la stessa Regione Emilia-Romagna si è rivolta, contestando la legittimità  del decreto 269 varato dal Governo Berlusconi  lo scorso 30 settembre  e convertito nella legge n. 326 del 2003. “La Giunta – spiega l’assessore alla programmazione territoriale e politiche abitative Pier Antonio Rivola (nella foto) – ha deciso di rafforzare gli strumenti di controllo e appesantire le sanzioni. Giudichiamo il condono un provvedimento sbagliato e, quando la Corte si pronuncerà, trarremo le dovute conclusioni”. 
Per l’accertamento dell’abuso e per l’applicazione della sanzione viene conservata la competenza dei Comuni a realizzare le demolizioni, che invece il provvedimento  del Governo attribuisce ai Prefetti con il supporto delle strutture del genio militare.
Più in generale - e non solo per le demolizioni - la legge regionale  definisce per tutti gli accertamenti  in capo ai Comuni termini perentori. Eccoli:  30 giorni di tempo dalla segnalazione per  la verifica dell'abuso; 15 giorni per l'emanazione del provvedimento di sospensione dei lavori; 45 giorni per l'adozione del provvedimento definitivo; 6 mesi appunto per l’esecuzione della demolizione. Rimane la previsione di  poteri sostitutivi della Provincia per gli accertamenti degli abusi e l’applicazione delle sanzioni, in caso di inadempienza  comunale nel perseguimento degli illeciti.
Le demolizioni saranno   finanziate anche con   risorse specifiche,  quelle del Fondo regionale di rotazione per le spese di demolizione finanziato con risorse del bilancio regionale. Il Fondo anticiperà ai Comuni senza interessi i costi relativi agli interventi di demolizione delle opere abusive e al ripristino dei luoghi, costi che poi verranno recuperati dai responsabili degli abusi. 
Infine per garantire la completa tracciabilità degli abusi edilizi, dal momento della loro segnalazione in poi la legge prevede la realizzazione di  un Sistema informativo regionale per la messa in rete di tutti i dati relativi al fenomeno dell'abusivismo edilizio in Emilia-Romagna. (gs)
Un fondo di Cassese sulle contraddizioni del federalismo italiano

Un fondo di Sabino Cassese (nella foto), pubblicato oggi (22 marzo) sul Corriere della Sera cerca di far luce fra le contraddizioni legate alla "questione del federalismo". Dopo aver sottolineato alcune carenze della riforma del Titolo V della Costituzione, Cassese ricorda che il Governo è oggi "stretto tra un patto con gli elettori (quello di non aumentare l'imposizione fiscale) e il patto europeo di stabilità (quello di non aumentare la spesa pubblica), ma non dispone di strumenti sufficienti per tenere sotto controllo sia la spesa, sia le imposte regionali e locali".
Dopo aver fatto riferimento al saggio di Alberto Alesina e Enrico Spolaore, The Size of Nations (The Mit Press, Cambridge - London, 2003)  - quasi un "un inno ai piccoli Stati" - Cassese sottolinea che "i Paesi pia piccoli hanno amministrazioni e prelievo fiscale più pesanti, per abitante, di quelli maggiori. Insomma, più gli Stati sono piccoli, più costano. Ed allora dobbiamo scegliere tra meno tasse e più decentramento".
E  Cassese punta poi il dito sulla "tensione tra la Lega, sostenitrice del Senato federale e di un'ulteriore devoluzione di compiti alla periferia, e le Regioni, che sono insoddisfatte del modo in cui avviene il trasferimento di compiti del 2001 e vogliono essere rappresentate direttamente nel futuro Senato. Di qui il paradosso della posizione della Lega, che corre il rischio di essere accusata di scarso impegno federalistico dalle stesse Regioni che dovrebbero beneficiare del suo federalismo".
Ma non basta: la critica di Cassese riguarda un'ulteriore contraddizione. "più il Senato federale sarà rappresentativo delle Regioni - scrive - e più potere esso avrà (ora anche sul bilancio e sulla legge finanziaria), più il governo centrale sarà condizionato dal peso di Regioni di destra e di Regioni di sinistra nel Senato. La maggioranza della Camera dei deputati dovrà trovarsi d'accordo con la diversa (ed eventualmente opposta) maggioranza di un Senato federale. L'esperienza tedesca insegna che questo è un fattore di rallentamento o persino di blocco. Si corre il rischio, cosi, di un nuovo consociativismo".
Insomma per lo studioso ci si trova di fronte ad una vera e propria girandola di contraddizioni, e per uscirne, conclude, "bisognerebbe fare un passo indietro rispetto al federalismo del centrosinistra","dovremmo accettare un maggiore prelievo fiscale", e infine "si dovrebbe o rinunciare al Senato federale, o accettare i forti limiti che esso comporta al metodo maggioritario". (sm)

Uffici stampa pubblici : i contributi all'Inpgi

Qualcosa si sta muovendo per quel che riguarda gli uffici stampa pubblici in relazione alla completa attuazione della legge 150/2000 la renderlo noto è la Federazione nazionale della stampa italiana.
L’Inpdap, l’istituto previdenziale del pubblico impiego, dovrà, infatti, consegnare le posizioni contributive di chi lavora in questi uffici all’Inpgi, istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani.
Retroattivamente a partire dalla data del primo gennaio del 2001.
Secondo la Fnsi ci si avvia anche verso la regolamentazione contrattuale previdenziale e assistenziale dei giornalisti, professionisti e pubblicisti, che prestano la loro attività negli uffici stampa degli enti pubblici. Il ministero del Welfare ha riconosciuto, difatti, che con la L.150 del 2000 è stato introdotto il principio che gli uffici stampa operano con finalità che sono separate dai compiti istituzionali dell’amministrazione ed ha previsto che la loro attività deve essere svolta da giornalisti iscritti all’Albo, demandando alle organizzazioni rappresentative della categoria dei giornalisti la stipula di un’ apposita contrattazione per la regolamentazione dei profili professionali. Infatti il sindacato dei giornalisti ha chiesto fermamente che l’Aran, l’agenzia per la contrattazione del pubblico impiego, prenda atto delle modifiche introdotte ormai da tre anni nel quadro legislativo e avvii senza indugi il confronto sindacale per la regolamentazione degli aspetti contrattuali e dei profili professionali dei numerosi giornalisti, che svolgono la loro attività negli uffici stampa della Pubblica Amministrazione. (per ulteriore documentazione cfr. i diversi link presenti sul sito della Fnsi, e in particolare le sezioni dedicate a:
Uffici Stampa nelle regioni:il quadro contrattuale ; Approvata la legge sulla comunicazione pubblica:
reazioni e commenti
; Il testo della  legge ed il regolamento approvato dal Consiglio dei Ministri il 2 agosto 2001 e pubblicata sulla G.U. del
04-12-2001
;
La Direttiva del Dipartimento Funzione Pubblica;   Atto di indirizzo del ministro Frattini all'Aran; Carta dei doveri del giornalista degli uffici stampa .(red)

24 e 25 marzo: "Le scienze della vita, da Pasteur ad oggi

"Le scienze della vita, da Pasteur ad oggi", questo è il tema delle giornate di divulgazione scientifica organizzate dall'Istituto Pasteur, Fondazione Cenci Bolognetti, in collaborazione con l'ambasciata di Francia in Italia (on line il programma e la scheda di prenotazione). Molti gli scenziati e i ricercatori di prestigio che interverranno alla manifestazione.  Gli incontri che si terranno il 24 e il 25 marzo (Aula magna dell'Università di Roma, la Sapienza) prevedono 4 sessioni. L’istituto Pasteur con questo incontro intende offrire una chiara descrizione di alcune problematiche affrontate dalla Biologia e dalla Medicina dei nostri giorni e del loro impatto medico-sociale, anche al fine di rendere più consapevole la scelta universitaria.
Queste le sessioni previste:
24 marzo:
1)
Presiede: M. Brunori  - P. Amati, La scoperta di Watson e Crick - L. Frontali,  Dalla generazione spontanea alle biotecnologie - E. Di Mauro, Origine del DNA e della vita (intervallo) - A. Tramontano, Nei genomi il segreto della vita - G. Corbellini, Etica e biotecnologie
Presiede: A. Giacomello :  - M. Coluzzi - La trasmissione vettoriale dei parassiti - A. Vigna Taglianti -Introduzione ai Musei de La Sapienza
giovedì 25 marzo 2004
Presiede: E. Di Mauro e F. Manna  : M. Boccoz, L’Istituto Pasteur di Parigi e il Réseau - G. Amiconi, Proteine sane e proteine malate - A. Santoni, La risposta immunitaria - M. Brufani, Progettazione di farmaci  (intervallo) 
presiede:  R. D'Amelio : P. Costantino, La paura degli OGM - G. Cossu, Le cellule staminali
Il 25 marzo si terrà anche un altro convegno per presentare il volume
Biotecnologie: i vantaggi per la salute e l'ambiente di Paolo Ajmone Marsan, Giuseppe Bertoni, Antonio Gaspari, Leonard Gianessi, Piero Morandini, Giorgio Poli, prefazione Umberto Tirelli (Roma, 25 marzo 2004, ore 9,30 Sala del Cenacolo in Montecitorio - vicolo Valdina 3a). Introdurrà i lavori: Francesco Zama (Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati).Relatori: Maurizio Ronconi (Presidente della Commissione Agricoltura del Senato), Augusto Bocchini (Presidente di Confagricoltura),Marco Aurelio Pasti (Presidente dell’Associazione Maiscoltori Italiani), Daniele Toniolo (Presidente provinciale della Confederazione Italiana Agricoltori di Padova) Lea Pallaroni (Assalzoo). (red)

Salute: informazione in pillole

"L'informazione in pillole" è una nuova collana di approfondimento dall’Agenzia sanitaria regionale ed è  disponibile sia on line che in formato cartaceo.  A renderlo noto è Saluter, la newsletter dedicata la politica sanitaria della regione Emilia-Romagna.
Si tratta - spiega Saluter - di schede sintetiche che affrontano temi legati alla ricerca scientifica e medica, al governo clinico, alla promozione della salute e temi di rilevanza per le politiche per la salute, anche curati da istituzioni internazionali. Nei primi due numeri un'analisi della "tomografia ad emissione di positroni" e una riflessione sull'utilizzo dei ticket, curata dalla Fondazione canadese per la ricerca sui servizi sanitari.(red)

Referendum: bocciata provincia Alto Friuli
Il 53,95 per cento degli aventi diritto al voto, pari a 20.612 cittadini, hanno detto 'no' al referendum consultivo indetto in 119 sezioni della montagna friulana per valutare l' istituzione della nuova Provincia dell'Alto Friuli. I 'si', invece, hanno raggiunto il 46,05%, pari al voto di  17.594 cittadini. Le schede bianche sono state 119, quelle nulle 211, i voti  nulli quattro ed i voti contestati due. I no hanno prevalso (con l' 83,37% dei voti) in tutti i  Comuni del Gemonese, della Val Canal e del Canal del Ferro, mentre i si' hanno guadagnato la maggioranza (71,86%) in tutti i  Comuni della Carnia, ad esclusione del Comune di Rigolato  (Udine).
''Ora la Regione Friuli-Venezia Giulia si spogli di deleghe e di responsabilita' alle quali non ha saputo assolvere, trasferendo le competenze per la montagna alle due province che la montagna ce l' hanno, vale a dire quelle di Udine e di Pordenone'': e' il primo commento del presidente della Provincia di Udine, Marzio Strassoldo. ''Valuteremo la proposta di An e poi decideremo'': Cristiano Degano, capogruppo della Margherita in Consiglio regionale, non si e' detto contrario ad un 'tavolo bipartisan' con presidenti delle province di Udine e Pordenone e presidenti delle Comunita' montane per discutere cosa fare dopo la vittoria dei 'no' al referendum per la quinta provincia regionale.
 ''Il dato politico è però chiaro - ha ribadito Degano - e quindi appare inopportuno proseguire sulla strada della provincia dell' Alto Friuli.  On line sul sito della regione i dati relativo ad 
Affluenza Risultati : Referendum consultivo per l'istituzione della Provincia dell'Alto Friuli. (red)
 

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