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periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003
presso il Tribunale Civile di Roma
Sezione Stampa n.106/2003 |
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n. 247 -
Roma, 16 marzo 2004 |
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Sommario |
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Significative
convergenze tra Pera e Regioni |
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"E trovo
che la vostra riformulazione dell'art. 70 della Costituzione sia
apprezzabile perchè più semplice, più puntuale e più coerente al Senato
federale, riguardo la distribuzione delle competenze delle due Camere". E'
questo
il parere del presidente del Senato, Marcello Pera (nella foto),
a proposito del documento di
"Osservazioni delle Regioni"
alla riforma costituzionale in discussione in Parlamento e che intende
istituire un nuovo Senato dalle prerogative federali.
E la
riforma costituzionale prosegue oggi il suo cammino,
tenendo presente le significative convergenze tra Pera e le Regioni.
Dell'argomento se ne occupa anche il quotidiano "il Sole 24 Ore"
con un fondo di Nicolo Zanon (Senato
piu' autorevole se includera' i governatori)
e un lungo articolo (Pressing
leghista, la Cdl va avanti).
Zanon sostiene che non sia
affatto tardi per coniugare in
modo razionale governabilità e federalismo.
Nel fondo si legge che "va valutato l'insieme di spunti e proposte che
vedono la significativa convergenza del presidente del Senato, sia pur a
titolo personale, e dei presidenti delle Regioni e delle Province
autonome. C'e da entrambe le parti la consapevolezza che bisognerebbe
incidere sull'attuale progetto almeno con riferimento a tre aspetti: la
composizione del nuovo Senato federale, i rapporti fra di esso e la Camera
politica, la tutela dell'interesse nazionale".
In questo contesto l'articolista sostiene che il nuovo Senato deve essere
i
luogo dell'autorevole rappresentanza
delle istanze delle autonomie. Esso deve far rispettare le istanze
territoriali, e deve contrattare con Governo e Camera politica modo
e misura di tale rispetto. Le
leggi statali che escono dal nuovo sistema bicamerale devono cosi essere
il frutto della mediazione fra le esigenze unitarie e quelle territoriali,
affinché ogni conflitto fra Stato e Regioni non si scarichi sulla Corte
costituzionale, come invece oggi accade. Ma perché ciò si verifichi il
Senato deve essere rappresentante autorevole e autentico delle autonomie:
e la proposta di prevedere in esso
la presenza dei
"Governatori" regionali, come membri di diritto, ha esattamente
questo obiettivo. Essi sarebbero numericamente pochi, rispetto ai membri
elettivi: ma politicamente sarebbero fortissimi,
c'e
da credere che intorno ad essi si
organizzerebbero le linee di azione del Senato.
Ci vuole una clausola generale che introduce flessibilità nella
ripartizione delle competenze e che consenta alla legge statale di
intervenire su talune questioni sulle quali, indipendentemente dalla
"materia" emerga l'interesse per una disciplina unitaria sul
territorio nazionale. Questo è il vero modo di difendere l'interesse
nazionale, non quello attualmente presente nel pro‑getto, che affida al
Senato il compito improprio di "controllore" delle leggi regionali. Ma,
appunto, questa clausola di flessibilità si lascia pensare solo insieme
alla presenza di un Senato autenticamente espressione delle autonomie: se
vi fosse solo la clausola di flessibilità senza l'opportuna vigilanza di
una camera "federale", vi sarebbe il rischio che il Parlamento statale
occupi arbitrariamente competenze regionali. Cosi, invece, la legge
statale sarebbe il frutto di una composizione preventiva. cui si giunge
passando per il Senato federale. Cioè il luogo in cui gli interessi
regionali sono adeguatamente rappresentati. C'e da credere che i ricorsi
regionali alla Corte costituzionale contro leggi statati diventerebbero
allora rarissimi, proprio perché dovrebbero essere decisi
dai presidenti di Regione che hanno dato il loro assenso, in
Senato, alla mediazione. (gs) |
Federalismo e Regioni: rassegna
stampa on line |
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La Segreteria della
Conferenza dei Presidenti delle Regioni ha attivato un
servizio di "rassegna
stampa
on line"
(realizzato in collaborazione con
una
società specializzata in
progettazione, installazione, addestramento
e fornitura di
assistenza specialistica su reti locali/Intranet e prodotti correlati).
L'accesso al servizio è riservato esclusivamente ai rappresentanti
politici, ai dirigenti e ai funzionari delle Regioni e delle Province
Autonome.
E' possibile richiedere
user name
e
password
on line,
ma
solo attraverso indirizzi di posta
elettronica istituzionali delle Regioni o delle province autonome (ad es.
mario.rossi@regione.xxxx.it).
La rassegna stampa è pubblicata tutti i giorni all'indirizzo
http://rassegna.regioni.it
(red). |
Federalismo 2004: un
rapporto di Reforme |
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Presentato a
Milano- durante i lavori del
convegno "Verso il federalismo in Italia:
aspetti quantitativi e confronto con le esperienze europee"- il rapporto
Federalismo 2004 realizzato dall'Associazione
Reforme è diventato un punto di riferimento per i cultori della
materia (cfr. la
guida alla lettura). I temi principali del
rapporto sono stati illustrati nell'intervento
di Pia Saraceno.
Il rapporto analizza lo stato di attuazione del federalismo fiscale in
Italia confrontandolo con le principali esperienze europee. Lo studio è
stato realizzato dall'Associazione
Reforme con il sostegno della Fondazione
Cariplo e la collaborazione di ref.
"Il processo di
devoluzione dei poteri che sta attraversando l’Italia - si legge nel
rapporto - è comune a molte esperienze internazionali soprattutto europee
Tuttavia la particolare condizione strutturale dell’economia italiana,
caratterizzata da un persistente dualismo economico e sociale, crea
particolari rischi. L’esperienza dell’ultimo decennio invita all’estrema
cautela nella definizione di assetti istituzionali e finanziari che nel
tempo, potrebbero dimostrarsi non sostenibili". Secondo il rapporto
Reforme,"l'avvio del federalismo anche in Italia rischia di degenerare in
una sindrome belga in cui il ricorso al sindacato costituzionale divenga
il principale strumento di confronto e composizione degli interessi dei
diversi enti che costituiscono la Repubblica. L'esigenza prioritaria —
rispetto ad altre questioni — e certamente la definizione degli strumenti
di composizione ex ante degli interessi tra Stato, Regioni ed enti locali.
Occorre definire un modello di governance della devoluzione capace di
accompagnare l’attuale fase transitoria e la gestione del nuovo assetto
costituzionale a regime". A questo proposito "un ruolo centrale" possono
averlo "i meccanismi di composizione dell'interesse nazionale rispetto
agli interessi delle autonomie perché saranno questi gli strumenti
principali per ridurre gli incentivi al conflitto istituzionale e per
contrastare i principali rischi della devoluzione italiana: l’erosione
della solidarietà nazionale e l’irresponsabilità finanziaria e fiscale".
Dopo la Riforma del 2001 "i principali strumenti di tutela dello status di
cittadinanza nazionale sono il meccanismo perequativo e, al suo interno,
la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali. Il
disegno del modello di governance della devoluzione dovrà
consentire una corretta definizione di questi strumenti, alla ricerca di
un equilibrio tra sussidiarietà e diritti di cittadinanza, che sia
compatibile con l’equilibrio macroeconomico e sia socialmente sostenibile.
La determinazione di livelli essenziali di prestazioni inferiori alle
reali esigenze sociali rischia di trasformarsi, per alcune regioni, in
cronica esigenza di intervento straordinario e in ulteriori incentivi al
conflitto istituzionale. Il mito dell’irrigidimento dei vincoli di
bilancio, ottenuto mediante il federalismo, non sembra garantire una
effettiva responsabilizzazione finanziaria e fiscale (a meno di non
procedere verso ipotesi secessioniste che eliminerebbero del tutto il
problema). L’attribuzione agli enti decentrati di risorse insufficienti a
soddisfare i fabbisogni effettivi di spesa porterebbe alcune regioni al
dissesto finanziario, di fronte al quale, lo stato non potrebbe non
intervenire.(...) L’alternativa alla governance è di procedere
verso un federalismo di tipo competitivo che rafforzerebbe il trade-off
tra sussidiarietà e solidarietà nazionale. In questa prospettiva, gli
unici equilibri sostenibili nel tempo richiederebbero la riduzione dei
livelli essenziali delle prestazioni sociali e, quindi, dei flussi
perequativi. In questa stessa prospettiva si devono iscrivere i modelli di
federalismo asimmetrico che rendono più complessi gli interventi a tutela
dei diritti di cittadinanza in quanto si basano sull’intervento nelle
regioni più povere di uno stato centrale che vede progressivamente ridursi
le fonti di finanziamento. Questi modelli tenderebbero a rafforzare i
confitti distributivi e, quindi, istituzionali avvitando il sistema
istituzionale verso dinamiche secessioniste" (cfr il capitolo 2 del
Rapporto, "Il federalismo
italiano: assetto istituzionale e punti critici" e il capitolo 4 "Le
risorse per il federalismo").
Una
copia gratuita del rapporo Federalismo 2004 può essere richiesta on line
. (sm)
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Riforma
Enit: Marzano incontra Assessori Regioni |
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Il Ministro delle Attività
produttive, Antonio Marzano (nella foto), ha incontrato presso il Ministero gli
Assessori al turismo delle Regioni italiane, lo riferisce
la newsletter dell'Enit.
Durante l’incontro si è discusso delle modalità di riforma dell’ENIT
delle possibilità di ottenere un miglior coordinamento tra Regioni e
Ministero per la politica del turismo che sono di esclusiva competenza
regionale. La newsletter
dell'ente dopo aver fatto riferimento ad un "Tavolo Ministero–Regioni ai
fini della riforma dellEnit", informa che il Vicepresidente della Regione Liguria, Gianni
Plinio, ha assicurato al Ministro che le osservazioni delle regioni
riguardo ai temi in esame giungeranno al ministero entro il 31 marzo
prossimo. Sul tema della riforma dell’ENIT, il Ministro Marzano incontrerà
a breve le associazioni di categoria del turismo.
Un appello al Sottosegretario alla
Presidenza del Consiglio Gianni Letta è stata inviato dall’Assessore al
Turismo della Regione Veneto, Floriano Pra: “sostenere l’ENIT è vitale
e basterebbe poco di più
per rendere ancora più efficace l’azione di una struttura al cui lavoro
non possiamo rinunciare".
Per l’Assessore al turismo
della Regione Lombardia Massimo Zanello, “il turismo
è competenza regionale così come la promozione estera. In questo contesto le regioni, in più sedi e occasioni, hanno
ribadito la necessità di discutere e potenziare il ruolo dell’Enit . Da
molto tempo la Regione Lombardia e l’Enit collaborano, con risultati
positivi, su tutti i mercati esteri a favore dell'incoming
turistico verso il nostro Paese. L'Enit, opportunamente modificato ed integrato dai
rappresentanti delle Regioni nei suoi organi istituzionali (Consiglio di
Amministrazione), Collegio dei Revisori) e rafforzato economicamente e nei
suoi ranghi tecnico-operativi a cui vengono aggiunte le risorse economiche
e le capacità tecniche regionali, potrebbe risolvere, in breve tempo e in
modo pratico e concreto, una querelle che si trascina, stancamente,
dalla metà degli anni '80 del secolo scorso. Infatti, mentre l’attuale
struttura Enit in Italia è carente sia in termini numerici che funzionali,
la rete estera delle delegazioni offre risorse professionali di notevole
spessore ed inoltre già profondamente radicata nelle singole realtà locali
dei paesi dove le delegazioni stesse sono situate”.
"Si parla di
riformare l’Enit - ha affermato l'Assessore
al turismo dell’Emilia Romagna, Guido Pasi -
ha dichiarato: ma come
si fa se prima non si affronta il problema del bilancio che non è
sufficiente? La Francia investe 30 milioni di euro solo per la promozione
in Italia del suo turismo; il nostro Paese, invece, finanzia per 27
milioni la propria promozione in tutto il mondo. (red) |
Galan:
al Veneto serve una buona finanza |
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Un'intervista a 360
gradi con la possibilità di toccare diversi temi è quella realizzata oggi
da il Gazzettino con il Presidente della Regione veneto
Giancarlo Galan (nella foto) che annuncia l'abbandono della sua
tradizionale vis polemica. E nel colloquio con il giornalista
affronta tutte le principali questioni che riguardano la regione, in
particolare ciò che manca al Veneto: la buona finanza. "La buona finanza,
che in fondo non c’è mai stata a causa di uno sfrenato individualismo" per
questo secondo Galan "E' il momento di sedersi attorno ad un tavolo (non
sto parlando di consociativismo) con tutti (leggasi centrosinistra, ndr.)
per ragionare sul da farsi. Vedo in questo senso alcuni buoni
atteggiamenti della Cisl, alcune resipiscenze persino dalla Cgil che
quando fa sindacato fa un ottimo lavoro, al contrario quando fa politica.
Vede, anche la sconfitta patita dagli industriali veneti nel rinnovo di
Confindustria è utile per sederci attorno al tavolo pensatoio".
"Buona finanza”? Pensa alle banche?" "Assolutamente no. Per buona finanza
penso a chi riesce a mettere insieme gruppi di imprenditori che
accompagnino il sistema nel passaggio generazionale, che rilevino parti di
aziende con il patto di riscatto dopo dieci anni. Insomma, la figura
dell’imprenditore-finanziario. E invece - conclude Galan - ci ritroviamo
con le banche... che guardano ai loro interessi, facendo cose oscene».(sm) |
Bossi: auguri di pronta
guarigione |
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Ecco gli auguri di pronta guarigione al
ministro per le riforme Umberto Bossi da parte di alcuni Presidenti di
regione che hanno resa pubblica la loro partecipazione di solidarietà:
- il Presidente della Regione Abruzzo,
Giovanni Pace
(Abruzzo): ''Illustre ministro, desidero esprimerle, anche a nome della
Giunta regionale, vivissimi sentimenti augurali con l'auspicio di un
pronto ritorno sulla scena politica con rinnovato slancio'';
- il presidente della Regione Liguria
Sandro Biasotti:
"Auguro all'amico una rapida guarigione per vederlo presto al suo lavoro
di ministro che ha nel cuore Genova e la Liguria, come ha dimostrato nella
scelta da parte del governo, con i ministri Giulio Tremonti e Letizia
Moratti, di Genova come sede dell'Istituto italiano delle tecnologie".
- il Presidente della Regione Puglia,
Raffaele Fitto:
''Auguro al Ministro Bossi di ristabilirsi a più presto e di
tornare alla sua attivita' istituzionale nel pieno di quelle energie che
ha sempre profuso nell'attività politica e di governo''.
- il presidente della Regione Campania,
Antonio Bassolino:
''Un rapido ritorno al pieno
impegno politico'', Bassolino ha fatto pervenire i suoi ''sentiti
auguri di una pronta guarigione''.
- il presidente della Regione Veneto
Giancarlo Galan:
"Mi auguro che le notizie sulle condizioni di salute di Umberto Bossi
vengano presto ridimensionate, dando cosi' a tutti noi la certezza della
pronta guarigione di un leader politico quotidianamente impegnato a
riformare e a modernizzare l'Italia". Così alla notizia del malore che ha
colpito il senatur. "Per l'amico Umberto gli auguri più affettuosi
miei e di tutto il Veneto" ha detto Galan, aggiungendo: "Caro Umberto, ti
saluto con un abbraccio fraterno e serenissimo, ma credimi non e' il
momento di scherzare. Ritorna subito al tuo lavoro";
- il presidente della Regione Lazio
Francesco Storace:
''A Umberto Bossi l'augurio sincero e personale di tornare a battagliare
litigando chissa' quante altre volte. Umbe'... fatte vede'''.
- il Presidente della Regione Lombardia,
Roberto Formigoni:
Auguri a Bossi perché in ''un periodo delicatissimo per le riforme''
c'e' bisogno di lui in ''perfetta forma''. ''Auguri a Bossi perché
si ristabilisca presto. E' un periodo delicato, anzi delicatissimo,
per fare le riforme di cui l'Italia necessita e quindi c'e' bisogno
di un Bossi in perfetta forma. Per questo augurissimi e sono sicuro
che prestissimo lo rivedremo al suo posto''.
- il Presidente della Giunta regionale calabrese, Giuseppe
Chiaravalloti: "Sapeva di attenderlo un periodo di grande lavoro - ha
commentato
Chiaravalloti in
una nota del portavoce - e per questo aveva rinviato la decisione sulla
data di una visita in Calabria a fine mese. Ora dalla Calabria rivolgiamo
a Bossi l' augurio sincero di pronta guarigione".
(red)
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editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
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In redazione: Stefano Mirabelli; Giuseppe Schifini
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