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Sommario |
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Bubbico: superstrada “Lauria – Potenza – Candela" strategica per Sud | ||||||||||||||||||||||||||
“Soddisfazione” per la decisione del consiglio di amministrazione dell’Anas,
che ha approvato il progetto preliminare e lo studio di impatto
ambientale della superstrada “Lauria – Potenza – Candela”, viene espressa
dal
presidente della Regione Basilicata, Filippo
Bubbico, che in una nota ribadisce
“l’importanza strategica di questa arteria, che fra le opere inserite
nella legge Obiettivo è quella che presenta lo stato di avanzamento più
significativo, tanto da rendere possibile in tempi brevi l’avvio della
progettazione esecutiva”. A parere di Bubbico “l’itinerario stradale
Lauria – Candela avrà un ruolo strategico decisivo, in quanto collegherà
in maniera più veloce ed efficiente il Mezzogiorno al resto del Paese ed
all’Europa e romperà definitivamente lo stato di secolare isolamento delle
aree interne dell’Appennino meridionale. Anche i sogni possono realizzarsi
nella misura in cui su di essi si investe la lungimiranza e la
determinazione di una classe dirigente e di una comunità intera.
Realizzando infatti a suo tempo lo studio di fattibilità dell’opera,
valutato positivamente dall’Unità di finanza di progetto del Ministero
dell’Economia e successivamente fatto proprio dall’Anas per la
predisposizione del progetto preliminare, la Regione Basilicata ha messo a
disposizione dell’intero Mezzogiorno un’idea progettuale di grande utilità
sociale, per la quale sono già disponibili circa 190 milioni di euro. La
Regione ha deciso di assumere come priorità assoluta la realizzazione di
questa arteria, e contribuirà a definire, insieme ai Ministeri competenti
ed al Cipe, le soluzioni adeguate per reperire le ingenti risorse
finanziarie necessarie”.
“Con le conferenze di servizi e le riunioni tenute nel mese di aprile –
conclude Bubbico – abbiamo avviato le attività di concertazione con gli
enti locali interessati, che proseguiranno nelle prossime settimane
secondo le procedure previste per la realizzazione delle opere pubbliche”. Infine E’ on line su basilicatanet.it la decima edizione del Tg web. Tra i servizi presenti il premio ricevuto dalla Regione Basilicata a Forum PA per la sua attività di supporto all’ingresso dell’Ungheria nell’Unione Europea, le nuove regole sul trasporto pubblico locale approvate dal Consiglio regionale e il programma per la salvaguardia e la valorizzazione ambientale e forestale. (sm) |
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Toscana: corretta legge regionale sull’informazione | ||||||||||||||||||||||||||
“La
legge della
Regione Toscana non
prevede alcun incentivo per coloro che lasceranno software proprietari per
software invece liberi od open-source, nella pubblica amministrazione.
Tanto meno dà prescrizioni in questo senso”. E’ la risposta dell’assessore
al sistema informativo della Regione Toscana, Carla Guidi (nella foto), ai dubbi e ai
timori che il ministro all’innovazione Stanca aveva manifestato
rispondendo alla Camera ad un’interrogazione. |
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Federalismo: La Loggia in Germania per scambio di idee | ||||||||||||||||||||||||||
Il federalismo e le esperienze in atto in
questo campo in Italia e in Germania sono stati al centro di colloqui che
il
ministro per gli affari regionali Enrico La Loggia
ha avuto a Berlino con la dirigenza tedesca. |
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Medici SSN esclusivamente a tempo | ||||||||||||||||||||||||||
Il settimanale
Sole 24
Ore Sanità titola:
«Ve la diamo noi la reversibilità »
"Prende
il via a Montecitorio la battaglia finale sulla riforma del lavoro medico
contenuta nel Dl 81/2004.
Il
centro-sinistra attacca e rilancia. Ma la maggioranza è blindata e pensa
alla fiducia". E così è stato.
Oggi sarà infatti "riformato su base annuale" il rapporto di lavoro esclusivo dei medici pubblici. Ne consegue anche un adeguamento relativo all'attività professionale intramoenia. I medici del Servizio sanitario nazionale, infatti, se passerà il provvedimento, avranno tempo fino al prossimo 30 novembre per decidere se nel 2005 lavoreranno esclusivamente per il Ssn oppure no. E' la norma piu' importante contenuta nel decreto per il quale il governo chiede oggi la fiducia alla Camera. Si tratta del decreto legge 81 che riguarda le emergenze sanitarie. L'esclusività o meno dei medici targati SSN è forse il punto nevralgico più sensibile del provvedimento. Con un emendamento proposto e approvato al Senato si rende reversibile l'opzione del medico sull'esclusività del rapporto di lavoro con il Ssn. In sostanza, i medici potranno optare ogni anno per il rapporto esclusivo o non esclusivo presentando un'apposita richiesta entro il 30 novembre; quelli che vorranno mantenere l'esclusività conserveranno anche la relativa indennità; inoltre, diversamente da quanto previsto ora, coloro che opteranno per la non esclusività potranno accedere a incarichi apicali di dirigenza di strutture semplici e complesse; infine è nuovamente rinviata (al rinnovo del contratto) la soppressione dei rapporti di lavoro a tempo definito. Fra le altre misure principali contenute nel provvedimento l'istituzione presso il ministero della Salute di un Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie, con l'obiettivo di rafforzare il coordinamento tra le diverse strutture interessate da eventuali emergenze, anche causate da azioni di terrorismo. Tra i compiti del Centro vi saranno la valutazione e la gestione dei rischi e la comunicazione alla popolazione in caso di attacchi bioterroristici. Per il suo funzionamento e' previsto uno stanziamento complessivo di 32,65 milioni di euro per il 2004, di 25,45 milioni per il 2005 e di 31,0 milioni a partire dal 2006. Sono poi previste risorse per la realizzazione di progetti di ricerca in collaborazione con gli Usa nei campi dell'oncologia, delle malattie rare e del bioterrorismo (circa 13 milioni di euro per il 2004, 12,6 milioni per il 2005 e 12,7 milioni per il 2006). Il decreto finanzia anche la Fondazione Istituto nazionale di genetica molecolare di Milano. E' prevista tra l'altro, la prevenzione secondaria dei tumori (screening del cancro del colon retto, del seno e del collo dell'utero). Modalità e criteri di attuazione del programma di attuazione saranno definiti entro 60 giorni con decreto del ministero della Salute d'intesa con la Conferenza Stato-Regioni. Inoltre al Centro nazionale trapianti viene autorizzata un'ulteriore spesa di 6.217.000 euro per il triennio 2004-2006. Per lo stesso triennio altri 10.435.000 euro andranno ai centri di riferimento interregionali. Ancora. Le previsioni programmatiche di spesa sanitaria per il 2002, 2003 e 2004 sono aumentate rispettivamente del 3,5%, del 3,45% e del 3,9%; la norma incide sui livelli delle risorse garantite anche alle Regioni che non rispettino gli obiettivi di contenimento dei disavanzi. E di spesa farmaceutica (dopo i dati diffusi da Federfarma ieri, cfr. regioni.it n.290) si occupa il quotidiano Il Sole 24 Ore e in particolare nell'articolo titolato: "Sirchia: farmaci fuori prontuario". Sempre nel provvedimento che oggi dovrebbe essere approvato in via definitiva in Parlamento si stabilisce anche che le Aziende sanitarie possano conferire incarichi di dirigente agli assistenti sociali. E i medici che parteciperanno a corsi di formazione in medicina generale potranno essere chiamati come sostituti dei medici di famiglia e potranno essere iscritti negli elenchi della Guardia medica notturna, festiva e turistica. Infine gli accordi di lavoro (convenzioni) stipulati con le organizzazioni sindacali dei medici di famiglia e dei pediatri di libera scelta dovranno essere garantiti in maniera omogenea sul territorio nazionale ed essere conformi a quelli definiti insieme con l'organismo tecnico rappresentativo delle Regioni e dello Stato demandato alle trattative. (gs) |
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Premio Cultura di gestione, edizione 2004 | ||||||||||||||||||||||||||
Al via
l'edizione 2004 del Premio cultura di gestione.
L'importante riconoscimento mira a riconoscere le migliori best practices
nel settore della tutela e della valorizzazione dei beni culturali. A
organizzarlo è
Federculture insieme al Dipartimento
della Funzione Pubblica, al Ministero per i Beni e le Attività Culturali,
alla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome,
all’ANCI, all’UPI, a Legambiente. |
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Indagine su federalismo fiscale | ||||||||||||||||||||||||||
"Fisco:
in calo addizionali regionali IRPEF".
Secondo un'indagine sul
federalismo fiscale
condotta per conto di Corriere Economia dal Centro studi
dell'associazione artigiani di Mestre, Trento, Bolzano e Aosta risultano
essere tre piccoli 'paradisi tributari', nel senso che in queste tre
realtà si pagano le addizionali Irpef e le aliquote Ici piu' basse. E'
super-tartassato invece chi vive a Torino, Ancona e Catanzaro, che
costituiscono una specie di ''girone infernale'' delle tasse. ''Con l'addizionale regionale sull'Irpef finanziamo servizi e due miliardi di euro di investimenti; e i bilanci del Piemonte sono a posto'', ha detto l'assessore regionale al bilancio del Piemonte, Gilberto Pichetto, che ha precisato: ''quella ricerca considera un impiegato con un reddito di 22 mila euro, ma bastava prendere in esame il caso di chi ha 19 mila euro e Torino sarebbe passata in fondo alla classifica. Comunque, quella della nostra Regione e' stata una scelta politica: non c'e' Comune che non abbia sul suo territorio almeno un cantiere finanziato con contributi regionali". La ricerca dell'Ufficio studi della Cgia di Mestre prende infatti come tipo una famiglia con lavoratore dipendente, moglie e un figlio a carico, con un reddito imponibile di 22 mila euro: a Trento deve sborsarne 3.765 per il fisco di comune e regione ma con le stesse entrate a Catanzaro il conto arriva a 4.259 euro. Il primato invidiabile e' dunque di Trento, grazie alla concomitanza di tre fattori: nessuna addizionale comunale, Ici bassissima e addizionale regionale minima. Bolzano e Aosta hanno ispettivamente introdotto un'addizionale comunale dello 0,2% e previsto minori sconti Ici sull'abitazione principale. Tra le metropoli Roma, anche se ha introdotto l'addizionale comunale, e' un po' meno cara di Milano, dove si fa sentire soprattutto il tributo Irpef regionale. Per l'assessore comunale alle finanze di Catanzaro, ''le aliquote che il Comune applica per l'Ici e l'addizionale Irpef rientrano nella media nazionale. Per quanto riguarda l'Ici - precisa l'assessore - non abbiamo apportato nessun incremento all'aliquota, lasciandola invariata rispetto a quella che fu applicata negli anni '90. Abbiamo invece deciso di variare l'aliquota di altre tasse, come la Tarsu, a causa della riduzione dei trasferimenti nazionali''. Sono stati pubblicati di recente anche altri studi dalla Cgia di Mestre: - RICERCA DELL'ISTITUTO TAGLIACARNE SULLA SITUAZIONE ECONOMICA IN PROVINCIA DI VENEZIA - ANALISI DELL'ISTITUTO DEMOS PER GLI INDUSTRIALI DI VICENZA. LA FINE DI UN MITO: ADDIO AL MODELLO NORDEST. (red) |
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