periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 339 - Roma, 27 luglio 2004

Sommario

Robilotta: siano ascoltate Regioni su riforme Emilia-Romagna: "Storie naturali"
Istat: popolazione italiana aumenta per stranieri Gava inaugura a Rovigo nuova Unita' Operativa di Medicina Nucleare
Domani Regioni ed Enti locali incontrano Governo su Dpef Trasporto pubblico locale: per Federtrasporto 2003 anno positivo
Robilotta: Regioni siano ascoltate su riforme
"Follini cede, passa il federalismo", titola oggi "il Giornale". L'Udc quindi congela gli emendamenti sul federalismo per esaminarli in agosto ad un tavolo tecnico della Cdl.
''Lorenzago ci attende. Sto facendo pulire la baita'', dice il ministro delle Riforme, Roberto Calderoli: ''E' positivo il fatto che abbiano accolto il mio invito di sedersi ad un tavolo tecnico''.
"
In Abruzzo la Lorenzago del 2004" propone il "saggio" Pastore, mentre il presidente Cuffaro accoglie con entusiasmo l'idea del ministro del Welfare, Roberto Maroni, di proporre la Sicilia come sede per discutere di riforme, facendone sempre una sorta di "nuova Lorenzago".
I
l "Corriere della Sera titola: "Riforme, il tavolo del pesce spada"; "la Stampa": Riforme, rinvio a settembre Si fara' una Lorenzago due".
"E' positivo il fatto che si voglia approfondire la materia - prosegue Calderoli - senza finalita' di stravolgimenti ma con finalita' di miglioramento''.  E' questo il metodo di confronto e dialogo secondo Calderoli.
 Per il ministro del Welfare Roberto Maroni: '"con la decisione sofferta ma importante presa dall'Udc, mi pare che sia risolta la maggior parte dei problemi. Questo spiana la strada al confronto e anche ad una soluzione che credo sara' soddisfacente per tutti''.
Pertanto l'Udc
ritira gli emendamenti alle riforme, con l'opposizione che immediatamente protesta abbandonando i lavori della Commissione. La decisione dell'Udc comporta anche che in Commissione affari costituzionali sia approvato definitivamente il testo sul federalismo. E le opposizioni rispondono: si modifichi il calendario, perchè non c'è ancora un testo definitivo in vista della "Lorenzago 2" extraparlamentare. Violante (la Stampa: Violante- la Camera non e' il teatro del Carroccio) richiama quindi alle funzioni del Parlamento e il Pdci minaccia l'ostruzionismo.
L
'assessore agli Affari Istituzionali della Regione Lazio ed esponente del Nuovo Psi, Donato Robilotta, sottolinea come sia ''stato - dice Robilotta (in foto) - ascoltato il nostro consiglio di fermare momentaneamente il treno delle riforme e aprire una seria discussione all'interno della Cdl nel merito. Evitiamo pero' una 'Lorenzago due', visto che la prima non ha portato fortuna''. ''La Cdl - dice Robilotta - adesso ascolti nel merito i propri rappresentanti delle Regioni e degli Enti locali, per  evitare che le riforme finiscano a settembre nelle secche''.
L
'opposizione ribadisce che la decisione di abbandonare l'Aula della commissione Affari costituzionali della Camera per protesta è motivata dall'estromissione dovuta alla decisione della Cdl di esaminare i nodi della riforma al tavolo tecnico di agosto.  E' il  presidente della commissione Donato Bruno (FI) che ha scatenato l'opposizione quando ha letto il testo  della lettera del capogruppo dell'Udc Luca Volonte' di "buona volonta' e fermezza dei nostri principi dentro la coalizione''. ''Dobbiamo dare atto all'Udc - dichiara Bruno - di aver capito il momento. Sul tavolo tecnico si affronteranno tutti gli argomenti che meriteranno un'ulteriore valutazione''.
Gian Claudio Brescia della Margherita sottolinea: ''Visto che avete scelto il tavolo tecnico di agosto come sede per la discussione di questo provvedimento - ha dichiarato Brescia - diventa inutile la discussione in commissione''. ''Non si puo' esaminare un testo in sede referente - prosegue - che non sara' poi quello definitivo''.
Le opposizioni (il Sole 24 Ore: Scontro tra i poli su Lorenzago 2) si appellano inoltre al presidente della Camera Pier Ferdinando Casini perche' si modifichi il calendario dei lavori dell'Aula sospendendo l'esame della riforma del federalismo ''visto che non c'e' ancora un testo definitivo''.
Lo ribadisce anche Carlo Leoni (Ds) sostenendo che e' "legittimo che l'Udc abbia ritirato gli emendamenti e che la Cdl voglia approfondirli in un tavolo tecnico", ma a questo punto, sostiene, "bisognava togliere dall'Aula il provvedimento gia' calendarizzato dato che a settembre il testo sara' un altro, modificato forse anche in punti determinanti". Quindi, se le riforme andranno in aula entro la settimana come previsto, Leoni annuncia che le opposizioni non parteciperanno alla discussione generale.
Gianclaudio Bressa (Margherita) attacca la maggioranza: "il processo di revisione della Costituente e' inteso dalla Cdl come patrimonio esclusivo della maggioranza e cosi' non deve essere. Considerano il Parlamento e le opposizioni irrilevanti".  Agazio Loiero (Margherita) ricorda che "prima che il fascismo diventasse regime, il metodo di discutere temi in Parlamento per poi decidere fuori dal Parlamento si chiamava parlamentarismo nero".
Antonio Maccanico ha sottolineato che l'opposizione "ha dato prova di volonta' di collaborazione presentando 100 emendamenti su 400. Abbiamo avuto una notevole comprensione delle esigenze politiche della maggioranza - ha aggiunto - e ora come si fa ad andare avanti quando si sa benissimo che il testo sara' oggetto di revisione? C'e' un capovolgimento di tutte le procedure".
Nel contempo l
a commissione Affari costituzionali  della Camera ha approvato la riforma del federalismo (il Giornale: Alla Camera il primo si' al federalismo; L'Udc e' unita e fedele alla coalizione).
Ora la riforma sara' all'esame dell'Aula da giovedi' prossimo.
Dopo l'uscita dell'opposizione, in circa due ore, il testo e' stato quindi licenziato definitivamente dalla commissione Affari costituzionali. Ora potrebbe arrivare in aula o giovedi', o venerdi'.
Quasi tutti gli emendamenti dell'opposizione sono stati considerati decaduti visto che non c'era piu' nessuno del centrosinistra e di Rifondazione a sostenerli.
Soltanto due proposte di modifica sono state fatte proprie dal deputato di Forza Italia Michele Saponara: quelle relative alla controfirma del ministro della Giustizia per la concessione della grazia da parte del capo dello Stato e quella sulla maggioranza necessaria in parlamento per l' amnistia e l' indulto.
''Ho chiesto - spiega Saponara - che questi due aspetti vengano esaminati con la dovuta attenzione a settembre, quando si cominceranno a votare gli emendamenti alla riforma''.
Infine sono stati approvati solo due emendamenti dell'Udc: il primo attribuisce solo allo Stato la competenza in materia di sanita' (nella Cdl ormai sul punto era stato raggiunto l'accordo); e uno che prevede l'introduzione in Costituzione del principio di
sussidiarieta' e collaborazione tra Stato e Regioni.
(gs)
Istat: popolazione italiana aumenta per stranieri

La popolazione italiana aumenta ma il  dato e' dovuto, in larga parte, alle iscrizioni anagrafiche successive alla regolarizzazione degli stranieri presenti nel nostro Paese attraverso la 'sanatoria' regolamentata nel 2002. Il Messaggero titola: al centro - nord piu' nati che al sud. L'Emilia e' la regione piu' rosa.
E' questo il quadro che emerge dai dati diffusi oggi dall'Istat e relativi al bilancio demografico in ciascuna Regione e nelle Province autonome di Trento e Bolzano:

Il calcolo è effettuato sulla base dei dati relativi al movimento naturale (iscrizioni per nascita e cancellazioni per morte) e migratorio (iscrizioni e cancellazioni per trasferimento di residenza). Comunicati regionali:
Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia, Trento, Bolzano, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna.

Se al 31 dicembre 2003 la popolazione complessiva risultava dunque pari a 57.888.245 unita', con oltre 500 mila abitanti in piu' rispetto alla stessa data del 2002, l'incremento nelle regioni dell' Italia centrale e settentrionale e' stato superiore all'1% mentre nelle regioni del sud e nelle isole si e' attestato intorno allo 0,5-0,6%.
In valori assoluti nel 2003 si e' registrato il piu' alto numero di nati da 10 anni a questa parte e il maggior numero di decessi. Tra le regioni del nord-ovest non si registra nessun saldo naturale positivo, mentre in quelle del nord-est il Trentino e il Veneto hanno un saldo naturale positivo pari rispettivamente a +1.766 e  +124 unita'. Le regioni del centro presentano tutte saldi naturali negativi mentre tra quelle del Mezzogiorno, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia presentano un saldo naturale positivo; al contrario Abruzzo, Molise,Basilicata e Sardegna presentano un saldo naturale negativo. 
L'incremento demografico nel nostro Paese e' garantito dalle immigrazioni che sono largamente superiori alle emigrazioni. Il bilancio con l'estero e' positivo per tutte le regioni e il tasso migratorio estero varia da 1,6 per mille in Sardegna a 12,5 per mille in Umbria, rispetto ad una media nazionale del 7,1 per mille. Le regioni del nord e del centro presentano tassi migratori esteri superiori alla media nazionale. Viceversa,tutte le regioni del Mezzogiorno presentano valori inferiori alla media.
Infine, facendo riferimento al totale della popolazione, le regioni che hanno registrato il maggiore incremento sono l'Umbria con l'1,7% in piu', seguita dalla Lombardia  (+1,5%).
Si distingue anche il dato della Provincia autonoma di Trento (+1,6%). Chi non ha registrato variazioni e' la Basilicata;Molise e Calabria registrano un modesto +0,2%


REGIONI                POPOLAZ. AL 31-12-2003    VARIAZ.ANNUA  %

PIEMONTE                    4.270.215             38.881    0,9
VALLE D'AOSTA                 122.040              1.131    1,3
LOMBARDIA                   9.246.796            138.151    1,5
TRENTINO ALTO ADIGE           962.464             11.969    1,3
VENETO                      4.642.899             65.491    1,4
FRIULI VENEZIA GIULIA       1.198.187              6.599    0,6
LIGURIA                     1.577.474              5.277    0,3
EMILIA ROMAGNA              4.080.479             50.259    1,2
TOSCANA                     3.566.071             49.775    1,4
UMBRIA                        848.022             13.812    1,7
MARCHE                      1.504.827             20.226    1,4
LAZIO                       5.205.139             59.334    1,2
ABRUZZO                     1.285.896             12.612    1,0
MOLISE                        321.697                650    0,2
CAMPANIA                    5.760.353              35.255   0,6
PUGLIA                      4.040.990             17.033    0,4
BASILICATA                   597.000                 179    0,0
CALABRIA                    2.11.338                4.094   0,2
SICILIA                     5.003.262              31.138   0,6
SARDEGNA                    1.643.096               5.457   0,3
PROVINCE AUTONOME
TRENTO                        490.829               7.672   1,6
BOLZANO                       471.653               4.297   0,9

(sm)

Domani Regioni ed Enti locali incontrano Governo su Dpef

Il confronto fra Governo, Regioni ed enti locali è in programma il 28 Luglio alle ore 15.00 a Palazzo Chigi. "Dopo l'incontro di sabato tra regioni e governo per l'illustrazione del Dpef. Incontro nel quale abbiamo apprezzato il metodo, ora  entreremo nel merito". Ad affermarlo il presidente della Conferenza delle Regioni Enzo Ghigo che ricorda come "gia' ieri sera sia stato presentato al ministro Siniscalco un documento delle regioni, che tocca tutti quei temi gia' delineati, ossia quello della sanita', dei trasporti,degli investimenti e del fondo rotativo per l'industria, che e' stato annunciato". Ghigo, dopo aver definito la Finanziaria annunciata"piuttosto pesante", spiega come sara' necessario "dare insieme una valutazione, e questa forse e' la vera novita', di come e dove eventualmente fare quei tagli necessari per sostenere la Finanziaria. Questo - ha concluso - e' un elemento che denota un approccio costituzionale corretto nell'assumere certi provvedimenti".
L'obiettivo è quello di attuare un ''concreto confronto'' tra lo Stato, le Regioni,le Città e delle Province ripristinare l'autonomia fiscale e finanziaria, mantenere le attuali regole del Patto di Stabilità Interno, evitare impatti negativi sugli equilibri di finanza regionale da eventuali manovre di riduzione della pressione fiscale.
Regioni ed enti locali dopo l'incontro di sabato scorso con il Governo, mettono a punto una serie di proposte e richieste che saranno trasmesse al Governo per l'incontro di domani sul Dpef  (cfr: il Piccolo: I governatori- regioni strozzate). Tutto è ancora in fase di ultima elaborazione, ma trapela, ad esempio, che nel caso del trasporto pubblico locale, in caso di ritardi nel finanziamento dei nuovi contratti si possono determinare, a partire dal prossimo autunno, una nuova stagione di tensioni e disservizi.
Si ritiene essenziale che il Dpef 2005-2008 e la manovra finanziaria siano predisposti sulla base di un confronto tra i diversi livelli di governo della Repubblica, valutando positivamente il nuovo metodo del "dialogo tra istituzioni'' aperto con l'incontro di sabato scorso. Si ribadisce che ''solo le concrete risposte ai problemi aperti costituiranno i parametri di "valutazione delle scelte operate dal Dpef e dalla manovra finanziaria''.
Si chiede la ricollocazione di funzioni e risorse dallo Stato centrale ai livelli regionale e locale ''in modo da evitare dannose duplicazioni di strutture e dei conseguenticosti''. Chiedono poi che venga dato avvio al trasferimento di risorse per il finanziamento delle competenze esclusive delle Regioni e che l'Alta Commissione rispetti i tempi previsti per la conclusione dei propri lavori.
Si chiede inoltre l'immediato accreditamento dei gettiti aggiuntivi delle loro manovre tributarie, basate sull'aumento delle aliquote dell'addizionale regionale all'Irpef e all'Irap.
Per il 2005 la stima del fabbisogno per assicurare l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza si attesta intorno ai 91 miliardi di euro. A questo fabbisogno vanno aggiunti gli arretrati del contratto e delle convenzioni e gli oneri, per il 2004, relativi all'assistenza agli immigrati extracomunitari regolarizzati. Ad oggi, poi, restano ancora da erogare alle Regioni circa 10 miliardi di euro degli anni 2002 e 2003.
Accanto alle ragioni legate alla necessità di commisurare le risorse destinate alla sanità con l'effettiva erogazione dei livelli essenziali di assistenza, sono ''irrinunciabili'' le garanzie relative alla stabilita' del Fondo per le politiche sociali e al finanziamento dei livelli essenziali di assistenza sociale. Si chiede al Governo l'impegno a finanziare le politiche abitative con almeno 1.100 milioni di euro.
- POLITICHE DI SOSTEGNO ALLO SVILUPPO: l'annunciata trasformazione degli interventi statali a favore delle imprese in fondo di rotazione non dovrà incidere sul finanziamento per gli incentivi alle imprese.
- TRASPORTO PUBBLICO LOCALE: le Regioni richiamano l'attenzione del governo sui rischi che ''ritardi nel finanziamento dei nuovi contratti possano determinare nel prossimo autunno-inverno una nuova stagione di tensioni e disservizi''.
Sul fronte dei comuni oggi a Firenze si riunira' il Comitato operativo dell'Anci, l'Associazione dei comuni italiani, per discutere sulle iniziative da intraprendere sul decreto cosiddetto tagliaspese.
Per il presidente dell'Upi, l'Unione delle Province Italiane, Lorenzo Ria, ''e' urgente e necessario ripensare al patto di stabilità interno e questa e' una delle prime richieste che abbiamo fatto e presentiamo al Governo. Per questo motivo riteniamo indispensabile attivare un meccanismo concertativo che sappia coniugare le istanze degli enti locali con l'esigenza del rispetto dei parametri di Maastricht, in cui riconsiderare i meccanismi di individuazione degli obiettivi da raggiungere, il sistema delle sanzioni e l'individuazione dei comparti per tipologia di ente''.
Mentre l'assessore della regione Lombardia al bilancio Romano Colozzi interviene sul Dpef regionale. ''Se c'e' una Regione che ha fatto meglio di noi, sarei più convinto di aver fatto male''. Colozzi replica cosi' alle critiche dell'opposizione sull'assestamento di bilancio e il documento di programmazione economica e finanziaria regionale discusso al Consiglio lombardo.
Nel suo intervento in aula, Colozzi ha sottolineato l'aumento degli investimenti (passati da 800 milioni a 2,8 miliardi di euro dal '95), ricorda le agevolazioni (ad esempio l'eliminazione di tassa e sovrattassa sul gas metano quando e' stata applicata l'addizionale Irpef e l'esenzione per le Onlus lombarde non solo dal bollo auto ma anche dall'Irap).
''Il bilancio della sanita', poi - aggiunge Colozzi (in foto) - e' in pareggio. Non c'e' alcun disavanzo, come ha certificato l'analisi della Corte dei Conti e riusciamo ad assicurare prestazioni superiori ai livelli essenziali fissati su base nazionale''.
Per quanto riguarda l'indebitamento, cioe' il ricorso ai mutui, l'assessore spiega che ''il costo del denaro per la Lombardia e' il piu' basso fra le regioni italiane. Ora e' allo 0,83%, nel 2001 era, secondo la corte dei conti, lo 0,50% contro il 2,6% dell'Emilia Romagna e il 12,7% dell'Umbria''.
''Per il 2005 le tasse non possono essere aumentate, non solo per una precisa scelta della Regione Lombardia ma anche perche' fino al 2007 le Regioni non potranno mettere mano a Irpef e Irap''. sostiene infine Romano Colozzi.

(sm)

Emilia-Romagna: rivista "Storie naturali"

Le principali iniziative promosse e realizzate dalle aree protette dell'Emilia-Romagna racchiuse nelle "Storie naturali", la nuova rivista della Regione Emilia-Romagna dedicata ai parchi. La pubblicazione, che si rivolge a tutti coloro che a diverso titolo si occupano di conservazione della biodiversità e gestione delle aree naturali protette, è curata dal Servizio Regionale Parchi e Risorse forestali della Regione in collaborazione con la Fondazione Villa Ghigi ed è edita dalla casa Editrice Compositori.
Nella rivista "Storie naturali", che avrà cadenza annuale, troveranno spazio approfondimenti sulle politiche regionali di settore, oltre a interventi di esperti e rappresentanti degli enti di gestione delle aree protette, di esponenti delle organizzazioni sociali, degli Enti Locali e di tutti quei soggetti che operano per la tutela dell'ambiente naturale.
La rivista “Storie naturali” è consultabile presso le sedi dei Parchi e delle Riserve dell'Emilia Romagna e in versione digitale all’indirizzo Internet:
http://www.regione.emilia-romagna.it/parchi/storienaturali/sommario_1_2004.htm

(red)

Gava inaugura a Rovigo nuova Unita' Operativa di Medicina Nucleare
Il vicepresidente della Regione del veneto e assessore alla sanita' Fabio Gava (in foto) ha inauguratoall'Ospedale di Rovigo, una nuova Unita' Operativa di Medicina Nucleare. Erano presenti alla cerimonia anche l'assessore regionale al bilancio, Isi Coppola.
''Quello di Rovigo - ha detto Gava - era l'unico Ospedale di capoluogo di Provincia che non aveva ancora una Medicina Nucleare; con questo nuovo servizio l'Ospedale di Rovigo e' dotato delle apparecchiature tecnologicamente piu' avanzate per la diagnostica e il trattamento dei tumori, diventa un centro assolutamente d'avanguardia in questo settore. Viene cosi' arricchita la rete delle dotazioni oncologiche che vanno a formare l'Istituto Oncologico Veneto (IOV), uno strumento che consentira' alla sanita' della nostra Regione una gestione unica e coordinata di piu' centri di altissima specializzazione. E' un modello cui si stanno interessando molte Regioni, che aumentera' l'offerta di prestazioni sanitarie d'eccellenza nella lotta al tumore e che, una volta a regime, potra' anche limitare gli spostamenti da un centro all'altro, perche' tutti saranno allo stesso livello di conoscenza e applicheranno gli stessi protocolli una volta che questi saranno stati validati come i migliori''.
(red)
Trasporto pubblico locale: per Federtrasporto 2003 anno positivo

Trasporto aereo e marittimo continuano a registrare su base annua incrementi di traffico, mentre quello ferroviario mette in evidenza un’inversione della tendenza negativa rilevata in passato e l’autotrasporto italiano continua invece ad evidenziare segnali di crisi. Sono queste alcune delle conclusioni cui giunge l'indagine congiuntura relativa al I semestre 2004 di federtrasporto.
Il trasporto autostradale, che nel primo trimestre del 2004 ha toccato un ritmo di crescita (+3,7%) superiore a quelli dello stesso periodo degli ultimi 2 anni (+2,5; +2,6%) e particolarmente rilevante la crescita del trasporto aereo nel 2003: infatti, le tonnellate trasportate sono aumentate dell’8%, dinamica determinata sia dal trasporto aereo di superficie, 13%, sia dal trasporto merci avio, 7% (rispettivamente il 12% e 88% del traffico complessivo annuo). Positivo lo sviluppo del trasporto marittimo che, anche nel 2003, ha registrato un andamento crescente della domanda soddisfatta, +3%. A frenare tale crescita sono stati in particolare tre porti: al nord Trieste, dove la flessione è stata in valore assoluto di circa 1,2 milioni di tonnellate, al centro Ancona e Civitavecchia, dove la perdita è stata nel primo caso di quasi 3 milioni e nel secondo di poco inferiore a un milione, e al sud Augusta, dove le tonnellate movimentate sono diminuite di circa 2,3 milioni (nell’ordine, rappresentano l’10%, 2%, 2% e 7% del traffico 2003). Aumenti sostenuti hanno invece caratterizzato i principali porti del sud:
 in Sardegna, a Cagliari (8% del traffico annuo) dove le tonnellate sono state circa 2 milioni e mezzo in più rispetto al 2002;   in Sicilia, a Messina e Catania, con un incremento rispettivamente di 1,8 e 1,4 milioni di tonnellate (incidenza annua del 4% e 1%);  in Puglia, a Taranto, dove si è verificato l’incremento di traffico in assoluto più elevato, 2,8 milioni, e a Brindisi, +1,4 milioni (quote rispettivamente dell’8% e 2%);  in Campania, a Salerno (incidenza del 2%), con un aumento delle tonnellate movimentate di ben 2,1 milioni. Al nord, gli incrementi più rilevanti sono stati rilevati sul Tirreno a Genova e La Spezia dove il traffico è aumentato rispettivamente di 2 e 1,6 milioni di tonnellate (quote nell’ordine del 12% e 4%).

 Il trasporto di merci (tonnellate) nel 2003 e nel 2004 – Variazioni percentuali tendenziali (1)  

 

2003

 

2004 (2)

Trasporto autostradale (3)

+2,9

 

+3,7

 

 

 

 

Trasporto su gomma  (4)

 

 

 

Domanda nazionale

-9,4

 

-11,1

Domanda internazionale

-24,4

 

0,0

Trasp.ferroviario (5)

-1,3

 

1,1

Tradizionale

-4,0

 

-1,9

Combinato

2,0

 

5,0

Interno

-1,2

 

3,6

Esportazioni

1,0

 

0,7

Importazioni

-2,6

 

-1,4

Trasporto aereo

 

 

 

Totale merci

8,0

 

5,4

 - Merci avio

7,4

 

5,9

 - Merci superficie

12,6

 

-0,9

Posta

0,2

 

-7,2

Trasporto marittimo (6)

 

 

 

Totale

3,1

 

---

- Rinfuse liquide

1,0

 

---

- Rinfuse solide

3,2

 

---

- Merci varie

5,5

 

---

Container

8,2

 

---

 - Gioia Tauro, Taranto e Cagliari

16,0

 

---

 - Altri

2,4

 

---

(1) Nel 2003, il trasporto marittimo è stato pari a circa 454 milioni di tonnellate (9 milioni di teu il trasporto di container), quello ferroviario (Trenitalia-Divisione Cargo) a 82 milioni di tonnellate e quello aereo a 883 mila tonnellate.

(2) I dati del trasporto autostradale si riferiscono al periodo gennaio-marzo, quelli del trasporto ferroviario al periodo gennaio-aprile (per Importazioni ed Esportazioni gennaio-marzo), quelli del trasporto aereo al periodo gennaio-maggio (gli aeroporti considerati rappresentano più del 95% del traffico 2003).

(3) I valori indicati sono le variazioni percentuali tendenziali del traffico pesante (veicoli-km).

(4) I valori indicati sono i saldi fra le risposte di aumento e quelle di diminuzione sull’andamento della domanda (tonn.) nel 2° semestre del 2003 e nel 1° semestre del 2004.

(5) I dati si riferiscono al traffico relativo alla Divisione Cargo di Trenitalia

(6) Sono disponibili le informazioni relative ai porti di Savona, Genova, La Spezia, Marina di Carrara, Livorno, Piombino, Civitavecchia, Gaeta, Napoli, Salerno, Gioia Tauro, Taranto, Brindisi, Bari, Ancona, Ravenna, Chioggia, Venezia, Monfalcone, Trieste, Messina-Milazzo, Trapani, Catania, Augusta, Palermo, Cagliari-Sarroch e Olbia-Golfo Aranci.

Fonte: Aiscat, Assaeroporti, Assoporti, Federtrasporto e F.S.    

Tab.2.    Il trasporto di passeggeri nel 2003 e nel 2004 – Variazioni percentuali tendenziali (1)

 

2003

2004 (2)

Trasp.ferroviario (3)

 

 

Trasp.regionale ferroviario 

1,5

>0

Media e lunga percorrenza

-0,7

>0

 

 

 

Tpl grandi aziende (4)

32,2

35,7

 

 

 

Tpl p. e medie aziende (4)

-10,3

7,0

 

 

 

Trasp.autolinee statali (4)

50,0

0,0

 

 

 

Trasporto aereo

10,0

9,8

Nazionale

8,2

3,3

Internazionale

11,6

15,8

 

 

 

Trasp.marittimo (5)

6,7

---

 

 

 

(1) Nel 2003, il trasporto ferroviario Trenitalia regionale è stato di 430,3 milioni di viaggiatori e quello di media e lunga percorrenza passeggeri di 67,6 milioni; il trasporto aereo nazionale e internazionale rispettivamente di 48,7 e 51,1 milioni di viaggiatori e quello marittimo di 45 milioni.

(2) I dati si riferiscono: per il trasporto aereo al periodo gennaio-maggio (gli aeroporti considerati rappresentano più del 95% del traffico 2003) e per quello ferroviario (Trenitalia) alle previsioni sull’andamento della domanda nel 1° semestre (>0: aumento).

(3)  Trenitalia.

(4) I valori indicati sono i saldi fra le risposte di aumento e quelle di diminuzione sull’andamento della domanda nel 2° semestre 2003 e nel 1° semestre  2004 (previsioni).

(5) Sono disponibili le informazioni relative ai porti di Savona, Genova, La Spezia, Marina di Carrara, Livorno, Piombino, Civitavecchia, Gaeta, Napoli, Salerno, Gioia Tauro, Taranto, Brindisi, Bari, Ancona, Ravenna, Chioggia, Venezia, Monfalcone, Trieste, Messina-Milazzo, Trapani, Catania, Augusta, Palermo, Cagliari-Sarroch e Olbia-Golfo Aranci.

Fonte:   Assaeroporti, Assoporti, Federtrasporto e F.S.

Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, per le grandi aziende il 2003 è stato sicuramente un anno positivo e l’inizio 2004 non dovrebbe essere da meno (tab.2.). La domanda di trasporto regionale soddisfatta dalla Divisione trasporto regionale di Trenitalia, dopo la crescita di quasi il 3% nel 2002, ha messo a segno un ulteriore aumento, nell’anno pari all’1,5%, ed è stata prevista ulteriormente in crescita anche per il primo semestre del 2004; in base ai dati disponibili, il numero dei viaggiatori-km nei primi tre mesi è risultato in aumento di ben cinque punti percentuali. Nel comparto delle grandi aziende erogatrici di servizi di tpl, dopo un certo assestamento rilevato nel 2002, tornano ad essere particolarmente positive le indicazioni fornite dagli operatori. In relazione ai viaggiatori si rileva infatti che:
·
       nel secondo sementre del 2003, la domanda è risultata in aumento nella metà delle aziende ed il saldo fra tali situazioni e quelle negative è risultato pari a 32 punti percentuali, ben 24 punti in più rispetto allo stesso periodo del 2002; in termini economici, inoltre, il saldo fra le risposte opposte sull’andamento dei ricavi dei traffico ha raggiunto i 64 punti percentuali, il valore più elevato da quando è stata avviata l’Indagine,
·
       per il primo semestre del 2004, indicazioni di aumento e di diminuzione della domanda di trasporto viaggiatori sono state formulate rispettivamente dal 50% e 14% delle aziende; di conseguenza il saldo fra tali situazioni dovrebbe essere elevato, pari a circa trentasei punti percentuali, un valore analogo a quello rilevato nello stesso periodo del 2003 (quattro invece il valore assunto nel 2002).
Tab.3.    Il trasporto pubblico locale: andamento tendenziale dell’offerta nel primo semestre - Anni 1997-2004 (distribuzione % delle risposte)

 

I° s.'97

I° s.'98

I° s.'99

I° s.'00

I° s.'01

I°s.’02

I°s.’03

I°s.’04

Grandi aziende

 

 

 

 

 

 

 

 

Posti

 

 

 

 

 

 

 

 

Aumento

25,6

24,4

34,9

24,1

35,7

42,3

29,2

25,0

Stabile

59,0

51,2

60,5

65,5

57,1

53,8

62,5

67,9

Diminuzione

15,4

24,4

4,6

10,4

7,2

3,8

8,3

7,1

Posti-km

 

 

 

 

 

 

 

 

Aumento

30,8

33,3

37,2

31,7

37,1

56,5

45,8

28,6

Stabile

43,6

35,7

53,5

53,3

40,7

34,8

41,7

57,1

Diminuzione

25,6

31,0

9,3

15,0

22,2

8,7

12,5

14,3

Piccole medie az.

 

 

 

 

 

 

 

 

Posti

 

 

 

 

 

 

 

 

Aumento

12,5

20,4

22,0

31,3

46,7

10,8

11,1

6,9

Stabile

85,7

75,5

73,2

65,6

35,6

89,2

88,9

89,7

Diminuzione

1,8

4,1

4,8

3,1

17,7

0,0

0,0

3,4

Posti-km

 

 

 

 

 

 

 

 

Aumento

12,7

16,7

22,0

29,0

45,6

10,8

8,3

6,9

Stabile

85,5

79,2

75,6

64,5

35,6

86,5

88,9

86,2

Diminuzione

1,8

4,1

2,4

6,5

18,8

2,7

2,8

6,9

 Tab.4.   Il trasporto pubblico locale: andamento tendenziale dell’occupazione e degli investimenti nel primo semestre - Anni 1997-2004 (distribuzione % delle risposte)

 

I° s.'97

I° s.'98

I° s.'99

I° s.'00

I° s.'01

I°s.’02

I°s.’03

I°s.’04

Grandi aziende

 

 

 

 

 

 

 

 

Investimenti

 

 

 

 

 

 

 

 

Aumento

35,9

41,5

50,0

42,1

57,2

50,0

31,8

48,2

Stabile

53,8

46,3

42,1

47,4

32,1

26,9

31,8

22,2

Diminuzione

10,3

12,2

7,9

10,5

10,7

23,1

36,4

29,6

Occupazione

 

 

 

 

 

 

 

 

Aumento

15,6

25,0

34,3

25,5

28,6

26,9

50,0

29,2

Stabile

15,6

33,3

42,9

27,7

32,1

38,5

16,7

25,0

Diminuzione

68,8

41,7

22,9

46,8

39,3

34,6

33,3

45,8

Piccole medie az.

 

 

 

 

 

 

 

 

Investimenti

 

 

 

 

 

 

 

 

Aumento

16,7

26,5

35,0

53,3

42,1

35,3

23,6

36,0

Stabile

57,4

59,2

47,5

43,3

54,5

61,8

67,6

64,0

Diminuzione

25,9

14,3

17,5

3,4

3,4

2,9

8,8

0,0

Occupazione

 

 

 

 

 

 

 

 

Aumento

20,0

20,4

24,2

30,8

7,1

20,0

7,1

15,8

Stabile

65,5

61,2

57,6

65,4

88,2

70,0

85,8

68,4

Diminuzione

14,5

18,4

18,2

3,8

4,7

10,0

7,1

15,8

 

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