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Sommario |
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''E' stato ritirato l'emendamento che
avrebbe consegnato al Ministro dell'Ambiente Matteoli i poteri assoluti di
nomina dei Presidenti e dei Consigli direttivi dei Parchi''. Lo ha
annunciato il senatore dei Verdi
Sauro Turroni
(nella foto), vicepresidente della Commissione Ambiente di Palazzo Madama
che sta esaminando il provvedimento. ''Questo risultato - spiega Turroni -
è il frutto di una vasta iniziativa che ha visto protagonisti i Verdi, i
Presidenti delle Regioni, che giovedì scorso hanno approvato all'unanimità
un
documento che chiedeva la cancellazione
dell'emendamento stesso e,
successivamente, di altre forze politiche dell' opposizione e della
maggioranza''. L'emendamento era stato 'ispirato dal Ministero
dell'Ambiente per superare l' empasse relativo alle nomine nei Parchi
nazionali dell'arcipelago Toscano, delle foreste Casentinesi e
dell'Appennino Tosco-Emiliano. Abbiamo ripristinato così la legge nella
sua pienezza - conclude - salvaguardando il principio che il territorio
dei Parchi, la cui istituzione è finalizzata alla tutela del territorio e
delle specie vegetali e animali in esse presenti e della conservazione
della biodiversità, è obiettivo comune dello Stato, delle Regioni e delle
Comunità locali''. Sull'argomento era anche intervenuto il Vicepresidente
della conferenza delle regioni e Presidente dell'Emilia-Romagna,
Vasco
Errani che aveva definito l'emendamento
''Un atto di sopraffazione verso le
comunità locali e il corretto governo delle aree protette''. "Dopo aver
commissariato il commissariabile, in contrasto con le sentenze della Corte
Costituzionale - aveva affermato Errani - si vuole togliere anche
'l'impaccio' di discutere con i rappresentanti delle popolazioni locali.
Un atto espressione di una cultura centralistica, lesivo delle
attribuzioni regionali. E di nomine - ma questa volta di quelle relative alle autorità portuali - si tornerà probabilmente a parlare nel corso dell'audizione che una delegazione della Conferenza dei Presidenti delle Regioni avrà, giovedì 8 luglio, dinanzi al Comitato ristretto dell'8° Commissione del Senato che sta discutendo la riforma del sistema portuale. (red) |
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''Esistono adesso tutte le condizioni
perché nel prossimo appuntamento di verifica al Cipe ci siano dati i
finanziamenti per i grandi progetti sulle infrastrutture ed i trasporti''.
Così il Presidente della Regione Campania,
Antonio Bassolino (nella foto), riferendo di aver
parlato delle stesse risorse con il ministro Lunardi (''con il quale c'e'
un ottimo rapporto di collaborazione''),
Bassolino, ha
detto: ''Prima eravamo di fronte a scadenze importanti, ho compreso e non
ho detto nulla, ma adesso quelle scadenze sono alle spalle, e i progetti
sono pronti per i finanziamenti''. Citando la ''logica del fare sistema,
espressione cara a Montezemolo'', Bassolino ha insistito sul ruolo della
''collaborazione fra tutte le istituzioni, il mondo produttivo
dell'impresa e dei sindacati, per lavorare su un terreno che non sia
quello dell'assistenzialismo, ma piuttosto quello della quantita' e della
qualità degli investimenti destinati allo sviluppo del Mezzogiorno''. |
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Emilia-Romagna: nuovo Statuto conferma elezione diretta Presidente |
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Il
nuovo Statuto della Regione Emilia-Romagna
è stato approvato dal Consiglio
regionale, in prima lettura a maggioranza assoluta dei componenti
l'Assemblea. Il Consiglio regionale, contestualmente al testo statutario, ha votato anche un ordine del giorno, nel quale vengono tracciati gli orientamenti per la stesura della nuova legge elettorale. L’odg sollecita a: non diminuire la quota della rappresentanza proporzionale, oltre quella già prevista dall’attuale legge elettorale regionale; prevedere un premio di maggioranza di 10 consiglieri alla lista “collegata al candidato Presidente e/o alla coalizione vincente”. E si chiede inoltre che la nuova legge elettorale possa: “assicurare la rappresentanza proporzionale dell’Assemblea, e garantisca che l’elezione del Presidente determini l’assegnazione di una quota aggiuntiva di seggi alla lista elettorale o alle liste elettorali della coalizione che lo sostengono: Sempre secondo l'Odg occorre collegare il voto per il candidato alla Presidenza solo alle liste che lo sostengono. Il testo chiede, inoltre, di rendere obbligatorio il collegamento delle liste per l’elezione dell’Assemblea con i candidati a Presidente della Regione. L’ordine del giorno sollecita inoltre alla legge elettorale la pari opportunità di accesso delle donne e degli uomini alle cariche elettive. (red) |
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Il prontuario dei farmaci del servizio sanitario nazionale ''sarà ridisegnato insieme ai metodi di rimborso dei medicinali''. Lo ha annunciato il ministro della salute
Girolamo Sirchia
(nella foto) a margine del convegno di Europa Donna per la lotta al tumore al seno che si e' tenuto al Senato.
A
proposito delle scelte da effettuare in materia di governo della spesa
farmaceutica è da registrare un intervento -
di cui dà conto il
Sole 24 ore di oggi - del Presidente dell'Anifa,
l'associazione dei produttori dei farmaci da banco. Questi ultimi
potrebbero rappresentare un'opportunità di risparmio per il Servizio
sanitario nazionale a patto che tali farmaci siano inseriti - almeno così
propone Angelo Zanibelli (presidente dell'Anifa che ha presentato il
Rapporto 2004 dell'Osservatorio sull'automedicazione) - in "una fascia
nuova di zecca" (scrive il Sole 24 ore) del prontuario. Occorre
insomma, ad avviso dell'Anifa, la riconoscibilità di dette specialità
medicinali. |
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''Mi impressiona l' atteggiamento
del Corriere della Sera, mi aspetterei da un quotidiano che ha
avuto direttori di altissimo profilo un atteggiamento meno
schierato. A volte è come leggere l'Unità, neanche
Repubblica''. Cosi' il Ministro del Welfare,
Roberto Maroni (nella foto), ha
commentato, a Radio Padania, l' intervento sul Corsera del Sindaco di Roma Walter Veltroni sul tema del Federalismo. Veltroni, ha sottolineato, ''e' infatti editorialista dell'Unità. C'è una virata del
Corriere della Sera -
ha continuato
Maroni -. Basta leggere i fondi degli ultimi mesi. Una cosa mai
successa nella storia del Corriere schierarsi in questo modo. Ma
non saranno né Veltroni né il Corriere della Sera a
fermarci''.
''La ben collaudata circospezione istituzionale e l'altrettanto noto buonismo politico di Walter Veltroni, non possono nascondere la zampata dell'orso sfoderata dal
Sindaco di Roma e volta a colpire la cultura del regionalismo e le ragioni del federalismo''. Lo afferma il gPresidente del Veneto, Giancarlo Galan, rispondendo all'intervento
di Veltroni. ''A sentire il Veltroni sindaco - prosegue Galan - esistono solo i Comuni, che dovrebbero essere, secondo lui, i terminali di competenze così forti ed estese da trasformare ogni nostra città in una vera Città-Stato''. ''Caro Veltroni, il tuo appello al senso di
responsabilità rivolto sia alle forze della maggioranza che dell'opposizione - conclude il
Presidente del Veneto - mal si concilia con il tuo inno alle Signorie cittadine, viste come veri e propri contropoteri sia nei riguardi dello Stato che delle Regioni''.
"Veltroni dice che i Comuni sono più vicini
ai bisogni dei cittadini? E allora perché non i consigli di zona? Perché
non le assemblee di condominio? ", queste le provocatorie domande poste
dal Presidente della Regione Lombardia, Roberto
Formigoni, in
un'intervista al Corriere della Sera (cui fa da contraltare
un'intervista al Sindaco di Lecce,
Adriana Poli Bortone:
"è buffo, Veltroni dice esattamente quello che noi dicevamo trentacinque
anni fa, quando nascevano le Regioni. Ma lui forse era piccolo e non
seguiva il dibattito"). |
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Cosa insegna il
caso-condono, è il titolo di un articolo de "il Sole 24
ore"
(L'Udc
smonta Senato federale e premierato) che dall'anali delle
sentenze sul condono edilizio della Corte Costituzionale giunge alla
conclusione che "il nostro
ordinamento ha urgente bisogno di una Camera delle Regioni per completare
la riforma tendenzialmente federalista approvata nel 2001 di un luogo
istituzionale al quale affidare almeno parte delle decisioni poste a
cavallo fra competenze statali e regionali". Una Camera delle Regioni eviterebbe la Babele di ricorsi e norme differenziate. La seconda Camera espressione delle realtà locali, alla quale sarebbe così possibile affidare — nel dialogo procedurale con l’altro ramo del Parlamento — almeno alcune decisioni evitando così di affidarsi al solo autocontrollo o all’intervento successivo della Corte. L'articolista sostiene però che il Senato federale previsto dalla riforma attualmente al vaglio della Camera "sia del tutto insufficiente a dare voce alle Regioni ed alle autonomie locali". Ma sul federalismo è sempre più scontro tra Lega e Udc. ''Solo nel luglio 2003 la Consulta ci ha aperto gli occhi'', dice Bruno Tabacci sulla riforma federalista. E Tabacci aggiunge che ''dopo che Luca Cordero di Montezemolo ha sottolineato alcune contraddizioni di questa devolution, la gente comincia a chiedersi 'un momento, ma quanto ci costa'''? Indubbiamente "è un processo estremamente delicato'' ribadisce il ragioniere generale dello Stato Vittorio Grilli. La riforma, che è in itinere, comporterà ''il trasferimento di flussi finanziari crescenti dal centro alla periferia'' e ''solo una preparazione adeguata e puntuale delle procedure - ha detto Grilli - consentirà la gestione del cambiamento in modo non penalizzante per i conti pubblici''. D'Onofrio spiega (Avvenire: D'Onofrio- si torni a Lorenzago, serve un'alleanza vera) che gli emendamenti dell'Udc sul federalismo sono su tre nodi: la devoluzione, la forma di governo e il funzionamento di Camera e Senato "che vanno affrontati insieme''. Dice Tabacci al Giornale che sulla devolution non si baratta: ''non siamo al mercato''. ''Non si può teorizzare che sia intoccabile. D'altra parte, per fare un esempio, la sanità è già devoluta alle Regioni. Il rischio è di non poter più garantire uniformità di spesa e di servizio ai cittadini. Perché - si domanda - dovremmo trascrivere in Costituzione un manifesto ideologico?''. E dell'argomento e delle sue connesioni con l'agenda politica di occupano diversi quotidiani, ad esempio l'Unità (Altro che devolution. Proporzionale e federalismo soft) e la Stampa (L'Udc alza il tiro, nuovo scontro sul federalismo). La Lega risponde con il ministro Maroni in un'intervista a la Repubblica (L'Udc mira solo alle poltrone, noi barbari salveremo Silvio; Devolution, centristi all'attacco per smontare la riforma di Bossi) alle posizioni dell'UDC affermando: "Forse Follini pensa di essere Che Guevara. Quelli dell'UDC sono come le zanzare, danno un pò fastidio, ma basta l'Autan per neutralizzarle". Sulla stessa lunghezza d'onda Francesco Speroni : ''Dopo che ha votato per tre volte lo stesso testo ci ripensa: solo per fare casino''. E poi attacca ancora: ''Sono - dice l'europarlamentare leghista in un'intervista ad Affaritaliani.it - dei vecchi furbacchioni, i soliti democristiani: cercano di cambiare le carte in tavola. Se vogliono che il governo salti, basta che non votino il testo concordato e noi usciamo, passando all'opposizione''. Rincara Speroni: ''Per noi e chiaro: o si fa il federalismo in questa legislatura o salta tutto''. Lega e Udc quindi ai ferri corti, ma i senatori dell'Udc, guidati dal capogruppo Francesco D'Onofrio, fanno sapere che: ''Gli emendamenti presentati in questa fase alla Camera al testo della riforma federalista rappresentano l'autonoma iniziativa di singoli parlamentari e non l'opinione dell'Udc, perché il partito si esprimerà sugli emendamenti nel corso dell'iter parlamentare''. ''Il testo definitivo, dunque, esprimerà l'orientamento conclusivo del partito e sarà concordato con il gruppo di palazzo Madama''. (gs) |
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