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Sommario |
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Senato federale da correggere per Regioni, Province e Comuni | ||||||||||||||||||||||||||
"Il metodo seguito sin dalle prime
elaborazioni del disegno di legge - hanno osservato le Regioni in un
documento presentato in Audizione in Commissione Affari Costituzionali
della Camera sulle riforme costituzionali in corso e che interessano anche
l'istituzione del Senato federale - ha emarginato completamente le
Regioni, che nella prospettiva 'federale' enunciata non possono non essere
considerate essenziali protagoniste. Nel percorso seguito, proseguono i
presidenti delle Regioni, ''il Governo stesso ha assunto l'impegno di
presentare e sostenere proposte - anzitutto e particolarmente in relazione
alle Regioni a Statuto speciale ed alle Province autonome - rimaste del
tutto assenti nel testo adottato''. All'Audizione sono intervenuti anche i rappresentanti delle province, dei comuni e delle comunità montane. L'audizione in Commissione Affari Costituzionali della Camera era sul disegno di legge costituzionale che riguarda la ''Modificazione di articoli della parte II della Costituzione''. Le Regioni in particolare tornano a chiedere ''cambiamenti sostanziali'' in assenza dei quali ''non possono non esprimere una posizione nettamente contraria, riservandosi ogni adeguata iniziativa''. La posizione dei presidenti delle Regioni è stata espressa dall'assessore del Lazio agli affari istituzionali, Donato Robilotta, e da vicepresidente della giunta regionale della Toscana, Angelo Passaleva. Alla Commissione Affari Costituzionali della Camera i due assessori regionali, sempre per conto delle Regioni, hanno quindi presentato gli emendamenti gia' portati all'attenzione dei senatori e del presidente del Senato, Marcello Pera, nel marzo scorso. I presidenti fanno notare come le loro preoccupazioni, relativamente ''ai rischi di conflitti e di confusione istituzionale'' hanno trovato ascolto ''e sono state condivise da Alte autorita' della Repubblica e, particolarmente, dal Parlamento''. E tuttavia, ''nel Testo approvato dal Senato - concludono - non si trova alcuna traccia di modifica che si sia mossa nei termini concreti di questa direzione''. Per Fabio Sturani, sindaco di Ancona e membro del direttivo dell'Associazione dei Comuni (Anci): ''E' difficile dare un giudizio su una riforma che viene definita 'federalista' e che non e' stata minimamente concertata con i livelli istituzionali che dovrebbero esserne il fulcro, ovvero Regioni e enti locali''. ''In ossequio al testo della Costituzione in vigore - ha sottolineato Sturani - ci saremmo aspettati che il Governo, nella predisposizione del testo, avviasse un confronto preventivo con le associazioni delle autonomie. Cosi' non e' stato, e non e' certo un buon segno''. Altro tema critico segnalato dall'Anci in audizione e' quello di Roma-Capitale. ''Crediamo - ha concluso Sturani - che sia necessario tornare alla formulazione originaria del testo, dando piena autonomia al Comune e togliendo la discutibile 'tutela' della Regione, attualmente prevista''. Inoltre le Regioni nel ribadire le ''preoccupazioni piu' volte manifestate in relazione ai rischi di conflitti e di confusione istituzionale'', spiegano di ritenere ''indispensabile che l'iter avviato alla Camera apra finalmente qualla interlocuzione e quella collaborazione che non si sono fin qui realizzate. Sino ad ora, le Regioni si sono limitate a presentare poche proposte di emendamento che ritengono una soglia minima - scrivono - al fine di evitare il rischio di fondo di una accentuazione e, addirittura, di una costituzionalizzazione dei conflitti: non piu' esclusivamente tra Stato e Regioni, ma tra gli stessi rami del Parlamento''. Per l'assessore regionale del Lazio agli Affari Istituzionali, Donato Robilotta (nella foto), ''Le Regioni hanno apprezzato il fatto che il Governo ha presentato una riforma per completare il federalismo e ne hanno condiviso i titoli. Tuttavia esprimono critiche nel metodo e, per alcune questioni, anche nella sostanza''. Sul Senato Federale, ha spiegato Robilotta, le Regioni hanno apprezzato il fatto che il testo approvato sia stato diverso da quello licenziato dal Consiglio dei ministri, ma chiedono che venga modificata la cosiddetta 'contestualità affievolita' e che il Senato federale non sia abilitato a 'bocciare' leggi delle Regioni. E a nome della Regione Lazio, Robilotta ha espresso ''apprezzamento'' per la norma su Roma Capitale, ''che - ha detto - e' vicina alla nostra proposta su Roma Regione''. Il presidente dell'Uncem, l'Unione delle comunita' montane, Enrico Borghi, ha chiesto: ''il pieno riconoscimento istituzionale della specificita' montana''. Lorenzo Ria, presidente dell'Unione delle Province d'Italia, intervenendo nell'audizione ha detto che "Per riformare il Parlamento in senso federale occorre invece introdurre un Senato delle Autonomie, come Camera rappresentativa delle Regioni, delle Province e dei Comuni, ovvero individuare all'interno del Parlamento una sede unitaria in cui i diversi soggetti costitutivi della Repubblica possano trovare una piu' profonda ricomposizione unitaria della sovranità nel rispetto dei principi del federalismo e dell'autonomia''. (gs) |
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Ghigo inaugura ospedale in costruzione da 36 anni | ||||||||||||||||||||||||||
La posa della prima pietra e' avvenuta nel
1968, l' inaugurazione dopo 36 anni: Si tratta del presidio ospedaliero
'Antonio Valletta' di Torino, struttura incompiuta dalle cui finestre si
sono viste uscire rigogliose erbacce per decenni, e' finalmente operante e
inserito a pieno titolo nel panorama della Sanita' pubblica piemontese. |
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Emilia-Romagna, Umbria, Marche e Toscana accordi con il Brasile | ||||||||||||||||||||||||||
Oggi
alle ore 10, presso la sede
dell’Ambasciata della Repubblica Federativa del Brasile a Roma, Piazza
Navona 14, saranno sottoscritti gli accordi di collaborazione tra le
Regioni Marche, Toscana ed Umbria ed il Governo del Brasile per lo
sviluppo locale regionale. Nella stessa circostanza le tre Regioni
sottoscriveranno, in presenza delle autorità brasiliane, una Dichiarazione
Comune con la Regione Emilia Romagna sempre relativa ai progetti di
collaborazione con il Brasile. |
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Tatarellum in auge | ||||||||||||||||||||||||||
Tatarellum, prove di accordo, titola "la
Repubblica", mentre "la Stampa" :Cresce
il partito dei si' al sistema elettorale delle Regioni. Il Tatarellum, così viene chiamato, dal suo proponente on. Tatarella, il sistema elettorale vigente per le Regioni, è sempre più in auge. Tremonti lo propone per le politiche, consensi nei partiti della Cdl, tranne l'Udc che propone il modello tedesco. Diliberto è favorevole, Bertinotti precisa: purché non si torni al neocentrismo. Per la Margherita non è un dibattito vero. ''Il 'Tatarellum' e' un sistema elettorale che da' ampie garanzie di stabilità, come dimostra il fatto che nessuna regione italiana abbia avuto problemi del genere''. E' quanto afferma il presidente della Regione Lazio Francesco Storace (nella foto): ''Tutto ciò ovviamente - ha proseguito Storace - al di là della fisiologia del sistema. Le liti possono esserci anche se c'e' il sistema bipartitico''. Per Storace il cosiddetto Tatarellum e' un sistema ''che consente al cittadino di scegliere chi lo deve governare e chi lo deve rappresentare''. Secondo il presidente della Regione Lazio, uno dei problemi ''è la scelta sul listino, perché nel Tatarellum c'è anche quello''. ''Secondo me - ha detto ancora - siamo ormai maturi per avere un sistema per cui chiunque deve avere l'onere di raccogliere consensi su di sé. Ma ciò non vuol dire che la legge elettorale che adesso farà il Lazio non lo preveda. Esprimo una preferenza personale: chi ha i voti deve rappresentare i cittadini''. Sul quotidiano "La Padania" il presidente della regione Lombardia, Roberto Formigoni, interviene rilanciando la questione del federalismo fiscale: Formigoni per l'autogoverno fiscale. "Solo con un modello di autonomia amministrativa e fiscale sarà garantita una dinamica unità del Paese, in un ottica di sviluppo". Altro intervento di Formigoni sul settimanale "Tempi" per analizzare gli scenari del voto: "c'è quel richiamo forte alla coesione che ci viene dalle urne e che, a questo punto, deve essere compreso molto bene". (red) |
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Sanità: Gava su ticket e spesa farmaceutica | ||||||||||||||||||||||||||
Le Regioni con il ticket in qualche misura
contribuiscono alla riduzione complessiva del disavanzo nazionale, per cui
il calcolo delle percentuali previste dal Decreto - 60% a carico delle
aziende farmaceutiche, 40 delle Regioni - è fatto sul disavanzo presunto
nazionale. Lo sforamento ipotizzato a fine anno è di 500 milioni di euro,
circa mille miliardi di vecchie lire. questo pertanto è l'importo che l'indusyria
framceutica deve rendere disponibile. Lo sforamento è dunque al netto di
entrate proprie delle regioni col ticket. in conclusione ci sarebbero dei
cittadini che partecipano alla riduzione del disavanzo e che, quindi,
portano vantaggio ad altri connazionali che il ticket non ce l'hanno. E'
un problema molto serio", E' questo uno dei fili conduttori del
ragionamento che Fabio Gava (nella foto), Coordinatore degli Assessori
alla sanità per la Conferenza delle Regioni porta avanti in
un'intervista
rilasciata all'Avvenire. E il problema prospettato da Gava può
essere risolto in un solo modo. "Avranno il premio sullo sconto anche le
regioni che si trovano eventualmente sotto il 13%. Il Veneto, ad esempio,
ritiene che in base all'andamento della spesa di questi mesi (alta nei
primi due, in diminuzione successivamente) potrebbe riuscire a scendere,
entro fine anno, sotto il 13%.Oggi siamo sul 13,7%". (red) |
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Sanità: verso quale accreditamento? Convegno a Roma | ||||||||||||||||||||||||||
"Proposte e modelli per l'accreditamento istituzionale" è
il tema dell'appuntamento promosso dall'
Agenzia per i servizi sanitari regionali che presenterà il 2
luglio, alle ore 9.30 a Roma, presso l’Auditorium del Ministero della
Salute, lungotevere Ripa 1, i risultati dei tavoli di confronto e
collaborazione tra la Commissione Nazionale per l’Accreditamento e la
Qualità dei servizi sanitari e le Regioni e Province autonome.
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