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periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003
presso il Tribunale Civile di Roma
Sezione Stampa n.106/2003 |
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n. 320 -
Roma, 29-30 giugno 2004 |
Sommario |
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Manovra: Regioni e Comuni chiedono incontro
urgente a Berlusconi |
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“Illustre
Presidente, i Presidenti delle Regioni manifestano preoccupazione rispetto
all’attuale fase economica, che assume carattere di drammaticità e
insostenibilità finanziaria per Regioni ed Enti Locali alla vigilia della
predisposizione dei bilanci”, comincia così la
lettera inviata, al termine della Conferenza dei
Presidenti delle Regioni, dal Presidente Enzo Ghigo, al
Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi (nella foto). ”Le Regioni –
ricorda Ghigo nella lettera - sono ancora in attesa di una risposta su
alcuni dei punti irrinunciabili proposti reiteratamente all’ attenzione
del Governo”.
In
particolare i Presidenti delle Regioni sono preoccupati per le conseguenze
legate ai limiti posti al ricorso all’indebitamento per spese di
investimento (art.3, commi 16 - 21 della legge 350/2003, finanziaria per
il 2004) e per “la situazione concernente il finanziamento del Servizio
Sanitario Nazionale”.
Alla luce
di tali motivazioni e “nell’imminenza delle scadenze in ambito di Unione
Europea, siamo a chiederLe – scrive Ghigo - un incontro urgente assieme
agli Enti Locali per conoscere le eventuali iniziative del Governo in
materia finanziaria e per un indispensabile confronto in merito al
prossimo Documento di Programmazione Economica e Finanziaria”.
L’auspicio
del Presidente della Conferenza delle Regioni è quello di poter
programmare tale incontro il prossimo 1 luglio “a margine delle già
convocate Conferenza Stato-Regioni ed Unificata”.
Sulla stessa lunghezza d'onda anche l'Anci.
"Le
prospettive allarmanti della finanza pubblica, la imminenza della
presentazione del Dpef e della illustrazione a Ecofin delle misure per il
contenimento del disavanzo rendono più che mai auspicabile un incontro
urgente con il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Questo, in
sostanza, quanto sostiene
Leonardo Domenici,
Presidente dell'ANCI, in una lettera inviata al Presidente del Consiglio.
Nel sottolineare la ''preoccupazione dei Sindaci e delle amministrazioni
comunali italiane per la situazione dei conti pubblici, definita da più
parte allarmante'' e nel ribadire ''la necessita' che questa situazione
non abbia ripercussioni sulle finanze, gia' in situazione di grave
criticità, degli enti locali'', ed anche Domenici auspica quindi un
incontro urgente ''possibilmente in concomitanza con la prossima riunione,
il 1 luglio prossimo, della Conferenza Unificata'', per un ''confronto
aperto e costruttivo sulle iniziative che l'esecutivo nazionale intende
mettere in campo per fronteggiare la situazione''. In realtà, ricorda
Domenici, l'ANCI ''ha più volte richiesto, ritenendola una cosa normale in
considerazione di quanto previsto dalla Costituzione, un confronto con il
Governo nella fase di predisposizione del Dpef. Eravamo e siamo convinti
che un simile approccio corrisponde a quanto previsto dal nuovo quadro
costituzionale; la attuale situazione economica del Paese rende ancora più
urgente un coinvolgimento degli Enti Locali nella predisposizione delle
linee guida del prossimo Dpef e degli interventi correttivi rispetto alla
legge finanziaria 2004'.
Oggi, infine, una Delegazione della Conferenza delle Regioni sarà ricevuta
in
audizione dalla Commissione Affari costituzionali sulle modifiche
della II parte della Costituzione (federalismo).
(sm) |
1 Luglio: Conferenza dei
Presidenti delle Regioni |
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Il Presidente Enzo Ghigo ha
convocato la Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province
autonome per giovedì 1 luglio 2004 (ore 10.00 presso la Segreteria della
Conferenza dei Presidenti - Via Parigi, 11 – Roma).
La Conferenza affronterà i temi all'ordine del giorno delle
Conferenze Unificata e
Stato-Regioni programmate per il pomeriggio della stessa giornata.
Secondo quanto previsto dall'ordine del giorno della Conferenza dei
Presidenti delle Regioni (gli ordini del giorno integrali della Conferenza
dei presidenti delle regioni, della Conferenza Stato-Regioni e della
Conferenza Unificata possono essere consultati su
www.regioni.it) proseguirà il
confronto sulle ipotesi di riorganizzazione del sistema delle Conferenze
Stato-Regioni, Unificata e della Conferenza dei Presidenti.
I Presidenti delle Regioni valuteranno le proposte
per il documento di Programmazione economico finanziaria 2005-2007 ai fini
del confronto con Governo, Autonomie locali e forze economico-sociali.
Fra i punti all'ordine del giorno l'esame di un Protocollo d'Intesa tra la
Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome e
F.I.A.B.A. (Fondo Italiano abbattimento Barriere Architettoniche).
Anche le possibili sinergie
tra le azioni in corso o programmate nelle Regioni e Province autonome
italiane sullo sviluppo del vettore idrogeno in Italia sono all'ordine del
giorno della Conferenza.
Sul tavolo della Conferenza anche l'attuazione dell’accordo (sancito in
Conferenza Unificata il 15 aprile 2003) per il coordinamento della
regionalizzazione degli strumenti di sviluppo locale: Patti territoriali e
Contratti di programma e le problematiche
inerenti la riforma ed il rifinanziamento delle Accademie di Belle Arti
non Statali (Legge n. 508/99). Infine in materia di porti e demanio
marittimo la Conferenza è chiamata a valutare
gli emendamenti proposti dal
Governo per che che concerne le nomine delle Autorità Portuali (all’art. 6
del DL n. 136 del 28 maggio 2004
A.S. 2978).
(red) |
Ghigo e Lorenzetti su condono edilizio |
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Il Sole 24 Ore approfondisce il tema della
sentenza Corte Costituzionale sul condono edilizio (Scudo
penale per le vecchie domande;
Condono edilizio, correzioni sprint)
con due interviste ai presidenti di Regione Enzo Ghigo (Piemonte e
presidente della Conferenza delle Regioni) e Maria Rita Lorenzetti
(Umbria).
Per Ghigo: "Questa sentenza chiarisce due punti importanti. In primo luogo
che le Regioni sono competenti in materia e che quindi lo Stato non può
prescindere dalla loro collaborazione. E questo è un principio che non può
che farmi piacere. Ma la Corte afferma anche che lo Stato può comunque
percorrere la strada del condono. Ciò che non può fare è legiferare senza
tener conto delle competenze delle autonomie".
"Sì - spiega la Lorenzetti - la Consulta ha stabilito che le autonomie non
possono dire "sul mio territorio il condono non si fa". Possono però
decidere sulle tipologie di abusi e sulle volumetrie regolarizzabili
riducendo ai minimi termini la portata della sanatoria". Infine la
Lorenzetti (nella foto) ricorda anche le questioni economiche ancora aperte: "Abbiamo
chiesto un incontro con il Presidente del Consiglio sul Dpef, ma credo che
Tremonti sbagli se ancora pensa di tirar fuori dal condono edilizio i
3,8 miliardi stimati dalla Finanziaria 2004".
(gs)
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Spesa sanitaria: Sirchia per
rinnovo dell' accordo dell' 8 agosto |
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Il Ministro della Salute
Girolamo Sirchia
proporrà nel consiglio dei
ministri di sabato prossimo il rinnovo dell' accordo dell' 8 agosto per il
finanziamento dei livelli essenziali di assistenza: lo ha spiegato lo
stesso Sirchia a margine della cerimonia per i 70 anni dell' Istituto
Superiore di Sanità.
Il rinnovo dell' accordo, a parere del ministro, permetterebbe aumenti
consistenti di disponibilità finanziarie anche per il futuro triennio e
''questo permetterebbe di rilanciare il lavoro delle regioni aiutandole a
migliorare i servizi a tutto vantaggio dei pazienti''.
Sirchia (nella foto) ha poi auspicato che vengano mantenuti lo stesso livello del tetto
di spesa per il settore farmaceutico ''aggiungendo qualche incentivo ai
buoni comportamenti delle aziende: tagliare le spese inutili e aggiungere
il premium price''. Alle aziende che elimineranno i mini-meeting e i
gadgets come forme di pressioni industriali sui medici e che invece
investiranno in ricerca in Italia, dovrebbero essere quindi garantite
delle forme di incentivo.
Oggi alle ore 17 è previsto un incontro - a Roma, via Parigi 11 - tra il
ministro Sirchia e una delegazione della Conferenza delle Regioni
incentrato sul tema del prossimo Documento di Programmazione Economica e
Finanziaria.
(red) |
Giovanardi: modello nazionale proporzionale
delle regionali, scettico Formigoni |
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Non si parla solo - all'interno della
maggioranza - di tempi contingentati per il passaggio della riforma
federalista ma anche dell'introduzione di un nuovo sistema elettorale
proporzionale. La riforma della legge elettorale ''e' sul tappeto'': lo
conferma il ministro per i rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi,
precisando di vedere con favore il modello proporzionale delle elezioni
regionali.
''Credo sia positivo la legge elettorale per le regioni che si basa sul
proporzionale con premio di maggioranza e con indicazione del presidente
delle regioni. Su questa ipotesi - aggiunge - ci possono essere delle
convergenze. E' un modello che ha funzionato bene e in questo modo si
eviterebbe di costringere i cittadini a confrontarsi con quattro sistemi
elettorali diversi''.
Nessuna nostalgia per il sistema proporzionale prova invece il
portavoce di Fi Bondi: ''troppo a lungo
sinonimo di palude, di partitocrazia e di mancanza di incisivita' di
governo. Tuttavia se ne puo' discutere senza preconcetti di carattere
politico, ma sapendo che quel sistema non e' certo un Eden perduto, cui
guardare con mistico rimpianto''.
Anche il presidente della Regione Lombardia,
Roberto Formigoni
(che il 29 ha rilasciato un'intervista a il Giornale
dedicata all'analisi dei risultati elettorali:
"QUESTA SCONFITTA HA DEI PADRI- CHI HA SBAGLIATO
DEVE PAGARE"), si è espresso su questa ipotesi ma
non crede "sia la proposta giusta, perche' credo che gli elettori vogliano
trovare il nome del candidato presidente sulla scheda''. Formigoni
(nella foto),
dopo aver ribadito la necessita' di confermare l'idea che sulla scheda
elettorale ci deve essere il nome del presidente del Consiglio, ha anche
spiegato: ''Ci vuole anche un premio di maggioranza per chi vince,
altrimenti c'e' il rischio di tornare nel caos dei governi che duravano
due o tre mesi''.
(gs) |
Corte dei Conti su Sicilia |
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La Corte dei Conti per la regione
siciliana, in conformita' alle richieste del pubblico ministero e nei
limiti degli accertamenti compiuti, ha dichiarato ''regolare il conto del
bilancio della regione siciliana e il conto allegato dell'azienda delle
Foreste demaniali per l'esercizio finanziario 2003".
Inoltre sono evidenziati alcuni dati. Quasi 15 mila dipendenti regionali, ''pari
al quintuplo dei dipendenti della Regione Lombardia, che pur avendo la
stessa estensione territoriale della Sicilia, ha il doppio degli abitanti.
Otto volte in piu' il numero dei dirigenti della Regione siciliana
rispetto sempre alla Lombardia: 2237 contro 285''.
Sono alcune cifre fornite dal pm della procura generale della Corte dei
Conti per la Sicilia,
Giovanni
Coppola, che ha pronunciato la requisitoria nel corso
dell'udienza sul rendiconto 2003 della Regione siciliana.
Secondo il pm ''non migliore e' la situazione sul versante della sanita',
che da sola assorbe in termini di spesa il 47% dell'intero bilancio
regionale, superando i 7 miliardi di euro'', arrivando addirittura alla
percentuale del 54% in termini di spese correnti, il che finisce per
soffocare ogni iniziativa che la Regione potrebbe prendere in altri
settori per il rilancio dell'economia e della produzione.
Per uscire dal circolo vizioso dei ripetuti disavanzi derivanti dalla
gestione del bilancio regionale, secondo la Corte dei Conti per la Regione
Sicilia, e' ormai divenuta improcrastinabile ''l'adozione di una efficace
strategia basata su riforme strutturali della spea pubblica regionale in
quanto -scrive la magistatura contabile- solamente un suo rigoroso
contenimento, incentivando negli apparati amministrativi gestioni piu'
efficienti, puo' consentire la riduzione del debito e il necessario
finanziamento degli interventi per lo sviluppo e l'occupazione''.
La magistratura contabile per la Regione Sicilia, ribadisce la necessita'
di procedere al ''prosciugamento'' della tendenza espansiva della spesa
corrente, mediante un congruo ridimensionamento della stessa e,
eventualmente, il blocco degli impegni e di ulteriori leggi di spesa fino
alla soluzione dell'attuale crisi di liquidita' ed il completo
riequilibrio dei conti di cassa.
(red)
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Proprietario ed
editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
Redazione: via Parigi, 11 00185 - Roma
Direttore editoriale: Marcello Mochi Onori
Direttore responsabile: Marco Tumiati
In redazione: Stefano Mirabelli; Giuseppe Schifini
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