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Sommario |
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Quotidiani: numeri e restyling che scacciano la crisi | ||||||||||||||||||||||||||
Un milione di
lettori in più nell'ultimo quadrimestre del 2003 con un indice di
penetrazione passato dal 38,9% al 40,8%. Questi i dati illustrati dal
direttore generale della Fieg, Sebastiano Sortino,
in occasione della presentazione dello studio 'Innovazione nei quotidiani',
curato da Innovation Media Consulting Group. Criticando la diffusa
tendenza ''a dire che i giornali italiani sono fatti male e non li legge
nessuno'', il direttore generale della Fieg ha citato i
dati Audipress dell'ultimo quadrimestre del 2003 in base ai quali si verifica
una crescita "molto sostenuta" dell'indice di lettura con un incremento
del 5% di lettori, pari ad un milione di unità. Cresce anche l'indice di
penetrazione tra il pubblico dai 14 anni in su' che passa dal 38,9% al
40,8 ''con un incremento - ha affermato Sortino - soprattutto nelle
regioni del sud dove l'indice di penetrazione passa dal 26 al 28,8%''.
Sortino ha spiegato
che la carta stampata sconta nei dati di diffusione complessiva un
dualismo tra il nord e il sud d'Italia, dove la vendita dei quotidiani è molto bassa. ''I dati - ha sottolineato il direttore generale della
Fieg - solitamente invocati per dare un giudizio negativo sui quotidiani
italiani, rispetto al resto d'Europa, sono i dati di diffusione
complessiva, frutto di una media tra varie regioni d'Italia. Ma non si
considera che questa media e' influenzata dai dati molto negativi al sud
mentre i numeri di molte regioni italiane sono pienamente allineati a
quelli europei e a quelli
di paesi come ad esempio la Francia''. Un altro segno di grande vitalita' dei giornali italiani e' dato, ha aggiunto il direttore generale della Fieg, ''dal successo conquistato dall'offerta di prodotti editoriali diversi dal quotidiano'', la cosiddetta brand extention. ''44 milioni di copie di libri venduti - ha sottolineato Sortino - dimostrano come il giornale abbia con il proprio lettore un rapporto di fiducia e di autorevolezza che gli consente di indirizzare le scelte di acquisto in materia culturale''. Per quanto riguarda il report annuale 'Innovazione nei quotidiani', curato da Innovation Media Consulting Group parrebbe confermata la "tendenza" al formato tabloid come dimostra 'The Independent' che nella versione mini e' cresciuto del 15%. Dallo studio - hanno spiegato il direttore di Innovation, Claude Erbsen, e dal vicepresidente della societa' di consulenza, Juan Antonio Giner - si evince che l'affermazione del formato tabloid non porta a senza rinunciare a contenuti di qualità, e alle pagine tutte a colori "perché - ha spiegato Giner - colore è informazione", nuovi contenuti per i quotidiani finanziari "indirizzati non a chi emette carte di credito ma a chi ne fa uso". Infine nel rapporto anche consigli su come ridurre i costi e aumentare la pubblicità. Uno dei capitoli dello studio dimostra come non sia il taglio dei giornalisti e dell'area editoriale il modo migliore per contenere i costi. Il corpo redazionale, ha sottolineato Erbsen, pesa sul 10-20% del totale dei costi contro il 40% rappresentato dalla produzione. Innovation consiglia di migliorare la pianificazione delle chiusure per ridurre i costi di produzione,di aumentare la capacita' di stampa solo in occasione di eventi eccezionali, di ridurre il carattere di stampa. E il "Giornale dell'anno" è il polacco 'Gazeta Wyborcza'. Nato 15 anni fa da un gruppo di giornalisti ed attivisti dell'opposizione clandestina, e' il primo quotidiano polacco con una vendita di 400mila copie e una media giornaliera di 120 pagine full color in formato A3. E' un giornale che si occupa del sociale, un esempio di ''giornalismo duro e puro'' senza rinunciare al mercato. La "torta pubblicitaria" che vede spesso nel mercato una certo antagonismo fra tv e carta stampa, può però trovare un'adeguata compensazione nelle strategie pubblicitarie. Gli inserzionisti possono, anzi, trovare nella comunicazione integrata dei due mezzi un'alleanza per aumentare i propri clienti, come suggerisce uno studio predittivo, curato da Kpmg Business Advisory Services e presentato presso la Fieg insieme al report 'Innovazione nei quotidiani'. Secondo la ricerca di Kpmg, infatti, la comunicazione pubblicitaria in televisione ha più vantaggi se coniugata con inserzioni sui quotidiani. Gli editori, ha sottolineato Edwin Colella di Kpmg, ''devono passare da un approccio reattivo ad un approccio propositivo'', ovvero conoscere attraverso studi di mercato le esigenze degli inserzionisti e trovare una campagna ad hoc sulle pagine dei quotidiani. La Innovation Media Consulting Group ha affrontato lo spinoso argomento dei "costi": è veramente necessario tagliare i costi di redazione per incrementare le entrate? In base ai calcoli di Innovation, la risposta e' 'no' anche perché il rischio di ridurre l'area editoriale e' compromettere la qualitàè del giornale. In base allo studio, il costo dei contenuti pesa sulla carta stampata per il 20% del totale a differenza della tv, dove la percentuale varia dal 25% al 45%. Il Sole 24 ore pubblica un servizio dedicato ad un altro importante cambiamento che sembra stia interessando il modo dell'editoria europea: la trasformazione o meglio la "partenogenesi" di un quotidiano "comprimendosi", si fa più leggibile, più comprensibile e cerca in modo diretto il target dei teen-agers. E' l'esempio di Die Welt che dal "quotidiano-madre" fa discendere un tabloid destinato proprio ai ragazzi e - fatto non irrilevante - dal costo più contenuto. Sempre per quello che riguarda i quotidiani e i settimanali, questa volta esclusivamente italiani, Prima Comunicazione pubblica su suo sito i dati riassuntivi medi elaborati da ADS relativi ad una media mobile di 12 mesi dal mese di Aprile 2003 al mese di Marzo 2004 (.xls) (sm) |
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Spesa farmaceutica: scontro Farmindustria-Federfarma | ||||||||||||||||||||||||||
In attesa che il Consiglio dei Ministri vari il Decreto taglia-spese,
Farmindustria per voce del Presidente Federico Nazzari indica alle Regioni
la propria ricetta contro l'aumento della spesa farmaceutica: le Regioni -
spiega Nazzari in
un'intervista al Corriere della sera - "hanno tutti gli
strumenti di controllo per vigilare sulle prescrizioni mediche... se un
farmaco viene prescritto con troppa frequenza. Invece di partire dai tagli
- si domanda il Presidente di Farmindustria - perché non cominciamo da
lì?". "Prima di arrivare con le forbici e imporre lo sconto del 6,8% sulle
forniture, - spiega ancora Nazzari - vediamo di raffreddarla (la spesa
farmaceutica, ndr) in un altro modo. E poi c'è un rischio: che il
conto lo paghino solo le industrie farmaceutiche(...) Ricordo che su un
farmaco che costa 10 euro solo 6,7 euro vanno alle industrie. Il resto, il
33% va alla distribuzione, dai grossisti ai farmacisti. Mi chiedo perché
in caso di sfondamento, il conto del deficit debba ricadere solo su di
noi. Se ipotizziamo un buco di 1,3 miliardi, almeno 300 dovrebbero andare
a carico della distribuzione". |
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Pera: "mettere in discussione il federalismo è antistorico" | ||||||||||||||||||||||||||
Pensioni: ''La riforma va avanti,
inizia il suo nuovo iter di discussione, c'e' abbastanza spazio per
farla approvare prima della chiusura estiva''. E' piuttosto categorico il
ministro
Roberto Maroni che
aggiunge: ''Ormai e' tempo di dare attuazione alla riforma e vinceremo
tutte le resistenze e gli intenti di bloccarla perché la riforma va fatta''.
Altrettanto categorica la
risposta di Fassino:
''Sono solo battute propagandistiche''. Per il segretario dei Ds, Maroni,
almeno a giudicare adl tono dell'intervento, appare "consapevole di far
parte di un governo che è fine corsa''. Quanto invece alle accuse di eccessiva litigiosita' nel governo, lanciate in particolare dal presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, per Maroni "Sono delle dichiarazioni in liberta', potremmo dire la stessa cosa per esempio di Confindustria in questi anni sull'articolo 18. Nel governo ci si confronta, e finora le riforme le abbiamo fatte. Se questa cosiddetta litigiosita' - ha quindi sottolineato - e' quella che ha portato alla riforma Biagi, alla riforma della scuola, alla riforma delle pensioni, alla riforma del collocamento pubblico e del collocamento privato e alla riforma del diritto societario, allora ben venga. In realta' - ha concluso - non c'e' litigiosita' nel governo ma c'e' un serio confronto democratico''. Un cammino, quello delle riforme, che secondo il presidente del Senato Marcello Pera non deve interrompersi. Il sistema economico da' segnali di ripresa. E' alla luce appunto di questi segnali che il governo e la maggioranza devono procedere celermente sulla via delle riforme economiche. "ome per il mondo dell'economia le priorita' sono quattro (promozione del Made in Italy, scioglimento nodi infrastrutturali, innovazione, diverso rapporto banca-impresa), così queste riforme economiche ''richiedono in primo luogo l'impegno del governo e della sua maggioranza"."Lo stesso vale per le riforme del sistema pensionistico - ha sottolineato Pera - del sistema fiscale, della tutela del risparmio, che devono seguire a quelle gia' adottate del mercato del lavoro che porta il nome di Marco Biagi, delle grandi opere infrastrutturali, della scuola''. E' questo secondo il presidente del Senato il concetto di fare sistema: ''E' augurabile che le discussioni sul metodo non sostituiscano quelle sul merito, perché si perderebbero tempo prezioso e posizioni vantaggiose per la ripresa che si annuncia. La tutela del risparmio, ad esempio - ha concluso - non può essere paralizzata dalle considerazioni sulla fortuna di questo o quel tale. E cosi' la riforma fiscale". Poi dal tema più generale delle riforme, il Presidente del Senato passa al federalismo: "Sarebbe ''antistorico'' mettere in discussione il federalismo: il federalismo - ha detto Pera - è una realta' e sarebbe decisamente antistorico metterla in discussione". "Non e' antistorico, invece - ha proseguito Pera - dare al federalismo una forma ordinata dopo quella imperfetta approvata nella scorsa legislatura. Non è antistorico evitare che la distribuzione delle competenze tra Stato e Regioni finisca sistematicamente davanti alla Corte Costituzionale, la quale si trova costretta a surrogare le lacune del legislatore. E non e' antistorico - ha precisato - chiedere alla riforma in corso che non attribuisca, come l'attuale testo purtroppo attribuisce, al nuovo Senato federale poteri di veto sulle principali politiche dei governi. Poiché la stessa competitività economica del Paese dipende anche dalla sede istituzionale". Gli fa eco il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni: "la competitività mondiale sigioca su sistemi regionali. Il federalismo e' un processo che va proseguito, fermarsi ora sarebbe un danno per il Paese. Credo in un federalismo della semplificazione (è la risposta indiretta Montezemolo che aveva parlato di giudizio sul federalismo legato alla capacità di semplifcare, ndr) come quello della Lombardia dove abbiamo ridotto dipendenti e dirigenti legando la remunerazione ai risultati conseguiti. In Lombardia abbiamo tolto 800 leggi sostituendole con testi unici contribuendo ad una semplificazione". Per il Presidente della Camera Pier Ferdinando Casini non vanno trascurati il ruolo e la funzione degli enti locali: "In un Paese di forti tradizioni locali e' essenziale la funzione di un ente intermedio come la Provincia". "La dimensione provinciale - dice il Presidente della Camera in una intervista rilasciata a Le Province, rivista nazionale dell'Unione delle Province d'Italia - è profondamente radicata nella percezione collettiva dei cittadini e nella tradizione civica italiana. Per questo il nostro federalismo non può essere a due livelli ma dovrà integrare diversi spazi di autonomia". (gs) |
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Comunicazione di rete: un corso della funzione pubblica | ||||||||||||||||||||||||||
Un corso di “Comunicazione
interattiva e di rete” con due profili di competenza:
Internet Communication Manager, esperto di processi di comunicazione interattiva e
di rete e Portal Manager, esperto di tecnologie di rete. A
promuoverlo è il Dipartimento della funzione pubblica. Quattro le edizioni
per corsi che avranno la durata di 4
mesi e mezzo. Si tratta di una formazione destinata ai dirigenti e ai funzionari della pubblica amministrazione locale già impegnati o da impegnare nella comunicazione pubblica e nella comunicazione interna, interattiva e di rete. La formazione sarà erogata parte in presenza (in aula) e in parte on line ed è rivolta ad un massimo di 25 persone per edizione. (red) |
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Più fondi per gli autobus ecologici | ||||||||||||||||||||||||||
Alle regioni sono state assegnate
risorse per autobus pubblici più nuovi, più
innovativi e soprattutto più ecologici. Alcuni decreti del Ministero
delle Infrastrutture assegnano infatti alle regioni a statuto ordinario
contributi quale concorso dello Stato stanziati dalle leggi finanziarie
2000 e 2001.
Un primo decreto- si legge nella newsletter help consumatori del movimento difesa del cittadino - autorizza il pagamento di 34.602.612 euro per il rinnovo del parco veicolare pubblico all'interno dei centri storici e delle isole pedonali, e di altri mezzi di trasporto terrestri, lagunari e di impianti a fune. Gli altri due decreti invece erogano i contributi previsti dalla finanziaria 2001 sempre allo scopo di svecchiare il parco veicolare pubblico, con mezzi più innovativi e a minor impatto ambientale. Ambedue i provvedimenti stanziano risorse da destinare quale contributo statale alle regioni a statuto ordinario in due importi che ammontano a 15.493.706,97 euro ciascuno. L'uno fa riferimento al decreto dirigenziale n.30/TPL dell'8 maggio 2002 e l'altro al decreto dirigenziale n.039/TPL del 3 marzo 2003, e stanziano due tranche di 514.546,01 euro ciascuna destinate all'Abruzzo, due di 446.993,45 euro per la Basilicata, due di 534.532,89 euro per la Calabria; due di 1.730.027,32 euro per la Campania; due di 1.063.178,17 euro per l'Emilia Romagna; due di 2.146.962,97 euro per il Lazio; due di 776.389,66 euro per la Liguria; due di 2.330.718,34 euro per la Lombardia; due di 542.899,49 euro per le Marche; due di 258.899,84 euro per il Molise; due di 1.327.810,69 euro per il Piemonte; due di 1.025.063,65 euro per la Puglia; due di 1.189.142,01 euro per la Toscana; due di 355.270,70 euro per l'Umbria e due di 1.251.271,78 per il Veneto. Un contributo di 10.329.137,98 euro invece è stato stanziato per l'anno finanziario 2004, dello stato di previsione della spesa del Ministero delle infrastrutture, quale concorso dello Stato per la sostituzione di autobus destinati al trasporto pubblico locale in servizio da oltre 15 anni a favore delle regioni a statuto speciale e della provincia autonoma di Trento. Alla regione Friuli Venezia Giulia andranno contributi per un ammontare di 1.691.293,05 euro. La Sardegna potrà godere di un contributo di 2.129.455,09 euro. Alla Sicilia andranno 5.112.716,72 euro e alla Valle d'Aosta 636.584,77 euro. La Provincia autonoma di Trento invece riceve un contributo di 759.088,35 euro". (gs) |
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Protocollo informatico: l'impegno del Cnipa | ||||||||||||||||||||||||||
Livio Zoffoli,
presidente del CNIPA (Centro Nazionale per l'Informatica nella Pubblica
Amministrazione) ha affermato - secondo quanto pubblicato sulla
newsletter Iter
- che le Amministrazioni che hanno aderito
al servizio Asp (Application Service Provider) per la fornitura del
protocollo informatico predisposto dalllo stesso CNIPA hanno risparmiato
oltre un milione di euro. . Secondo Zoffoli - che ha anche ricordato l’obbligo (Dpr 445 del 2000), a partire dal 1° gennaio 2004, per tutte le PA di adottare le procedure di protocollo informatico - alla metà di febbraio avevano aderito al servizio Asp 21 amministrazioni (8.000 utenti complessivi e 750mila documenti protocollati annui) con un costo pari a 201 mila euro, vale a dire un impegno di spesa drasticamente ridotto: se avessero dovuto dotarsi autonomamente di un protocollo informatico, gli stessi enti avrebbero dovuto spendere 1.287.600 euro tra documentazione di gara, acquisto di hardware e software, servizi di supporto". (red) |
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