periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 302- Roma, 2 e 3  giugno 2004

Sommario

Qualita' regionale dello sviluppo Progetti regionali U.E. a Settimana verde
Sindacati medici divisi su sciopero 2 giugno con in gonfaloni delle Regioni
Federalismo: Ghigo, Domenici e Ria Errani, D'Ambrosio su  federalismo
Qualita' regionale dello sviluppo
Qualità dello sviluppo. Uno sviluppo non misurabile con i  tradizionali indicatori economici e monetari, primo fra tutti il  Prodotto interno lordo, ma con nuovi parametri che assumano come  priorita' lo stato dell'ambiente, l'equita' nella distribuzione  delle risorse, lo sviluppo umano e la qualita' sociale.
Si arriva cosi' alla costruzione del Quars, un indice che sta  per 'Qualita' regionale dello sviluppo', messo a punto dagli  organizzatori della campagna 'Sbilanciamoci!', promossa da 35  organizzazioni della societa' civile.
E' stato presentato il II rapporto di 'Sbilanciamoci!' sulla  qualita' dello sviluppo locale nel nostro Paese dal titolo 'Come  si vive in Italia: qualita' sociale, diritti umani, ambiente,  politiche pubbliche regione per regione'. La classifica mostra,  nella classifica complessiva del Quars, come il Trentino Alto  Adige sia al primo posto, anche se ha una cattiva performance in  relazione allo sviluppo umano dovuta prevalentemente  all'anomalia sul tasso di scolarita' superiore, il piu' basso  del paese, giustificato soprattutto dal peculiare sistema di  formazione professionale.
Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Liguria, Toscana,  Valle d'Aosta e Umbria, si confermano, come nel precedente  rapporto di 'Sbilanciamoci!', regioni ad alta qualita' sociale e  media o medio-alta ricchezza.
Il Veneto e', ancora una volta, superato dalle Marche che  pero' retrocedono di una posizione rispetto al 2002: due regioni  dal tessuto imprenditoriale importante in cui evidentemente la  seconda, molto meno ricca della prima: undicesima contro sesta  regione d'Italia per Pil pro-capite, riesce a coniugare meglio  crescita economica e benessere sociale ed individuale.
I valori del Pil pro-capite - osserva chi ha steso il  rapporto - non indicano necessariamente una migliore qualita'  sociale. Certo, tra le ultime cinque regioni nella classifica  del Quars, quattro sono tra le piu' povere e questo conferma un  divario Nord-Sud che colpisce i redditi cosi' come la qualita'  sociale. Ma la Basilicata, sedicesima regione per Pil, e' la  dodicesima nel Quars mentre la Sicilia, diciassettesima per Pil  pro capite, diviene ultima. L'aggravante per la Sicilia - si  legge nel rapporto - e' quella di essere una Regione a statuto  speciale ed avere, quindi, una quantita' di risorse pubbliche a  disposizione ben maggiore che nelle altre regioni del  Mezzogiorno.
Altri dati che saltano agli occhi in negativo sono la  posizione della Lombardia, seconda per Pil decima nel Quars, del  Piemonte, quinto e ottavo rispettivamente, e del Lazio, dal  settimo al tredicesimo posto. 
Un caso  positivo sembra essere l'Emilia Romagna, oltre sempre al  Trentino, regione ricca ma anche con un elevato livello di  qualita' sociale ed una discreta attenzione ambientale. La  Toscana, cresciuta in termini di Pil pro-capite negli ultimi due  anni, mantiene una buona posizione in termini di qualita' della  vita. Friuli Venezia Giulia e Umbria, infine, sono le due  regioni che, passando dal Pil al Quars, guadagnano piu'  posizioni, ben sette. 
I
noltre si segnala - nel quadro della qualità dello sviluppo - l'iniziativa da parte del WWF di chiedere di inserire il termine "ecoregione" nel vocabolario della lingua italiana. Il termine
Ecoregione significa: "un ecosistema che occupa un'area terrestre o acquatica relativamente vasta e che contiene un insieme geograficamente distinto di comunità naturali". Quindi conservazione delle ecoregioni nel nostro Paese: Ecoregione nel futuro diventerà anche per l'Italia la ricetta principale per identificare un'area, le sue priorità di intervento, i metodi di azione per la conservazione della biodiversità e soprattutto per creare le alleanze utili alla tutela ambientale. Per questo il WWF chiede di inserirla nel Vocabolario italiano, al pari dei termini relativamente recenti come biodiversità, sviluppo sostenibile, etc.
(red)
Sindacati medici divisi su sciopero

Uniti negli obiettivi ma divisi sugli strumenti. Così si sono dichiarati i sindacati medici alla vigilia degli scioperi programmati per questa settimana.
Ecco i titoli dei principali quotidiani: Corriere della Sera: Medici fermi per due giorni. Oggi blocco negli ospedali, Sanita', dopo la protesta delle Regioni torna il decreto tagliaspese ; la Repubblica: Oggi sciopero dei medici, sindacati divisi, Stretta sulla spesa farmaceutica; Il Sole 24 Ore:Farmaci, pronto il taglia spese, Medici, due giorni di black out ; la Stampa:Appello di Sirchia ai medici- cancellate lo sciopero.
Hanno deciso di sospendere lo sciopero di oggi 3 giugno i sindacati Intesa Medica (Cimp-Asmd,Anpo,Cisl medici), la Federazione Medici Uil-Spl e Confedir-Sanita', mentre hanno confermato l'astensione totale dal lavoro per giovedi' 3 i sindacati della dipendenza aderenti all'Anaao-assomed, i veterinari della Sivemp, la Fp Cgil, Umsped; mentre il giorno 4 e' stato confermato lo sciopero dei medici di famiglia della Fimmg. Cisl e Uil-medici sottoscrivono una lettera di intenti con il ministro della Salute Girolamo Sirchia (nella foto) e quindi revocano lo sciopero del 3 giugno e la Cgil-medici che invece non appone nessuna firma e mantiene in piedi la protesta di giovedi' prossimo per la vertenza contrattuale dellacategoria dei medici ospedalieri e territoriali, in tutto piu' di 100 mila unita'.
"Il ministro - recita la lettera di intenti siglata da Cisl, Uil piu' Anpo, Cimo, Sinafo, Confedir sanita' e Aupi - ha raccolto le valutazioni dei rappresentanti sindacali sulla situazione venutasi a creare in relazione alla nuova disciplina sull'irreversibilita' del rapporto di lavoro e ha preso atto con favore della volonta' da parte delle Regioni di riconsiderare l'atto di indirizzo per i rinnovi contrattuali il differente e piu' favorevole scenario che discende da tale nuova apertura".
Il ministro ha espresso la volonta' quindi "di favorire nel Consiglio dei ministri la rapida approvazione del nuovo atto di indirizzo che verrà predisposto dal comitato di settore a partire dalla prossima riunione del 16 giugno convocata allo scopo di consentire all'Aran l'immediata apertura delle trattative per i rinnovi contrattuali".
Non solo ma il ministro si e' impegnato "a farsi portavoce presso le Regioni e il Governo delle esigenze rappresentate dalle organizzazioni sindacali per la definizione in tempi brevi dei contratti della dirigenza e - conclude il protocollo - degli accordi per il personale medico e sanitario convenzionato". Per i segretari generali di Cisl e Uil ciò può aprire la strada "a soluzioni positive".
Diversa la valutazione invece del segretario nazionale dei medici Cgil Massimo Cozza, per il quale "al tavolo negoziale debbono sedere i ministeri competenti per il rinnovo del contratto: quello dell'Economia, della Funzione pubblica e le Regioni". Ovviamente anche il ministero della Salute ma, ha concluso Cozza, "c'e' bisogno di sapere quante risorse e per che cosa vengono messe a disposizione: finora Tremonti e' stato zitto e le stesse Regioni non sono d'accordo su come formulare l'atto di indirizzo".
''La sanita' oggi e' sottofinanziata, non e' governata e ogni territorio e' abbandonato a se stesso'': ha detto l' ex ministro della
Sanita' Rosy Bindi, della Margherita. E critica la politica del  Ministro dell' Economia, Giulio Tremonti e del Ministro della  Salute Girolamo Sirchia: ''butterei a mare la controriforma che hanno fatto col voto di fiducia''.
Per l'assessore veneto alla sanita' Fabio Gava, lo sciopero è ''Una battaglia inutile, se non per inasprire un clima che era andato rasserenandosi e creare disagi  alla gente, perche' non c'e' nulla di sostanziale, o quasi, su  cui battagliare, dopo gli impegni assunti lunedi' dal Ministro  della Salute e nei giorni scorsi dalle Regioni''.
''Alcune importanti sigle sindacali - ha rilevato Gava - hanno colto la novita' e hanno sospeso l'agitazione; altre hanno inteso proseguire, credo con poca ragionevolezza. Ragionevolezza che invece il Governo con il Ministro Sirchia, e le Regioni con atti e prese di posizione di esponenti di tutti gli schieramenti, mantengono dando appuntamento al 16 e 17 giugno quando verra' esaminata la revisione dell'atto d'indirizzo resasi necessaria, e utile soprattutto per le rivendicazioni dei medici, dopo l'approvazione della legge che modifica il rapporto di esclusivita'''. Gava, che e' anche coordinatore degli assessori regionali alla sanita', ha ricordato i diversi punti che, a suo parere, rendono ''inutile'' lo sciopero: ''i Presidenti delle Regioni hanno dato il via alla revisione dell'atto d'indirizzo il giorno stesso dell'entrata in vigore della nuova legge sull'esclusivita'; l'indennita' di esclusiva del rapporto sara' salvaguardata all'interno dell'atto; i circa 15 giorni necessari al Comitato di Settore per la sua revisione sono il minimo indispensabile, e non una tattica dilatoria; in quest'ambito potranno trovare chiarificazione anche altri aspetti di preoccupazione per i medici, come l'orario di lavoro e il Comitato dei Garanti''. ''Pretestuose'' sono invece, secondo l'esponente del Veneto, le posizioni sul federalismo. ''La Devolution in sanita' - ha sottolineato - si traduce semplicemente in una serie di utili precisazioni sulle competenze regionali rispetto al testo di modifica del Titolo Quinto della Costituzione, e chiunque parli di sfaldamento del sistema sanitario pubblico nazionale fa politica pura dimostrando, nel migliore dei casi, di non conoscere i contenuti della questione''.
Sono 35 le sigle  sindacali che rappresentano i medici e i veterinari dipendenti  del servizio sanitario nazionale, in protesta per il rinnovo del  contratto nazionale, scaduto da due anni.
Ad aderire allo sciopero, secondo le prime stime dei  sindacati, sarebbe il 60-80% dei medici. La protesta non e'  unitaria. Allo sciopero, infatti, non aderisce Intesa Medica,  che rappresenta Cimo, Anpo e Cisl Medici, e la Federazione  Medici Uil. Le sigle che scioperano rappresentano poco piu' del  60% dei medici sindacalizzati; quelle che non hanno aderito il  38-39% circa.
Allo sciopero di oggi dei medici  dipendenti e dei veterinari seguira' domani la protesta dei  medici di famiglia. Alla protesta  aderiscono anche gli specializzandi, 25 mila medici in attesa  anch'essi di un contratto da dodici anni.
"E' inutile che il ministro Sirchia giochi sulla divisione dei medici, non riesce a coprire la realta' che e' quella di un grande senso di responsabilita' che porta i medici italiani a scioperare e manifestare non solo per il legittimo rinnovo del contratto ma soprattutto per la difesa del servizio sanitario nazionale", ha detto infine l'ex ministro della Sanita' Rosy Bindi: "Solo Sirchia si illude ancora che non ci saranno tagli, siamo alla vigilia di una Manovra pesante che finira' per toccare il sistema sanitario e, intanto il rinnovo dei contratti e' fermo. Gia' stiamo al collasso perche' mancano all'appello oltre 20 miliardi di euro - ha aggiunto la Bindi - e la spesa privata degli italiani e' la piu' alta d'Europa".
(sm)

Federalismo: Ghigo, Domenici e Ria

Piu' che di federalismo, sarebbe  meglio ''tornare a parlare di autonomismo, che forse trova  maggiori consensi tra i cittadini''. A sostenerlo  e' stato il presidente  dell'Anci, l'Associazione dei comuni italiani, Leonardo Domenici. ''Vedo una valorizzazione non sufficiente delle  istituzioni di prossimita' - ha spiegato Domenici - a cominciare  proprio dalle citta' e dai comuni. Sarebbe giusto rifocalizzare  l'attenzione su questo livello e per questo dico: serve piu'  autonomismo che federalismo''. Inoltre è necessaria una riforma organica della fiscalita' e della finanza locale. Per Domenici. ''L'unica leva fiscale rimasta nelle mani dei Comuni e' ormai un'imposta antipatica come l'Ici , tra tagli ai trasferimenti e la limitazione della nostra autonomia impositiva ormai il futuro e' incerto''. E sul prossimo Dpef, Domenici ha aggiunto di ''augurarsi vivamente che il livello di cooperazione interistituzionale cresca ... basta alle pure e semplici comunicazioni di servizio''.
Se sul federalismo ''la politica oggi si trova ancora indietro'', ''io chiedo alla societa' civile e alle imprese di fare un passo avanti'': cosi' il presidente della Conferenza delle Regioni, Enzo Ghigo (nella foto), si è rivolto al presidente di Confindustria e neo presidente Fiat, Luca Cordero di Montezemolo, nell' incontro avvenuto a Torino in occasione dell'assemblea degli industriali. Quest'ultimo ha affermato:
''Noi possiamo fare tutto ma non possiamo andare contro Cassius Clay con una mano legata dietro la spalla e prendere dei pugni. Anche se siamo i piu' bravi pugili del mondo, perche' con una mano e' sempre difficile''. Parlando sempre di federalismo il presidente di Confidndustria e neo presidente Fiat, Luca Cordero di Montezemolo, ha anche detto: ''Non c' e' dubbio - ha spiegato Montezemolo - che il coinvolgimento della politica soprattutto a livello locale e' molto importante ma quando parliamo di smaltimento dei rifiuti o di centrali per la produzione di energia non si puo' pensare di risolvere i problemi vincendo al totocalcio. Ci vuole una politica chiara, vera e condivisa".
''Proviamo ad esempio - ha proposto Ghigo - a far sedere intorno ad un tavolo Confindustria, Regioni ed Enti Locali. Non per fare quattro chiacchiere sul migliore dei federalismi possibile, ma per varare dei protocolli che sulla base dell'attuale Costituzione rendano possibile un processo di governance, di governo multilivello, su determinate materie.
Proviamo davvero - ha aggiunto - a fare sistema. Io intendo lavorare per il 'federalismo responsabile', ovvero quello che modifica un sistema dopo aver misurato il passo che le gambe di istituzioni e imprese possano davvero compiere''.
Ghigo ha parlato anche di federalismo fiscale. ''Quando accenniamo al federalismo fiscale - ha affermato - parliamo in realta' di una chimera, di qualcosa che non c'e'''. Il punto, ha spiegato, e' che ''un federalismo a costo zero non e' possibile'', se per a federalismo a costo zero si intende ''prendi pure le competenze e per le risorse si vedra'''. Ghigo ha sottolineato anche l' importanza della concertazione. ''Il governo centrale, la Regione e l' ente locale devono diventare sistema perche' io credo - ha detto - che dobbiamo uscire dalla logica della contrapposizione istituzionale. Noi dobbiamo fornire al tavolo della concertazione quella quarta gamba rappresentata dal sistema dei governi territoriali senza la quale quel tavolo diventa traballante. O peggio, rischia di incontrare sul territorio incomprensioni o resistenze. Forse e' questo - ha concluso - il modo migliore per smascherare un federalismo di maniera. Forse e' questo il sistema per superare il federalismo di comodo e imporre un federalismo sostanziale''.
Montezemolo si mostra disponibile a delle aperture di credito, ma torna a ribadire che il federalismo si misura solo sulla capacità di ridurre la spesa pubblica:"Misureremo il federalismo dalla sua capacita' di ridurre la spesa pubblica, quindi le tasse, e di accelerare le decisioni, i tempi e i costi. Lo condanneremo se servira' solo a far prevalere il particolare e il locale sugli interessi generali''.
Per la prima volta, ha annunciato il leader degli industriali, nel comitato di presidenza di Confindustria ci sara' un responsabile che seguira' le materie relative al federalismo. E questo, ha rimarcato, ''perche' conosciamo la potenziale importanza del processo, ma anche perche' ne sappiamo i potenziali rischi''.
(gs)

Progetti regionali U.E. a Settimana verde

Progetti regionali in primo piano alla Settimana verde, la manifestazione inaugurata  a Bruxelles per iniziativa della Commissione europea.
Ideata per ''riflettere ad alta voce'' sul modo con cui cittadini, imprese, politici, ma anche associazioni non governative, giovani, scienziati possono modificare il loro comportamento di fronte all'ambiente, la Green week è anche un'occasione utile per lo scambio di buone pratiche attuate a livello locale e regionale.
Tra i progetti in mostra a Bruxelles, quelli delle regioni italiane Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo, ma anche della provincia di Brescia. Le quattro regioni del centro Italia hanno scelto di mostrare ai visitatori della Green week i loro migliori progetti in un unico stand.
(red)

2 giugno con in gonfaloni delle Regioni
Il Presidente Ciampi, con le più Alte cariche dello Stato, assiste alla Parata Militare.

2 giugno, in occasione della Festa nazionale della Repubblica, alla manifestazione voluta dal Capo dello Stato ai Fori imperiali di Roma, hanno partecipato anche le Regioni con i propri gonfaloni.
''Le Forze Armate al servizio della Patria'' e in quest'ottica, a sottolineare il legame che deve essere ''sempre piu' stretto'' tra mondo militare e societa' civile, per la prima volta hanno pertanto sfilato i gonfaloni delle Regioni, dell'Upi e dell'Anci.
''E' importante che le Regioni fossero presenti con i loro gonfaloni accanto al Capo dello Stato per manifestare solidarieta' e gratitudine ai nostri soldati impegnati in missioni a rischio in Iraq'', ha detto il vicepresidente della Regione Liguria, Gianni Plinio, che ha rappresentato il governo regionale alla parata militare.
Il presidente della Regione Abruzzo, Giovanni Pace, ha anch'esso specificato che ''la Regione ha sfilato ufficialmente con il proprio gonfalone in rappresentanza di tutti gli abruzzesi''. E' la prima volta per tutte le Regioni: 'Quella della Regione Abruzzo - ha concluso Pace - e' una presenza che fa riferimento ai valori supremi di liberta' e democrazia dei quali la Repubblica italiana da decenni e' fiera custode''.
Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, ha auspicato "una giornata di serenita' e di pace, un' occasione per riflettere sugli sforzi fatti da chi - come Alcide De Gasperi, che il Trentino si appresta a celebrare nel migliore dei modi a 50 anni dalla morte - ha costruito l' Italia, la democrazia e quell' esempio di
autorevolezza a garanzia che e' proprio la Repubblica''.
Mentre l'assessore agli Affari istituzionali ed enti locali della Regione Lazio, Donato Robilotta - che ha partecipato alla sfilata delle Forze armate -  ha dichiarato  ''la data odierna sia importante da ricordare, pertenere fermi i valori della Patria e della nostra Bandiera. Questisono i sentimenti da trasmettere alle giovani generazioni''. Robilotta si e' anche detto soddisfatto della prima partecipazione alla parata della Polizia locale di Roma e dei gonfaloni delle Regioni. ''Questo -ha affermato l'assessore- rappresenta il traguardo che hanno assunto tutte le Istituzioni locali, divenute una parte importante della nostra Repubblica".
''Si dovrebbe tenere presente che la Repubblica e' un insieme di istituzioni, comprese le autonomie locali, ma mi sembra, e cio' mi turba, che questo concetto sia patrimonio di pochi'', così Carlo Perrin, presidente della Regione autonoma Valle d' Aosta: ''In un momento in cui i rapporti istituzionali non sono del  tutto corretti, soprattutto nei confronti delle Regioni speciali  - ha aggiunto Perrin - e' importante che chi ha l' autorita'  faccia sentire la sua voce perche' vengano non solo tutelate ma  valorizzate le autonomie locali: comuni, province, regioni che  sono le istituzioni democratiche piu' vicine ai cittadini''.

(sm)

Errani, D'Ambrosio: cambiare strada su federalismo
"Traditi" dal centralismo e "bastonati" da un federalismo che non c'è ? E' l'inizio della fine? Miraggio politico o "capro espiatorio" economico? Negativo segnale critico e di allarme o positiva sfida?  Sono alcune delle chiavi di lettura possibili. Di certo le affermazioni di Montezemolo sul federalismo riaprono il dibattito politico sul tema. Il presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, sottolinea: "Oggi soffriamo di una eccessiva segmentazione delle competenze sul territorio. Questo e' un dato di fatto con cui ci confrontiamo quotidianamente".
Vasco Errani interviene: ''Occorre dare coerenza alle riforme istituzionali avviate, e dare applicazione al nuovo Titolo V della Costituzione. Diversamente confermiamo la situazione presente che e' a costi altissimi per il Paese. Sia per le risorse che per i tempi''.  ''Basti pensare - spiega il presidente della Regione Emilia-Romagna - ai ritardi nei pagamenti in campo sanitario e agli oneri relativi. Ribadisco: i costi del centralismo sono altissimi. Per questo bisogna cambiare strada e ridefinire un patto nuovo, realizzando un federalismo fiscale che finanzi le competenze delle diverse istituzioni della Repubblica, superando sovrapposizione e confusioni, complicate purtroppo anche dall'ultimo testo di riforma costituzionale, quello che aggiunge la devolution''. ''Questa e' l'unica via per realizzare un equilibrio corretto fra prelievo ed esercizio delle funzioni ad ogni livello - conclude Errani (nella foto) - e per fissare responsabilita' e tempi certi nella pubblica amministrazione''.
''Il discorso di Montezemolo e' pienamente accettabile nell'ambito di un modello di federalismo che sia innanzitutto solidale e che si faccia carico dei problemi di tutto il Paese'',
ha detto il presidente della Regione Marche Vito D'Ambrosio. ''In questo senso credo che la sfida che lancia Montezemolo sia positiva e che possa essere tranquillamente raccolta e che, insieme, possa essere superata. Certo - ha aggiunto - se invece il federalismo viene inteso secondo il progetto approvato dal Senato un mese fa, allora il discorso diventa completamente diverso e i rischi che vede Montezemolo diventano fortissimi''.
Un'altra chiave di lettura viene  oggi dall'intervista del ministro Maroni al quotidiano  "la Repubblica" (E Maroni rilancia la sfida agli alleati. E' tornato il direttore d'orchestra). Maroni  attacca: ''Lo abbiamo capito chiaramente quando Montezemolo si e' schierato apertamente contro il federalismo. Una parte del centrodestra, una parte del centrosinistra e banchieri di tutti i colori puntano a fare uscire la Lega dal governo, ma il vero obiettivo è Silvio Berlusconi''. Alla domanda del quotidiano "Se il federalismo non passasse?'' Maroni risponde: ''La Lega ha gia' tratto le sue conclusioni, non siamo degli ex dc. Se noi usciamo dal governo, il governo cade, ma oggi c'e' la garanzia di Berlusconi. Se qualcuno fa scherzi sul federalismo sara' lo stesso presidente del Consiglio a dichiarare la fine politica del governo per colpa di chi ha tradito la maggioranza, e non ci sara' un governo sostitutivo, si andra' a elezioni''. Rincara
Calderoli che in una intervista a 'la Padania', attacca duramente sia Montezemolo che il Governatore di Bankitalia Antonio Fazio. Per il coordinatore leghista Roberto Calderoli: ''in politica ci sono amici e nemici: Montezemolo e Fazio stanno dalla parte avversa''.
''Alla fine di luglio - spiega infine Speroni - la legge federalista arriva in commissione alla Camera, dopo l'estate sara' in aula per l'approvazione: ci saranno solo piccole modifiche tecniche, ma la parte centrale, quella voluta da Bossi, passera'''. ''Il ministro delle Riforme -
aggiunge- e' Umberto Bossi. E solo lui e' in grado diricoprire quel ruolo. Nessuno si azzardi anche solo a pensare a unasua sostituzione''. ''Nulla si tocca -conclude Speroni- finche' Bossi non ritorna. Lo ha detto anche Berlusconi''.
(gs)
 

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