periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 215 - Roma, 30 gennaio 2004

Sommario

Confronto Governo-Regioni:
5 problemi sul tappeto
4 febbraio: la società dell’informazione, le Regioni d’Europa
Senato federale cercasi Eurispes: autonomia e federalismo
Consulta: incostituzionale fondo infrastrutture per enti locali Eurispes: Rapporto 2004
Confronto Governo-Regioni: 5 i problemi sul tappeto
Erano sostanzialmente 5 le grandi questioni che i Presidenti delle Regioni hanno posto ieri sul tavolo nel confronto con il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi (nella foto). Si tratta di nodi non sciolti dopo che il varo della legge finanziaria 2004 ha palesato che molte delle proposte di emendamento concordate nella Conferenza Unificata del 26 novembre 2003 non sono state accolte. E dopo che si è riscontrato che nuove norme introdotte in extremis hanno posto  problemi ulteriori che devono essere affrontati in maniera urgente e indifferibile, poiché si tratta , come hanno sottolineato i Presidenti delle Regioni di gangli "vitali per la sopravvivenza dell’”istituzione Regione” già a partire dall’anno 2004.
L'attenzione dei Presidenti delle Regioni si è fermata sulle
nuove norme sull’indebitamento (art. 3 commi da 14 a 21 della legge 350/2003) in base alle quali tutte le spese relative a contributi in conto capitale alle imprese, alle famiglie, alle associazioni non sono più finanziabili con il ricorso all’indebitamento. un problema che si ripropone anche per la maggior parte dei cofinanziamenti regionali di programmi comunitari. Queste norme hanno un impatto improvviso, dirompente e non governabile sugli equilibri dei bilanci regionali. Ecco perché occorre allora lavorare d’intesa con le Regioni per rivedere tale normativa .
Forte preoccupazione è stata poi espressa rispetto alla necessità di garantire
la proroga, per l’anno 2004, del fondo di garanzia previsto dal Decreto legislativo 56/2000. Così come è altrettanto necessario prorogare, per l’anno in corso, il regime dei trasferimenti per il finanziamento delle funzioni attribuite alle Regioni nell’ambito del “decentramento amministrativo” (legge 59/97 c.d. “Bassanini” e dlgs. 56/2000). E va prorogata anche, sempre per l’anno 2004, la definitiva determinazione dell’aliquota di compartecipazione IVA (emanazione DPCM per il 2004 previsto dal dlgs. 56/2000, c.d. federalismo fiscale).
Sono poi state ribadite
 le richieste della copertura degli oneri di assistenza sanitaria per gli immigrati regolarizzati e il rispetto degli impegni assunti nella finanziaria 2003 per il finanziamento all’Ospedale Bambin Gesù.
Una preoccupazione generale è stata poi espressa sull'entità delle risorse per garantire le prestazioni del servizio sanitario nazionale.
La legge finanziaria 2004 si è limitata a prevedere l’istituzione di un tavolo di monitoraggio dei costi per le prestazioni di assistenza sanitaria. Le Regioni - ferma restando la necessità di una definitiva valutazione sulla congruità delle risorse destinate al finanziamento dei Livelli Essenziali di Assistenza per l’anno 2004 -  hanno ribadito le prestazioni di assistenza sanitaria agli immigrati costituiscono un onere aggiuntivo vero e proprio che le Regioni stanno già sostenendo.
Al governo abbiamo posto
questioni  fondamentali per le finanze regionali''. Lo ha detto il  Presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, ''Ci auguriamo - ha proseguito Formigoni - che il governo ci  possa dare risposte positive cosi' da ripristinare il normale  rapporto di collaborazione istituzionale. Fino a quando non ci 
saranno risposte positive e' difficile pensare ad un rapporto che sarebbe gravemente compromesso dall'assenza di queste  risposte''.   Formigoni ha ricordato che le materie in campo sono  innanzitutto la sanita', le leggi Bassanini, ''e una serie di  altri punti già discussi in ottobre e in novembre e che devono  essere ricompresi come emendamenti nella finanziaria''.
Manifesta un moderato ottimismo al termine dell'incontro il Ministro per gli affari regionali,
Enrico La Loggia:"Si e' riaperto un dialogo franco e costruttivo.La prossima settimana i ministri interessati, come ha assicurato Berlusconi, esamineranno più approfonditamente le richieste cosicché la settimana successiva si potrà dare riscontro alle loro richieste". Si tratta di richieste, ha chiarito il ministro di tipo finanziario e ordinamentale ''su cui si può sviluppare un 
confronto costruttivo: sono soddisfatto per la ripresa del dialogo". La Loggia ha aggiunto che ''abbiamo deciso concordemente di rinviare la conferenza Stato-Regioni prevista per la prossima settimana, a quella successiva. In quella sede affronteremo il tema dell'accordo sul Fondo sanitario nazionale. I Presidenti delle Regioni - ha concluso La Loggia - hanno espresso le loro perplessità dicendo di voler affrontare preventivamente questi temi vitali per le Regioni, rispetto alle normali cadenze delle riunioni. Hanno quindi chiesto di chiarire questi aspetti prima delle normali sedute di conferenza".
Un concetto chiarito, alla fine della riunione dal Presidente della Conferenza delle Regioni,
Enzo Ghigo:"Fino a quando non ci saranno date risposte diserteremo le conferenze"." Il premier - ha aggiunto Ghigo - si e' assunto il compito di darci risposte: fino a quando queste non ci saranno date, gli abbiamo detto che diserteremo le conferenze istituzionali. Riteniamo infatti che si tratta di questioni essenziali per la sopravvivenza delle Regioni, e poiché rischiamo la sopravvivenza è inutile partecipare senza avere risposte". Ghigo ha comunque giudicato positivo l'impegno preso dal  premier, "al quale abbiamo rappresentato la gravità della  situazione non come posizione critica verso il governo, ma  chiedendo condivisione".
L'incontro con il governo e' stato,  secondo il vice presidente della Conferenza delle Regioni e  Presidente dell'Emilia-Romagna,
Vasco Errani, ''decisamente deludente''. ''Abbiamo posto - ha spiegato - cinque problemi irrinunciabili e da almeno 20 giorni chiediamo risposte. Si tratta di questioni che riguardano la vita stessa delle Regioni. 
Senza una risposta positiva non e' possibile pensare alla sostenibilità del sistema regionale e quindi del Paese''. ''La risposta - ha proseguito Errani - e' stata un rinvio.  Noi verificheremo ma è chiaro che, a mio parere, le Regioni a questo punto devono assumere iniziative per fare in modo che il governo si renda conto della sostanza dei problemi che poniamo''. Errani ha fatto un esempio: nella finanziaria manca il fondo di garanzia, ''indispensabile - ha detto - per garantire le risorse definite concordate sulla sanità. Senza quel fondo fare i bilanci sanitari diventa un'avventura. E'  possibile tenere in queste condizioni il Paese? Speriamo che nelle prossime ore maturi una consapevolezza da parte del  Governo''. Anche
il Presidente della Regione Lazio, Francesco Storace, al termine dell'incontro a Palazzo Chigi con il Governo afferma di non essere "affatto ottimista per come si e' svolto questo incontro, e anche imbarazzato del problema che non si riesce mai a risolvere: le risorse per l'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma". Secondo Storace "c'e' qualche meccanismo che si fa fatica a comprendere, come ad esempio che le regioni devono governare la sanità e lo devono poter fare con le risorse: se ci sono - cita ad esempio Storace - 750mila immigrati regolarizzati, questi hanno diritto al medico di famiglia e a tante altre prestazioni. Per cui il Governo - conclude - che ha giustamente approvato una legge per regolarizzarli, adesso ci deve mettere nelle condizioni di pagargli le medicine"(cfr. anche il servizio su Tele Pa nella Edizione del 30 Gennaio) .((red)
Senato federale cercasi
Trovato l'accordo nella  Cdl sulle riforme? Cauto ottimismo a parte la verifica interna alla maggioranza, che certo non è cosa senza peso politico. E' questo il clima che sta caratterizzando la presentazione degli ultimi  emendamenti presentati dalla Lega, a parte la proposta "dirompente" di spostare a  Milano il Senato federale con un emendamento "bandiera". Molto critico Francesco Storace, Presidente della Regione Lazio, più aperto alla discussione invece Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia.
Fassino ha affermato - paradossalmente - che anche la Reggia di Caserta è da porre come una buona alternativa alla residenza del nuovo Senato federale...
Palazzo Madama è impegnato nella discussione sulle riforme costituzionali fino a martedì, dopo di che il relatore, l'Udc Francesco D'Onofrio,  presenterà alcuni ''emendamenti significativi'' che recepiranno  le intese della Cdl.  E' previsto  anche l'intervento del  Ministro delle riforme, Umberto Bossi, per la replica a nome del  Governo. Dopo di che D'Onofrio (nella foto) presenterà gli emendamenti che recepiscono gli accordi interni alla Cdl. Infatti i ''saggi di  Lorenzago'' hanno in programma una riunione già lunedì  pomeriggio per definire le intese.
''Le mediazioni che  avevamo trovato l'altra settimana sono state sostanzialmente  mantenute - ha detto Roberto  Calderoli - quindi se non succede nulla al di fuori della  discussione sulle riforme, cioè sui tavoli politici, io credo  che non ci sarà alcun problema''. ''Calderoli dice cose  ragionevoli e vere - ha commentato D'Onofrio - l'intreccio tra  verifica e riforme c'è e sono contento che ci sia; mi sarebbe  dispiaciuto che fossero considerate una cosa a parte''. (gs)
Consulta: incostituzionale fondo infrastrutture per enti locali

La Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionali le norme che, nella finanziaria per il 2002,  avevano istituto due fondi nazionali per opere pubbliche e  infrastrutture delle Regioni e degli enti locali, perché in  contrasto con le competenze delle Regioni. Con la sentenza n.49, la Consulta (cfr. anche articolo de il Sole 24 ore )ha infatti accolto il  ricorso presentato dalla Regione Emilia Romagna contro gli art.  54 e 55 delle legge 28 dicembre 2001, n. 448 (la finanziaria 2002), che istituiva il ''Fondo nazionale per il sostegno alla progettazione delle opere  pubbliche delle Regioni e degli enti locali'' e il ''Fondo  nazionale per la realizzazione di infrastrutture di interesse locale'', perche' in contrasto con l'art.117 della Costituzione (competenze regionali) e art.119 (autonomia finanziaria delle Regioni). La Corte (nella foto il Presidente della Corte Costituzionale, Gustavo Zagrebelsky) rileva che i fini indicati dalle norme in esame sono  estremamente generici, tanto da poter dire che si è in presenza di strumenti di finanziamento che non si configurano come appartenenti alla sfera degli interventi speciali, di cui al quinto comma art.119. Inoltre rappresentano finalità estranee a materie e ambiti di competenza esclusiva dello Stato, ma sono invece riconducibili alla competenza concorrente o residuale delle Regioni. Le norme impugnate invece non prevedono alcun ruolo per queste ultime, limitandosi a prevedere deliberazioni delle ''competenti commissioni parlamentari''. (red)

4 febbraio: la società dell’informazione, le Regioni d’Europa
Si svolgerà a Bologna, il 4 febbraio 2004, (Palazzo dei Congressi, Piazza della Costituzione 1), un convegno - promosso dalla Regione Emilia-Romagna, con la collaborazione di Forum P.A. - dedicato al tema: la società dell’informazione, le Regioni d’Europa. On line sul sito di Forum p.A: il modulo per l'iscrizione e il Programma .Si tratta di un'occasione di incontro sulle politiche per l'e-government e l'innovazione in un'ottica di confronto europeo. Il Convegno si articola in due momenti: una sessione plenaria sul tema della Società dell'Informazione come fattore di competitività per i territori. Al centro del confronto gli obiettivi, quali sono le opportunità e le sfide che e-Europe 2005 pone ai sistemi regionali e quali policy sono necessarie per sostenere questi processi.
Nel pomeriggio avranno invece luogo tre sessioni tematiche affronteranno aspetti specifici della Società dell'Informazione in Emilia Romagna. In ciascuna delle sessioni, oltre agli interventi degli enti del territorio impegnati nella realizzazione dei progetti di e-government, è prevista l'illustrazione di best practice regionali europee.
Secondo il programma sono previsti gli interventi del Ministro per l'innovazione tecnologica, Lucio Stanca (nella foto) e del Presidente dell'Emilia-Romagna, Vasco Errani .(red)
Eurispes: autonomia e federalismo
Gli enti locali più autonomi d'Italia, dal punto di vista fiscale, sono - nel triennio 2001-2004 - quelli del Trentino, seguiti da Veneto, Emilia  Romagna e Liguria; agli ultimi posti si collocano Calabria, Campania, Basilicata e Sicilia, i cui Comuni hanno una dipendenza erariale che sfiora il 50%: e' questa la fotografia fissata nell'appuntamento annuale del Rapporto Italia 2004, curato da Euripspes.
Nella radiografia delle singole voci di spesa presenti nei bilanci comunali, Eurispes ha rilevato che nel biennio 2000-2001 i Comuni del Nord-ovest hanno la spesa sociale più elevata (13,02% del bilancio); nel Nord-Est sono più elevate le spese per l'Amministrazione generale; nel Centro sono più consistenti le spese per viabilità e la polizia locale; i Comuni del Mezzogiorno dedicano più risorse, invece, al territorio, al
Oltre all'autonomia anche lo "sviluppo" è frenato nel Mezzogiorno.
Le autonomie locali calabresi presentano, secondo il rapporto, il piu' alto grado di dipendenza erariale (51,8%) e un basso grado di autonomia impositiva (25,7%) e sono fra quelle che più di altre avrebbero bisogno di incrementare i tributi propri (9%) per bilanciare la riduzione dei trasferimenti del governo centrale, quantificabile in oltre 31 milioni di euro. A seguire, la Basilicata (8,5%), Campania e Sicilia.
Il rapporto Eurispes ha poi misurato il grado di apertura del sistema politico regionale, sulla base di alcuni indicatori: partecipazione politico-elettorale, presenza giovanile e femminile nelle Amministrazioni regionali. Anche in questo caso e' il Trentino Alto Adige a guidare la classifica con 244,8 punti. A seguire si trovano il Piemonte (240,8), l'Umbria (238), la Lombardia (,6), l'Emilia Romagna (224,9). In coda a questa classifica si trovano tutte le Regioni del Sud: la maglia nera viene assegnata da Eurispes alla Calabria, mentre l'Amministrazione regionale della Sicilia si distingue, in positivo, per essere la più giovane d'Italia.L'Emilia Romagna registra la più alta adesione alle competizioni elettorali (83,1%), mentre  i siciliani si rivelano i più distratti o disamorati (64,5%) di fronte a una media
nazionale che e' del 75%.
Le coalizioni più aperte ai giovani, sul piano nazionale, sono - secondo Eurispes - quelle di centrodestra: 11,6% il grado di apertura contro il 10,3% del centrosinistra. Che si riscatta sul piano della presenza femminile: sono infatti del centrosinistra le amministrazioni piu' ''rosa'': in testa e' il Trentino, seguito da Umbria e Toscana.
Il primato del sistema politico più aperto d'Italia spetta al Trentino Alto Adige che, con un punteggio pari a 244,8 risulta essere la regione italiana che più di tutte dimostra attenzione nei confronti delle donne e dei giovani.
Questi i dati che emergono dal 'Rapporto Italia 2004' stilato dall'Eurispes. A seguire, troviamo il Piemonte con 240,8 punti, l'Umbria con 238 punti, la Lombardia con 232,6 punti, l'Emilia Romagna con 224,9 punti, il Veneto con 221,6 punti e la Toscana con 206,9 punti.(red)
Eurispes: Rapporto 2004, un Paese in cerca d'autore

Un'Italia smarrita, diffidente, alla ricerca di un'identita'. Un Paese, insomma, in cerca di autore. E' questa l'Italia nel 2004 secondo il rapporto annuale dell'Eurispes, presentato oggi. L'Italia inoltre  'invecchia' sempre di piu'. ma nel rapporto sono evidenziati anche giudizi sulla riforma Moratti, sul volontariato e sulla distribuzione sul territorio del lavoro nero.
Il rapporto sottolinea un disorientamento diffuso che ritiene sia frutto di un clima generale fortemente conflittuale. Gli italiani sono, inoltre, sempre piu' pessimisti riguardo alle prospettive economiche del Paese e la maggior parte di loro non riesce a mettere da parte quasi nulla perche' 'non ci sono piu' le risorse da destinare al risparmio. L' Eurispes punta, quindi, il dito sulle imprese, poco competitive perché producono beni poco innovativi e a scarso contenuto tecnologico. Vanno, invece, a gonfie vele i proventi della mafia il cui giro d'affari, tocchera' i 100 miliardi di euro, il 9,5% del prodotto interno lordo.
L'80 per cento degli italiani ha fiducia nel presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Un giudizio positivo che riguarda anche l'Ue, della quale si fida il58,5%. Negativo invece il giudizio su governo e Parlamento: il 56,9%
degli italiani non ha alcuna fiducia in Camera e Senato, soltanto il36,5% promuove il Parlamento; ancora piu' bassa la percentuale di chiconfida nel governo (33%), a fronte di un 63,5% che dichiara di averpoca o nessuna fiducia nell'esecutivo.
Tra le istituzioni, e' lo Stato a registrare la punta piu' altadi sfiducia da parte degli italiani, il 44,1%, che vi ''identificano in buona parte governo e politici''. Ma anche la Provincia non gode di un buon livello di consensi. In ogni caso, riferisce l'istituto di ricerca, rispetto allo scorso anno c'e' stato un aumento del livello di fiducia della gente nei confronti delle istituzioni centrali e locali.
In particolare, a livello locale, gli italiani che vivono nelle regioni del Nord nutrono piu' fiducia in Regione, Provincia e Comune rispetto alle istituzioni centrali. Un giudizio che diventa ''nettamente piu' contenuto'' per il Sud e le isole.
L' Emilia Romagna, invece, e' in testa alla classifica dell'adesione della popolazione alla competizioni elettorali. Raggiunge, infatti, l'83,1% superando di ben 8 punti la media nazionale del 75%. In seconda posizione si trova l'Umbria con l'80,6%; seguono poi la Lombardia 79,9%, il Veneto 78,6%, la Toscana 78,5%, e il Trentino Alto adige 78,4%, in assoluto la regione con il più alto grado di permeabilità politica.
Al centro-sud, i più distratti si dimostrano i siciliani, il cui livello di partecipazione politico-elettorale e' del 64,5%. Piuttosto distaccati appaiono pure i residenti della Calabria e del Molise, con un rispettivo indice medio di partecipazione politico-elettorale e' del 66,6% e del 68,6%.
(red)

 

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