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Sommario |
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Confronto Governo-Regioni: 5 i problemi sul tappeto | ||||||||||||||||||||||||||
Erano sostanzialmente 5 le grandi
questioni che i Presidenti delle Regioni hanno posto ieri sul tavolo nel
confronto con il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi (nella foto).
Si tratta di nodi non sciolti dopo che il varo della legge finanziaria
2004 ha palesato che molte delle proposte di emendamento concordate nella
Conferenza Unificata del 26 novembre 2003 non sono state accolte. E dopo
che si è riscontrato che nuove norme introdotte in extremis hanno posto
problemi ulteriori che devono essere affrontati in maniera urgente e
indifferibile, poiché si tratta , come hanno sottolineato i Presidenti
delle Regioni di gangli "vitali per la sopravvivenza dell’”istituzione
Regione” già a partire dall’anno 2004. L'attenzione dei Presidenti delle Regioni si è fermata sulle nuove norme sull’indebitamento (art. 3 commi da 14 a 21 della legge 350/2003) in base alle quali tutte le spese relative a contributi in conto capitale alle imprese, alle famiglie, alle associazioni non sono più finanziabili con il ricorso all’indebitamento. un problema che si ripropone anche per la maggior parte dei cofinanziamenti regionali di programmi comunitari. Queste norme hanno un impatto improvviso, dirompente e non governabile sugli equilibri dei bilanci regionali. Ecco perché occorre allora lavorare d’intesa con le Regioni per rivedere tale normativa . Forte preoccupazione è stata poi espressa rispetto alla necessità di garantire la proroga, per l’anno 2004, del fondo di garanzia previsto dal Decreto legislativo 56/2000. Così come è altrettanto necessario prorogare, per l’anno in corso, il regime dei trasferimenti per il finanziamento delle funzioni attribuite alle Regioni nell’ambito del “decentramento amministrativo” (legge 59/97 c.d. “Bassanini” e dlgs. 56/2000). E va prorogata anche, sempre per l’anno 2004, la definitiva determinazione dell’aliquota di compartecipazione IVA (emanazione DPCM per il 2004 previsto dal dlgs. 56/2000, c.d. federalismo fiscale). Sono poi state ribadite le richieste della copertura degli oneri di assistenza sanitaria per gli immigrati regolarizzati e il rispetto degli impegni assunti nella finanziaria 2003 per il finanziamento all’Ospedale Bambin Gesù. Una preoccupazione generale è stata poi espressa sull'entità delle risorse per garantire le prestazioni del servizio sanitario nazionale. La legge finanziaria 2004 si è limitata a prevedere l’istituzione di un tavolo di monitoraggio dei costi per le prestazioni di assistenza sanitaria. Le Regioni - ferma restando la necessità di una definitiva valutazione sulla congruità delle risorse destinate al finanziamento dei Livelli Essenziali di Assistenza per l’anno 2004 - hanno ribadito le prestazioni di assistenza sanitaria agli immigrati costituiscono un onere aggiuntivo vero e proprio che le Regioni stanno già sostenendo. Al governo abbiamo posto questioni fondamentali per le finanze regionali''. Lo ha detto il Presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, ''Ci auguriamo - ha proseguito Formigoni - che il governo ci possa dare risposte positive cosi' da ripristinare il normale rapporto di collaborazione istituzionale. Fino a quando non ci saranno risposte positive e' difficile pensare ad un rapporto che sarebbe gravemente compromesso dall'assenza di queste risposte''. Formigoni ha ricordato che le materie in campo sono innanzitutto la sanita', le leggi Bassanini, ''e una serie di altri punti già discussi in ottobre e in novembre e che devono essere ricompresi come emendamenti nella finanziaria''. Manifesta un moderato ottimismo al termine dell'incontro il Ministro per gli affari regionali, Enrico La Loggia:"Si e' riaperto un dialogo franco e costruttivo.La prossima settimana i ministri interessati, come ha assicurato Berlusconi, esamineranno più approfonditamente le richieste cosicché la settimana successiva si potrà dare riscontro alle loro richieste". Si tratta di richieste, ha chiarito il ministro di tipo finanziario e ordinamentale ''su cui si può sviluppare un confronto costruttivo: sono soddisfatto per la ripresa del dialogo". La Loggia ha aggiunto che ''abbiamo deciso concordemente di rinviare la conferenza Stato-Regioni prevista per la prossima settimana, a quella successiva. In quella sede affronteremo il tema dell'accordo sul Fondo sanitario nazionale. I Presidenti delle Regioni - ha concluso La Loggia - hanno espresso le loro perplessità dicendo di voler affrontare preventivamente questi temi vitali per le Regioni, rispetto alle normali cadenze delle riunioni. Hanno quindi chiesto di chiarire questi aspetti prima delle normali sedute di conferenza". Un concetto chiarito, alla fine della riunione dal Presidente della Conferenza delle Regioni, Enzo Ghigo:"Fino a quando non ci saranno date risposte diserteremo le conferenze"." Il premier - ha aggiunto Ghigo - si e' assunto il compito di darci risposte: fino a quando queste non ci saranno date, gli abbiamo detto che diserteremo le conferenze istituzionali. Riteniamo infatti che si tratta di questioni essenziali per la sopravvivenza delle Regioni, e poiché rischiamo la sopravvivenza è inutile partecipare senza avere risposte". Ghigo ha comunque giudicato positivo l'impegno preso dal premier, "al quale abbiamo rappresentato la gravità della situazione non come posizione critica verso il governo, ma chiedendo condivisione". L'incontro con il governo e' stato, secondo il vice presidente della Conferenza delle Regioni e Presidente dell'Emilia-Romagna, Vasco Errani, ''decisamente deludente''. ''Abbiamo posto - ha spiegato - cinque problemi irrinunciabili e da almeno 20 giorni chiediamo risposte. Si tratta di questioni che riguardano la vita stessa delle Regioni. Senza una risposta positiva non e' possibile pensare alla sostenibilità del sistema regionale e quindi del Paese''. ''La risposta - ha proseguito Errani - e' stata un rinvio. Noi verificheremo ma è chiaro che, a mio parere, le Regioni a questo punto devono assumere iniziative per fare in modo che il governo si renda conto della sostanza dei problemi che poniamo''. Errani ha fatto un esempio: nella finanziaria manca il fondo di garanzia, ''indispensabile - ha detto - per garantire le risorse definite concordate sulla sanità. Senza quel fondo fare i bilanci sanitari diventa un'avventura. E' possibile tenere in queste condizioni il Paese? Speriamo che nelle prossime ore maturi una consapevolezza da parte del Governo''. Anche il Presidente della Regione Lazio, Francesco Storace, al termine dell'incontro a Palazzo Chigi con il Governo afferma di non essere "affatto ottimista per come si e' svolto questo incontro, e anche imbarazzato del problema che non si riesce mai a risolvere: le risorse per l'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma". Secondo Storace "c'e' qualche meccanismo che si fa fatica a comprendere, come ad esempio che le regioni devono governare la sanità e lo devono poter fare con le risorse: se ci sono - cita ad esempio Storace - 750mila immigrati regolarizzati, questi hanno diritto al medico di famiglia e a tante altre prestazioni. Per cui il Governo - conclude - che ha giustamente approvato una legge per regolarizzarli, adesso ci deve mettere nelle condizioni di pagargli le medicine"(cfr. anche il servizio su Tele Pa nella Edizione del 30 Gennaio) .((red) |
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Senato federale cercasi | ||||||||||||||||||||||||||
Trovato l'accordo nella Cdl sulle
riforme? Cauto ottimismo a parte la verifica interna alla maggioranza, che
certo non è cosa senza peso politico. E' questo il clima che sta
caratterizzando la presentazione degli
ultimi emendamenti presentati dalla Lega, a parte la proposta
"dirompente" di spostare a Milano il Senato federale con un
emendamento "bandiera". Molto critico Francesco Storace,
Presidente della Regione Lazio, più aperto alla discussione invece Roberto Formigoni,
Presidente della Regione Lombardia. Fassino ha affermato - paradossalmente - che anche la Reggia di Caserta è da porre come una buona alternativa alla residenza del nuovo Senato federale... Palazzo Madama è impegnato nella discussione sulle riforme costituzionali fino a martedì, dopo di che il relatore, l'Udc Francesco D'Onofrio, presenterà alcuni ''emendamenti significativi'' che recepiranno le intese della Cdl. E' previsto anche l'intervento del Ministro delle riforme, Umberto Bossi, per la replica a nome del Governo. Dopo di che D'Onofrio (nella foto) presenterà gli emendamenti che recepiscono gli accordi interni alla Cdl. Infatti i ''saggi di Lorenzago'' hanno in programma una riunione già lunedì pomeriggio per definire le intese. ''Le mediazioni che avevamo trovato l'altra settimana sono state sostanzialmente mantenute - ha detto Roberto Calderoli - quindi se non succede nulla al di fuori della discussione sulle riforme, cioè sui tavoli politici, io credo che non ci sarà alcun problema''. ''Calderoli dice cose ragionevoli e vere - ha commentato D'Onofrio - l'intreccio tra verifica e riforme c'è e sono contento che ci sia; mi sarebbe dispiaciuto che fossero considerate una cosa a parte''. (gs) |
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Consulta: incostituzionale fondo infrastrutture per enti locali | ||||||||||||||||||||||||||
La Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionali le norme che, nella finanziaria per il 2002, avevano istituto due fondi nazionali per opere pubbliche e infrastrutture delle Regioni e degli enti locali, perché in contrasto con le competenze delle Regioni. Con la sentenza n.49, la Consulta (cfr. anche articolo de il Sole 24 ore )ha infatti accolto il ricorso presentato dalla Regione Emilia Romagna contro gli art. 54 e 55 delle legge 28 dicembre 2001, n. 448 (la finanziaria 2002), che istituiva il ''Fondo nazionale per il sostegno alla progettazione delle opere pubbliche delle Regioni e degli enti locali'' e il ''Fondo nazionale per la realizzazione di infrastrutture di interesse locale'', perche' in contrasto con l'art.117 della Costituzione (competenze regionali) e art.119 (autonomia finanziaria delle Regioni). La Corte (nella foto il Presidente della Corte Costituzionale, Gustavo Zagrebelsky) rileva che i fini indicati dalle norme in esame sono estremamente generici, tanto da poter dire che si è in presenza di strumenti di finanziamento che non si configurano come appartenenti alla sfera degli interventi speciali, di cui al quinto comma art.119. Inoltre rappresentano finalità estranee a materie e ambiti di competenza esclusiva dello Stato, ma sono invece riconducibili alla competenza concorrente o residuale delle Regioni. Le norme impugnate invece non prevedono alcun ruolo per queste ultime, limitandosi a prevedere deliberazioni delle ''competenti commissioni parlamentari''. (red) |
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4 febbraio: la società dell’informazione, le Regioni d’Europa | ||||||||||||||||||||||||||
Si svolgerà a
Bologna, il 4 febbraio 2004 Nel pomeriggio avranno invece luogo tre sessioni tematiche affronteranno aspetti specifici della Società dell'Informazione in Emilia Romagna. In ciascuna delle sessioni, oltre agli interventi degli enti del territorio impegnati nella realizzazione dei progetti di e-government, è prevista l'illustrazione di best practice regionali europee. Secondo il programma sono previsti gli interventi del Ministro per l'innovazione tecnologica, Lucio Stanca (nella foto) e del Presidente dell'Emilia-Romagna, Vasco Errani .(red) |
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Eurispes: autonomia e federalismo | ||||||||||||||||||||||||||
Gli enti locali più autonomi d'Italia, dal
punto di vista fiscale, sono - nel triennio 2001-2004 - quelli del
Trentino, seguiti da Veneto, Emilia Romagna e Liguria; agli ultimi
posti si collocano Calabria, Campania, Basilicata e Sicilia, i cui Comuni
hanno una dipendenza erariale che sfiora il 50%: e' questa la fotografia
fissata nell'appuntamento annuale del
Rapporto Italia 2004, curato da Euripspes. Nella radiografia delle singole voci di spesa presenti nei bilanci comunali, Eurispes ha rilevato che nel biennio 2000-2001 i Comuni del Nord-ovest hanno la spesa sociale più elevata (13,02% del bilancio); nel Nord-Est sono più elevate le spese per l'Amministrazione generale; nel Centro sono più consistenti le spese per viabilità e la polizia locale; i Comuni del Mezzogiorno dedicano più risorse, invece, al territorio, al Oltre all'autonomia anche lo "sviluppo" è frenato nel Mezzogiorno. Le autonomie locali calabresi presentano, secondo il rapporto, il piu' alto grado di dipendenza erariale (51,8%) e un basso grado di autonomia impositiva (25,7%) e sono fra quelle che più di altre avrebbero bisogno di incrementare i tributi propri (9%) per bilanciare la riduzione dei trasferimenti del governo centrale, quantificabile in oltre 31 milioni di euro. A seguire, la Basilicata (8,5%), Campania e Sicilia. Il rapporto Eurispes ha poi misurato il grado di apertura del sistema politico regionale, sulla base di alcuni indicatori: partecipazione politico-elettorale, presenza giovanile e femminile nelle Amministrazioni regionali. Anche in questo caso e' il Trentino Alto Adige a guidare la classifica con 244,8 punti. A seguire si trovano il Piemonte (240,8), l'Umbria (238), la Lombardia (,6), l'Emilia Romagna (224,9). In coda a questa classifica si trovano tutte le Regioni del Sud: la maglia nera viene assegnata da Eurispes alla Calabria, mentre l'Amministrazione regionale della Sicilia si distingue, in positivo, per essere la più giovane d'Italia.L'Emilia Romagna registra la più alta adesione alle competizioni elettorali (83,1%), mentre i siciliani si rivelano i più distratti o disamorati (64,5%) di fronte a una media nazionale che e' del 75%. Le coalizioni più aperte ai giovani, sul piano nazionale, sono - secondo Eurispes - quelle di centrodestra: 11,6% il grado di apertura contro il 10,3% del centrosinistra. Che si riscatta sul piano della presenza femminile: sono infatti del centrosinistra le amministrazioni piu' ''rosa'': in testa e' il Trentino, seguito da Umbria e Toscana. Il primato del sistema politico più aperto d'Italia spetta al Trentino Alto Adige che, con un punteggio pari a 244,8 risulta essere la regione italiana che più di tutte dimostra attenzione nei confronti delle donne e dei giovani. Questi i dati che emergono dal 'Rapporto Italia 2004' stilato dall'Eurispes. A seguire, troviamo il Piemonte con 240,8 punti, l'Umbria con 238 punti, la Lombardia con 232,6 punti, l'Emilia Romagna con 224,9 punti, il Veneto con 221,6 punti e la Toscana con 206,9 punti.(red) |
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Eurispes: Rapporto 2004, un Paese in cerca d'autore | ||||||||||||||||||||||||||
Un'Italia smarrita, diffidente, alla
ricerca di un'identita'. Un Paese, insomma, in cerca di autore. E' questa
l'Italia nel 2004 secondo il rapporto annuale dell'Eurispes, presentato
oggi.
L'Italia inoltre 'invecchia' sempre
di piu'. ma nel rapporto sono
evidenziati anche giudizi sulla
riforma
Moratti,
sul
volontariato e
sulla
distribuzione sul territorio del lavoro nero. |
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