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Sommario |
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Scuola: tempo pieno flessibile | ||||||||||||||||||||||||||
“Sul tempo pieno la sinistra ha fatto credere che il
governo vuole abolire il tempo pieno, le solite bugie”. Lo ha detto il Presidente
del Consiglio, Silvio Berlusconi al
termine del Consiglio dei Ministri di venerdì. “Il governo ha introdotto
solo – ha spiegato il presidente del Consiglio - elementi di flessibilità,
dando la possibilità alle famiglie di aggiungere alle ore obbligatorie
alcuni altri insegnamenti a seconda delle proprie esigenze”. “Ho notato –
ha aggiunto - che sui giornali è stato dedicato alle proteste sulla scuola
uno spazio pari a nove volte quello dedicato alla descrizione della
riforma del governo”. |
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2 febbraio a Milano: il "fattore P.A." | ||||||||||||||||||||||||||
FORUM P.A. presenterà la sua manifestazione (10-14 maggio 2004) a Milano con un evento svolto in collaborazione con i Dipartimenti della Funzione Pubblica e dell'Innovazione e Tecnologie, il Comune di Milano e Il Sole 24 Ore. Il tema scelto per questa edizione è il ruolo che il soggetto pubblico deve interpretare per essere fattore di competitività per il Sistema Paese, affrontato sotto alcuni aspetti particolari: comunicazione e trasparenza, partnership pubblico-privato, semplificazione e internazionalizzazione. Ne discutono il Ministro per la funzione pubblica Luigi Mazzella, il Ministro per l'innovazione Lucio Stanca, il Vice Ministro per le attività produttive Adolfo Urso, insieme con i rappresentanti delle Autonomie e dell'impresa. Nel corso del convegno Nando Pagnoncelli presenterà una ricerca originale promossa da FORUM P.A. e IPSOS sul ruolo della PA come garante della comunicazione e trasparenza del mercato. I partecipanti riceveranno una copia del rapporto di ricerca. Consulta il programma on line . (red) | ||||||||||||||||||||||||||
5 Regioni e il diritto al ben-essere' | ||||||||||||||||||||||||||
'Il diritto al ben-essere'. Cinque
Regioni italiane (Toscana,
Campania, Emilia-Romagna, Umbria e Marche)
hanno firmato a Loreto un ''patto di innovazione del welfare''. Il patto è
stato approvato durante la seconda Conferenza delle Politiche Sociali
della Regione Marche, dedicata al tema ''Stare bene tutti''. Il documento - firmato dagli assessori alle politiche sociali Gaia Grossi dell' Umbria, Angelo Passaleva della Toscana, Gianluca Borghi dell' Emilia-Romagna, Adriana Buffardi della Campania e Marcello Secchiaroli delle Marche - e' articolato in sette sottotitoli e indirizzato al governo nazionale: ribadisce i principi della legge n. 328 del 2000 e innanzitutto ''il diritto al ben-essere''. Gli obiettivi del 'ben-essere' debbono essere riferiti ''allo sviluppo delle capacita' fisiche, alla crescita di sapere, alla capacita' di affrontare le responsabilita' quotidiane ma anche di coltivare una soddisfacente vita di relazione in un ambiente salubre e sicuro''. Le istituzioni debbono ''svolgere con coerenza il loro ruolo di rappresentanza'' e definire politiche e progetti con i cittadini. Le Regioni debbono impegnarsi a sviluppare ''una prassi multilaterale di governo in grado di valorizzare tutte le risorse presenti sul territorio, con un sistema di governance che preveda regole e obiettivi condivisi''. Il documento valorizza inoltre i piani sociali, ''paradigma di cittadinanza attiva'', individuati dalla legge 328 come strumenti strategici per dotare tutti i territori di una rete capillare di servizi, e dice ''no a un welfare residuale'' e ''non ad un welfare centralistico''. No anche ai privilegi: ''lo slogan 'meno tasse per tutti' significa necessariamente meno 'welfare per tutti' e cio' - si legge nel documento - sta determinando un pesante taglio al trasferimento di risorse''. Secondo le Regioni firmatarie ''sull' intervento fiscale il primo modulo realizzato dal governo non raggiunge apprezzabili risultati redistributivi perche' non assume come riferimento il carico fiscale familiare. Esso ha pero' 'consumato' 5,5 miliardi di euro - sostengono gli assessori regionali - cifra che avrebbe potuto estendere a tutto il Paese il reddito minimo di inserimento''. A queste scelte se ne debbono opporre altre: ''equa redistribuzione dell' imposta personale e dei trasferimenti monetari; avvio della realizzazione concreta dei livelli essenziali per i servizi alle persone per garantire l' inclusione attiva agli strati piu' deboli e il sostegno alle responsabilita' familiari''. (gs) |
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Riflettori puntati su riforme costituzionali | ||||||||||||||||||||||||||
Domani si riaccendono i riflettori sul ddl
del governo di riforma della seconda parte della
Costituzione modificato dalla commissione Affari
Costituzionali. Da domani mattina entra
nel vivo il confronto in aula al Senato. Entro le 17 di questa sera,
ciascun gruppo dovrà aver depositato i propri emendamenti: ve ne saranno
anche da parte della maggioranza oltre all'annunciata mole di richieste di
modifica di Ulivo e Prc. Alleanza Nazionale, in particolare, ha chiesto e ottenuto che domani sia riservata un'ora del dibattito d'aula all'intervento in discussione generale del capogruppo a palazzo Madama Domenico Nania che prendera' la parola intorno alle 11. 'Dopo il duro discorso di Bossi di ieri a Milano -spiega il gruppo di An al Senato- Nania (nella foto) chiarira' la posizione di Alleanza nazionale sui punti cruciali delle riforme: dalla tutela dell'interesse nazionale al federalismo, dal premierato al tema delle garanzie''. Il clima è comunque teso all'interno anche della maggioranza. Per Calderoli '' Berlusconi sappia che questo e' l' ultimo treno'': ''E' comodo - ha affermato l' esponente leghista - andare a dire in pubblico che gli alleati litigano. Noi gia' ieri abbiamo invitato Berlusconi a dire il peccato ma anche il peccatore. Dica che An e Udc si sono messe di mezzo per fermare la devoluzione''. ''Siamo davanti all' ultimo tentativo che possiamo fare, all' ultimo treno per le riforme - ha concluso Calderoli - o si cambia oppure l' inno di Forza Italia diventera' l' inno della sconfitta e sarà sostituito con Forza Padania o Forza Nord...' (red) |
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Difesa delle culture in Piemonte, Lombardia e Veneto | ||||||||||||||||||||||||||
Difesa delle culture e delle identita'
regionali. In Piemonte, Lombardia e Veneto gli assessorati alla cultura
sono della Lega.
Si passa dal
neo assessore all'identità piemontese e alla
devoluzione, il leghista Gipo Farassino,
agli altri due assessori: Ettore Albertoni in Lombardia, gia' consigliere
del cda della Rai ed Ermanno Serrajotto in Veneto. Assessori alla cultura
con deleghe alle identita' locali, il lombardo Albertoni e il veneto
Serrajotto. Ettore Albertoni parla di Lombardia ''pluralista: perche' esiste una Lombardia milanese (che corrisponde al vecchio ducato di Milano), una Lombardia veneta, poi c'e' Bergamo, Brescia e Crema, realta' a se stanti. E ancora, una Lombardia con fortissime autonomie comunali che risalgono all'IX secolo (Pontida, Legnano, Costanza), una Lombardia elvetica e Mantova con la sua storia''. Albertoni cita l'esempio dell'Oltrepo pavese che era sottoil Regno di Piemonte e che non aveva nulla a che fare con ilprincipato di Pavia: poi c'e' il caso di Cremona e di Crema,quest'ultima appartenente alla Serenissima, alla Repubblica di Venezia. Nove milioni di lombardi in tutto, di cui 6 che parlano in dialetto. ''In questo contesto -spiega l'assessore Albertoni- si e' inserita l'azione del governo regionale con la delega specifica sulla cultura e le tradizioni popolari, le parlate locali, i dialetti, un complesso socio-linguistico, etnico e antropologico che la Lombardia, ha coltivato da tempo, fin dalla nascita della Regione che risale a trent'anni fa''. Un'azione che l'assessorato ha concretizzato anche tre volumi sul lessico comparato (edito da Mondadori) di 2000 parole, con tutte le varianti fonetiche, delle 11 province lombarde Monza e Crema che lo diventeranno tra pochi anni., Albertoni racconta di aver trasferito competenze, mezzi economici e personale alle province per creare una grande struttura in rete del sistema bibliotecario (2200 biblioteche) e museale (330 musei) che punta alla valorizzazione di strutture didattiche come il museo del lavoro, quello della cultura contadina, del territorio ma anche il museo del bijoux a Casal Maggiore in provincia di Cremona che raccoglie i lavori degli artigiani di fine '800, epoca a cui risalgono le prime produzioni. In Veneto invece, l'assessore Ermanno Serrajotto destina il 20-25% del bilancio per progetti che si sviluppano su tre gamme: editoria, scuola e attivita' legislativa. ''Tra le pubblicazioni più diffuse -spiega Serrajotto- c'e' il dizionario etimologico italiano- veneto e veneto-italiano che viene diffuso nelle scuole, nelle biblioteche della regione e anche in vendita nelle librerie, si tratta di un lavoro che viene prodotto da due anni''. Numerose sono comunque le iniziative editoriali tra cui, fiore all'occhiello, il censimento dei leoni di San Marco, simbolo della Serenissima, un volume che sconfina anche fuori dai confini regionali, date le dimensioni della Repubblica di Venezia. Ma una fertile produzione di pubblicazioni e' rivolta al mondo scolastico ''per far conoscere la storia locale e dunque capire chi siamo'', spiega ancora Serrajotto. E, di tuttaltro tenore ma sempre mirato alla scoperta delle radici e' il diario che la regione Veneto propone ai bambini delle quarte elementari con vignette e giochi. Il mondo scolastico viene coinvolto anche sul fronte dei concorsi per i ragazzi che vengono stimolati a realizzare piccoli lavori sulle identita' venete: teatrali, filmati, filastrocche e poi dall'altra parte, novita' di quest'anno, ci sono corsi di formazione per docenti residenziali a Castelbrando (Vittorio Veneto). Incentivare le identita' per Serrajotto significa anche indire concorsi per bande, cori, in altre parole folklore, (tra questi quello nazionale ''La gondola d'oro''), dar spazio alle rievocazioni storiche e ancora realizzare mostre come quella sugli abiti antichi nei cinque grandi musei regionali e nelle ville venete. ''Sul piano dell'attivita' legislativa regionale, da due anni a questa parte, alcune cose si sono fatte - afferma Serrajotto- mi piace ricordare la legge dedicata alle pareti affrescate per difendere il restauro delle ville venete, altree due per non dimenticare: per il 50esimo anniversario dell'inondazione del Polesine, e un'altra per il 40esimo della tragedia del Vajont''. (red) |
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Ghigo su devolution | ||||||||||||||||||||||||||
''Riflettere
sul significato e sul peso storico della nascita di Forza Italia -
afferma in una intervista al La Stampa il Presidente della Regione
Piemonte, Enzo Ghigo (nella foto), commentando
la partecipazione alla celebrazione del decennale - avvenuta in una
stagione in cui il Paese era assediato da tre rischi: l'ondata
referendaria, quella giustizialista e quella
secessionista. Merito grande del nuovo partito e' aver evitato che la
situazione degenerasse: oggi questi pericoli o
si sono diluiti o sono praticamente scomparsi. Certo, guardando indietro,
e' innegabile che ci sia stato qualche eccesso nei toni, nella
ripetitività. |
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