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periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione
Stampa n.106/2003 |
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n. 196 -
Roma, 1, 2 e gennaio 2004 |
Sommario |
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Ciampi
su riforme: "spirito costituente e largo incontro volontà politiche" |
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E'
nella parte finale del "Discorso
di fine anno" che il Presidente della Repubblica ha accennato al tema
delle riforme istituzionali. Poche parole per ribadire la necessaria
attenzione che si deve alla riforma della Costituzione. "In anni in cui
eravamo divisi da alti muri ideologici, che oggi sono caduti - ha
ricordato Ciampi (nella foto) - riuscimmo a costruire le istituzioni della
Repubblica, a darci una Costituzione, patrimonio di tutti. Così è sentita
dai cittadini. Mi incoraggia il fatto che sia in corso in Parlamento un
dibattito aperto sui temi costituzionali. Per mutamenti strutturali, che
modifichino istituzioni fondamentali della Repubblica, quale il
Parlamento, serve uno spirito costituente, un largo incontro di volontà
politiche. Le istituzioni fondamentali non possono certo essere cambiate
ad ogni mutare di maggioranza".
Riferimenti espliciti anche al tema della scuola: "Oggi, per il bene delle
nuove generazioni, la nostra priorità è la formazione e lo sviluppo della
persona. L'istituto fondamentale per realizzare questo obiettivo è la
scuola. Poniamoci, a tal fine, degli obiettivi ben definiti: ad esempio,
quello di dimezzare, entro un tempo determinato, il tasso di abbandono
degli studi. Eleveremo così il numero dei giovani con un livello
d'istruzione superiore. E non dimentichiamo - ha sottolineato il
Presidente della Repubblica - che la scuola è, per tutti, educazione al
rispetto dei diritti umani; per gli immigrati, in particolare per la
seconda generazione, è anche lo strumento principale di integrazione".
Infine importanti cenni anche alle riforme che riguardano l'Unione
Europea: "Il senso di identità nazionale, il nostro patriottismo, si sono
arricchiti di stimoli nuovi, che vengono dai progressi compiuti sulla via
dell'unificazione dell'Europa. Progressi importanti. Non lasciamoci
ingannare dal mancato successo di una Conferenza: è già accaduto in
passato. Abbiamo superato molti ostacoli, e anche questa volta li
supereremo. Per superarli occorrono slancio ideale e volontà politica. Noi
abbiamo un sogno. E' nato nel nostro animo negli anni dell'ultima, feroce
guerra civile europea, ed è oggi più vivo che mai. Passo dopo passo, quel
sogno si sta realizzando. Portare a compimento il processo che darà una
Costituzione a questa grande Unione Europea non sarà facile. E' di guida
il progetto che la Convenzione Europea ha elaborato e il Consiglio Europeo
ha nella sostanza approvato. Unione Europea, significa pace in Europa.
Questo gli Italiani lo sanno, lo sentono". (sm) |
Elezioni europee: in lista alcuni Presidenti di Regione? |
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Il
Presidente del Consiglio e leader di Forza Italia avrebbe in animo di
candidare i presidenti delle regioni esponenti di Fi alle prossime
elezioni europee. E' questa l'ipotesi delineata da un
articolo pubblicato oggi da La Stampa."E' assai probabile -
scrive il quotidiano piemontese - che tra cinque mesi vedremo in lista
personaggi del calibro di Roberto Formigoni, Enzo Ghigo, Giancarlo Galan e
Raffaele Fitto, Presidenti rispettivamente di Lombardia, Piemonte, Veneto
e Puglia".
"Qualora poi dovessero risultare eletti - prosegue l'articolo - la legge
imporrebbe loro di scegliere tra il Parlamento di Strasburgo e la poltrona
in regione: inutile dire che tutti preferirebbero la seconda. Sarebbero
dunque le classiche candidature di bandiera, volti noti messi lì
apposta per rastrellare voti in virtù delle molteplici relazioni che un
governatore riesce a stabilire nel suo territorio.(...) Tale intenzione
era stata resa pn1blica nel corso della conferenza stampa di fine anno".
La mobilitazione dei Presidenti di Regione di Forza ltalia, "notizia che -
secondo il quotidiano di via Marenco - alcuni di loro riservatamente
confermano è il segno di quanto Berlusconi (nella foto) tenga al prossimo
appuntamento elettorale". (gs) |
Sanità:
Corte conti su Basilicata, Bolzano e Croce Rossa |
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La
newsletter della Corte dei conti è dedicata in larga parte alla
sanità. In particolare l'ultimo numero riporta i risultati relativi alle
indagini sulla Regione Basilicata, sulla Provincia autonoma di Bolzano e
sulla Croce Rossa italiana. I risultati dell’indagine condotta dalla
Sezione regionale di controllo per la Basilicata ha messo in evidenza
l'assenza dell’approvazione di un nuovo Piano sanitario regionale che
sostituisse quello del 1997/1999 e quindi l’inadeguatezza “di un
aggiornamento frammentario e settoriale rispetto ai nuovi indirizzi
nazionali sopravvenuti”. Ne ha sofferto soprattutto la ristrutturazione
del sistema ospedaliero, che si è svolta in forma episodica attraverso
delibere “transitorie”. Quanto agli aspetti finanziari la verifica
effettuata dai magistrati contabili, condotta, su dati provvisori “ha
evidenziato un disavanzo, naturalmente anch’esso provvisorio, quanto meno
di 3,2 milioni di € circa”, relativamente al quadriennio 1999/2002, “e di
1,7 milioni di € con riferimento all’anno 1998”. Non solo: l’eventuale
mancata realizzazione della “condizione”per la riscossione degli 8,263 milioni di €, previsti dalla legge
n. 112/2002 quale quota di saldo dell’assegnazione integrativa
dell’esercizio 2000, aggraverebbe in modo significativo la situazione
finanziaria del settore sanitario. Se “il preoccupante livello di crescita
della spesa sembra avere momentaneo arresto nel 2002, ove l’indicatore di
incremento annuo spesa (+3,8%) si riallinea a quello medio nazionale”,
molti settori manifestano profili di “sofferenza”, sia sotto il profilo
dell’evoluzione della spesa sia di quello di un’adeguata disciplina,
“necessitando di ponderati interventi di programmazione e di costanza di
indirizzi gestionali da parte della Regione”. (cfr.
Delibera n. 6/2003 della Sezione regionale di
controllo per la Basilicata e testo della Relazione).
Benché evoluto sulla spinta della riforma in senso federalista e della
politica comunitaria in materia sanitaria, il modello di sanità nella
Provincia autonoma di Bolzano ha ancora “un rilevante grado di
sperimentalità” . Nella Provincia autonoma di Bolzano i dati complessivi
della spesa sanitaria esaminati dalla competente Sezione della Corte,
segnalano una forte incidenza del fabbisogno del settore sul bilancio
provinciale (22,8% nel 2002, 23,1% nel 2001). Il rilancio delle cure a
livello territoriale e lo sviluppo di nuove tecnologie e di modalità
assistenziali alternative all’ospedalizzazione hanno, però, indotto al
ripensamento dell’organizzazione ospedaliera, configurandone l’intervento
come assistenza riservata alle patologie acute e all’alta
specializzazione. La Provincia autonoma ha provveduto a riqualificare la
propria rete ospedaliera con risultati positivi da consolidare (cfr.
Delibera n. 2/2003 della Sezione regionale di
controllo per Bolzano e testo della Relazione).
Per quanto riguarda infine la CRI
le
vicende statutarie e le incertezze organizzative e funzionali che hanno
coinvolto negli ultimi anni la Croce rossa italiana, hanno provocato, a
giudizio della Sezione del controllo alcune “disfunzioni organizzative”.
Gli eccessivi ritardi nel deliberare
gli strumenti finanziari essenziali per la regolarità di ogni esercizio,
sia per il bilancio preventivo che per quello consuntivo, hanno richiamato
le censure della Corte, la quale ha poi sollecitato, sotto il profilo
finanziario, la razionalizzazione delle attività relative alla
gestione dei fondi derivanti da pubbliche sottoscrizioni, la tempestività
negli accertamenti ispettivi e la “preventiva e completa valutazione degli
oneri finanziari effettivamente derivanti dalle convenzioni con altri
soggetti, senza esporre l’ente ad incaute clausole”. Quanto alla gestione
del personale, la Sezione controllo enti ha invitato, fra l’altro, a
contenere i provvedimenti relativi al richiamo temporaneo in servizio di
personale militare (cfr.
Delibera n. 80/2003 della Sezione controllo enti
e testo della Relazione). (red) |
Agricoltura: nuovo regolamento UE per gestione e controllo aiuti di Stato |
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La
Commissione
agricoltura dell'UE (cfr.
comunicato stampa
della Commissione) ha adottato un regolamento che mira a semplificare la
gestione e assicurare un controllo efficiente degli aiuti di Stato nel
settore agricolo. E' previsto - si legge in
Eurolabio,
la newsletter del Formez - un
nuovo regime di esenzione per categoria autorizzando gli Stati membri a
concedere vari tipi di aiuti pubblici senza dover ottenere il nulla osta
preventivo della Commissione. In questo modo verranno abbreviati i tempi
di esecuzione dei nuovi aiuti di Stato nel settore. Il regolamento non
toglie vigore alla normativa sugli aiuti di Stato e, in particolare, non
autorizza tali aiuti nelle fattispecie considerate incompatibili con il
mercato interno. La proposta - secondo euroLabio - non va quindi in alcun
caso interpretata come una "rinazionalizzazione" degli aiuti agli
agricoltori. Nell'insieme dell'UE continueranno ad applicarsi le stesse
norme sugli aiuti di Stato all'agricoltura. (red) |
Portali
su "politiche sociali e bambini"
e su "emissioni elettromagnetiche" |
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Il
nuovo portale
www.LoretoBambino.it tratta temi relativi
alle adozioni dei bambini, la questione dell'affido e più in generale le
politiche sociali per l'infanzia. Il nuovo portale è alla ricerca di
psicologi, avvocati, pediatri, sociologi, docenti universitari, operatori
sociali, giornalisti per sviluppare il tema "bambini e sociale". Il
portale è stato segnalato sui siti del Ministero per l'Innovazione
Tecnologica e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Sempre fra le "iniziative della rete" merita di essere ricordata anche
quella che nasce nell'ambito del Programma di ricerca nazionale
Salvaguardia dell'uomo e dell'ambiente dalle emissioni elettromagnetiche
con un sito
http://www.emprotect.enea.it/ che contiene
informazioni scientifiche continuamente aggiornate sulle interazioni fra
campi elettromagnetici e organismi viventi. Il progetto Salvaguardia
dell'uomo e dell'ambiente dalle emissioni elettromagnetiche,
finanziato dal ministero della Ricerca Scientifica e gestito da CNR ed
ENEA, si propone fra l'altro di: sviluppare tecniche di predizione
dell'impatto ambientale dei sistemi elettromagnetici;realizzare un sistema
(integrato in rete) di sensori e di strumenti di controllo e monitoraggio
dei livelli di campo elettromagnetico;sviluppare tecniche di valutazione
delle reali condizioni di esposizione umana, e degli effetti biologici dei
campi elettromagnetici;sviluppare adeguate tecniche di protezione;
diffondere notizie e aggiornamenti sull'argomento. (red) |
Istituzione Regione: in Trentino e Umbria più donne, in Sicilia più
giovani |
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L'Eurispes,
istituto di studi politici economici e sociali, ha dedicato a "giovani
e donne" due sezioni del suo Rapporto Italia 2004, focalizzando
l'attenzione sulle autonomie locali, soggetti cosiddetti di ''prossimità''.
E spetta al Trentino Alto Adige il primato del sistema politico più aperto
d'Italia nei confronti di queste due categorie di cittadini, non
dimenticandosene al momento della formazione dei processi decisionali
interni. Obiettivo dello studio e' stato quello di fornire alcune
indicazioni sul livello di apertura del sistema politico regionale,
attraverso l'osservazione della partecipazione politico-elettorale e la
presenza giovanile e femminile nelle Amministrazioni regionali. La maglia
nera spetta alla Calabria con 106,9 punti; ma a sollevare le sorti del sud
arriva la Sicilia che, benché riservi poche poltrone alle donne, si rivela
l'Amministrazione regionale più giovane d'Italia. L'Emilia Romagna,
invece, è la regione che ottiene il migliore piazzamento grazie alla più
significativa partecipazione dei suoi cittadini alle competizioni
elettorali. La media di affluenza alle urne degli emiliano-romagnoli,
rispetto alle ultime tornate elettorali, è, infatti, dell'83,1 per cento,
superiore di ben otto punti alla media nazionale (75%). In seconda
posizione l'Umbria. E' , come si è detto, della Sicilia il primato di
amministrazione più giovane d'Italia, con un'incidenza del 20,8%, a fronte
di una media nazionale dell'11,8% : ben 21 su 101 gli under 40
che ricoprono una carica istituzionale. Al secondo posto il Piemonte. Il
consiglio regionale più giovane d'Italia e' quello piemontese (21,7%) e
il più vecchio quello della Regione Calabria (4,7). Dal rapporto risulta
poi che sono le coalizioni di centro-destra ad aprirsi di piu' ai
giovani: 11,6% il grado di apertura dei governi di centro-destra contro
il 10,3% di quelli di centro-sinistra; 13,4% e' la percentuale di giovani
nelle Giunte di centro-destra, 6,3% sul fronte opposto.
Il titolo di Amministrazione più ''rosa'' spetta al Trentino Alto Adige
(22,4% la quota di donne presenti al suo interno). Seguono l'Umbria
(20,5%) e la Toscana (16,9). L'Umbria torna i testa con un 44,4% di
presenza femminile nell'esecutivo regionale, cui segue il Trentino- Alto
Adige con il 37,5%. Più donne complessivamente, infine, soprattutto nei
governi regionali di centro-sinistra dove la presenza femminile e'
pari al doppio di quella rilevata nelle Amministrazioni di centro-destra
(13,6% vs 6,2%). Questo trend si conferma anche nei Consigli regionali
(12,3% di presenza femminile nelle Amministrazioni di centro-sinistra,
6,4% in quelle di centro-destra). (red) |
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Proprietario ed editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e
Documentazione
Redazione: via Parigi, 11 00185 - Roma
Direttore editoriale: Marcello Mochi Onori
Direttore responsabile: Marco Tumiati
In redazione: Stefano Mirabelli; Giuseppe Schifini
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