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Sommario |
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Riforme: salta possibilità confronto bipartisan | ||||||||||||||||||||||||||
Meno dialogo istituzionale, più
contrapposizioni. Inizia così, in modo "incerto", il nuovo anno delle riforme.
E' ipercritica, infatti, l'opposizione
sugli emendamenti presentati
dalla maggioranza al progetto di riforma della seconda parte della
Costituzione approvato dal governo. E in particolare su un punto che
riguarda la possibile costituzione di "parlamentini sovraregionali". Nel nuovo e attuale articolo 117 della Costituzione si indica che "la legge regionale ratifica le intese della Regione con altre Regioni per il miglior esercizio delle proprie funzioni, anche con l'individuazione di organi comuni". Tra gli emendamenti significativi - e più discussi - presentati dal relatore D'Onofrio su mandato della Cdl, c'è la proposta che dopo l’articolo 70 della Costituzione, sia inserito il seguente "Art. 70-bis": Le Regioni interessate istituiscono, quali organi comuni ai sensi dell’articolo 117, ottavo comma, le Assemblee di coordinamento delle autonomie. Ciascuna Assemblea è composta, per ciascuna Regione, da un numero di componenti proporzionale al numero degli abitanti della Regione medesima. I rappresentanti di ciascuna Regione sono designati per metà dalla Regione e per metà dal Consiglio delle autonomie locali. Le Assemblee di coordinamento delle autonomie esprimono il proprio parere al Senato federale della Repubblica sui disegni di legge di cui all’articolo 70, secondo comma»”. Umberto Bossi si e' detto soddisfatto per l'arrivo, grazie a questo "emendamento D'Onofrio", sullle assemblee di coordinamento delle autonomie (cfr. La Padania). Si tratta di parlamentini sovraregionali (cfr. scheda Adn kronos)che hanno il compito di esprimere pareri consultivi al Senato. ''E' evidente - ha sottolineato Bossi (nella foto) - che questi organismi avranno un forte potere di pressione politica ed impediranno al potere centrale di Roma di risucchiare le competenze condivise con le Regioni''. Per le opposizioni gli emendamenti presentati contengono l'inaccettabile consacrazione in Costituzione del Parlamento della Padania. Ovvero, la possibilità che alcune Regioni possano associarsi in assemblee consultive da loro formate per esprimere pareri su leggi del Parlamento di loro interesse. Bassanini, a nome del centrosinistra, dichiara subito abortito il nuovo dialogo bipartisan prima ancora che abbia inizio. Perché ''alcune delle nuove proposte della maggioranza mettono in discussione i fondamenti democratici del nostro sistema''. E allora, ''senza sottrarci al confronto parlamentare dove porteremo avanti la nostra proposta unitaria -sottolinea l'ex Ministro Ds - risponderemo colpo su colpo. E spiegheremo in Parlamento ed al Paese il pericolo rappresentato da questo nuovo testo: dove erano Fini e Follini mentre Bossi dettava le nuove norme? Ho parlato oggi con molti esponenti di An e Udc: di questa follia del Parlamento del nord non sapevano nulla. Insomma, ''di 30 modifiche da noi chieste ne hanno valutata una, peggiorando tutto il resto''. Durissimi i commenti di Domenico Fisichella, senatore di An e vicepresidente del Senato, che si scaglia contro la devolution e chiede al centrosinistra di mobilitarsi in difesa dell'unità nazionale. Secondo Fisichella, spetta anche al centrosinistra reagire, visto che nel centrodestra prevale la volontà di non rompere con la Lega. ''Mi chiedo che cosa aspetta il centrosinistra per farsi carico della questione nazionale. Nel nostro ordinamento non c'e' nessuna delle condizioni per rendere legittimo uno Stato federale". ''L'unità nazionale non e' principio che si può piegare ai ricatti di Bossi. E' questione che travalica gli schieramenti. "Fisichella ha perfettamente ragione. Noi raccogliamo il suo appello per la difesa dell'unita' nazionale gravemente minacciata dalla promessa nascita del parlamento padano'', ha subito affermato in una dichiarazione Gavino Angius, presidente del gruppo Senato Ds. Per il deputato della Lega Nord Edouard Ballaman le dichiarazioni di Fisichella sono ''farneticanti''. ''Devono essere isolati e sconfessati - afferma Ballaman in una nota - tutti coloro che all' interno della Casa delle Liberta' si appellano alle opposizioni per modificare il programma di Governo delineato prima delle elezioni e votato a maggioranza dai cittadini italiani''. Il ministro La Loggia ha infine voluto sottolineare come ''Il federalismo non sia la bandiera di Bossi, ma di tutto il centrodestra. E dobbiamo chiudere, presto e bene, con la prima lettura al Senato''. Un'attenzione particolare è inoltre rivolta al ruolo della Conferenza Stato-Regioni e alla Conferenza Unificata: ''Una delle idee è di farne qualcosa come il Cipe: oggi si riunisce il cosiddetto pre-Cipe, che seleziona e filtra gli argomenti lasciando alla riunione del Cipe quelli di maggior rilievo. Ecco, la Conferenza potrebbe funzionare in modo più agile e snello, tralasciando a tavoli tecnici questioni di minor impatto politico per concentrare la sua attenzione su argomenti di maggior respiro''. Il tema delle riforme è comunque oggi al centro del confronto fra i Presidenti delle Regioni, in programma a Roma. (gs) |
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Formigoni e Peri su accordo Trasporto locale | ||||||||||||||||||||||||||
Il presidente della Regione Lombardia,
Roberto Formigoni, plaude al
raggiunto accordo
sul contratto autoferrotranvieri a Milano, e ha subito telefonato al
Sindaco di Milano, Gabriele Alberini, per congratularsi. ''L'accordo
aziendale raggiunto - ha sottolineato Formigoni - e' stato reso possibile
anche dalle condizioni particolarissime e uniche di Atm nel panorama
regionale e nazionale. Auspico che con questo accordo si torni alla
piena normalità''. ''Rimane - sottolinea Formigoni - il prezzo troppo alto pagato dai cittadini in queste settimane, con disagi e danni ingentissimi che difficilmente potranno essere risarciti. E anche questo, il risarcimento dei danni, e' una questione che dovrà essere posta all'ordine del giorno". ''Ora - ha proseguito Formigoni - e' il momento di voltare pagina e di guardare alle condizioni strutturali del sistema del trasporto pubblico locale nel nostro paese: le regole di funzionamento, una più accurata ripartizione delle competenze tra i diversi livelli di governo nazionale e locale e soprattutto una diversa ripartizione delle risorse tra livello nazionale e livello regionale, da lungo tempo annunciata nella direzione del federalismo fiscale, sulla quale occorre ora aprire un confronto serio e definitivo, anche in vista del prossimo contratto che è già all'ordine del giorno''. ''Le vicende di questi giorni - ha detto Formigoni (nella foto) - rendono evidente che talune aziende possono risolvere solo singole situazioni contrattuali. Ora occorre che, al tavolo nazionale, vengano introdotti meccanismi che compensino le differenze di costo della vita e di esigenze di mobilità delle diverse aree territoriali''. Mentre l’Assessore della Regione Emilia-Romagna a Mobilità e Trasporti, Alfredo Peri, ha dichiarato "urgente la convocazione del Tavolo Governo, Regioni, enti locali” per discutere dei problemi del trasporto pubblico locale. “Il Sottosegretario Sacconi deve essere più completo nelle sue dichiarazioni. Durante la trattativa del dicembre scorso ci siamo detti che il tavolo nazionale sul TPL doveva continuare oltre l’accordo sul contratto esistente, per altro scaduto il 31/12/2003, per definire misure strutturali che ci consentano di sostenere il TPL in tutti gli aspetti: di gestione e di investimenti”. Peri chiede quindi “la convocazione del Tavolo Governo, Regioni, enti locali per affrontare questi temi, prima della conversione in legge del decreto che fissa l’aumento dell’accisa in una misura insufficiente. La questione - aggiunge - non è una disputa strumentale fra Governo e Regioni. Occorrono strumenti, regole strutturali, condivise fra Governo, Regioni ed enti locali, perché la dimensione del problema è nazionale e il trasferimento delle competenze non è stato accompagnato da risorse e strumenti, anche fiscali, sufficienti”. (sm) |
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Una web tv per il Friuli-Venezia Giulia | ||||||||||||||||||||||||||
Un nome semplice ed
immediato, una schermata essenziale sul computer in fase di accesso ed
ecco apparire www.fvg.tv ,
la nuova web-tv della Regione Friuli- Venezia Giulia
presentata dal presidente Riccardo Illy. Uno strumento di
comunicazione globale - l'ha definita Illy - che metterà ancora di più in
contatto la Regione con tutti i suoi cittadini, in tempo reale anche con
coloro i quali vivono dall'altra parte del mondo. Non solo - ha
evidenziato il presidente - perché garantirà la massima diffusione delle
culture regionali offrendo materiale in inglese e tedesco ma anche in
sloveno e friulano, dedicando uno spazio appositamente progettato e
riservato ai più giovani dove confluiranno informazioni a loro dedicate ed
immagini di svago produttivo. Dopo l'esordio con la trasmissione in diretta della conferenza stampa di presentazione della novità mediatica, non mancheranno altre dirette importanti come, da febbraio, quelle dal consiglio regionale. L'obiettivo è inserire su fvg.tv tutto il materiale più significativo prodotto dal Centro regionale di produzione televisiva che, con gli uffici stampa di Giunta e Consiglio e l'apporto tecnico dell'Insiel, ha realizzato e gestisce operativamente la web tv.Fra i primi servizi on line si figurano: Riccardo Illy su federalismo, Euroregione, sviluppo e competitività economica; Storia e immagini del Friuli-Venezia Giulia ;Infanzia diritti al futuro; Parchi archeologici per la Julia Augusta (red) |
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Errani su crisi Parmalat; bandi ricerca industriale | ||||||||||||||||||||||||||
''Il sistema dei controlli non ha
funzionato''. Lo ha dichiarato
Vasco Errani, concludendo il dibattito
sulla crisi Parmalat in Consiglio regionale. Il crac Parmalat, ha
rilevato, ''ci segnala innanzitutto una riflessione sul modo di fare
impresa'', ponendo all'attenzione il rapporto tra etica e impresa, etica
e banche, risparmiatori e sistema produttivo. ''E' fondamentale per noi e
per il Paese - ha proseguito - che da questa vicenda se ne esca con un
passo in avanti''. E quindi e' necessario accertare le
responsabilità
'gravemente, penalmente rilevanti''. E rilanciare ''il sistema dei
controlli che non ha funzionato'': bisogna ''garantire la terzietà''
delle istituzioni di controllo. Anche a garanzia dei risparmiatori, per
evitare ''ricadute pesanti'' sul sistema finanziario. Per Errani
''sarebbe un grande passo in avanti se questo Paese, in sede
parlamentare, riuscisse a dare questa certezza''. |
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Contratto medici: Governo approvi Direttiva | ||||||||||||||||||||||||||
Romano
Colozzi (nella foto), assessore alla finanze della Regione Lombardia e
Presidente del comitato di settore delle regioni per la sanità, scriverà
al Presidente del Consiglio Berlusconi per chiedere l'approvazione della
direttiva per poter avviare la stagione dei rinnovi contrattuali della
dirigenza medica. La decisione è stata presa al termine della riunione del comitato di settore della sanità di cui fanno parte, oltre a Romano Colozzi, Rocco Palese, assessore delle finanze della Puglia, Fabio Gava, assessore alla sanità del Veneto e Giovanni Bissoni assessore alla sanità dell'Emilia-Romagna. In sostanza, il comitato di settore ha deciso che, vista la situazione di stallo in cui si trova la direttiva emanata dal comitato medesimo e inviata ai ministeri competenti per farla approvare in Consiglio dei Ministri, e' giunto il momento di sollecitare il governo per rimuovere l'ultimo ostacolo sulla via del rinnovo dei contratti per i dirigenti medici. (red) |
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Si
riorganizza l'Istituto Superiore di Sanità. Secon quanto reso noto
dall'ufficio stampa dell'istituto è infatti definitivo e operativo il
riassetto di
Dipartimenti e Centri Nazionali. Al via dalla seconda metà di gennaio
sette Dipartimenti e due Centri Nazionali completando l’iter di
riforma dell’Istituto iniziata un anno fa. Ad
espletare compiti di ricerca e controllo prima di tutto per il Servizio
Sanitario Nazionale, il Ministero della Salute e le Regioni, secondo
quanto previsto dalla Riforma dell’Istituto, saranno perciò queste nuove
strutture: |
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