periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 204 - Roma, 15  gennaio 2004

Sommario

Riforme: salta possibilità confronto bipartisan Errani su crisi Parmalat; bandi ricerca industriale
Formigoni e Peri su accordo Trasporto locale Contratto medici: Governo approvi Direttiva
Una web tv per il Friuli-Venezia Giulia

Si "riorganizza" l'Istituto Superiore di Sanità

Riforme: salta possibilità confronto bipartisan
Meno dialogo istituzionale, più contrapposizioni. Inizia così, in modo "incerto", il nuovo anno delle riforme. E' ipercritica, infatti, l'opposizione sugli emendamenti presentati dalla maggioranza al progetto di riforma della seconda parte della Costituzione approvato dal governo. E in particolare su un punto che riguarda la possibile costituzione di "parlamentini sovraregionali".
Nel nuovo e attuale articolo 117 della Costituzione si indica che "la legge regionale ratifica le intese della Regione con altre Regioni per il miglior esercizio delle proprie funzioni, anche con l'individuazione di organi comuni". Tra gli emendamenti significativi - e più discussi - presentati dal relatore D'Onofrio su mandato della Cdl, c'è la proposta
che dopo l’articolo 70 della Costituzione, sia inserito il seguente "Art. 70-bis": Le Regioni interessate istituiscono, quali organi comuni ai sensi dell’articolo 117, ottavo comma, le Assemblee di coordinamento delle autonomie. Ciascuna Assemblea è composta, per ciascuna Regione, da un numero di componenti proporzionale al numero degli abitanti della Regione medesima. I rappresentanti di ciascuna Regione sono designati per metà dalla Regione e per metà dal Consiglio delle autonomie locali. Le Assemblee di coordinamento delle autonomie esprimono il proprio parere al Senato federale della Repubblica sui disegni di legge di cui all’articolo 70, secondo comma»”.
Umberto Bossi si e' detto soddisfatto per  l'arrivo, grazie a questo "emendamento D'Onofrio", sullle  assemblee di coordinamento delle autonomie (cfr. La Padania). Si tratta di  parlamentini sovraregionali (cfr. scheda Adn kronos)che hanno il compito di esprimere  pareri consultivi al Senato. ''E' evidente - ha sottolineato  Bossi (nella foto) - che questi organismi avranno un forte potere di  pressione politica ed impediranno al potere centrale di Roma di  risucchiare le competenze condivise con le Regioni''.
Per le opposizioni gli emendamenti presentati contengono l'inaccettabile consacrazione in Costituzione del Parlamento della Padania. Ovvero, la possibilità che alcune Regioni possano associarsi in assemblee consultive da loro formate per esprimere pareri su leggi del Parlamento di loro interesse.
Bassanini, a nome del centrosinistra, dichiara subito abortito il nuovo dialogo bipartisan prima ancora che abbia inizio. Perché ''alcune delle nuove proposte della maggioranza mettono in discussione i fondamenti democratici del nostro sistema''. E allora, ''senza sottrarci al confronto parlamentare dove porteremo avanti la nostra proposta unitaria -sottolinea l'ex Ministro Ds -  risponderemo colpo su colpo. E spiegheremo in Parlamento ed al Paese il pericolo rappresentato da questo nuovo testo: dove erano Fini e Follini mentre Bossi dettava le nuove norme? Ho parlato oggi con molti esponenti di An e Udc: di questa follia del Parlamento del nord non sapevano nulla.  Insomma, ''di 30 modifiche da noi chieste ne hanno valutata una, peggiorando tutto il resto''.
Durissimi i commenti di
Domenico Fisichella, senatore di An e vicepresidente del Senato, che si scaglia contro la devolution  e chiede al centrosinistra di mobilitarsi in  difesa dell'unità nazionale. Secondo Fisichella, spetta anche al centrosinistra reagire,  visto che nel centrodestra prevale la volontà di non rompere  con la Lega. ''Mi chiedo che cosa aspetta il centrosinistra per  farsi carico della questione nazionale. Nel nostro ordinamento  non c'e' nessuna delle condizioni per rendere legittimo uno  Stato federale".  ''L'unità nazionale non e'  principio che si può piegare ai ricatti di Bossi. E' questione  che travalica gli schieramenti. 
"Fisichella ha  perfettamente ragione. Noi raccogliamo il suo appello per la  difesa dell'unita' nazionale gravemente minacciata dalla  promessa nascita del parlamento padano'', ha subito affermato in una  dichiarazione Gavino Angius, presidente del gruppo Senato Ds. Per il deputato della Lega Nord  Edouard Ballaman le dichiarazioni di Fisichella sono ''farneticanti''. ''Devono essere isolati e sconfessati - afferma Ballaman in  una nota - tutti coloro che all' interno della Casa delle  Liberta' si appellano alle opposizioni per modificare il  programma di Governo delineato prima delle elezioni e votato a  maggioranza dai cittadini italiani''.
Il ministro
La Loggia  ha infine voluto sottolineare  come ''Il federalismo non sia la bandiera di Bossi, ma di tutto il centrodestra. E dobbiamo chiudere, presto e bene, con la prima lettura al Senato''. Un'attenzione particolare è inoltre rivolta al ruolo della Conferenza  Stato-Regioni e alla Conferenza Unificata: ''Una delle idee è di farne qualcosa come il Cipe: oggi si riunisce il cosiddetto  pre-Cipe, che seleziona e filtra gli argomenti lasciando alla  riunione del Cipe quelli di maggior rilievo. Ecco, la Conferenza  potrebbe funzionare in modo più agile e snello, tralasciando a  tavoli tecnici questioni di minor impatto politico per concentrare la sua attenzione su argomenti di maggior respiro''.
Il tema delle riforme è comunque oggi al centro del confronto fra i Presidenti delle Regioni, in programma a Roma.
(gs)
Formigoni e Peri su accordo Trasporto locale
Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, plaude al raggiunto accordo sul contratto autoferrotranvieri a Milano, e ha subito telefonato al Sindaco  di Milano, Gabriele Alberini, per congratularsi. ''L'accordo aziendale raggiunto - ha sottolineato  Formigoni - e' stato reso possibile anche dalle condizioni  particolarissime e uniche di Atm nel panorama regionale e  nazionale. Auspico che con questo accordo si torni alla piena  normalità''.
''Rimane - sottolinea Formigoni - il prezzo troppo  alto pagato dai cittadini in queste settimane, con disagi e  danni ingentissimi che difficilmente potranno essere risarciti.  E anche questo, il risarcimento dei danni, e' una questione che dovrà essere posta all'ordine del giorno". ''Ora - ha proseguito Formigoni - e' il momento di voltare  pagina e di guardare alle condizioni strutturali del sistema del  trasporto pubblico locale nel nostro paese: le regole di  funzionamento, una più accurata ripartizione delle competenze  tra i diversi livelli di governo nazionale e locale e soprattutto una diversa ripartizione delle risorse tra livello nazionale e livello regionale, da lungo tempo annunciata nella direzione del federalismo fiscale, sulla quale occorre ora aprire un confronto serio e definitivo, anche in vista del prossimo contratto che è già all'ordine del giorno''.
''Le vicende di questi giorni  - ha detto Formigoni (nella foto) - rendono evidente che talune aziende  possono risolvere solo singole situazioni contrattuali. Ora  occorre che, al tavolo nazionale, vengano introdotti meccanismi  che compensino le differenze di costo della vita e di esigenze  di mobilità delle diverse aree territoriali''.
Mentre l’Assessore della Regione Emilia-Romagna a Mobilità e Trasporti, Alfredo Peri, ha dichiarato "urgente la convocazione del Tavolo Governo, Regioni, enti locali” per discutere dei problemi del trasporto pubblico locale. “Il Sottosegretario Sacconi deve essere più completo nelle sue dichiarazioni. Durante la trattativa del dicembre scorso ci siamo detti che il tavolo nazionale sul TPL doveva continuare oltre l’accordo sul contratto esistente, per altro scaduto il 31/12/2003, per definire misure strutturali che ci consentano di sostenere il TPL in tutti gli aspetti: di gestione e di investimenti”.
Peri chiede quindi “la convocazione del Tavolo Governo, Regioni, enti locali per affrontare questi temi, prima della conversione in legge del decreto che fissa l’aumento dell’accisa in una misura insufficiente. La questione - aggiunge - non è una disputa strumentale fra Governo e Regioni. Occorrono strumenti, regole strutturali, condivise fra Governo, Regioni ed enti locali, perché la dimensione del problema è nazionale e il trasferimento delle competenze non è stato accompagnato da risorse e strumenti, anche fiscali, sufficienti”.
(sm)
Una web tv per il Friuli-Venezia Giulia
Riccardo Illy su federalismo, Euroregione, sviluppo e competitività economica Un nome semplice ed immediato, una schermata essenziale sul computer in fase di accesso ed ecco apparire www.fvg.tv , la nuova web-tv della Regione Friuli- Venezia Giulia presentata  dal presidente Riccardo Illy. Uno strumento di comunicazione globale - l'ha definita Illy - che metterà ancora di più in contatto la Regione con tutti i suoi cittadini, in tempo reale anche con coloro i quali vivono dall'altra parte del mondo. Non solo - ha evidenziato il presidente - perché garantirà la massima diffusione delle culture regionali offrendo materiale in inglese e tedesco ma anche in sloveno e friulano, dedicando uno spazio appositamente progettato e riservato ai più giovani dove confluiranno informazioni a loro dedicate ed immagini di svago produttivo.
Dopo l'esordio con la trasmissione in diretta della conferenza stampa di presentazione della novità mediatica, non mancheranno altre dirette importanti come, da febbraio, quelle dal consiglio regionale. L'obiettivo è inserire su fvg.tv tutto il materiale più significativo prodotto dal Centro regionale di produzione televisiva che, con gli uffici stampa di Giunta e Consiglio e l'apporto tecnico dell'Insiel, ha realizzato e gestisce operativamente la web tv.Fra i primi servizi on line si figurano:
Riccardo Illy su federalismo, Euroregione, sviluppo e competitività economica; Storia e immagini del Friuli-Venezia Giulia ;Infanzia diritti al futuro; Parchi archeologici per la Julia Augusta (red)
Errani su crisi Parmalat; bandi ricerca industriale

''Il sistema dei controlli non ha  funzionato''. Lo ha dichiarato Vasco Errani, concludendo il dibattito sulla crisi Parmalat in  Consiglio regionale. Il crac Parmalat, ha rilevato, ''ci segnala innanzitutto una  riflessione sul modo di fare impresa'', ponendo all'attenzione  il rapporto tra etica e impresa, etica e banche, risparmiatori e  sistema produttivo. ''E' fondamentale per noi e per il Paese -  ha proseguito - che da questa vicenda se ne esca con un passo in  avanti''. E quindi e' necessario accertare le responsabilità 'gravemente, penalmente rilevanti''. E rilanciare ''il sistema  dei controlli che non ha funzionato'': bisogna ''garantire la  terzietà'' delle istituzioni di controllo. Anche a garanzia dei  risparmiatori, per evitare ''ricadute pesanti'' sul sistema  finanziario. Per Errani ''sarebbe un grande passo in avanti se  questo Paese, in sede parlamentare, riuscisse a dare questa  certezza''.
Dopo la riunione del Tavolo interistituzionale (Regione,  Provincia, Comuni interessati, sindacati e parlamentari della  zona), convocato per il 21 gennaio, partira' la richiesta di un  incontro con il commissario straordinario Parmalat, Bondi, ''il  cui lavoro - ha detto Errani - giudichiamo positivamente''.  Richiesta di incontro anche al Governo, per verificare ''come il  sistema Italia affronta a livello internazionale il problema  della filiera agroalimentare''. Per Errani (nella foto) bisogna poi ''mettere  sotto osservazione anche gli altri punti di crisi'' del sistema  produttivo.
 
Per Errani sono necessarie ''nuove politiche industriali che  premino chi investe sui fattori produttivi'', come l'  innovazione di prodotto, la qualita', le risorse umane.
In tal senso
la Regione Emilia-Romagna ha reso noto lo stanziamento di trenta milioni di euro per la ricerca industriale. Sono le risorse messe a disposizione delle imprese dell’Emilia-Romagna da due bandi. Innovative anche le modalità previste per la presentazione delle domande, che avverrà per via telematica.
I bandi sono stati approvati dalla Giunta il 30 dicembre scorso e sono da oggi a disposizione, insieme alla modulistica, sul portale Ermes Imprese (
www.ermesimprese.it). Il primo bando, relativo all’azione A della misura 3.1, finanzierà i progetti di ricerca industriale, di sviluppo precompetitivo per tradurre i risultati della ricerca in nuovi prodotti o processi produttivi e le azioni di tutela dei brevetti. Possono presentare domande imprese singole oppure riunite in consorzi o associazioni temporanee.
Il secondo bando, relativo alla misura 3.1 azione B, finanzia invece con 3 milioni di euro la creazione o lo sviluppo di laboratori industriali in grado di realizzare attività di ricerca e sviluppo su temi di rilevante interesse per il territorio regionale. Possono presentare domanda associazioni temporanee tra imprese o consorzi con partecipazione pari almeno al 50% di piccole e medie imprese, coinvolgendo anche Università, Enti e Centri di ricerca. Le proposte potranno essere presentate a partire dal 9 febbraio, entro e non oltre il 30 aprile 2004. 
Per presentare la domanda è infatti necessario collegarsi all’indirizzo al sito Ermes Imprese e compilare il documento in linea che dovrà poi essere inviato telematicamente. 
Per fornire a tutte le imprese interessate le informazioni utili e le risposte ad eventuali dubbi e domande, la Regione ha organizzato per il prossimo 20 gennaio 2004, alle ore 14, un’Information Day presso l’Aula Magna di viale Aldo Moro 30. Le informazioni relative al presente bando, con la relativa modulistica, sono comunque fin d’ora disponibili sul sito Ermes Imprese. È inoltre possibile rivolgersi alla Regione Emilia-Romagna, Servizio Politiche di Sviluppo Economico ai numeri 800.662200 oppure 051-6396555, via e-mail all’indirizzo
innovazioneimpresa@regione.emilia-romagna.it .(red)

Contratto medici: Governo approvi Direttiva
Romano Colozzi (nella foto), assessore alla finanze della Regione Lombardia e Presidente del comitato di settore delle regioni per la sanità, scriverà al Presidente del Consiglio Berlusconi per chiedere l'approvazione della direttiva per poter avviare la stagione dei rinnovi contrattuali della dirigenza medica.
La decisione è stata presa al termine della riunione del comitato di settore della sanità di cui fanno parte, oltre a Romano Colozzi, Rocco Palese, assessore delle finanze della Puglia, Fabio Gava, assessore alla sanità del Veneto e Giovanni Bissoni assessore alla sanità dell'Emilia-Romagna. In sostanza, il comitato di settore ha deciso che, vista la situazione di stallo in cui si trova la direttiva emanata dal comitato medesimo e inviata ai ministeri competenti per farla approvare in Consiglio dei Ministri, e' giunto il momento di sollecitare il governo per rimuovere l'ultimo ostacolo sulla via del rinnovo dei contratti per i dirigenti medici. (red)

Si "riorganizza" l'Istituto Superiore di Sanità.

Si riorganizza l'Istituto Superiore di Sanità. Secon quanto reso noto dall'ufficio stampa dell'istituto è infatti definitivo e operativo il riassetto di Dipartimenti e Centri Nazionali. Al via dalla seconda metà di gennaio sette Dipartimenti e due Centri Nazionali  completando l’iter di riforma dell’Istituto iniziata un anno fa. Ad espletare compiti di ricerca e controllo prima di tutto per il Servizio Sanitario Nazionale, il Ministero della Salute e le Regioni, secondo quanto previsto dalla Riforma dell’Istituto, saranno perciò queste nuove strutture:
Il Dipartimento di Sanità Alimentare e Animale si occupa della salute veterinaria, e della sorveglianza delle patologie animali trasmissibili all’uomo e tra le attività di ricerca del Dipartimento c’è anche quella dello sviluppo di procedure per la diagnosi e il controllo della BSE.
Le malattie di carattere epidemico provocate da funghi virus, batteri e parassiti sono oggetto di ricerca del Dipartimento di malattie infettive e immunomediate diretto da Antonio Cassone, composto da 15 reparti. un dipartimento uno è specificamente dedicato all’epidemiologia delle malattie infettive. A questo Dipartimento fa capo, fra l'altro. la sperimentazione del vaccino Aids.
Ricerca sui farmaci, messa a punto di modelli di sperimentazione di nuove terapie e farmacovigilanza, fanno parte dell’attività del Dipartimento del Farmaco, diretto da Stefano Vella che si compone di 13  reparti. Nel Dipartimento molti studi in corso riguardano la terapia farmacologia dell’Aids.
11 reparti fanno invece parte del Dipartimento di ematologia, Oncologia e Medicina molecolare, diretto da Cesare Peschle nel quale sono attivi molti filoni di ricerca mirati alla comprensione dei meccanismi molecolari e cellulari che sono alla base di diversi tipi di patologie tra cui quelle cardiovascolari, ematologiche, oncologiche. Il Dipartimento è anche sede del Registro Nazionale del Sangue e del Plasma.
Il Dipartimento di biologia cellulare e neuroscienze, diretto da Giuliano D’Agnolo, composto da 11  reparti svolge un’attività di ricerca legata anche alla sorveglianza di eventi patologici sul territorio e all’individuazione di fattori di rischio familiari e/o ambientali anche mediante il coordinamento di specifici Registri nazionali per la prevenzione e il trattamento e la diagnosi di diverse patologie.
Il Dipartimento di Tecnologie e Salute, diretto da Giovanni Zapponi, si occupa dello sviluppo e della valutazione di tecnologie biomediche avanzate oltre che del controllo dei dispositivi medici. Tra le ricerche di questo Dipartimento, formato da 13  reparti c’è quella sulla valutazione degli esiti di artroprotesi d’anca e quella sugli indicatori di qualità in radioterapia.
Definire e valutare le diverse sorgenti di rischio chimico, tossicologico e biologico legate all’ambiente è una delle attività fondamentali del Reparto Ambiente e Connessa Prevenzione Primaria diretto da Luciana Gramiccioni composto da 17  reparti.
10 sono i Reparti che compongono il Centro Nazionale di Epidemiologia, diretto da Donato Greco, che ha l’obiettivo di mettere a punto strategie di prevenzione efficaci per la valutazione e la promozione di qualità dei servizi sanitari.
Ricerca, controllo, valutazione, consulenza e formazione in campo alimentare sono le attività del Centro Nazionale per la Qualità degli Alimenti e per i rischi alimentari, diretto da Paolo Aureli. (red)

 

Proprietario ed editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
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In redazione: Stefano Mirabelli; Giuseppe Schifini
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