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Sommario |
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Formigoni: guida ai servizi e nuova missione negli Usa | ||||||||||||||||||||||||||
"I servizi e le informazioni per non
perdere il filo - Guida pratica per il cittadino" è un manualetto di cento
pagine da tenere in casa per ogni evenienza, che è arrivato o sta
arrivando per posta a tutte le famiglie della Lombardia. Contiene tutte le
informazioni utili per usufruire dei servizi che la Regione offre ai
cittadini. "Questa guida - ha detto il presidente, Roberto Formigoni - è stata realizzata per fornire ai lombardi tutte le informazioni che possono servire a conoscere e a scegliere meglio sulla base delle esigenze di ciascuno allo scopo di offrire i migliori strumenti per promuovere la qualità della vita, esaltando la libertà e la capacità di iniziativa dei cittadini". Da come affrontare le emergenze sanitarie a come accedere a un contributo in conto affitto o sondare la Borsa del Lavoro, sfogliando le pagine di questo opuscolo si potranno ottenere le risposte che si cercano, complete di tutti i dettagli e dei recapiti cui eventualmente riferirsi, compresi gli uffici regionali che si occupano della materia. La Guida è divisa in quattro sezioni: 1 - Salute 2 - Solidarietà 3- Istruzione, formazione e lavoro 4 - Ambiente, tutela del cittadino e tempo libero. Di consultazione agevole, dispone anche di una ricerca per parola chiave (in tutto circa duecento), cioè attraverso la terminologia, non burocratica, normalmente in uso tra la gente, dalla A di "adozioni" alla V di "voucher". Così, cercando ad esempio la parola "certificati", si possono avere una sintesi precisa delle norme in materia di certificati per malattia, infortunio o altro e una chiara indicazione di cosa si paga e cosa non si paga. Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha anche annunciato una nuova missione negli Usa nel prossimo maggio. ''Saro' a New York -ha detto Formigoni- per far conoscere le eccellenze della nostra terra, dal punto di vista economico-imprenditoriale, ma anche e soprattutto dal punto di vista culturale-artistico, con la grande mostra sui Pittori della realta' che inaugureremo il 24 maggio al Metropolitan museum e con uno speciale concerto in cui uno Stradivari sara' suonato da un musicista americano''. (red) |
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Chiaravalloti, Buffardi e Cotto su servizi sociali | ||||||||||||||||||||||||||
La legge della Regione Calabria sul sistema
integrato di interventi per i servizi sociali ''e' tra le piu' avanzate
possibili e sancisce per tutti il diritto a fruire delle tecnologie
avanzate''. A sostenerlo e' stato il presidente della
Giunta regionale Giuseppe Chiaravalloti (nella
foto), che ha presentato la legge
regionale del 5 dicembre 2003 sul sistema integrato di interventi e
servizi sociali, di cui e' firmatario. Il presidente della Regione ha
comunque sottolineato come occorra ''rimanere con i piedi per terra,
calibrando il lavoro sulle risorse disponibili''. E a proposito di risorse disponibili per il sociale - e in particolare sulle ultime affermazioni del ministro Maroni che ci sarebbero più risorse disponibili per le Regioni - è intervenuto l'assessore al lavoro della Regione Campania, Adriana Buffardi. ''Per il reddito di ultima istanza previsto dall'ultima Finanziaria non ci sono, al momento, ne' criteri di ripartizione ne' somme: insomma non e' stato finanziato, non ci sono risorse quantificate ne' quantificabili. Io, pero', prendo per buono l'impegno che si e' assunto oggi il ministro del Welfare Maroni, di rinvenire risorse per cofinanziare le Regioni che hanno avviato questo strumento''. Dell'argomento se ne occupa anche il quotidiano "la Padania": Da Maroni 2000 miliardi per il welfare. Cosi' l'assessore al lavoro della Regione Campania, Adriana Buffardi, interviene dopo l'incontro tra il ministro e gli assessori regionali per i trasferimenti del Fondo sociale. ''Allo stato - ribadisce Buffardi - non ci sono risorse, ne' criteri omogenei discussi con le Regioni. La Regione Campania ha varato recentemente il reddito di cittadinanza: lo abbiamo creato con risorse del bilancio regionale, il nostro e' stato un atto di coraggio''. Quanto alla decisione annunciata dal ministro di dar vita ad un 'fondo indistinto', dove cioe' lo Stato non indichi piu' come i fondi dovranno essere spesi, Buffardi ricorda che il governo e' stato in un certo senso costretto da una sentenza Corte Costituzionale a fare questa scelta. ''Il governo - ha osservato l'assessore - non ha ancora definito i livelli essenziali di assistenza sociale; questo ha determinato che nella legge finanziaria si e' pensato di vincolare alcune somme del fondo sociale ma la Corte Costituzionale ha stabilito che non e' possibile procedere in tal modo: devono essere le Regioni a stabilire come spendere i finanziamenti, secondo le proprie priorita'''. La regione Piemonte sottolinea invece - attraverso ’Assessore alle Politiche Sociali della Regione Piemonte Mariangela Cotto - l'accordo raggiunto tra Regioni e Ministero del Welfare sulla quantificazione del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali. Un miliardo di euro per il 2004 sarà destinato per le politiche sociali delle Regioni, che saranno direttamente impegnate a gestire tali risorse senza più i vincoli di destinazione, decisi finora dal livello statale (ad esempio asili nido oppure contributi per le giovani coppie). Ciò consentirà di valorizzare l’autonomia regionale nel settore delle politiche sociali (prevista dalla modifica del titolo V° della Costituzione) e ai governi regionali di decidere quanto assegnare nei diversi comparti a seconda delle esigenze che caratterizzano i diversi territori. "Nessun taglio quindi ma anzi un aumento - ha commentato l’Assessore alle Politiche Sociali della Regione Piemonte Mariangela Cotto, sottolineando la sua soddisfazione per l’esito del confronto - di oltre 100 milioni rispetto al fondo 2003 (che era di 897 milioni di euro suddivisi tra risorse indistinte, politiche in favore delle famiglie per l'acquisto della prima casa di abitazione e per il sostegno alla natalità, risorse per le misure di sostegno alla povertà). Una risposta concreta e positiva per le nostre famiglie - ha proseguito la Cotto - per il mantenimento dei servizi sociali sul territorio, in modo tale che lo stato sociale non abbia a soffrire in nessun modo delle politiche in essere nelle Regioni: "sancito un principio importante e cioè che il Fondo viene trasferito in modo indistinto senza che lo Stato dica più alle Regioni cosa devono fare di questi soldi e come devono spenderli" (gs) |
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U.E.: no a nazionalizzazioni fondi regionali | ||||||||||||||||||||||||||
La
Commissione europea e'
contraria ad una ''rinazionalizzazione'' dei fondi regionali in
quanto solo una politica ''coerente a livello europeo'' puo'
evitare una corsa ai sussidi pubblici da parte degli paesi
membri. Lo ha detto oggi il portavoce del commissario Ue per la
concorrenza, Mario Monti. ''Ci sono numerosi stati membri che pensano che alcuni aspetti dei fondi regionali dovrebbero essere rinazionalizzati'', ha detto il portavoce, Tilman Lueder. Si tratta di una ''visione di breve periodo'', ha aggiunto, ''in quando la questione dei fondi regionali non e' soltanto relativa al trasferimento di finanziamenti dalle regioni ricche dell'Ue a quelle piu' povere''. ''La politica regionale non e' carita', ma un principio di solidarieta' ed e' l'unico modo attraverso il quale possiamo raggiungere gli obiettivi fissati a Lisbona'', ha aggiunto riferendosi al vertice europeo in cui i Quindici si sono impegnati a trasformare il mercato unico nell'economia piu' dinamica del pianeta entro il 2010. ''In termini concreti - ha proseguito Lueder - questo significa che abbiamo bisogno di avere una politica regionale coerente a livello europeo, perche' altrimenti avremo una gara a chi offre i maggiori sussidi fra i diversi paesi membri''. ''Se rinazionalizzassimo la politica degli aiuti di stato per i fondi regionali - ha concluso il portavoce di Monti - raggiungeremmo di sicuro il risultato opposto a quello desiderato: avremmo cioe' un aumento dei sussidi pubblici. Ecco perche' una politica regionale europea e' la sola risposta all'obbligo di modernizzazione imposto dalla strategia di Lisbona''. Nell'Unione allargata il sistema Italia si dovra' sempre piu' attrezzare per potere competere con gli altri partner europei nell'assegnazione di fondi non strutturali. A questa conclusione giunge un rapporto del Ministero per gli affari regionali, curato dal Progetto Opportunita' delle Regioni in Europa (Pore), sul livello di competitivita' delle Regioni italiane nell'acquisizione dei fondi europei su bandi promossi dalle direzioni generali della Commissione europea. Fondi comunemente conosciuti come ''fondi tematici'', che sono ''un'opportunita' per le regioni italiane'', come dice il titolo stesso della ricerca presentata a un folto parterre del Parlamento Europeo di Bruxelles. Dalla ricerca realizzata dal Ceis di Tor Vergata, dal Cnr e dall'Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea (Apre), emerge che le carenze maggiori sono la cattiva o incompleta diffusione delle informazioni da parte dei livelli superiori, la scarsa competenza tecnica o la scarsa attenzione alla qualita' dei progetti, l'eccessiva onerosita' di alcune pratiche amministrative e l'impossibilita' dei soggetti a incassare un insuccesso dopo una lunga fase preparatoria del progetto, costata tempo e denaro. Numerose le regioni italiane scelte dal Comitato delle regioni Ue e dalla direzione 'regio' della Commissione europea tra i partecipanti all'edizione 2004, dal 27 al 30 settembre prossimi, degli 'Open days', una manifestazione durante la quale le regioni aprono le loro sedi e presentano le loro principali iniziative. E' stata accettata la candidatura della regione autonoma Valle d'Aosta, capofila di un nuovo partenariato transfrontaliero, con la Regione Liguria, Unioncamere liguri, Unioncamere Piemonte, collettivita' regionale Provenza-Alpi-Costa Azzurra e la Regione Rhone-Alpes. La Lombardia invece fa parte di un progetto proposto da Baden Wuttemebrg con catalogna e regioni ungheresi. Il South east England si presenta con il Friuli Venezia Giulia, il Veneto, Stuggart e Sysdam. Le regioni del centro Italia Lazio, Toscana, Marche,Umbria con il Molise si presenteranno con la Scozia e la regione polacca della Malopolska con le quali dividono lo stesso palazzo. Infine la Regione Lazio e' al primo posto per numero di progetti presentati nell'ambito del programma comunitario ''Cultura 2000''. Lo evidenzia una ricerca realizzata da 'Progetto opportunita' delle regioni in Europa'. (gs) |
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ANCI su tagli finanziari ai comuni | ||||||||||||||||||||||||||
I comuni denunciano il riscontro dei
tagli economici derivanti dalla Finanziaria.
Anche le grandi citta' metropolitane soffriranno: un
po' di piu' Milano (-10 per cento), quindi Roma (-7 per cento) e
Firenze (-6). Seguono i capoluoghi dove Rimini detiene il primo
posto (-17 per cento) seguita da Cagliari (-14), Grosseto (-12).
Fra i comuni medio-piccoli spiccano Monterone (-29 per cento) e
Cortina (-28 per cento). |
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Sicilia e Sardegna regionalizzano patti territoriali | ||||||||||||||||||||||||||
Regionalizzati i patti
territoriali delle regioni Sicilia e Sardegna. La decisione fa
seguito alla delibera del Cipe del luglio 2003 con la quale e'
stato deciso di passare alle regioni la gestione dei patti
territoriali fino a ora gestiti dal ministero delle Attività
Produttive. Lo Stato, tuttavia, fara' da ''service'' alle
amministrazioni locali. |
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Colozzi: SISAC su intero comparto sanitario e regionale | ||||||||||||||||||||||||||
“La fase contrattuale dell’intero comparto
sanitario e dei dipendenti regionali deve essere gestita dalla SISAC
(Struttura Interregionale per i Servizi Sanitari Convenzionati), e non più
dall’ARAN (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche
amministrazioni)”. |
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