periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 230- Roma, 20 febbraio 2004

Sommario

Rapporto Isae su federalismo De Poli: aumenta fondo 2004 per le politiche sociali
Senato: via libera a contestualità Un volume sul sistema politico europeo
Regionando 2004: un riconoscimento per le Regioni Anci medaglia d'oro al merito civile
Rapporto Isae su federalismo

A distanza poco più di un anno dalla pubblicazione del suo primo Rapporto, l’Isae torna sul tema dell’ attuazione del federalismo in Italia. La lettura del Rapporto(cfr. sintesi del rapporto on line sul sito dell'Isae) conferma la necessità di attuare in maniera graduale, ma in tempi rapidi e certi, un federalismo solidale e responsabile: quello che proprio le Regioni non sopporterebbero sarebbe un federalismo 'virtuale', ovvero un federalismo attuato solo a parole. E' questo in sostanza, il messaggio arrivato durante la presentazione del secondo rapporto annuale dell'Isae, l'Istituto di studi e analisi economiche. Tutti gli intervenuti, dal Presidente dell'Istituto, Alberto Majocchi, all'assessore della  Lombardia alle Finanze, Romano Colozzi (nella foto),  hanno sottolineato la necessità che il Paese compia passi concreti per l'attuazione di un federalismo reale, fronteggiando il non-federalismo e senza avere paura di compiere scelte coraggiose.
E su questo fronte una questione centrale è quella del federalismo fiscale:''e' di fondamentale importanza, per l'esercizio dell'autonomia fiscale regionale e per evitare sbilanciamenti nelle relazioni intergovernative, l'
attuazione del federalismo fiscale. La mancata attuazione dell'articolo 119 della Costituzione - nota l'Isae - e' stata infatti motivo di tensione nei rapporti tra Stato e Regioni, anche a causa di provvedimenti di centralizzazione delle decisioni di spesa realizzate con le ultime leggi finanziarie, provvedimenti resi urgenti a difesa degli equilibri complessivi della finanza pubblica''.
Nasce anche da questi motivi la critica che il coordinatore degli assessori al bilancio per la conferenza delle regioni Romano
Colozzi ha rivolto al ''il federalismo improvvisato'', e per entrare nel concreto ha ricordato che la prima seria minaccia ai Lea (livelli essenziali di assistenza) e' venuta con l'accordo del 3 agosto 2000, sottoscritto dal sottosegretario al Tesoro Piero Giarda (governo Amato). ''In quella circostanza - ha detto Colozzi - venne deciso che, fissate le risorse da distribuire alle Regioni, sulla base di quelle andavano poi decisi i Lea. Una scelta che ha generato scompensi e iniquita', aggravando gli squilibri già esistenti e caricando il Fondo perequativo di un compito decisivo per il riequilibrio''. Secondo Colozzi, Parlamento e governo commettono lo stesso errore di chi, dovendo acquistare casa, predispone tutto ''e dimentica inavvertitamente una cosa: i soldi per pagarla''.  Colozzi ha ammonito contro i rischi di tensioni che potranno nascere ''quando ci sara' una percezione sociale diffusa del diverso contributo che danno le Regioni al fondo perequativo, pagato per il 55% dalla Lombardia e da altre 5 Regioni''. Le Regioni si battono per un federalismo ''solidale e responsabile purché non sia virtuale'' ma ''ci sono resistenze e nostalgie centraliste che allignano in molte forze parlamentari''.''Tutti chiedono e ripetono -è stato lo sfogo di Colozzi - che i Lea devono essere gratuiti; tutti, dalle più alte cariche dello Stato in giù, biasimano giustamente le code e le attese nelle Asl, ma da nessuno ho mai sentito dire che le risorse sono inadeguate, che esiste una sottostima strutturale del finanziamento del servizio sanitario che non va confusa con i disavanzi prodotti dalle singole Regioni''.
Il Rapporto ISAE 2004 - spiega
una nota stampa dell'Istituto - è articolato in nove specifici capitoli di approfondimento, si struttura in tre ampie aree di indagine. La prima costituisce un tentativo di monitoraggio e di verifica in itinere e, parzialmente, ex-post delle esperienze avviate da diversi anni di decentramento amministrativo, di autonomia tributaria a livello regionale e locale e di gestione diretta da parte delle Regioni di una funzione pubblica delicata e complessa quale quella della tutela della salute.
La seconda dà conto in modo dettagliato di quanto occorso nel 2003 e nella prima parte del corrente anno sul piano delle iniziative legislative di attuazione del Titolo V, di sua modifica — in particolare la proposta di istituzione di un “Senato federale” - nonché dell’impatto che sulla discussione sui nuovi assetti istituzionali nel nostro Paese stanno avendo le prime sentenze della Corte Costituzionale riguardanti il Titolo V.
La terza area si caratterizza per la presenza di approfondimenti analitici, di scopo e taglio metodologico differenti, riguardanti una nuova stima ISAE (dopo quella presentata nel Rapporto 2003) della dimensione finanziaria del decentramento, un esercizio di quantificazione dei cosiddetti “livelli essenziali delle prestazioni” (LEP), un esame della ripartizione delle finzioni an- alla luce delle nuove regole costituzionali, una riflessione sulla distribuzione delle competenze legislative attuata dal nuovo Titolo V alla luce del parallelo processo di trasferimento di potestà normative verso l’Unione Europea.
In particolare alle analisi e alle quantificazioni presentate nel cap. 6 del Rapporto, giova ricordare che già lo scorso anno l’ISAE aveva presentato una dettagliata quantificazione del peso finanziario delle nuove funzioni da trasferire a livello regionale, dell’insieme di risorse - da generare in modo autonomo - per il finanziamento di vecchie e nuove competenze in capo alle Autonomie Locali (Regioni e Enti Locali), della quantità complessiva di spese e relativi finanziamenti “intercettata” (nell’ipotesi del Titolo V pienamente attuato) dalle Autonomie Locali stesse. Il Rapporto ISAE 2004 aggioma e raffina tali quantificazioni, pur mantenendo i medesimi criteri di attribuzione permanente delle risorse a Regioni e Enti Locali alla base delle quantificazioni dello scorso anno. L’aggiornamento dei dati ISAE si può riassumere nelle seguenti cifre e nei seguenti indicatori riferiti all’anno 2001:
1. un ammontare della “spesa decentrata aggiuntiva della P.A. locale” pari a
61 miliardi di euro. Si tratta dell’ammontare di spese oggi sostenute dallo Stato e che, con l’attuazione del Titolo V, verrebbero trasferite in modo permanente alle Regioni. Il dato va quindi inteso come una sorta “costo aggiuntivo” del federalismo ma, più semplicemente, come la cifra corrispondente al valore dei nuovi compiti che, con le modifiche introdotte alla Carta costituzionale nel 2001, le Autonomie Locali si troverebbero a gestire;
2. un “aumento delle risorse autonome” (tributi locali o compartecipazioni al gettito di tributi erariali) pari a 141 miliardi di euro nell’ipotesi di esclusione di devoluzioni e regolazioni di imposta alle Regioni a statuto speciale e pari a 157 miliardi nell’ipotesi opposta. Per maggiore chiarezza: oggi le entrate di bilancio delle Autonomie Locali sono composte, semplificando, da “risorse autonome” (tributi locali quali l’Irap per le Regioni o l’Ici per i Comuni o le addizionai Irpef o le compartecipazioni a tributi statali) e da trasferimenti di risorse provenienti dal bilancio statale. Con il nuovo Titolo V, tali trasferimenti dovrebbero essere sostituiti a livello di Regione, Provincia o Comune dalle “risorse autonome” così come sopra definite. Se si somma il valore dei trasferimenti statali “trasformato” in risorse autonome e il valore delle nuove finzioni pubbliche gestite dalle Autonomie Locali (i 61 miliardi citati al punto 1), anch’essi da “coprire” con risorse autonome a livello regionale e locale,
si raggiungono le cifre di 141 miliardi o di 157 miliardi;(cfr. tabelle estratte dal rapporto)
3. una incidenza delle entrate tributarie locali (incluse le compartecipazioni) sul totale delle entrate tributarie della P.A. pari a poco più del 60% (dall’attuale 21,5%);
4. una incidenza delle entrate tributarie locali (incluse le compartecipazioni) sul totale delle entrate fiscali della P.A. (cioè comprensive delle entrate da contributi sociali) pari a circa il 43% (dall’attuale 15,2%);
5. un indice di autofinanziamento della P.A. locale che raggiunge e supera, tenuto conto dell’impostazione dell’an. 119 della Costituzione, il 99% (dall’attuale 56%).
Le cifre molto elevate che scaturiscono dagli esercizi di quantificazione ISAE costituiscono una sorta di “tetto massimo” relativo all’insieme delle spese in capo alle Autonomie Locali, una volta attuato pienamente il titolo V della Costituzione.
Infine il rapporto torna anche sulla necessità di riconoscere alla capitale uno status particolare ''appare evidente''. Al tema di
Roma Capitale il secondo rapporto dell'Isae dedica infatti un intero paragrafo. (sm)

Regionando 2004: un riconoscimento per le Regioni

Regionando 2004: Le regioni e la nuova Europa è questo il tema della 6° edizione del premio dedicato ai progetti di eccellenza delle Regioni.
Le Regioni, le Aziende e gli Enti partecipati, i singoli Assessorati, possono partecipare segnalando alla Segreteria del Premio i migliori progetti dedicati al tema della costruzione della nuova Europa nei seguenti ambiti:
1. promozione della cittadinanza europea
Le azioni volte a favorire la conoscenza delle Istituzioni comunitarie, la divulgazione della legislazione europea, i nuovi diritti dei cittadini europei
2. cooperazione e gemellaggi con regioni UE
Le azioni tese a stabilire rapporti diretti di collaborazione e/o di gemellaggio con altre Regioni europee.
3. partenariato, assistenza tecnica, accompagnamento paesi entranti
Le azioni con cui le Regioni italiane stanno "accompagnando" le amministrazioni regionali dei Paesi entranti nell'Unione, candidati, o facenti parte di accordi particolari (es. Paesi del Mediterraneo)
4. promozione utilizzo fondi strutturali di Agenda 2000
Le azioni tese a realizzare un deciso salto di qualità nell'utilizzo dei fondi comunitari e nella partecipazione attiva ai programmi dell'Unione europea.
Il bando completo, le modalità di partecipazione e la scheda di rilevazione sono disponibili on line su www.forumpa.it .
Il termine ultimo per la presentazione dei progetti è fissato al 13 marzo 2004 e i progetti dovranno pervenire compilando l'apposita scheda di rilevazione disponibile on line su www.forumpa.it . (gs)

Anci medaglia d'oro al merito civile

Il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi (nella foto) ha ricevuto questa mattina al Quirinale una delegazione dell'Associazione nazionale comuni italiani, guidata dal presidente Leonardo Domenici e dal presidente del Consiglio nazionale Paolo Agostinacchio. L'occasione e' stata la cerimonia di consegna all'Anci della medaglia d'oro al merito civile, conferita motu proprio dal capo dello Stato, riferisce in una nota l'ufficio stampa del Quirinale.
Il riconoscimento, si legge nella motivazione, è stato assegnato all'Anci ''per aver assolto la rilevante funzione di diretta rappresentatività del complesso e articolato sistema dei comuni italiani, evidenziando encomiabile spirito di dedizione ai problemi delle comunità locali''. Un impegno che ha consentito ''alle istituzioni territoriali di affrontare con maggiore efficacia ed immediatezza le problematiche piu' rilevanti, in particolare le situazioni di sofferenza e di disagio presenti nelle diverse realta'del Paese''.
Alla cerimonia erano presenti il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu e gli ex presidenti dell'Anci Riccardo Triglia ed Enzo Bianco. Dopo gli interventi di Domenici e Agostinacchio, il presidente Ciampi ha rivolto un discorso ai presenti. (red)

De Poli: aumenta fondo 2004 per le politiche sociali
Il fondo 2004 per le politiche sociali da suddividere tra le Regioni non solo potrà essere riconfermato nelle misura dell'anno scorso (pari a quasi 897 milioni di euro), ma sarà addirittura incrementato. E' quanto ha fatto sapere il Ministro al lavoro e alle politiche sociali Roberto Maroni  nel corso di un incontro preliminare su questi temi richiesto dal coordinatore delle Regioni in materia di politiche sociali, l'assessore veneto Antonio De Poli . "E' un segnale estremamente positivo da parte del governo - ha commentato lo stesso De Poli al termine - in quanto, oltre a venire incontro alla pressante richiesta delle Regioni di confermare l'entità del fondo sociale almeno sui livelli del 2003, lascia vedere una disponibilità di risorse aggiuntive per dare una risposta concreta ai bisogni provenienti dal territorio, dagli enti locali, dal volontariato, dall'associazionismo e dalle stesse famiglie". De Poli ha fatto presente che il ministro ha inoltre confermato la sua disponibilità ad un incontro, fissato per giovedì prossimo nella sede della Regione del Veneto a Roma, con la Conferenza degli assessori di tutte le Regioni per affrontare le problematiche più rilevanti del settore sociale con priorità per l'illustrazione dei meccanismi di assegnazione del fondo 2004 del quale è stato preannunciato nell'incontro di oggi l'aumento con modalità indistinta, consentendo quindi a ciascuna Regione di utilizzare le risorse aggiuntive in base alle esigenze specifiche della propria programmazione. (red)
Un volume sul sistema politico europeo
La casa editrice Rubbettino ha pubblicato gli atti del convegno "il sistema politico Europeo", tenutosi a Napoli. Il volume contiene, fra l'altro, gli importanti contributi che ai lavori del seminario hanno portato Gianfranco Pasquino ("Tra Penelope e Ulisse: idee e modelli di governo dell'Unione Europea"), Filippo Maria Pandolfi (le vie dell'integrazione: dalla opzione di mercato all'opzione politica), Boris Biancheri Chiappori (autonomia e convergenza delle politiche internazionali dei Paesi membri).
Una specifica sessione ha riguardato i nodi istituzionali e politici dell'Unione Europea con contributi  di Jean Victor Louis e di esponenti che hanno voluto fornire un quadro sull'impegno della maggiori formazioni politiche europee: Giorno Napolitano sul partito socialista europeo, Guido Bodrato sul partito popolare, Andrew Duff sui liberaldemocratici e Monica Frassoni sui verdi
Una terza sessione è stata dedicata alle scelte dell'Italia e gli interventi sono di Livio Caputo, Bino Olivi, Elena Paciotti, Angelo M. Petroni, Giorgio Ruffolo, Umberto Ranieri, Paolo Ponzano.
Infine il volume - pubblicato come dossier dei quaderni europei - presenta una rassegna di documenti utili per comprendere l'iter relativo alla convenzione europea, fra gli altri di particolare utilità i contributi dei singoli stati e quelli della società civile  e dei centri di ricerca. (sm)
Senato: via libera a contestualità
La Cdl ha ritrovato un accordo dopo la giornata di ieri che ha visto l'"ammutinamento" dei Senatori dell'UDC sul tema della contestualità dell'elezione dei futuri senatori del Senato federale con quella dei consigli regionali.  Quindi si annuncia un "definitivo" via libera a Palazzo Madama alla tormentata norma sulla contestualita' dell'elezione del Senato federale e delle Regioni. Ad annunciarlo e' stato il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli (nella foto) al termine di un lungo vertice della maggioranza svoltosi in serata a Palazzo Chigi ed al quale erano presenti, tra gli altri, Berlusconi, Bossi, Calderoli, D'Onofrio e Nania. Le modifiche, ''lievi'', che saranno apportate al testo (cfr. i diversi passaggi parlamentari on line sulla sezione attività parlamentare del sito regioni.it) serviranno a dare ai senatori le dovute ''garanzie'' e a ''dissipare i loro timori'', ha spiegato Calderoli. La norma sarà votata al Senato martedi' prossimo. L'analisi fatta durante il vertice - ha ribadito Calderoli - consente di ''dissipare i timori dei senatori, timori che non avevano ragioni di essere'', ha aggiunto l'esponente leghista preannunciando una norma sulla contestualita' che ''non si presti ad equivoci, una norma che garantira' la compattezza della maggioranza''.
Ed ecco il passaggio dedicato alle riforme nel documento approvato dai partiti della Cdl per chiudere la verifica di governo:''La riforma della Costituzione e' un obiettivo primario della Casa delle liberta' che va nella direzione del federalismo e del premierato. Sara' realizzata secondo il disegno di legge all'attenzione del Senato, che comporta il rafforzamento dei poteri del presidente del Consiglio, il superamento del bicameralismo perfetto, il Senato federale con la contestualita' elettorale delle Regioni, la devoluzione, la definizione delle competenze esclusive dello Stato e delle Regioni, l'elezione di una quota dei membri della Corte costituzionale da parte del Senato federale e/o delle Regioni''. (gs)
 

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