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Sommario |
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Regioni su porti e aeroporti | ||||||||||||||||||||||||||
Pesare di più nella
programmazione e nella pianificazione del sistema portuale italiano.
E' quanto
ha
sostenuto Vittorio Adolfo, assessore della Regione Liguria, nel corso
di un'audizione in Commissione Trasporti della Camera con la quale e'
stato dato il via ad un'indagine conoscitiva sull'assetto del sistema
portuale italiano. L'Assessore Adolfo - che è capofila in materia di Porti
e Demanio marittimo nell'ambito della Conferenza dei Presidenti delle
Regioni- ha spiegato che le Regioni chiedono di essere ente di riferimento
e di coordinamento per le diverse realtà portuali esistenti in una stessa
Regione e si propongono come soggetto al quale trasferire le risorse
prodotte dalle attività portuali, per poi redistribuirle in relazione a
ben definiti piani di sviluppo. Chiedono, infine, di aver voce in capitolo
nella nomina dei presidenti della autorità portuali suggerendo uno o più
nomi. L'assessore Adolfo ha consegnato alla Commissione un documento
- approvato dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province
autonome- dal titolo "Proposta di riassetto strategico del settore
portuale nella nuova logica infrastrutturale e logistica europea",
per sollecitare una rivisitazione della legge 84/94 sulla portualità
italiana, non più in sintonia con il contesto politico venutosi a
determinare dopo il Titolo V della Costituzione. "La legge delega - ha
detto l'assessore al termine dell'audizione durata circa due ore - deve
essere aggiornata; le Regioni vogliono e ritengono di essere il soggetto
istituzionale più idoneo per decidere in materia, in quanto - ha spiegato
- quando si parla di programmi e pianificazione soprattutto se in termini
di sviluppo infrastrutturale non si può pensare solo al |
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Regioni: sicurezza alimentare solo con coordinamento Sanità e agricoltura | ||||||||||||||||||||||||||
La Conferenza delle Regioni ha approvato un documento sulle tematiche
relative alla sicurezza alimentare. Per le regioni occorre individuare le competenze specifiche dei settori Agricoltura e Sanità sulle tematiche relative alla sicurezza alimentare lungo tutta la filiera produttiva. Rispetto alle competenze la Conferenza ha puntualizzato che rispetto a quelle sanitarie occorre gestire e migliorare il sistema di sorveglianza sulla sicurezza alimentare attraverso almeno le seguenti azioni: definire gli indicatori che misurano la sicurezza alimentare; acquisire ed elaborare i dati epidemiologici, dati sulle produzioni e di interesse sanitario sulle abitudini alimentari;effettuare l’analisi e la valutazione dei rischi alimentari;individuare sistemi di controllo dei rischi; pianificare il programma annuale e pluriennale di sorveglianza degli alimenti in base all’analisi dei dati epidemiologici, alla valutazione dei rischi ed alle nuove conoscenze; pianificare il programma annuale dei controlli analitici sugli alimenti anche sulla base delle indicazioni ministeriali e comunitarie; valutare e comunicare i risultati dell’attività di sorveglianza; proporre attività di ricerca e studio sulla sicurezza degli alimenti; fornire linee guida ai produttori per il controllo dei rischi; proporre programmi di formazione per il personale di vigilanza e controllo e programmi di formazione per gli operatori del settore; coordinare le emergenze alimentari. Per quanto concerne invece le competenze afferenti alle politiche agricole è necessario garantire il consumatore sulla qualità degli alimenti, attraverso almeno le seguenti azioni: definire i requisiti minimi strutturali e gestionali di produzione per qualificare le produzioni agro-alimentari; approvare i disciplinari volontari (che definiscono le caratteristiche qualitative ed i sistemi di produzione) per i prodotti regionali e quelli dei prodotti regolamentati a livello comunitario; fornire linee guida agli operatori ed alle organizzazioni sulla qualità delle produzioni, programmando anche attività di sorveglianza sulle produzioni di qualità regolamentate anche sulla base delle indicazioni ministeriali e comunitarie. occorre poi valorizzare e tutelare le biodiversità e le produzioni agro-alimentari tradizionali e pianificare e attuare il programma annuale dei controlli analitici sulle produzioni oggetto di sostegno pubblico. E' anche - secondo le Regioni - prioritario promuovere e realizzare programmi di assistenza tecnica e di divulgazione, attività di ricerca e studio su aspetti qualitativi dei prodotti, programmi di formazione sulla qualità per il personale di vigilanza e controllo e per gli operatori del settore. Vanno valutati e comunicati i risultati dell’attività di sorveglianza sulla qualità. Infine dev'essere verificata la corretta applicazione delle normative relative all’impiego di OGM in agricoltura e va promosso il miglioramento genetico del patrimonio zootecnico e vegetale. il documento delle Regioni si sofferma anche sulle principali criticità relative alla filiera agroalimentare riguardano la complessità del sistema agroalimentare in relazione alla frammentazione, diversificazione e delocalizzazione delle produzioni e del rapido sviluppo delle tecnologie, i rischi emergenti, le tecnopatie, la sostenibilità dei sistemi di produzione degli alimenti e la sfiducia ed incertezza del consumatore. Il documento sottolinea anche la scarsa conoscenza da parte dei consumatori delle caratteristiche nutrizionali e dei prodotti a qualità regolamentata in commercio e l'impoverimento delle risorse alimentari tradizionali. Solo un coordinamento tra le due competenze sanitarie ed agricole - sottolineano le Regioni - consente una migliore attuazione degli interventi previsti dal Piano Sanitario Nazionale, dai Piani Sanitari Regionali e dalle politiche agricole nazionali e regionali tese a qualificare e valorizzare le produzioni. |
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Emergenza finanziaria: il 18 febbraio Regioni incontrano Berlusconi | ||||||||||||||||||||||||||
Ci sarà l'incontro con il Governo richiesto
dalle Regioni sui temi finanziari. ''Restiamo prudentemente
sull'Aventino - aveva affermato Chiaravalloti, presidente della Regione
Calabria, anticipando l'uscita dalla Conferenza dei presidenti - in attesa
del contenuto delle risposte. Intanto Ghigo (ndr.: presidente della
Conferenza delle Regioni) andra' alla Conferenza Stato-Regioni anche per
simboleggiare che il filo del dialogo non si e' interrotto''. E così è
stato. Si svolgera' mercoledi' prossimo l'incontro tra i Presidenti delle Regioni e il governo, ''contiamo di poter riaprire proficuamente il dialogo e il confronto per affrontare con urgenza gli argomenti che oggi non si sono potuti trattare'', ha confermato il ministro degli Affari Regionali, Enrico La Loggia, al termine della Conferenza Stato-Regioni durante la quale il presidente della Conferenza delle Regioni Enzo Ghigo ha espresso l'intesa dei governatori sul riparto del fondo sanitario 2004. All'incontro, ha spiegato La Loggia, dovrebbero partecipare il premier Berlusconi, il ministro Tremonti, lo stesso La Loggia ed altri ministri interessati agli argomenti che verranno trattati. L'orario e' ancora in corso di definizione, ma probabilmente il vertice si svolgera' nella mattinata di mercoledi' 18 febbraio a Palazzo Chigi. ''Si sta lavorando - ha detto La Loggia - per poter dare risposte congrue alle Regioni. Al momento non sono nelle condizioni di anticipare nulla''. (red) |
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2006: composizione Senato federale contestuale con le regionali | ||||||||||||||||||||||||||
Sembra che passi l'elezione contestuale di
Senato e Consigli regionali
nella nuova riforma costituzionale.
Dopo una giornata vissuta tra dimissioni e rilanci,
la crisi sul nodo composizione del futuro Senato federale si scioglie dopo
la mezzanotte nell'ultimo
vertice della Cdl. Registrata l'intesa, martedi' prossimo il relatore, Francesco D'Onofrio, presentera' in Aula l' emendamento che recepisce l' accordo. Erano presenti, naturalmente oltre a Berlusconi e Bossi, il numero due della Lega Roberto Calderoli, il capogruppo di An, Domenico Nania, il relatore D'Onofrio e, per Forza Italia, Sandro Bondi, Fabrizio Cicchitto e Renato Schifani. Assenti Fini e Follini, che pero' avevano dato il proprio mandato a Nania e D'Onofrio. D'Onofrio ha riferito l' esito del dibattito in Senato sulla questione del futuro senato federale con tutte le possibili opzioni emerse: un senato misto piu' o meno forte, oppure la contestualita' dell' elezione dei senatori di ciascuna regione con i rispettivi consigli regionali. Dalla riunione e' emerso il consenso su quest' ultima opzione che diventa quindi la scelta definitiva della maggioranza. Accordo anche sull' allineamento delle elezioni regionali con quelle politiche per consentire di far partire questo meccanismo. Resta da vedere se sara' tecnicamente e politicamente praticabile il rinvio delle regionali del 2005 al 2006, quando si votera' per le politiche. In ogni caso e' stato deciso che l' emendamento che D'Onofrio presentera' conterra' la norma applicativa e non un rinvio ad un' ulteriore legge, come invece prevedeva il precedente emendamento D'Onofrio (nella foto). ''Soddisfatto'' anche Calderoli, secondo il quale ''sulle riforme abbiamo le idee chiare''. Quella della contestualita' delle elezioni e dell' allineamento, ha commentato Calderoli, ''e' la strada condivisa da tutta la maggioranza, ma e' anche una soluzione di buonsenso. L' importante - ha aggiunto - e' aver scelto un modello non perche' fa comodo a noi oggi, visto che un domani potremmo essere all' opposizione, ma perche' e' valido per il Paese''. La futura composizione del Senato federale è stata quindi al centro del dibattito politico durante tutta la giornata, che ha visto anche i fantasmi delle dimissioni del Ministro Bossi e del relatore D'Onofrio. Perchè? Per entrambi la motivazione è stata la possibilità di ritorno in Commissione dell'articolo 3 della legge sul federalismo, quello sulla composizione del Senato. Bossi ha pertò precisato di non aver ''Mai parlato di dimissioni''. ''Con stupore apprendo dalle agenzie - afferma Il Ministro delle Riforme - che ci sarebbe stato il rischio di mie dimissioni questa mattina se fosse stato riportato in Commissione l'articolo 3 della legge sul federalismo. Non e' frutto di realtà, ma solo di interpretazioni fantasiose di chi il federalismo non lo vuole adesso, per farlo lui la prossima legislatura''. Mentre D'Onofrio precisa: ''non aveva senso tornare in Commissione''. La Cdl e' ''concorde'' sul principio della contestualità tra l'elezione dei senatori di ciascuna regione e i Consigli regionali". ''Il rinvio si prestava ad una lettura ambigua: poteva essere un passaggio tecnico, per risolvere in 48 ore con il contributo dell'opposizione il nodo del Senato federale; ma poteva anche essere inteso come la rinuncia da parte nostra alla contestualita' dell'elezione tra senatori e Consigli regionali e l'accettazione dell'idea di un Senato misto; o peggio, poteva essere interpretato come un rinvio 'sine die' di tutte le riforme''. Per avere la contestualita' devono essere quindi allineate inizialmente le date delle elezioni del Senato federale e dei Consigli regionali. Intanto i senatori dell'Ulivo avevano anch'essi presentato un nuovo emendamento sul nodo della composizione del futuro Senato federale, con firmatari: Battisti, Mancino, Manzione, Petrini, Amato, Bassanini, Vitali e Passigli. La proposta prevede un senato composto da 200 membri eletti in circoscrizione unica regionale. Ad ogni regione sono attribuiti cinque seggi, due alla Valle d'Aosta, al Molise, e alle province autonome di Trento e di Bolzano. La ripartizione dei restanti seggi tra le regioni si effettua in proporzione alla popolazione, mentre sono membri di diritto del Senato Federale i presidenti delle regioni e quelli delle province autonome di Trento e Bolzano. ''Sul Senato federale - affermano i Senatori firmatari dell'Ulivo - l'opposizione avanza una nuova proposta che unisce anche chi finora ha sostenuto posizioni diverse; la maggioranza anziché fare del tatticismo per mascherare le sue revisioni ora dia delle risposte chiare''. L'assessore regionale del Lazio agli affari istituzionali, Donato Robilotta, al termine della conferenza dei presidenti delle Regioni di ieri, ha dichiarato:''La nostra posizione - ha spiegato Robilotta - rimane quella per il modello tedesco o, in subordine, per la contestualita' delle elezioni dei consigli regionali e dei senatori del Senato federale''. Infine il presidente della Regione Lazio, Francesco Storace: 'Ho letto la bizzarra idea che le Regioni andrebbero a votare nel 2006, in concomitanza con le elezioni politiche per armonizzarsi con il Senato federale. Il Lazio andra' a votare nel 2005, anno della scadenza naturale. Io sono stato eletto per governare per cinque anni''. possibili ulteriori approfondimenti attrverso i link proposti dal Senato in relazione al documento della relazione dell'opposizione(Documento completo (134K - Frontespizio - RELAZIONE) e a quello della maggioranza presentati in Aula al Senato: Documento completo, Frontespizio; RELAZIONE; PARERE 5ª COMMISSIONE; PARERE 6ª COMMISSIONE ; PARERE 7ª COMMISSIONE, PARERE 12ª COMMISSIONE , PARERE COMMISSIONE PARLAMENTARE PER LE QUESTIONI REGIONALI; DISEGNO DI LEGGE(Modificazioni degli articoli 55, 56, 57, 58, Capo I: MODIFICHE AL TITOLO I DELLA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE Art. 1. (Senato federale della Repubblica) Art. 2. (Camera dei deputati) Art. 3. (Elezione del Senato federale della Repubblica) Art. 4. (Requisiti per l’eleggibilità a senatore) Art. 5. (Senatori a vita) Art. 6. (Durata delle Camere) Art. 7. Art. 7. (Modalità di funzionamento delle Camere) Art. 8. (Ineleggibilità ed incompatibilità) Art. 9. (Divieto di mandato imperativo) Art. 10. (Indennità parlamentare) Art. 11. (Formazione delle leggi) Art. 13. Art. 12. (Iniziativa legislativa) Art. 13. (Procedure legislative ed organizzazione per commissioni) Art. 14. (Ratifica dei trattati internazionali) Art. 15. (Bilanci e rendiconto) Art. 18. Capo II: MODIFICHE AL TITOLO II DELLA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE Art. 16. (Elezione del Presidente della Repubblica) Art. 17. (Convocazione del collegio elettorale) Art. 18. (Supplenza del Presidente della Repubblica) Art. 19. (Funzioni del Presidente della Repubblica) Art. 20. (Scioglimento delle Camere) Art. 21. (Controfirma degli atti presidenziali) Art. 22. (Giuramento del Presidente della Repubblica) Capo III: MODIFICHE AL TITOLO III DELLA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE Art. 23. (Governo e Primo ministro) Art. 24. (Giuramento del Primo ministro e dei ministri) Art. 25. (Governo in Parlamento) Art. 26. (Poteri del Primo ministro e dei ministri) Art. 27. (Disposizioni sui reati ministeriali) Capo IV: MODIFICHE AL TITOLO IV DELLA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE Art. 28. (Elezione del Consiglio superiore della magistratura) Capo V: MODIFICHE AL TITOLO V DELLA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE Art. 29. (Capitale della Repubblica federale) Art. 30. (Competenze legislative esclusive delle Regioni) Art. 31. (Leggi regionali ed interesse nazionale della Repubblica) Art. 32. (Abrogazioni) Capo VI: MODIFICHE AL TITOLO VI DELLA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE Art. 33. (Corte costituzionale) Art. 34. (Referendum sulle leggi costituzionali) Capo VII: DISPOSIZIONI TRANSITORIE Art. 35. (Disposizioni transitorie) EMENDAMENTI PROPOSTI EMENDAMENTI PROPOSTI EMENDAMENTI PROPOSTI EMENDAMENTI PROPOSTI EMENDAMENTI PROPOSTI EMENDAMENTI PROPOSTI EMENDAMENTI PROPOSTI (gs) |
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Ripartizione Fondo Sanitario Nazionale 2004 | ||||||||||||||||||||||||||
La Conferenza Stato-Regioni di ieri si è svolta con la sola
rappresentanza per le Regioni del Presidente Ghigo, e affrontando un solo
punto all'ordine del giorno:
la ripartizione del
Fondo Sanitario Nazionale 2004. In attesa dell'incontro del 18 con il
Governo, infatti, le Regioni hanno voluto ancora sottolineare la rilevanza
dei problemi economici sottoposti all'attenzione del Governo. Piemonte 5.857.477.214 Totale regioni: 540.000.000 Medicina penitenziaria 10.000.000 Totale 550.000.000 |
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Basilicata: crisi per revoca assessore sanità | ||||||||||||||||||||||||||
Il
presidente della Regione Basilicata Filippo Bubbico (Ds) ha revocato
dall'incarico l'assessore regionale alla Sicurezza e Solidarieta'
sociale Gennaro Straziuso (Margherita). |
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