periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 225- Roma, 13 febbraio 2004

Sommario

Ripartizione Fondo Sanitario Nazionale 2004 2006: composizione Senato federale contestuale con le regionali
Regioni: sicurezza alimentare solo con coordinamento Sanità e agricoltura  Regioni su porti e aeroporti
Emergenza finanziaria: il 18 febbraio Regioni incontrano Berlusconi Basilicata: crisi per revoca assessore sanità
Regioni su porti e aeroporti

Pesare di più nella programmazione e nella pianificazione del sistema portuale  italiano. E' quanto ha sostenuto Vittorio Adolfo, assessore della Regione Liguria, nel corso di un'audizione in Commissione Trasporti della Camera con la quale e' stato dato il via ad un'indagine conoscitiva sull'assetto del sistema portuale italiano. L'Assessore Adolfo - che è capofila in materia di Porti e Demanio marittimo nell'ambito della Conferenza dei Presidenti delle Regioni- ha spiegato che le Regioni chiedono di essere ente di riferimento e di coordinamento per le diverse realtà portuali esistenti in una stessa Regione e si propongono come soggetto al quale trasferire le risorse prodotte dalle attività portuali, per poi redistribuirle in relazione a ben definiti piani di sviluppo. Chiedono, infine, di aver voce in capitolo nella nomina dei presidenti della autorità portuali suggerendo uno o più nomi. L'assessore Adolfo ha consegnato alla Commissione un documento - approvato dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome- dal titolo "Proposta di riassetto strategico del settore portuale nella nuova logica infrastrutturale e logistica europea", per sollecitare una rivisitazione della legge  84/94 sulla portualità italiana, non più in sintonia con il contesto politico venutosi a determinare dopo il Titolo V della Costituzione. "La legge delega - ha detto l'assessore al termine dell'audizione durata circa due ore - deve essere aggiornata; le Regioni vogliono e ritengono di essere il soggetto istituzionale più idoneo per decidere in materia, in quanto - ha spiegato - quando si parla di programmi e pianificazione soprattutto se in termini di sviluppo infrastrutturale non si può pensare solo al
bacino, ma ad aree più vaste di territorio ed e' qui che si fanno avanti le regioni, alle quali - ha aggiunto ancora - spetta l'orchestrazione delle diverse realtà portuali di una stessa regione''. Concludendo l'assessore Adolfo ha definito "farraginoso" il meccanismo attualmente in vigore per le nomine dei presidenti delle autorità portuali e ha chiesto che, anche in questo caso, abbiamo parola le Regioni.
Nel documento approvato dalla conferenza delle Regioni sono comunque indicate
alcune priorità  per rivitalizzare il settore portuale del nostro paese e per dare avvio ad una riforma legislativa in grado di proporre un sistema della portualità efficiente ed integrato:
1) Formulare in tempi rapidi la proposta italiana di individuazione dei progetti di maggior interesse per gli obiettivi di cui in premessa, sulla base del criterio generale di ottimizzare l’impatto economico ed ambientale, con contestuale modifica della legge n. 84/94 per adeguarla al nuovo sistema europeo dei trasporti ed introdurre il giusto ruolo delle Regioni.
2)  Presentare all’Unione Europea la proposta italiana per ottenerne una validazione complessiva dal punto di vista strategico e conseguentemente un adeguato riconoscimento economico finanziario per la realizzazione delle varie iniziative;
3) Costituire gli Organismi operativi per l’effettuazione organica della progettazione, in stretta coerenza con le successive fasi realizzative e gestionali;
4) Riservare alle Regioni quote significative dei proventi derivanti dalla gestione dei porti, per poter godere nella necessaria autonomia finanziaria.
D
ai porti agli Aeroporti, dall'Italia all'Europa.
E' stato infatti affrontato il problema dei piccoli scali aeroportuali dalla Commissione europea, come ha spiegato l'olandese Onno Hoes, che ha presieduto una riunione alla quale hanno partecipato anche i rappresentanti di diverse regioni italiane. Il problema degli aeroporti regionali deve essere affrontato nel Consiglio Ue dei ministri dei Trasporti dell'8 marzo prossimo hanno chiesto le regioni europee,  riunitesi proprio  per discutere sul futuro dei piccoli scali, dopo la decisione dell'esecutivo europeo sul dossier Ryanair che dovrà rimborsare una parte degli aiuti ricevuti per l'aeroporto belga di Charleroi.
Onno Hoes ha affermato - ''non possono essere sottoposti alle stesse condizioni degli altri. Spesso svolgono un ruolo fondamentale nello sviluppo di un'intera area''.
I rappresentanti delle Regioni hanno ribadito che ''non si tratta di aiutare una singola compagnia aerea, ma di far sopravvivere i piccoli aeroporti che spesso sono usati principalmente dalle compagnie a basso costo''. Riuniti per iniziativa dell'Assemblea delle regioni d'Europa che raccoglie 250 regioni, i rappresentanti locali hanno insistito molto anche ''sulla difficolta' di far convivere la politica di coesione con le regole della concorrenza''. Un argomento che oggi e' giunto anche sul tavolo del Commissario europeo Mario Monti per iniziativa del Comitato delle regioni.
Dopo l'incontro di oggi è stato elaborato anche un documento che sarà inviato al commissario Ue ai Trasporti Loyla De Palacio che le Regioni sperano di poter incontrare al più  presto.(sm)

Regioni: sicurezza alimentare solo con coordinamento Sanità e agricoltura
La Conferenza delle Regioni ha approvato un documento sulle tematiche relative alla sicurezza alimentare.
Per le regioni occorre individuare le competenze specifiche dei settori Agricoltura e Sanità sulle tematiche relative alla sicurezza alimentare lungo tutta la filiera produttiva.
Rispetto alle competenze la Conferenza ha puntualizzato che rispetto a quelle sanitarie occorre gestire e migliorare il sistema di sorveglianza sulla sicurezza alimentare attraverso almeno le seguenti azioni: definire gli indicatori che misurano la sicurezza alimentare; acquisire ed elaborare i dati epidemiologici, dati sulle produzioni e di interesse sanitario sulle abitudini alimentari;effettuare l’analisi e la valutazione dei rischi alimentari;individuare sistemi di controllo dei rischi; pianificare il programma annuale e pluriennale di sorveglianza degli alimenti in base all’analisi dei dati epidemiologici, alla valutazione dei rischi ed alle nuove conoscenze; pianificare il programma annuale dei controlli analitici sugli alimenti anche sulla base delle indicazioni ministeriali e comunitarie; valutare e comunicare i risultati dell’attività di sorveglianza; proporre attività di ricerca e studio sulla sicurezza degli alimenti; fornire linee guida ai produttori per il controllo dei rischi; proporre programmi di formazione per il personale di vigilanza e controllo e programmi di formazione per gli operatori del settore; coordinare le emergenze alimentari.
Per quanto concerne invece le competenze afferenti alle politiche agricole è necessario garantire il consumatore sulla qualità degli alimenti, attraverso almeno le seguenti azioni: definire i requisiti minimi strutturali e gestionali di produzione per qualificare le produzioni agro-alimentari; approvare i disciplinari volontari (che definiscono le caratteristiche qualitative ed i sistemi di produzione) per i prodotti regionali e quelli dei prodotti regolamentati a livello comunitario; fornire linee guida agli operatori ed alle organizzazioni sulla qualità delle produzioni, programmando anche attività di sorveglianza sulle produzioni di qualità regolamentate anche sulla base delle indicazioni ministeriali e comunitarie. occorre poi valorizzare e tutelare le biodiversità e le produzioni agro-alimentari tradizionali e pianificare e attuare il programma annuale dei controlli analitici sulle produzioni oggetto di sostegno pubblico. E' anche - secondo le Regioni - prioritario promuovere e realizzare programmi di assistenza tecnica e di divulgazione, attività di ricerca e studio su aspetti qualitativi dei prodotti, programmi di formazione sulla qualità per il personale di vigilanza e controllo e per gli operatori del settore. Vanno valutati e comunicati i risultati dell’attività di sorveglianza sulla qualità. Infine dev'essere verificata la corretta applicazione delle normative relative all’impiego di OGM in agricoltura e va promosso il miglioramento genetico del patrimonio zootecnico e vegetale.
il documento delle Regioni si sofferma anche sulle principali criticità relative alla filiera agroalimentare riguardano la complessità del sistema agroalimentare in relazione alla frammentazione, diversificazione e delocalizzazione delle produzioni e del rapido sviluppo delle tecnologie, i  rischi emergenti, le tecnopatie, la sostenibilità dei sistemi di produzione degli alimenti e la sfiducia ed incertezza del consumatore.
Il documento sottolinea anche la scarsa conoscenza da parte dei consumatori delle caratteristiche nutrizionali e dei prodotti a qualità regolamentata in commercio e l'impoverimento delle risorse alimentari tradizionali.
Solo un coordinamento tra le due competenze sanitarie ed agricole - sottolineano le Regioni - consente una migliore attuazione degli interventi previsti dal Piano Sanitario Nazionale, dai Piani Sanitari Regionali e dalle politiche agricole nazionali e regionali tese a qualificare e valorizzare le produzioni.
Emergenza finanziaria: il 18 febbraio Regioni incontrano Berlusconi
Ci sarà l'incontro con il Governo richiesto dalle Regioni sui temi finanziari.  ''Restiamo prudentemente sull'Aventino - aveva affermato Chiaravalloti, presidente della Regione Calabria, anticipando l'uscita dalla Conferenza dei presidenti - in attesa del contenuto delle risposte. Intanto Ghigo (ndr.: presidente della Conferenza delle Regioni) andra' alla Conferenza Stato-Regioni anche per simboleggiare che il filo del dialogo non si e' interrotto''. E così è stato.
Si svolgera' mercoledi' prossimo  l'incontro tra i Presidenti delle Regioni e il governo, ''contiamo di poter riaprire  proficuamente il dialogo e il confronto per affrontare con  urgenza gli argomenti che oggi non si sono potuti trattare'', ha confermato il ministro degli Affari Regionali, Enrico La Loggia,  al termine della Conferenza Stato-Regioni durante la quale il  presidente della Conferenza delle Regioni Enzo Ghigo ha espresso l'intesa dei governatori sul riparto del fondo sanitario 2004.
All'incontro, ha spiegato La Loggia, dovrebbero partecipare  il premier Berlusconi, il ministro Tremonti, lo stesso La Loggia  ed altri ministri interessati agli argomenti che verranno  trattati. L'orario e' ancora in corso di definizione, ma  probabilmente il vertice si svolgera' nella mattinata di  mercoledi' 18 febbraio a Palazzo Chigi.
''Si sta lavorando - ha detto La Loggia - per poter dare risposte congrue alle Regioni. Al  momento non sono nelle condizioni di anticipare nulla''. (red)
2006: composizione Senato federale contestuale con le regionali
Sembra che passi l'elezione contestuale di Senato e Consigli regionali nella nuova  riforma costituzionale. Dopo una giornata vissuta tra dimissioni e rilanci, la crisi sul nodo composizione del futuro Senato federale si scioglie dopo la mezzanotte nell'ultimo vertice della Cdl.
Registrata l'intesa, martedi' prossimo il relatore, Francesco D'Onofrio, presentera' in Aula l' emendamento che recepisce l' accordo. Erano presenti, naturalmente oltre a Berlusconi e Bossi, il numero due della Lega Roberto Calderoli, il capogruppo di An, Domenico Nania, il relatore D'Onofrio e, per Forza Italia, Sandro Bondi, Fabrizio Cicchitto e Renato Schifani. Assenti Fini e Follini, che pero' avevano dato il proprio mandato a Nania e D'Onofrio.
D'Onofrio ha riferito l' esito del dibattito in Senato sulla questione del futuro senato federale con tutte le possibili opzioni emerse: un senato misto piu' o meno forte, oppure la contestualita' dell' elezione dei senatori di ciascuna regione con i rispettivi consigli regionali. Dalla riunione e' emerso il consenso su quest' ultima opzione che diventa quindi la scelta definitiva della maggioranza. Accordo anche sull' allineamento delle elezioni regionali con quelle politiche per consentire di far partire questo meccanismo. Resta da vedere se sara' tecnicamente e politicamente praticabile il rinvio delle regionali del 2005 al 2006, quando si votera' per le politiche.
In ogni caso e' stato deciso che l' emendamento che D'Onofrio presentera' conterra' la norma applicativa e non un rinvio ad un' ulteriore legge, come invece prevedeva il precedente emendamento D'Onofrio (nella foto).
''Soddisfatto'' anche Calderoli, secondo il quale ''sulle riforme abbiamo le idee chiare''. Quella della contestualita' delle elezioni e dell' allineamento, ha commentato Calderoli, ''e' la strada condivisa da tutta la maggioranza, ma e' anche una soluzione di buonsenso. L' importante - ha aggiunto - e' aver scelto un modello non perche' fa comodo a noi oggi, visto che un domani potremmo essere all' opposizione, ma perche' e' valido per il Paese''.
La futura composizione del Senato federale è stata quindi al centro del dibattito politico durante tutta la giornata, che ha visto anche i fantasmi delle dimissioni del Ministro Bossi e del relatore D'Onofrio. Perchè? Per entrambi la motivazione è stata la possibilità di ritorno in Commissione dell'articolo 3 della legge sul federalismo, quello sulla composizione del Senato.
Bossi ha  pertò precisato di non aver ''Mai parlato di dimissioni''. ''Con stupore apprendo dalle agenzie - afferma Il Ministro delle Riforme - che ci  sarebbe stato il rischio di mie dimissioni questa mattina se  fosse stato riportato in Commissione l'articolo 3 della legge  sul federalismo. Non e' frutto di realtà, ma solo di  interpretazioni fantasiose di chi il federalismo non lo vuole  adesso, per farlo lui la prossima legislatura''. Mentre D'Onofrio precisa: ''non aveva senso  tornare in Commissione''. La Cdl e' ''concorde'' sul principio  della contestualità tra l'elezione dei senatori di ciascuna  regione e i Consigli regionali".
''Il rinvio si prestava ad una lettura  ambigua: poteva essere un passaggio tecnico, per risolvere in 48  ore con il contributo dell'opposizione il nodo del Senato  federale; ma poteva anche essere inteso come la rinuncia da  parte nostra alla contestualita' dell'elezione tra senatori e  Consigli regionali e l'accettazione dell'idea di un Senato  misto; o peggio, poteva essere interpretato come un rinvio 'sine  die' di tutte le riforme''.
Per avere la contestualita' devono essere quindi allineate inizialmente le date delle elezioni del  Senato federale e dei Consigli regionali.
Intanto i
senatori dell'Ulivo avevano anch'essi presentato un nuovo emendamento sul nodo della composizione del  futuro Senato federale, con firmatari: Battisti, Mancino,  Manzione, Petrini, Amato, Bassanini, Vitali e Passigli.
La proposta prevede un senato composto da 200 membri eletti  in circoscrizione unica regionale. Ad ogni regione sono  attribuiti cinque seggi, due alla Valle d'Aosta, al Molise, e  alle province autonome di Trento e di Bolzano. La ripartizione  dei restanti seggi tra le regioni si effettua in proporzione  alla popolazione, mentre sono membri di diritto del Senato  Federale i presidenti delle regioni e quelli delle province  autonome di Trento e Bolzano.
''Sul Senato federale - affermano i Senatori firmatari dell'Ulivo -  l'opposizione avanza una nuova proposta che unisce anche chi  finora ha sostenuto posizioni diverse; la maggioranza anziché fare del tatticismo per mascherare le sue revisioni ora dia  delle risposte chiare''.
L'assessore regionale del Lazio agli affari  istituzionali, Donato Robilotta, al termine della conferenza dei  presidenti delle Regioni di ieri, ha dichiarato:''La nostra posizione - ha spiegato Robilotta - rimane quella per il modello tedesco o, in  subordine, per la contestualita' delle elezioni dei consigli  regionali e dei senatori del Senato federale''.
Infine il presidente della Regione Lazio, Francesco Storace: 'Ho letto la bizzarra idea che le Regioni andrebbero a votare nel 2006, in concomitanza con le elezioni politiche per armonizzarsi con il Senato federale. Il Lazio andra' a votare nel 2005, anno della scadenza naturale. Io sono stato eletto per governare per cinque anni''.
possibili ulteriori approfondimenti attrverso i link proposti dal Senato in relazione al documento della relazione dell'opposizione(
Documento completo (134K - Frontespizio - RELAZIONE) e a quello della maggioranza presentati in Aula al Senato: Documento completo,  Frontespizio; RELAZIONE; PARERE 5ª COMMISSIONE; PARERE  6ª COMMISSIONE ; PARERE 7ª COMMISSIONE, PARERE  12ª COMMISSIONE , PARERE COMMISSIONE PARLAMENTARE PER LE QUESTIONI REGIONALI; DISEGNO DI LEGGE(Modificazioni degli articoli 55, 56, 57, 58,
Capo I: MODIFICHE AL TITOLO I DELLA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE
Art. 1. (Senato federale della Repubblica)
Art. 2. (Camera dei deputati)
Art. 3. (Elezione del Senato federale della Repubblica)
Art. 4
. (Requisiti per l’eleggibilità a senatore)
Art. 5. (Senatori a vita)
Art. 6. (Durata delle Camere)
   Art. 7.
Art. 7
. (Modalità di funzionamento delle Camere)
Art. 8. (Ineleggibilità ed incompatibilità)
Art. 9. (Divieto di mandato imperativo)
Art. 10. (Indennità parlamentare)
Art. 11. (Formazione delle leggi)
   Art. 13.
Art. 12
. (Iniziativa legislativa)
Art. 13. (Procedure legislative ed organizzazione per commissioni)
Art. 14
. (Ratifica dei trattati internazionali)
Art. 15. (Bilanci e rendiconto)
   Art. 18.
Capo II: MODIFICHE AL TITOLO II DELLA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE
Art. 16
. (Elezione del Presidente della Repubblica)
Art. 17. (Convocazione del collegio elettorale)
Art. 18. (Supplenza del Presidente della Repubblica)
Art. 19
. (Funzioni del Presidente della Repubblica)
Art. 20. (Scioglimento delle Camere)
Art. 21. (Controfirma degli atti presidenziali)
Art. 22. (Giuramento del Presidente della Repubblica)
Capo III: MODIFICHE AL TITOLO III DELLA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE
Art. 23
. (Governo e Primo ministro)
Art. 24. (Giuramento del Primo ministro e dei ministri)
Art. 25. (Governo in Parlamento)
Art. 26. (Poteri del Primo ministro e dei ministri)
Art. 27. (Disposizioni sui reati ministeriali)
Capo IV: MODIFICHE AL TITOLO IV DELLA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE
Art. 28. (Elezione del Consiglio superiore della magistratura)
Capo V: MODIFICHE AL TITOLO V DELLA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE
Art. 29. (Capitale della Repubblica federale)
Art. 30. (Competenze legislative esclusive delle Regioni)
Art. 31
. (Leggi regionali ed interesse nazionale della Repubblica)
Art. 32. (Abrogazioni)
Capo VI: MODIFICHE AL TITOLO VI DELLA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE
Art. 33. (Corte costituzionale)
Art. 34. (Referendum sulle leggi costituzionali)
Capo VII: DISPOSIZIONI TRANSITORIE
Art. 35
. (Disposizioni transitorie)

EMENDAMENTI PROPOSTI   EMENDAMENTI PROPOSTI EMENDAMENTI PROPOSTI   EMENDAMENTI PROPOSTI  EMENDAMENTI PROPOSTI  EMENDAMENTI PROPOSTI  EMENDAMENTI PROPOSTI  (gs)
Ripartizione Fondo Sanitario Nazionale 2004

La Conferenza Stato-Regioni di ieri si è svolta con la sola rappresentanza per le Regioni del Presidente Ghigo, e affrontando un solo punto all'ordine del giorno: la ripartizione del Fondo Sanitario Nazionale 2004. In attesa dell'incontro del 18 con il Governo, infatti, le Regioni hanno voluto ancora sottolineare la rilevanza dei problemi economici sottoposti all'attenzione del Governo.
Ecco la ripartizione FSN 2004:

      Piemonte         5.857.477.214
      Valle D'Aosta       93.007.194
      Lombardia       12.547.714.465
      Bolzano            383.483.562
      Trento             334.167.853
      Veneto           6.083.334.538
      Friuli             851.249.973
      Liguria          2.398.525.309
      Emilia Romagna   5.814.940.228
      Toscana          5.018.394.128
      Umbria           1.204.135.428
      Marche           1.980.711.001
      Lazio            7.067.521.111
      Abruzzo          1.729.486.611
      Molise             440.946.453
      Campania         7.222.514.162
      Puglia           5.196.515.486
      Basilicata         747.318.665
      Calabria         2.511.289.981
      Sicilia          3.609.943.647
      Sardegna         1.460.305.840
      Bambino Gesu'      149.618.303
      Acismom             28.215.000
      Totale          72.730.816.153

Tra gli aspetti riguardanti al ripartizione del FSN 2004, ecco il contributo previsto dalla Finanziaria per il contratto del personale non medico del comparto sanita' (i dati sono in milioni di euro):
Piemonte                  50.349.178
Lombardia                 93.827.439
Veneto                    49.898.626
Liguria                   22.414.958
Emilia Romagna            47.589.547
Toscana                   42.577.157
Umbria                     9.799.504
Marche                    17.177.292
Lazio                     44.942.555
Abruzzo                   13.798.153
Molise                     3.266.501
Campania                  46.350.529
Puglia                    35.255.688
Basilicata                 5.237.666
Calabria                  20.331.156
Sardegna                  13.155.553

Totale regioni:          540.000.000
Medicina penitenziaria    10.000.000
Totale                   550.000.000
(gs)
Basilicata: crisi per revoca assessore sanità
 

Il presidente della Regione Basilicata Filippo Bubbico (Ds) ha revocato  dall'incarico l'assessore regionale alla Sicurezza e Solidarieta' sociale Gennaro Straziuso (Margherita).
''All'origine del provvedimento - si legge nella nota -  vi sono marcate divergenze di valutazione e di orientamento in materia di politica socio-sanitaria, che, a seguito della vicenda legata alla delibera n. 2179/2003, revocata ieri dalla Giunta, hanno sollevato una delicata questione di coerenza degli indirizzi politici della Giunta e di lealta' delle relazioni di collegialita' al suo interno''.
''Nelle prossime ore - conclude la nota - e' atteso il provvedimento di nomina del nuovo assessore alla Sicurezza e alla Solidarieta' sociale''.
La delibera citata era stata approvata dalla giunta regionale nel novembre scorso, nei giorni piu' caldi della protesta contro il progetto di discarica nucleare a Scanzano Jonico. L'atto prevedeva l'attivazione di una serie di strutture sanitarie (i Punti Salute) nella Asl 1 di Venosa (Potenza), affidandole ad una cooperativa. Tali Punti Salute avrebbero dovuto assorbire i lavoratori prima impegnati in un'altra struttura. Subito critico il Presidente del gruppo consiliare dell’UDC,
Antonio Melfi ed ecco che
i dirigenti della Margherita lucana hanno chiesto agli altri due loro rappresentanti nella Giunta - il vicepresidente, Erminio Restaino, e l' assessore Carlo Chiurazzi - di ''rimettere il mandato, per provocare l' indispensabile chiarimento nella maggioranza, finalizzato a ripristinare l' alleanza''.
La decisione e' stata presa la notte scorsa dai dirigenti lucani della Margherita, presenti i parlamentari e i consiglieri regionali: la decisione di Bubbico e' stata definita ''inaccettabile'' e basata su ''motivazioni non rispondenti al vero ed evidentemente pretestuose''. Nell' esprimere ''fiducia'' in Straziuso - la cui opera e' stata ''reiteratamente apprezzata'' dallo stesso Bubbico e ''dall' opinione pubblica lucana'' - la Margherita ha detto che ''il metodo seguito dal Presidente della Giunta e' stato non coerente e non rispettoso dei principi fondativi della coalizione''. La Margherita lucana ha inoltre precisato che ''non manchera' in ogni caso di esercitare il proprio ruolo di partito centrale e determinante nella vita della coalizione''.

(red)

 

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