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Sommario |
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Influenza: le Marche la regione più colpita | ||||||||||||||||||||||||||
Ad essere più colpita dall'influenza
è la fascia di età tra 0 e 14 anni. E' quanto risulta dai dati della rete
dei medici sentinella Influnet raccolti dal 26 gennaio al 1° febbraio. A
renderlo noto è la neonata
newsletter
del Ministero della Salute. Secondo i dati riportati (relativi alla 5° settimana del 2004) nella fascia di età da 0 a 4 anni l'incidenza è pari a 13,34 casi per 1.000 assistiti, in quella dai 5 ai 14 anni è pari a 8,37, dai 15 ai 64 anni è di 3,85 e tra gli individui di 65 anni e oltre è di 1,67 casi per 1.000 assistiti. L'incidenza della sindrome influenzale è stata maggiore nelle Marche (10,26), la zona più colpita anche le scorse settimane, nella Provincia autonoma di Trento (8,90) e in Emilia Romagna (7,69). Per avere i dati completi è sufficiente consultare: sorveglianza epidemiologica ; sorveglianza virologica alla sezione Malattie Infettive del Portale, a cura dell'Ufficio Malattie Infettive del Ministero della Salute. I dati riportati sono stati elaborati dalla rete dei medici influnet, nata da un accordo Stato-Regioni (cfr. Accordo Conferenza Stato-Regioni 28 settembre 2000 ; Protocollo InfluNet 2003-2004 ;Circolare n.5 del 22 luglio 2003 - Prevenzione e controllo dell'influenza: raccomandazioni per la stagione 2003-2004) . (sm) |
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UE: iniziano oggi i lavori del Comitato delle Regioni | ||||||||||||||||||||||||||
Al via oggi i lavori
della prima
sessione plenaria
del 2004 per il Comitato delle Regioni (Cdr)
all'Europarlamento di Bruxelles, che affronterà il
tema del futuro della coesione in Europa dopo la presentazione della
comunicazione della Commissione europea sulle prospettive finanziarie
2007-2013. Altri argomenti saranno: la ridistribuzione dei fondi regionali
per il prossimo periodo di programmazione dell'Ue allargata, le nuove voci
della spesa regionale e gli obiettivi per la convergenza, la
competitività regionale, l'impiego e la cooperazione interregionale. Sono
i capitoli più delicati del ''Terzo rapporto sulla coesione economica e
sociale'' che la Commissione adotterà formalmente il prossimo 18 febbraio
e Barnier (nella foto) illustrerà ai membri dell'organo consultivo regionale. Sono
previsti una serie di interventi dei
rappresentanti delle regioni, tra cui l'italiano
Vito D'Ambrosio,
Presidente delle Marche, nella sua veste di relatore di un parere sulla
coesione che sarà adottato dal Comitato delle regioni nel giugno
prossimo. |
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Ghigo: senza risposte Stato-Regioni solo per riparto sanità | ||||||||||||||||||||||||||
Il ministro per gli Affari regionali, Enrico La
Loggia, ha convocato per giovedi' 12 febbraio le conferenze
Stato-Regioni (Governo e Regioni) e
Unificata (Governo, Regioni, Province, Comuni e Comunità montane).
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Martini contro Brunello "U.E." | ||||||||||||||||||||||||||
Il Comitato europeo di gestione del vino
ha deciso
la modifica del regolamento Ue
che darà la possibilità ai paesi terzi di
utilizzare - a determinate condizioni - le menzioni tradizionali poste
sull'etichetta dei vini europei. Di fatto, saranno cosi' ''liberalizzate''
menzioni famose, come le italiane Brunello, Amarone, ecc.. Ora la Commissione e' in grado di varare il regolamento che dovrebbe essere messo a punto entro le prossime due settimane. Se la Commissione formalizzera' quanto confermato dal Comitato di gestione Ue, il ricorso alle menzioni tradizionali, anche da parte dei produttori extra-Ue sara' possibile se un prodotto con quella menzione viene utilizzato da almeno 10 anni. Sara' quindi sufficiente che quel prodotto sia conforme alle regole in vigore per i produttori di vino nel paese di origine. La Coldiretti, criticando il provvedimento, parla di ''scippo dei grandi vini italiani'' e ricorda come in numerosi paesi si spacciano vini locali come italiani: tra quelli più imitati il Chianti, il Lambrusco, il Marsala e la Grappa. Per il ministro delle Politiche agricole e forestali Gianni Alemanno ha detto che alla Conferenza Stato-Regioni presentera' una ''soluzione di compromesso, attraverso il varo di un'autoregolamentazione omogenea da parte di tutte le Regioni''. Il ministro Alemanno ha tra l'altro commentato una recente sentenza della Consulta (numero 12 del 13 gennaio 2004), definendola ''brutta esperienza" che deve essere un monito: "si deve pensare, prima che alle prerogative costituzionali delle Regioni, alle esigenze di produttori e consumatori''. Nel loro ricorso, le Regioni Marche, Toscana, Campania e Umbria censuravano, in riferimento all' art. 117, quarto comma, della Costituzione, l' art. 64 della legge finanziaria 2002, che pone una disciplina sanzionatoria per l' ipotesi di impianto abusivo di vigneti. ''Con cio' invadendo - si legge nella sentenza della Corte Costituzionale -, secondo le ricorrenti, l' ambito materiale dell' agricoltura, riservato alla competenza residuale della Regione''. La questione sollevata dalle Regioni e' stata quindi giudicata ''fondata'' dalla Consulta. ''Inaccettabile'', ha subito commentato il Presidente della Regione Toscana Claudio Martini. ''La Toscana - dice Martini - fa scaturire dalla qualita' dei suoi prodotti tipici e dei loro inscindibili legami con le tradizioni del territorio un valore aggiunto, che e' insieme agricolo e culturale. Per questo non puo' accettare il nuovo passo verso l'omologazione costituito dalla decisione odierna del Comitato europeo di gestione del vino, che apre anche alle menzioni fino ad oggi protette l'utilizzo nei paesi extraeuropei''. Sono quattro i grandi vini toscani colpiti dal provvedimento: Brunello, Morellino, Vin Santo e Vino Nobile. A questo punto, rileva il presidente della Toscana, non resta che fare appello al buonsenso del Commissario all'agricoltura e dell'intera Commissione europea per ''scongiurare il rischio che venga inferto un nuovo colpo alla Toscana, dopo quello recente del diniego a vietare l'introduzione delle coltivazioni Ogm''. Martini si dice convinto che ''le pressioni del Wto, e segnatamente degli interessi dell'Australia, della Nuova Zelanda, degli USA e del Sud America, abbiano pesato più dei solenni impegni a salvaguardare la sopravvivenza delle diversità, che sono la ricchezza più grande dell'Europa. Invocare a questo proposito ripetutamente il diritto della reciprocità significa colpire solo l'Europa''. Martini si dice infine sorpreso che il portavoce del Commissario Fischler si ''sia lasciato andare a curiose dichiarazioni in difesa di un improbabile Brunello argentino, sottolineando l'obbligo al rispetto di condizioni e criteri, come se il territorio argentino fosse la fotocopia di quello toscano. ''Quali criteri e condizioni possono prescindere dall'unicita' del territorio, della sua morfologia e delle sue tradizioni? Non vogliamo barriere di protezione artificiali per i nostri prodotti: ci limitiamo a chiedere - conclude il presidente toscano - il rispetto perlomeno dei nomi dei prodotti tipici, proprio per impedire una concorrenza sleale sul mercato globale''. (red) |
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Senato federale senza quadra e dal 2010 | ||||||||||||||||||||||||||
Ancora rebus sulla composizione del nuovo
Senato con la parola "federale" difficile da comporre. E' sempre più futura la
composizione del nuovo Senato federale, e ci si mette in mezzo anche il
"diavolo". ''Non abbiamo trovato la quadra sulla composizione del Senato federale'': aveva detto il ministro Umberto Bossi, al termine della riunione con i cosiddetti saggi della Cdl, Pastore, Nania, D'Onofrio e Calderoli, avvenuta prima della discussione al Senato della riforma, e in particolare dell'articolo 3 che riguarda proprio la composizione del Senato. Bossi aveva infatti preannunciato l'accantonamento della questione composizione del futuro Senato federale. ''E' stata una riunione utile" aveva detto il relatore Francesco D'Onofrio. Il problema è la contestualita' o meno dell'elezione dei senatori di ciascuna regione con i rispettivi Consigli regionali. ''Attendiamo un contributo consistente da parte del centrosinistra'', ha detto il capogruppo di An al Senato, Domenico Nania. Contributo che poi è arrivato. Nania ha riferito che sul delicato tema della composizione del Senato federale ci sono ancora ''tre ipotesi sul campo'': rimane l'emendamento del relatore, D'Onofrio, che prevede la contestualità dell'elezione dei senatori di ciascuna regione con i rispettivi Consigli regionali. ''Devo dire per la verita' - ha proseguito - che noi abbiamo proposto la soluzione di Lorenzago, poi c'e' anche la soluzione della composizione mista con i 'Governatori', e c'è la soluzione della contestualità dell'elezione. Attendiamo un contributo consistente da parte del centrosinistra su questo tema: il funzionamento del sistema non ha un colore politico, e' interesse comune delle forze politiche e dei cittadini''. D'Onofrio ha sottolineato che il suo emendamento e' una delle soluzioni possibili per garantire il collegamento tra il Senato e le Regioni: ''altrimenti - ha osservato - dovremmo prevedere un Senato composto dagli assessori delle giunte regionali'', ipotesi questa invisa agli attuali senatori, che vogliono mantenere l'elezione diretta da parte dei cittadini. Intanto si discute anche di un'allungamento della legislatura fino al 2010, proposta dal diessino Walter Vitali (nella foto). Il sub-emendamento prevede quindi il prolungamento dell'attuale senato fino alle successive elezioni dei Consigli regionali: in pratica nel 2010. A questo punto sembra che si riaprano i giochi e le possibilità di dialogo politico. D'Onofrio ha infine tirato le fila del dibattito in Aula, segnalando come aspetto positivo che ''c'e' una convergenza'' sull'accettazione di un modello federale per il futuro Senato, anche se diversi senatori hanno criticato la contestualita'. ''Mi sembra - ha aggiunto - che c'e' una preferenza astratta per il modello misto'', cioe' con senatori eletti e rappresentanti degli enti locali. ''Se c'e' questa convergenza - ha aggiunto D'Onofrio - cerchiamo qualcosa di diverso da quello che finora abbiamo proposto, per arrivare a una soluzione condivisa''. Anche Domenico Nania - alla fine della discussione al Senato - ha sottolineato che ''la situazione e' in movimento''. ''La sinistra - ha affermato - ha detto chiaramente di accettare il modello di un Senato federale e questo cambia molte cose: oltre alle tre soluzioni gia' sul tavolo ne potremmo cercare un'altra''. E Bossi sentenzia sul federalismo: "Lo farei con il demonio...". Ma subito aggiunge: "Mi auguro di farlo con la maggioranza...". Bossi non nasconde le difficolta' che si stanno incontrando sulla composizione del Senato federale e ammette che mentre c'e' "l'accordo di tutti sulla necessita' di rompere il bicameralismo perfetto, ci sono delle difficolta' su come romperlo". Sulle ipotesi sul tappeto per il Senato federale, Bossi (nella foto) dice che il modello Bundesrat tedesco per lui "andrebbe benissimo, ma - osserva - se chiedo a un pollo di sacrificarsi 15 giorni prima di Natale, il pollo - prosegue riferendosi ai senatori - mi risponde di 'no'". Sull'ipotesi di un Senato misto con senatori eletti e Governatori, afferma: "Non andrebbe bene perche' i presidenti di Regione hanno un potere amministrativo enorme". Mentre la terza ipotesi, quella della contestualita' tra elezioni di senatori e consiglieri regionali, rappresenterebbe "un compromesso". Per Bossi il subemendamento all'articolo 3 presentato dal diessino Vitali, che lascia i senatori eletti in carica per altri dieci anni fino alle prossime scadenze dei Consigli regionali, "e' buono perché evita la legge costituzionale" per allineare le elezioni dei consigli regionali. "Stasera - conclude Bossi - tireremo le somme di questo dibattito". (gs) |
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Ilva: Regione Liguria ed enti locali per sblocco trattativa | ||||||||||||||||||||||||||
Regione Liguria ed enti locali hanno
creato i presupposti per chiudere la trattativa con il gruppo Riva per la
riconversione dell'area siderurgica di Cornigliano. "Suddivisione in
parti, pressoché uguali dell'area, il consolidamento delle lavorazioni a
freddo, la chiusura e la bonifica dell'area a caldo, l'avvio di nuove
attività produttive e al servizio del porto", così Sandro Biasotti
(nella foto),
nell'intervista a Il
Sole 24 Ore, sintetizza i punti di
accordo raggiunti. Oggi il confronto con il Sottosegretario alla
Presidenza del Consiglio, mentre è
previsto per domani, alle ore 18 a Palazzo Chigi, un
nuovo
incontro fra il ministro delle attività produttive Antonio Marzano, quello
dell'ambiente Altero Matteoli ed il sottosegretario alla presidenza del
Consiglio Gianni Letta proprio per discutere della situazione dell'
Ilva di Genova. |
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