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Sommario |
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La Conferenza Stato Regioni
ha approvato
un accordo per rendere operativa la legge sul divieto di fumo negli
uffici pubblici e nei locali privati aperti al pubblico (ristoranti e
bar). I ristoratori - almeno quelli aderenti alla
Fipe-Confcommercio - minacciano di impugnare l'accordo sul divieto di
fumo davanti al Tar. L'Accordo e' il frutto di una laboriosa mediazione fra i ministeri della Salute, dell'Interno, della Giustizia e i tecnici delle Regioni e delle province autonome. L'accordo fissa alcuni requisiti necessari per applicare l'art. 51 della legge n. 3 del 2003 (Tutela della salute dei non fumatori) che dettava norme restrittive sulla liberta' di fumo nei locali chiusi. L'accordo del 16 dicembre fissa una serie di norme prescrittive: nei locali chiusi dove si applica il divieto devono essere apposti cartelli con l'indicazione del divieto, della norma che lo impone, delle sanzioni applicabili, del soggetto cui spetta vigilare sull'osservanza del divieto e dell'autorita' cui compete accertare e contestare infrazioni. Il regolamento prevede che nelle strutture pubbliche e private soggette al divieto, possa essere anche la guardia giurata - se espressamente adibita a questo servizio - a contestare l'infrazione al divieto di fumo. Negli uffici pubblici saranno i dirigenti, o un soggetto da loro incaricato, a vigilare sul rispetto del divieto e ad applicare le sanzioni. Nei locali privati aperti al pubblico - secondo Fipe-Confcommercio - a vigilare, in assenza di più specifiche disposizioni, dovrebbe essere lo stesso ristoratore, che i caso di omissione - sempre secondo la Fipe, ne potrebbe fare le spese, incappando in una sanzione di ben 2.200 euro. Per Confcommercio poiché Regioni e governo si sono presi sei mesi di tempo, "noi chiediamo altrettanto, diversamente impugneremo il regolamento al Tar" . La Confcommercio punta poi l'indice contro l'art. 11 dell'accordo che prevede, nel caso di sanzioni inflitte da un organo non statale, che siano le Regioni a disciplinare le sanzioni con proprie norme. ''Cosi' e' una Babele'', e' la critica di Edi Sommariva, direttore della federazione dei pubblici esercizi della Confcommercio. Per Fabio Gava (nella foto), assessore alla Sanita' del Veneto e icoordinatore degli assessori regionali alla Sanita'. Gava ha rivolto l'esortazione ad applicare ''con senso di proporzione e moderazione'' il regolamento per evitare di cadere ''in situazione surreali''. Per questa ragione, Gava e' convinto che il ristoratore debba chiamare un vigile urbano solo come extrema ratio. Un altro interrogativo riguarda, secondo Gava, il ruolo del vigilante: una guardia giurata puo' esercitare il potere di un pubblico ufficiale e chiedere le generalita' del contravventore? ''Credo che il titolare dell'esercizio possa invitare il cliente sorpreso a fumare a spegnere la sigaretta o a spostarsi all'esterno del locale - afferma Gava - ma solo al suo rifiuto puo' essere chiamato ad intervenire un pubblico ufficiale''.Ma se prima del suo arrivo il cliente finisce la sigaretta e se ne va - si chiede Gava - ''che cosa accade?''. In piu', secondo il coordinatore, resta da capire se il vigilantes ha il diritto o meno di chiedere come un pubblico ufficiale le generalita' dell'eventuale contravventore. Dal 2002 ad oggi sono stati fatti tanti i passi avanti nella lotta contro il fumo in Italia. A partire dal 1 gennaio 2002 sono state notevolmente aumentate le multe per chi trasgredisce i vigenti divieti di non fumare. Il 24 luglio 2002 il Ministro Sirchia in una lettera ai vertici delle televisioni nazionali chiede la non trasmissione della pubblicità occulta di sigarette in tv. Il 6 agosto 2002 parte la campagna di tutela del fumo passivo.Il 29 novembre 2002 il Consiglio dei Ministri approva il recipimento della Direttiva 2001/37/CE del 5 giugno 2001, concernente il ''Riavvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri relative alla lavorazione, alla presentazione e alla vendita dei prodotti del tabacco''. In particolare, la direttiva stabilisce i tenori massimi di catrame, nicotina e monossido di carbonio ammesse per le sigarette commercializzate in Italia. Inoltre, per una migliore e più corretta informazione dei consumatori viene vietato l'uso sulle confezioni di prodotti del tabacco di tutte le diciture, come light e mild, le immagini o gli elementi figurativi suscettibili di trarre in inganno, dando la falsa impressione che alcuni prodotti siano meno nocivi di altri. Infine, dal 1 gennaio 2004, su richiesta del Ministro Sirchia, le macchine automatiche per il commercio dei tabacchi restano chiuse chiuse dalle 7 alle 23. La politica anti-fumo avviata dal ministro della Salute Girolamo Sirchia si inserisce in un clima generale di divieti sia in Europa sia negli Stati Uniti. In tutta Europa un giovane su trefuma: il 36,8% dei ragazzi, secondo un recente sondaggio. E secondo ricerche della Organizzazione mondiale della sanità la percentuale dei giovani fumatori è in aumento in tutti e 25 i paesi della Ue.La Commissione Europea ha iniziato una "campagna antifumo shock" con 42 "immagini di morte" da affiancare alle scritte sui danni del fumo, per tenere lontani, in maniera più efficace, i cittadini comunitari dalle sigarette. Un approccio d'urto ideato a fronte dei bollettini di guerra diffusi dalle autorità sanitarie: 650 mila persone morte ogni anno nella Ue e 100 miliardi di euro spesi per curare malattie collegate al fumo.(dalla rassegna stampa : Legge antifumo, Sirchia all'attacco Corriere della sera; Fumo, Sirchia sfida i ristoratori Niente proroghe, andate al Tar La Repubblica; Libero (de 19 dicembre) Rivolta dei ristoratori: No agli sceriffi antifumo ; Il Sole 24 ore Anti-fumo, protestano bar e ristoranti ; Corriere della sera (del 19 dicembre) Battaglia sulla legge antifumo (red) |
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"La crescente attenzione ed
importanza che la Commissione Europea annette alla cooperazione
transfrontaliera riafferma in modo chiaro il ruolo determinante che le
Regioni hanno svolto per contribuire allo sviluppo socioeconomico
sostenibile ed al rafforzamento della stabilità istituzionale di Paesi
sulla via dell'integrazione nell'Unione Europea", parola di Michele
Iorio (nella foto), Presidente della Regione Molise che "apre" così la
home page del Sito dedicato all'Euroregione
adriatica .L'obiettivo è quello di
una cooperazione concreta tra enti regionali al fine di contribuire alla
soluzione delle numerose questioni che riguardano l'Adriatico. La
cooperazione tra enti locali e regionali e le azioni bilaterali e
multilaterali potranno essere di grande aiuto per la risoluzione dei
problemi attuali riguardanti la protezione dell'ambiente, la pesca, il
turismo sostenibile, i trasporti, la cooperazione economica e le
questioni culturali e sociali del bacino Adriatico, una delle aree
europee più sensibili in termini economici e sociali. Gli enti regionali
europei, in effetti,desiderano contribuire a garantire la stabilità ed
una cooperazione fruttuosa nell'area. |
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La Giunta regionale
ha approvato un disegno di legge che dispone
interventi urgenti per far fronte ai danni dell’alluvione e al dissesto
idrogeologico della parte dell’isola investita dalle piogge dei giorni
scorsi. Lo stanziamento proposto è di 40.000.000 di euro. Il Presidente
della Regione, in qualità di Commissario delegato per il superamento
dell’emergenza alluvionale, predispone un programma complessivo
d’interventi da realizzare con questi fondi, e con risorse comunitarie,
nazionali, regionali e locali, sulla base dei criteri previsti
dall’ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Il Commissario verifica la congruità degli stanziamenti e accerta lo
stato di attuazione del programma. Il disegno di legge prevede che lo
stanziamento dei fondi sia destinato ai comuni per le operazioni di
emergenza; ai comuni, alle province, agli enti o società a capitale
pubblico e ai gestori di pubblici servizi, per la ripartizione dei danni
subiti alle infrastrutture viarie, idriche, idrauliche, fognarie e
igienico sanitarie o comunque destinate a
pubblici servizi; ai privati per il ripristino delle unità immobiliari
danneggiate e per il reperimento di sistemazioni alternative; alle
aziende agricole per i danni alle strutture aziendali, comprese le
strade interpoderali, alle produzioni e alle scorte vive e morte. Poi
ancora finanziamenti per favorire la ripresa delle attività delle
imprese commerciali, artigianali, professionali, di servizi e turistiche
e per la riparazione dei danni subiti dalle relative strutture; per
favorire la ripresa delle attività delle imprese produttive e per la
riparazione dei danni subiti dalle relative strutture e dalle
infrastrutture primarie delle aree industriali e artigianali ricadenti
nei comuni che hanno subito danni dagli eventi alluvionali. Sono
previsti infine interventi di sistemazione e di riassetto idrogeologico,
“privilegiando – è scritto nel disegno di legge - tecniche di
rinaturalizzazione e di ingegneria naturalistica”. Le direttive
d’attuazione degli interventi sono fissate dalla Giunta regionale, su
proposta dell’assessore competente, e sempre nel rispetto dei criteri
indicati nell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri. |
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La
newsletter della Corte della corte dei conti
rende noto che la Sezione regionale di
controllo per la Toscana approva il proprio Programma sui controlli per
il 2005. Con delibera n. 8/2004 la Sezione regionale di controllo per la Toscana, dopo il piano di lavoro per la valutazione della sana gestione finanziaria, ha approvato il proprio Programma dell'attività di controllo sulla gestione per l'anno 2005. In coerenza con il quadro generale di riferimento definito nel “Programma di controllo sulla gestione” adottato dalle Sezioni Riunite con la delibera n. 41/CONTR/PRG/2004, esso si articola in: controllo di regolarità amministrativa e contabile e valutazione strategica degli andamenti e dei risultati complessivi della politica di bilancio, valutazione dei risultati della gestione per settori di intervento e controllo sulla gestione avente ad oggetto indagini riguardanti particolari aspetti dell’azione amministrativa, anche attraverso comparazioni tra fenomeni gestori omogenei o suscettibili di confronto (cfr.Delibera n. 8/2004 della Sezione regionale di controllo per la Toscana e allegato programma sui controlli). (red) |
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Dai dati della spesa
farmaceutica a carico del SSN relativi al periodo gennaio-ottobre 2004,
secondo quanto pubblicato da Federfarma, emerge che la spesa netta è
mediamente aumentata del +8,7% rispetto ai primi dieci mesi del 2003,
mentre il numero delle ricette è cresciuto del +6,6%. Al contenuto
aumento della spesa netta fatto registrare da settembre 2004 (+2,2%
rispetto a settembre 2003) ha fatto seguito nel mese di ottobre 2004 un
calo e, per la prima volta nell’anno, la spesa netta è diminuita
rispetto allo stesso mese dell’anno precedente: –0,2% rispetto a
ottobre 2003.
Grazie a questi due risultati positivi in termini di contenimento della
spesa, la percentuale di incremento della spesa 2004 rispetto al 2003 è
scesa nettamente sotto il 10 per cento.Tenendo
conto dell’andamento della spesa fino ad ottobre, l’Agenzia del Farmaco
stima che la spesa farmaceutica netta SSN a fine anno si attesterà
intorno a 12.000 milioni di euro, con un aumento del +7,4% rispetto al
2003. I dati completi sono pubblicati sul sito
www.federfarma.it alla voce ‘spesa e consumi
farmaceutici’.Per una panoramica sui ticket regionali è invece possibile
consultare la sezione ‘ticket regionali’. |
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I partiti dell'Ulivo non hanno trovato un accordo per presentare liste unitarie nel maggior numero delle quattordici regioni dove si votera' in primavera. Lo ha annunciato lo stesso Romano Prodi (nella foto) con un comunicato nel quale spiega che i partiti della Federazione ''hanno convenuto di affidare alle singole realta' regionali, sulla base della convenienza elettorale, la decisione su come presentarsi agli elettori''.
I partiti dell' Ulivo decideranno anche ''se
presentare nelle varie Regioni liste aggiuntive a
Sull'altro fronte c'è da registrare che L'Udc
appoggia Roberto Formigoni nella sua scelta di creare una lista di
riformisti che potrebbe portare il suo nome e che invece Forza Italia
non vede affatto di buon occhio. E per appoggiare il governatore della
Lombardia, oltre al segretario regionale dell'Udc, si e' mosso anche il
presidente della commissione Attivita' produttive della Camera, Bruno
Tabacci, per sottolineare che l'appoggio arriva da tutto il partito a
livello nazionale. ''L'iniziativa di Formigoni - ha spiegato il
parlamentare dell'Udc - e' di forte interesse anche a livello nazionale''.''Vorrei
capire - ha aggiunto Tabacci- quale problema ci sia con una lista
di Formigoni che abbia al suo interno personaggi come Piero Bassetti,
vorrei esserci dentro anch'io!''. |
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