periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n.  425 - Roma,  11, 12 e 13 dicembre2004

Sommario

Crisi olio di oliva

Assemblee regioni d'Europa

Regioni a banda larga

Regioni: lo stato della legislazione in un Rapporto

Regionali: si discute ancora di liste e candidature

Toscana: rapporto economico su decentramento

Crisi olio di oliva

L'assessore all'agricoltura della Regione Puglia, Nicola Marmo, coordinatore degli assessori regionali al settore, ha chiesto la convocazione del Tavolo olivicolo nazionale per discutere la crisi di mercato dell'olio d'oliva.
La richiesta e' stata fatta al ministro alle Politiche agricole e forestali, Gianni Alemanno, nel corso dell'ultima seduta del Comitato tecnico permanente di coordinamento in materia di agricoltura.
L'assessore Marmo (nella foto) ha sottolineato l'approvazione dell'emendamento all'articolo 12 della Finanziaria, per consentire alle Regioni di contrarre i mutui finalizzati all'utilizzazione dei limiti di impegno assegnati dal Mipaf per gli interventi compensativi.
''Anche per l'olivicoltura - ha spiegato Marmo - si e' verificata una crisi di mercato caratterizzata da un abbassamento drastico dei prezzi e dal loro attestarsi su livelli estremamente bassi rispetto ai costi di produzione''.
Si auspica quindi il riconoscimento da parte del Ministero alle politiche agricole e forestali, della grave crisi del comparto olivicolo e la possibilità per gli olivicoltori di usufruire dei benefici previsti dalla legge, nell'ambito delle disponibilità del Fondo di solidarietà nazionale. Intanto cambia la geografia dell'eccellenza olearia, con regioni italiane emergenti come la Calabria e Sardegna, e ottime performance internazionali in Paesi dell'Unione europea, come Francia e Portogallo, e del Nuovo Mondo, come il Sudafrica.
(red)

Regioni a banda larga

 

"E io mi cablo da sola, dice l'Italia ricca" è il titolo di un articolo del Corriere della Sera "Economia" sulle politiche relative allo sviluppo delle reti informatiche di Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna.
Le istituzioni regionali sono sensibili allo sviluppo economico e sociale. L'informatizzazione è oggi un passaggio strategico fondamentale. Spesso i piani per la banda larga a favore degli abitanti e delle imprese si accompagnano ai progetti di eGovernment, e quindi di collegamento alle reti ad alta velocità degli enti della pubblica amministrazione locale.
Il Piemonte ha circa 4,5 milioni di abitanti ma, nonostante sia una delle più ricche regioni italiane, 1,5 milioni risiedono in aree montane e sono quindi attualmente a rischio di divario tecnologico. L’Emilia-Romagna, ha ordinato uno studio sui gap tra la sua regione e quelle più avanzate a livello europeo: lo studio ha indicato che un divario molto importante riguarda le infrastrutture di Tlc, che sono molto moderne lungo la via Emilia ma sono invece deficitarie nelle aree rurali e in particolare nell’ Appennino tosco-emiliano, Il programma telematico regionale prevede un investimento per le infrastrutture di rete di circa 60 milioni di euro dal 2002 al 2005 ed è già a buon punto. La regione sta sviluppando una rete in fibra ottica e altre tecnologie di 2,600 chilometri: la rete collegherà tutti i 341 comuni della regione, le 9 province e le 18 comunità montane, Sarà completa entro il prossimo anno, L’obiettivo è che tutti i 4 milioni di cittadini della regione e tutte le aziende possano collegarsi alla banda larga entro il 2005, via rete fissa o wireless,
La Regione Piemonte può avvalersi della competenza della sua società informatica Csi Piemonte, oltre che di numerosi centri di ricerca.
La Lombardia del Presidente Roberto Formigoni conta circa 9 milioni di abitanti, di cui però un milione circa non ancora coperto dalle reti a banda larga. L’assessorato alle Infrastrutture ha iniziato ad elaborare le linee guida per il programma strategico di superamento del digital divide, coinvolgendo gli enti locali e avviando dei negoziati con gli operatori di Tlc. Si stima che per collegare in fibra ottica le centrali nelle aree non servite dalla banda larga — come l’Oltrepò pavese, la fascia alpina, l’arco del Sempione e il sud della pianura padana — occorrano almeno 90 milioni di euro. Come primo passo, entro qualche settimana la Regione investirà 5 milioni nel wireless per cominciare a coprire circa 400 mila abitanti nelle aree più disagiate.
(red)

Regionali: si discute ancora di liste e candidature

"Di quest'argomento non ho mai parlato con il Presidente Berlusconi. Percio' sono restio a credere che la sua polemica sia rivolta pure alla mia lista".
Cosi' Francesco Storace, presidente della Regione Lazio: "Berlusconi sa che da 2 mesi c'e' una grande propaganda con manifesti della Lista Storace in tutto il Lazio con sette simboli, tra cui quello di Fi. E' un po' tardi. Non riesco a comprendere motivazioni di contrarieta'. E poi c'e' un piccolo particolare: io non sono iscritto a Fi".
Ribadisce  anche il Presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga. "Credo che l'amico Silvio Berlusconi commetta proprio, a danno suo e del centro-destra, un errore ad opporsi alla presentazione delle cosi' dette 'liste dei governatori'". Questo 'bipolarismo pasticcione' potrebbe trovare in questa soluzione - conclude Cossiga (nella foto) - un utile correttivo, specie dopo che la Corte Costituzionale ha dato duri colpi all'autonomia regionale e già regna grande incertezza rispetto al futuro delle regioni e perfino relativamente alle leggi elettorali con le quali si dovrebbero esprimere nelle elezioni del 2005 i nuovi consigli regionali".
Nel centrosinistra invece al centro del dibattito c'è candidatura di Niki Vendola (Prc) in Puglia, e la presidenza alla regione Basilicata all'Udeur.
 "Abbiamo tempo fino a Natale... Non si chiude oggi". A dire a chiare lettere che nel vertice della Gad di oggi non si chiudera' la 'partita' per le candidature alla presidenza delle regioni in vista delle elezioni regionali in programma per la prossima primavera e' stato il segretario organizzativo della Margherita, Franco Marini. Il vertice della Grande Alleanza Democratica avviene con Romano Prodi. .
''Non ho dato ultimatum, attendo risposte'', e' il commento di Mastella. ''Speriamo di chiudere'', dice Oliviero Diliberto. Le tre regioni ancora aperte sono Puglia (rivendicata da  Rifondazione), Basilicata (chiesta dall' Udeur) e la Lombardia.
Ecco alcuni articoli dai quotidiani:Corriere della Sera:
Liste dei governatori, cresce la pressione su Berlusconi; regionali, bertinotti pronto allo strappo ; Tasse locali, rischio fai da te; La Stampa: Il Governatore del lazio: la lista storace ci sara' Continua il braccio di ferro Formigoni Forza Italia; Regionali, il giorno della verita' Prodi - Mastella;  Il Giornale: Bondi: si' a liste allargate ma non a quelle dei governatori ; Ma temo che la Gad lo boicotti perche' e' gay ; Vendola: In Puglia mi voterebbero tutti; Udc dalla Sicilia una sfida alla leadership di Follini; la Repubblica:Bonsignore fa litigare il polo; I govematori sfidano Berlusconi;  Il Messaggero:Berlusconi braccio di ferro coi governatori; Udc, nuove minacce di scissione: siciliani all'attacco dei ministri;  Il Mattino: De Mita: «Bassolino? Un leninista»;  Formigoni e Bertinotti sfidano i leader; Il Secolo XIX:Le liste autonome dei governatori spaccano il Polo ;Liste dei governatori, Polo spaccato;  Il Tirreno: Liste dei presidenti, Cdl divisa
(red)

Assemblee regioni d'Europa

L'Assemblea delle Regioni d'Europa è ''molto preoccupata per la situazione politica in Ucraina''. ''Seguiremo con grande attenzione - ha dichiarato il presidente dell'Are e presidente del Friuli Venezia Giulia , Riccardo Illy (nella foto) - l'attuazione delle riforme e, più in particolare, l'applicazione del testo adottato per rafforzare il potere delle regioni''.
''L'Assemblea delle regioni d'Europa - ha proseguito Illy - sostiene pienamente questo passo in avanti significativo fatto dal Parlamento ed e' pronta a mettere a disposizione la sua lunga esperienza nel campo del regionalismo, non soltanto con le regioni ucraine membri dell'Are - Donets'k, L'viv e Odessa - ma con tutte le regioni ucraine. Lo scopo da raggiungere per l'Ucraina - ha sottolineato Illy - e' quello di arrivare a governi e parlamenti regionali democraticamente eletti, a definire chiaramente e aumentare le competenze delle regioni, cosi' come a mettere a disposizione risorse finanziarie necessarie alla messa in opera di queste nuove competenze''.
Nel contempo il Consiglio regionale della Toscana ha ottenuto la delega da parte della Conferenza delle Assemblee Legislative delle Regioni d'Europa (Calre) a gestire a Firenze tre attività istituzionali di livello continentale: l'ufficio delle Nazioni Unite per la cooperazione internazionale; l'assise euro-mediterranea della "Carta delle Regioni d'Europa"; le relazioni finalizzate allo sviluppo delle politiche di decentramento con le varie realta' sub-statali dell'Africa. La decisione, che ratifica le indicazioni della Assemblea della Calre e il lavoro finora svolto dalla Toscana, e' stata presa oggi a Barcellona, durante la riunione dell'Esecutivo dell'organismo che raggruppa quasi cento Parlamenti regionali dell'Unione Europea.
(red)

Regioni: lo stato della legislazione in un Rapporto

On line una parte dello studio, elaborato dall'Istituto di Studi sui Sistemi Regionali Federali e sulle Autonomie Massimo Severo Giannini, nell'ambito del Rapporto 2003 sullo stato della legislazione, realizzato su iniziativa e con il coordinamento dell'Osservatorio sulla legislazione della Camera dei Deputati ed in collaborazione con gli Uffici legislativi delle Regioni e delle due Province autonome. Esso figura nell'omonimo volume, pubblicato a Roma, nel 2004, dalla Camera dei Deputati. Sul sito dell'Issirfa sono disponibili l' Introduzione (Antonio D'Atena). Inoltre:
RIORDINO NORMATIVO E QUALITA' DELLA LEGISLAZIONE (Aida G. Arabia)
1.1 Premessa
1.2 Lo stato del riordino: le leggi di semplificazione e le abrogazioni espresse (comprese quelle differite a data certa o condizionate al verificarsi di un evento
1.3 Il coordinamento della legislazione: i testi unici e/o le leggi organiche
1.4 La deregolazione
1.5 I regolamenti del consiglio e della giunta che hanno sostituito e/o integrato la legislazione
1.6 Le iniziative per la qualità della legislazione assunte dal consiglio e dalla giunta
1.7 Gli studi di impatto per i disegni di legge (e per i regolamenti)
1.8 Le procedure informative esterne (o interne) al procedimento legislativo
1.9 I controlli sulla fase di attuazione delle leggi (forme di monitoraggio o di valutazione finalizzate alla revisione della disciplina, o le cosiddette "clausole valutative")
Tabelle
2. FORMAZIONE E ATTUAZIONE DELLE POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA (Letizia R. Sciumbata)
2.1 Analisi introduttiva
2.2 I risultati dell'indagine
2.2.1 Le forme di partecipazione del Consiglio all'elaborazione delle norme comunitarie. Innovazioni attribuibili a quanto dispone ora il quinto comma dell'art. 117, Cost.
2.2.2 Eventuali osservazioni formulate dai Consigli regionali con riferimento agli atti, ai progetti di atti, ai libri verdi ed ai libri bianchi della Commissione europea loro trasmessi
2.2.3 Le informazioni del Consiglio regionale su eventuali accordi, in sede di Conferenza Stato-Regioni, circa le modalità di partecipazione delle Regioni ai gruppi di lavoro, nell'ambito delle delegazioni governative, presso le istituzioni comunitarie. Con quali modalità si è proceduto a tali accordi. Le forme di partecipazione delle Regioni
2.2.4 I principali canali informativi regolari, a livello consiliare, sulle modalità di partecipazione all'elaborazione di norme comunitarie
2.2.5 Eventuali sessioni comunitarie specifiche dell'Assemblea o delle Commissioni consiliari e modalità di svolgimento. Riferimenti, nella bozza dei nuovi statuti, a sessioni comunitarie
2.2.6 Eventuali provvedimenti con cui il Consiglio regionale ha dato attuazione a livello regionale alle direttive comunitarie. Il numero dei provvedimenti di attuazione adottati
2.2.7 Le informazioni, da parte del Consiglio, su eventuali richieste avanzate dalla Regione in sede di Conferenza Stato-Regioni in ordine all'intervento del Governo per adire la Corte di giustizia europea contro atti normativi comunitari ritenuti illegittimi. Esito e tipologia delle richieste.
2.2.8 Eventuale valutazione, a livello consiliare, dei programmi comunitari anche in vista della loro rimodulazione nel 2003. I risultati di tale valutazione risultanti da atti portati a conoscenza del Consiglio in relazione allo stato di avanzamento al 2003 (impegni-pagamenti; misure più significative; eventuali disimpegni automatici)
2.2.9 Le modalità con cui il Consiglio è informato delle posizioni assunte dalla Giunta in seno alla sessione comunitaria della Conferenza Stato-Regioni
2.2.10 Il ruolo del Consiglio nella formazione e nell'attuazione delle politiche dell'Unione europea
2.2.11 Tipologia dei provvedimenti che il Consiglio regionale ha preventivamente notificato alla Commissione europea. Esito delle notifiche. Elenco dei provvedimenti notificati. Eventuali informazioni del Consiglio sulle notifiche effettuate dalla Giunta. In quali casi è avvenuta la notifica.
Tabelle
3. PROCEDIMENTI PER L'APPROVAZIONE DEGLI STATUTI REGIONALI NONCHE' DELLE LEGGI STATUTARIE DELLE REGIONI A STATUTO SPECIALE E PROVINCE AUTONOME (Antonio Ferrara)
3.1 Lo stato di avanzamento del procedimento di approvazione dei nuovi statuti ordinari
3.2 Delle principali soluzioni innovative emergenti nei lavori preparatori degli statuti in materia di procedimenti normativi
3.3 Lo stato di avanzamento del procedimento di approvazione delle leggi statutarie delle regioni a statuto speciale in attuazione della legge cost. n. 2 del 2001, nonché degli eventuali procedimenti di revisione dei rispettivi statuti speciali
3.4 Le leggi di disciplina del referendum popolare confermativo degli statuti ordinari e delle leggi statutarie concernenti la forma di governo e il sistema elettorale delle regioni speciali
4. RAPPORTI TRA GIUNTA E CONSIGLIO (Laura Ronchetti)
4.1 L'influenza dell'elezione diretta dei Presidenti sui procedimenti non legislativi del Consiglio
4.1.1 Votazioni e discussioni assimilabili a quelle "fiduciarie" e l'istituto della sfiducia "individuale"
4.1.2 La partecipazione del Presidente della Regione alle sedute del consiglio regionale
4.1.3 Gli assessori esterni e la loro partecipazione alle sedute del consiglio
4.1.4 Partecipazione degli assessori alle sedute del consiglio regionale
4.2 Gli atti di indirizzo e di sindacato ispettivo presentati e discussi
4.3 Coinvolgimento del consiglio nel procedimento di formazione dei regolamenti regionali
4.4 Pareri espressi dal consiglio su atti non regolamentari della giunta
4.5 L'attività amministrativa del consiglio
4.6 Il consiglio, la giunta e le Conferenze
5. ORGANI E PROCEDURE DI CONSULTAZIONE DI ENTI LOCALI E FORZE SOCIALI (Guido Meloni)
5.1 L'attività degli organismi di raccordo regioni-enti-locali e la tipologia degli atti esaminati
5.2 Gli organismi di raccordo con le forze sociali: caratteristiche e attività
6. ALCUNI ASPETTI DELLA LEGISLAZIONE REGIONALE IN MATERIA DI FINANZA E CONTABILITA' (Enrico Buglione)
6.1 Finalità e principali risultati dell'indagine
6.2 Principali caratteristiche delle leggi finanziarie regionali
6.2.1 Disposizioni a carattere generale sui contenuti delle leggi finanziarie
6.2.2 Tempi di approvazione e struttura della legge finanziaria
6.2.3 Alcune indicazioni sui contenuti delle leggi finanziarie approvate
6.3 Interventi delle regioni in materia di tributi propri
6.4 Oggetti del confronto con lo Stato sui temi della finanza e ruolo dei Consigli regionali
Tabelle
(red)

Toscana: rapporto su incentivi regionalizzati

Gli incentivi industriali regionalizzati in Toscana. La Regione e' ormai  il soggetto politicamente responsabile di una allargata ed articolata politica economica territoriale. La Toscana ha pubblicato un volume sulle agevolazioni regionalizzate: il primo ''Rapporto sugli incentivi regionalizzati'' in Toscana:  nel  quadriennio 2000-2003 MCC ha approvato per conto della Regione Toscana 9.242 domande di agevolazione (su un totale nazionale di 118.906), erogando 214.195.837 þ (l'11,9% del totale nazionale) alle piccole e medie imprese toscane.
Nel periodo 1999-2003 le agevolazioni trasferite hanno rappresentato circa il 30% dei contributi, statali e regionali, complessivamente erogati in Toscana, la quota piu' elevata riscontrata a livello nazionale dove la media e' pari a circa il 9%. L'insieme degli strumenti operativi decentrati in Toscana ha attivato un volume di investimenti di circa 1.800 milioni di euro (8,1% del totale nazionale), con un rapporto medio tra spesa pubblica e investimenti pari al 11,4% (rispetto al 9.6% nazionale). ''Quest'anno la Regione Toscana ha portato a compimento un processo di razionalizzazione degli strumenti agevolativi - ha affermato Ambrogio Brenna, assessore alle attivita' produttive della Regione Toscana. Si tratta di un processo finalizzato da un lato a semplificare il sistema delle agevolazioni, e dall'altro a garantire il passaggio da strumenti fondati su procedure automatiche (come ad esempio i bonus fiscali), a strumenti fondati su procedure di tipo valutativo, nella prospettiva di un ricorso crescente a procedure di tipo negoziale, in particolare nel caso di interventi a livello di sistema locale, piuttosto che incentrati sulle singole imprese.
Volendo esprimere tutto questo con uno slogan si può dire che l'azione regionale si fonda su quattro elementi: integrazione, territorio, concertazione e valutazione.''
(red)
 

Proprietario ed editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
Redazione: via Parigi, 11 - 00185 - Roma
Direttore editoriale: Marcello Mochi Onori
Direttore responsabile: Marco Tumiati
In redazione: Stefano Mirabelli (caporedattore); Giuseppe Schifini (caposervizio)
Progetto grafico: Mirabelli, Schifini
tel. 06.488829200 - fax 06 4881762
e-mail:
redazione@regioni.it

 
 


per iscriversi alla mailing list e ricevere regioni.it alla tua casella di posta elettronica
 

invia
e-mail

 

 

 

numeri precedenti

 


link

no copyright. per pubblicare le notizie di regioni it "clicca"