periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 419 - Roma, 2 dicembre 2004

Sommario

Statuto Toscana: via libera dalla Corte Costituzionale

Calderoli su regionali

A Roma Terza Conferenza Nazionale Assessori Cultura e Turismo

  Regioni in Brasile

Agenzia farmaco aggiorna Prontuario

Novità in Finanziaria

Regioni in Brasile

Continuano gli incontri in Brasile a favore della cooperazione per Emilia-Romagna, Toscana, Umbria e Marche. Ma anche il Friuli è attivo per promuovere la candidatura di Trieste al prossimo Expò. Oltre al presidente Errani dell'Emilia-Romagna fanno parte della delegazione italiana in Brasile anche i presidenti delle Marche, Vito D'Ambrosio,dell'Umbria, Maria Rita Lorenzetti, e dall'assessore toscano Ambrogio Brenna in rappresentanza del presidente Martini. La delegazione si e' gia' incontrata a Brasilia col presidente brasiliano Lula, il quale ha esaltato il ruolo della cooperazione internazionale, in special modo italiana, per la popolazione piu' povera e a rischio nel suo paese.
Tra gli appuntamenti una visita ad un centro di recupero e valorizzazione della donna che la cooperazione emiliana mantiene nelle favelas della grande periferia nord di Rio de Janeiro. La ''Casa das meninas gravidas'' (Casa delle ragazzine incinte) nel cuore della Baixada Fluminense sta dando ospitalita' e protezione a 12 ragazzine fra gli 8 e i 17 anni, tutte con bambini indesiderati spesso frutto di violenza carnale.
Non e' che una delle installazioni del progetto 'Valorizzazione Donna' gestito da tre anni da ong locali attraverso fondi di cooperazione dell'Emilia Romagna e di varie citta' della regione, fra cui Cesena. Altri punti di forza dell'iniziativa internazionale sono un centro di salute con quattro dottoresse ed un centro di appoggio che affianca a riunioni per sviluppare una coscienza sociale nelle giovani donne, anche corsi di cucito, artigianato, estetica e informatica.
Assieme al nuovo sindaco progressista di Nova Iguacu',Lindberg Farias, il presidente Errani ha firmato una dichiarazione comune nella quale si conferma l'importanza fondamentale dell'iniziativa nell'enorme baraccopoli carioca e si disegna a grandi linee il prossimo passo costituito dal varo da parte italiana di un microcredito per le cooperative femminili nate dai corsi di formazione.
I rappresentanti delle quattro regioni hanno anche a San Paolo un programma di incontri con la locale Camera di Commercio Italo-Brasiliana.
Si concluderanno a Roma le “Giornate per la Cooperazione Italiana”, dopo una serie di incontri in tutta Italia, il 6 e 7 Dicembre.  L'iniziativa - voluta dalla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo (DGCS) del Ministero degli Affari Esteri, rientra  - secondo quanto reso noto dall'Oics - rientra nel quadro dell’azione di informazione sulle attività della Cooperazione Italiana nel mondo. La giornata del 6 dicembre sarà interamente dedicata a una riflessione comune sul sistema “Cooperazione”, e sui programmi realizzati negli ultimi anni. La giornata del 7 dicembre costituirà un momento di sintesi, proposizione strategica e visibilità esterna che prevede, in mattinata, una cerimonia alla Protomoteca in Campidoglio, alla presenza dei rappresentanti di Istituzioni ed Enti coinvolti nell’iniziativa ed una serata finale all’Auditorium di Roma. Una conferenza sulla candidatura di Trieste a sede dell' Expo 2008 si e' svolta invece nella sede del Ministero dello Sviluppo, Industria e Commercio estero del Brasile, nella capitale Brasilia. La presentazione della candidatura, rivolta ad un gruppo di analisti brasiliani che si occupano di rapporti economici fra l' Italia e il paese sudamericano, e' stata suddivisa in tre argomenti: il ruolo di Trieste nell' ambito della ''mobilita' della conoscenza'', le potenzialità legate alla riqualificazione del Porto Vecchio e infine l' importanza strategica dell' area giuliana nei rapporti commerciali fra l'Europa e il Brasile. Oltre a presentare nel dettaglio il sito www.expo.trieste.it, è stato proiettato un filmato che riporta l' intervento del presidente del Friuli-Venezia Giulia, Riccardo Illy, durante la cerimonia del 4 novembre scorso a Trieste, alla presenza del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, nell' ambito delle celebrazioni per il 50/o anniversario del ricongiungimento della città all' Italia.
(red)

A Roma Terza Conferenza Nazionale Assessori Cultura e Turismo

Presentata in Campidoglio in Conferenza stampa la IIII Conferenza nazionale degli Assessori alla Cultura e al Turismo, dal titolo “Le Città della cultura”, che si svolgerà, sempre a Roma, (Auditorium Parco della Musica) dal 10 al 12 febbraio 2005.

L’evento si articolerà in una grande sessione plenaria di apertura (giovedì 10 febbraio) e avrà nove sessioni di lavoro ed una plenaria nella giornata conclusiva (sabato 12 febbraio). La manifestazione è promossa e organizzata da ANCI, UPI, Conferenza dei Presidenti delle Regioni, Legautonomie, UNCEM, Federculture, Comune di Roma, Provincia di Roma e Regione Lazio; in collaborazione con il FORMEZ. Sempre nell’ambito della Conferenza nazionale “Le Città della cultura” è prevista per la serata di venerdì 11 febbraio a Frascati – alle ore 20.00 – la Cerimonia di premiazione del “Premio Cultura di Gestione” - giunto ormai alla sua terza edizione – concepito come momento per identificare, premiare e diffondere esperienze di innovazione sulla valorizzazione e la gestione del patrimonio e delle attività legate alla cultura, al turismo e all’ambiente, con particolare riferimento alle formule gestionali miste pubblico-private e all’adozione di modelli di integrazione tra cultura, ambiente, sport e turismo.
''Le Città della Cultura'', la Terza Conferenza Nazionale degli Assessori alla Cultura e al Turismo, si terrà a Roma, presso l'Auditorium Parco della Musica,il 10, 11 e 12 febbraio 2005: tre giornate di lavori per individuare le nuove frontiere di sviluppo dei comparti cultura, turismo e tempo libero.
L'iniziativa rappresenta un momento di confronto e dibattito tra esponenti del Governo, delle Regioni, degli Enti Locali, delle imprese e delle associazioni, teso alla definizione degli scenari e di nuove  politiche per lo sviluppo economico e sociale del paese.
Il presidente di Federculture ha sottolineato come ''Nonostante la crisi del settore il sistema culturale italiano e il sistema turistico fanno ancora grande fatica ad integrarsi. Uno degli obiettivi della Conferenza, pertanto, è quello di avviare un processo più stretto di integrazione,finalizzato a rafforzare il processo, in atto, e di creare una vera e propria 'economia della cultura', valorizzando e gestendo il patrimonio culturale e facendone leva per lo sviluppo locale e per il territorio''.
La Conferenza prevede una sessione plenaria di apertura giovedì 10 febbraio 2005, nove sessioni  di lavoro e una plenaria di chiusura sabato 12 febbraio 2005.
Saranno numerose le tematiche affrontate nel corso delle tre giornate: il ruolo delle Regioni e degli Enti Locali alla luce della recente normativa, le risorse finanziarie, gli aspetti fiscali ed il quadro dei modelli gestionali per la cultura, il paesaggio ed il turismo, le frontiere del turismo culturale nel mercato internazionale, la comunicazione ed il marketing territoriale, la gestione dei grandi eventi, l'evoluzione del rapporto di partnership pubblico-privato, l'Università e la formazione, il contributo dell'associazionismo ed i sistemi d'accesso nelle città d'arte.

Altri temi che saranno affrontati sono la competitività nel campo culturale e turistico e le scelte di politica economica più adatte ed efficaci, infine l’esiguità del fondo che è stato destinato dalla legge finanziaria 2005 per la cultura e il tempo libero.
(red)

Statuto Toscana: via libera dalla Corte Costituzionale

Via libera allo statuto della Regione Toscana. La Consulta, con la sentenza n.372, ha infatti dichiarato inammissibili le questioni di legittimità costituzionale sollevate dal Governo.
"
Le censure formulate dal ricorrente (la presidenza del Consiglio dei Ministri,ndr) nei confronti dello statuto della Regione Toscana - si legge nella sentenza - si possono suddividere in due gruppi: quelle aventi ad oggetto proposizioni che rientrano tra i “Principi generali” e le “Finalità principali” e quelle che invece riguardano norme specifiche dello statuto".
"Ai fini delle questioni di legittimità costituzionale inerenti al primo gruppo di censure - scrive la Corte -  appare necessario innanzi tutto precisare la natura e la portata di queste proposizioni. Al riguardo va ricordato che negli statuti regionali entrati in vigore nel 1971 - ivi compreso quello della Toscana - si rinvengono assai spesso indicazioni di obiettivi prioritari dell’attività regionale ed anche in quel tempo si posero problemi di costituzionalità di tali indicazioni, sotto il profilo della competenza della fonte statutaria ad incidere su materie anche eccedenti la sfera di attribuzione regionale. Al riguardo, dopo avere riconosciuto la possibilità di distinguere tra un contenuto “necessario” ed un contenuto “eventuale” dello statuto (cfr. sentenza n. 40 del 1972), si è ritenuto che la formulazione di proposizioni statutarie del tipo predetto avesse principalmente la funzione di legittimare la Regione come ente esponenziale della collettività regionale e del complesso dei relativi interessi ed aspettative. Tali interessi possono essere adeguatamente perseguiti non soltanto attraverso l’esercizio della competenza legislativa ed amministrativa, ma anche avvalendosi dei vari poteri, conferiti alla Regione stessa dalla Costituzione e da leggi statali, di iniziativa, di partecipazione, di consultazione, di proposta, e così via, esercitabili, in via formale ed informale, al fine di ottenere il migliore soddisfacimento delle esigenze della collettività stessa. In questo senso si è espressa questa Corte, affermando che l’adempimento di una serie di compiti fondamentali "legittima, dunque, una presenza politica della regione, in rapporto allo Stato o anche ad altre regioni, riguardo a tutte le questioni di interesse della comunità regionale, anche se queste sorgono in settori estranei alle singole materie indicate nell’art. 117 Cost. e si proiettano al di là dei confini territoriali della regione medesima" (sentenza n. 829 del 1988. Il ruolo delle Regioni di rappresentanza generale degli interessi delle rispettive collettività, riconosciuto dalla giurisprudenza costituzionale e dalla prevalente dottrina -e, per quanto riguarda la Regione Toscana, dall’art. 1 dello statuto in esame- è dunque rilevante, anche nel momento presente, ai fini "dell’esistenza, accanto ai contenuti necessari degli statuti regionali, di altri possibili contenuti, sia che risultino ricognitivi delle funzioni e dei compiti della Regione, sia che indichino aree di prioritario intervento politico o legislativo" (sentenza n. 2 del 2004); contenuti che talora si esprimono attraverso proclamazioni di finalità da perseguire. Ma la citata sentenza ha rilevato come sia opinabile la “misura dell’efficacia giuridica” di tali proclamazioni; tale dubbio va sciolto considerando che alle enunciazioni in esame, anche se materialmente inserite in un atto-fonte, non può essere riconosciuta alcuna efficacia giuridica, collocandosi esse precipuamente sul piano dei convincimenti espressivi delle diverse sensibilità politiche presenti nella comunità regionale al momento dell’approvazione dello statuto, come, del resto, sostanzialmente riconosce la risoluzione n. 51 del Consiglio regionale della Toscana, deliberata contestualmente all’approvazione definitiva dello statuto. D’altra parte, tali proclamazioni di obiettivi e di impegni non possono certo essere assimilate alle c.d. norme programmatiche della Costituzione, alle quali, per il loro valore di principio, sono stati generalmente riconosciuti non solo un valore programmatico nei confronti della futura disciplina legislativa, ma soprattutto una funzione di integrazione e di interpretazione delle norme vigenti. Qui però non siamo in presenza di Carte costituzionali, ma solo di fonti regionali “a competenza riservata e specializzata”, cioè di statuti di autonomia, i quali, anche se costituzionalmente garantiti, debbono comunque “essere in armonia con i precetti ed i principi tutti ricavabili dalla Costituzione” (sentenza n. 196 del 2003). Se dunque si accolgono le premesse già formulate sul carattere non prescrittivo e non vincolante delle enunciazioni statutarie di questo tipo, ne deriva che esse esplicano una funzione, per così dire, di natura culturale o anche politica, ma certo non normativa. Nel caso in esame, enunciazioni siffatte si rinvengono nei diversi commi –tra cui in particolare quelli censurati- degli artt. 3 e 4 che non comportano né alcuna violazione, né alcuna rivendicazione di competenze costituzionalmente attribuite allo Stato e neppure fondano esercizio di poteri regionali. E’ quindi inammissibile, per carenza di lesività, il ricorso governativo avverso le denunciate proposizioni dei predetti articoli, anche tenendo conto delle esplicite richieste in tal senso della difesa regionale. Pertanto vanno dichiarate inammissibili le questioni di legittimità costituzionale delle seguenti disposizioni dello statuto della Regione Toscana" (...) che stabiliscono che "la Regione promuove, nel rispetto dei principi costituzionali, l’estensione del diritto di voto agli immigrati";o quelle che prevedono "il riconoscimento delle altre forme di convivenza" o quelle che sanciscono "quali finalità prioritarie della Regione "il rispetto dell’equilibrio ecologico, la tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale, la conservazione della biodiversità, la promozione della cultura del rispetto degli animali", nonché "la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico artistico e paesaggistico"; o che stabiliscono, quali finalità prioritarie della Regione, «la promozione dello sviluppo economico e di un contesto favorevole alla competitività delle imprese, basato sull’innovazione, la ricerca e la formazione, nel rispetto dei principi di coesione sociale e di sostenibilità dell’ambiente", "la valorizzazione della libertà di iniziativa economica pubblica e privata, del ruolo e della responsabilità sociale delle imprese", "la promozione della cooperazione come strumento di democrazia economica e di sviluppo sociale, favorendone il potenziamento con i mezzi più idonei".

(red)

Calderoli su regionali

Accordo raggiunto sulle regionali all'interno della Cdl. ''Abbiamo trovato la quadra sul rafforzamento della squadra di governo e sui prossimi impegni politici. Anche per le regionali stiamo andando verso una  definizione'', così il ministro Roberto Calderoli che fa anche gli auguri anche a Giulio Tremonti che presto sara' chiamato ad un ruolo di rilievo in Forza Italia come vicepresidente del partito: ''Sono contento per il suo ritorno". 
Il probabile accordo sulle regionali sembra essere stato raggiunto.
Mentre in Calabria il nuovo Psi annuncia ''Al congresso regionale avvieremo la pratica del divorzio'': secondo il leader calabrese del Nuovo Psi, Saverio Zavettieri, criticando quindi i rapporti all'interno  della Casa delle Liberta'.
(red)

Agenzia farmaco aggiorna Prontuario

 

Il Consiglio di Amministrazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco nella seduta odierna ha deliberato in via definitiva l’aggiornamento del Prontuario Farmaceutico Nazionale escludendo dalla manovra i farmaci con prezzo uguale o inferiore a 5 euro e ha dato mandato al Direttore Generale di predisporre il relativo provvedimento con il compito specifico di assicurare il monitoraggio sugli effetti finanziari derivanti dal ripiano della spesa farmaceutica attuato dall’aggiornamento del PFN. Il CdA dell’Aifa ha inoltre approvato all’unanimità nove nuove Autorizzazioni all’Immissione in Commercio (AIC) di specialità medicinali che saranno rimborsate dal Servizio Sanitario Nazionale. L’approvazione dei nuovi farmaci è avvenuta sulla base delle valutazioni di efficacia  e tollerabilità espresse dalla Commissione Tecnico Scientifica dell’Aifa. Tra le specialità medicinali oggetto delle nuove Autorizzazioni all’Immissione in Commercio sono presenti due nuovi principi attivi, il Paracalcitolo e il Fosamprenavir, rispettivamente indicati per la prevenzione e il trattamento dell’iperparatiroidismo in pazienti con insufficienza renale cronica e per il trattamento dell’AIDS e tre farmaci generici che grazie al costo inferiore del 20% rispetto alle specialità coperte da brevetto consentono di compensare l’incremento di spesa derivante dall’introduzione alla rimborsabilità di farmaci innovativi.
Nel presentare un primo bilancio della sua attività l’AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco, ha presentato le “Liste di trasparenza dei farmaci di classe C”, una iniziativa in collaborazione con Federfarma, Movimento Consumatori, Farmadati Italia e Assofarm.  Tali liste consentono ai cittadini di confrontare il prezzo per unità posologica (compressa, bustina, ecc.) di farmaci con uguale principio attivo e dosaggio. “Le liste con i prezzi dei farmaci di fascia C  costituiscono un importante  strumento per una scelta oculata, in grado di conciliare le esigenze economiche e terapeutiche del paziente, afferma  Giorgio Siri, presidente di Federfarma.  Le liste permetteranno trasparenza e risparmio nell’ambito dei farmaci acquistati dal cittadino analogamente a quanto accade con  le liste di trasparenza dei farmaci in prontuario che fanno risparmiare il servizio sanitario nazionale.”
“Poiche’ i prezzi dei farmaci C sono liberi - afferma Rossella Miracapillo, segretario generale del Movimento Consumatori – e’ importante che i produttori nel fissarli siano responsabili e che medici e cittadini siano attenti nella scelta del medicinale che costa di meno, il medico quando prescrive, il cittadino quando acquista un farmaco che non necessita di ricetta medica.”
Nell’illustrare la iniziativa il ministro Sirchia ha sottolineato l’importanza della collaborazione che i farmacisti possono dare fornendo consigli al cittadino, anche di carattere economico.
(red)

Finanziaria: nuovi Studi di settore, farmaci e manifestazione enti locali

Il governo e' stato battuto incommissione Bilancio al Senato. La maggior parte dei senatori ha approvato un emendamento di Ivo Tarolli (Udc), contro il parere del Governo, che chiedeva la soppressione dell'articolo 14 della Finanziaria. L'articolo stabiliva norme per il contrasto e la prevenzione del rischio di utilizzazione illecita di finanziamenti pubblici destinati alla formazione e
all'aggiornamento professionale, utilizzazione dei lavoratori, sgravi contributivi per personale addetto all'attivita' produttiva. 
Inoltre per gli Studi di settore ci sarà una nuova versione in Finanziaria,  e si cercherà di raggiungerla investendo e cercando la condivisione delle categorie interessate.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze comunica che le principali associazioni delle categorie produttive ed i rappresentanti dei professionisti hanno partecipato oggi a due incontri distinti con il Ministro e con i vertici dell’Agenzia delle Entrate in tema di studi di settore.
Nella discussione costruttiva, che ha dato seguito a numerose riunioni tecniche, si è individuata una nuova stesura dell’articolato largamente condivisa.
La nuova versione recepisce molte osservazioni delle categorie e dei professionisti, ed è in grado di generare gli effetti finanziari previsti grazie:
- alla revisione degli studi di settore;
- alla pianificazione triennale concordata;

- alla lotta all’evasione: possibile per la concentrazione delle risorse dell’amministrazione su un numero più ristretto di soggetti non sottoposti agli studi di settore.
Il nuovo testo verrà presentato come emendamento alla Legge Finanziaria.
Detassare gli  investimenti per la ricerca e lo sviluppo dei farmaci. Ma anche  rifinanziare, con circa 100 miliardi di vecchie lire, il premium  price, cioè il premio sul prezzo per i farmaci innovativi che hanno  avuto costi elevati di ricerca. Sono due emendamenti proposti dal  ministro della Salute, Girolamo Sirchia.  ''Berlusconi aveva gia' incontrato gli industriali del farmaco - spiega Sirchia - e aveva recepito le loro preoccupazioni al riguardo economiche e di sviluppo. Per questo ha sollecitato a mettere a punto  proposte utili a risolvere il problema''. C'e' piena intesa, dunque,  del governo sul sostegno al settore. ''La volonta' politica per  intervenire - ha aggiunto Sirchia - c'e'. Ora bisogna però vedere se  esiste la necessaria compatibilità economica''.
L'Associazione nazionale dei comuni italiani rilancia l'appello a regioni, province e comunita'montane per organizzare una mobilitazione contro la finanziaria contemporaneamente al dibattito sulla legge al Senato. La data prefissata dall'Anci è il 10 dicembre, giorno in cui "nei pressi del Senato - spiega il presidente Leonardo Domenici - vogliamo ribadire le nostre proposte ed eventualmente incontrare con una delegazione, i rappresentanti di maggioranza e opposizione a Palazzo Madama".
Intanto l'84 per cento dei sindaci italiani si dice contrario ai contenuti e alle scelte della legge finanziaria messa a punto dal Governo per il 2005. Lo rileva una ricerca commissionata dall'Anci a una societa' di comunicazione, che ha come campione 200 primi cittadini scelti in tutte le regioni del paese, per diverse tipologie di comune e area politica. La bocciatura della legge non viene soltanto dai sindaci dei centrosinistra (contrari per il 99%) o da quelli eletti con liste civiche (94%), ma la manovra finanziaria e' definita inadeguata anche dal 50 per cento dei sindaci appartenenti a partiti del centrodestra. I primi cittadini d'Italia criticano innanzitutto la scelta del tetto di spesa (47%)e lo svincolo del rispetto del patto di stabilità interno solo per i comuni al di sotto dei 3 mila abitanti (39 per cento) . Il tetto di spesa, secondo i sindaci, avrà consistenti effetti negativi, colpendo non solo gli enti ma anche le dinamiche di sviluppo locali (82%), mentre la misura presa per i comuni al di sotto dei 3 mila abitanti andrebbe estesa a quelli con 5 mila residenti (48%). Questa Finanziaria, inoltre, sembra essere insufficiente per il sostegno ai comuni del Sud. L'83 per cento del campione ritiene che lo faccia "poco o per niente" e il giudizio accomuna entrambi i fronti politici (63% sindaci centrodestra, 92% centrosinistra). Problemi si intravedono anche per la chiusura dei bilanci comunali di quest'anno: il 60% dei primi cittadini di centrodestra, l'84% di quelli del centrosinistra e il 77% degli eletti con liste civiche ritengono difficile tale operazione.
Una ventina di emendamenti, la maggior parte dei quali riguardanti la sanità e il trasporto pubblico e molti dei quali a costo zero sono stati illustrati oggi dal coordinatore degli assessori regionali al bilancio, Romano Colozzi,  al presidente della commissione bilancio del Senato, Antonio Azzolini, e ad alcuni esponenti dell'opposizione al Senato.
Tra i piu' rilevanti quello riguardante l'Iva nei trasporti: le Regioni chiedono un rimborso da parte dello Stato per i maggiori oneri sostenuti per l'applicazione dell'Iva sui contratti di servizio. Gli assessori chiedono anche l'adeguamento al tasso di inflazione del costo del trasporto ferroviario regionale.
Tra gli emendamenti a costo zero invece c'e' quello che permette di portare a compimento gli interventi cofinanziati e gli obblighi assunti anche mediante indebitamento delle spese di investimento a sostegno di soggetti esterni alla pubblica amministrazione, cosa che verrebbe impedita dalla manovra finanziaria 2005. La maggior parte degli emendamenti che riguardano la sanità propongono modifiche di tipo normativo, a costo zero per lo Stato. Colozzi ha ottenuto l'impegno di Azzolini e dei senatori dell'opposizione a sostenerli e le stesse assicurazioni sono arrivate dal sottosegretario all'Economia, Giuseppe Vegas, con il quale il coordinatore degli assessori regionali al bilancio ha avuto un breve incontro.
''Consapevole dello scarso margine di manovra - ha spiegato Colozzi - ho insistito affinché possano essere accolti gli emendamenti che non hanno un impatto di tipo finanziario ma che lo hanno sul fronte della qualità, soprattutto in ambito sanitario: e' negativa, per esempio, la previsione di ulteriori vincoli sulle singole voci di bilancio oltre al gia' fissato tetto di spesa. E' necessario, invece, poter avere una maggiore flessibilita' interna anche perché' i sistemi sanitari delle varie regioni sono diversi ed hanno di conseguenza diverse esigenze''

(red)

 

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