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Sommario |
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Corte dei conti su utilizzazione fondi comunitari 2002 | ||||||||||||||||||||||||||
"La Relazione annuale
2003 sui rapporti finanziari con l’Unione europea e l’utilizzazione dei
fondi comunitari, prodotta dalla Sezione di controllo per gli affari
internazionali e comunitari della Corte, analizza i risultati relativi
alla fase finale del ciclo programmatorio di interventi nelle politiche di
coesione e sviluppo, realizzati con il cofinanziamento dei Fondi
strutturali nel periodo 1994-1999 e, in relazione alla programmazione
2000-2006 (di cui si è già consumata la metà del percorso previsto),
esamina e valuta i livelli di attuazione raggiunti, riferendo sulle
politiche agricole realizzate nel 2002, nonché sulle irregolarità e frodi
a danno del bilancio comunitario", lo rende noto la
newsletter della Corte dei conti
. Il nostro Paese - ricorda la sezione della Corte - è in attesa di conoscere le decisioni della Commissione “circa la richiesta di saldo dei contributi ovvero l’eventuale emissione di ordini di recupero di somme già erogate e non dovute”, anche considerando l’esistenza di “una vasta platea di situazioni che richiedono chiarimenti e integrazioni documentali ovvero lasciano già prevedere l’applicazione di vere e proprie rettifiche finanziarie in danno delle Amministrazioni italiane responsabili”. I maggiori rischi per il nostro Paese di riduzione, sospensione o soppressione dei contributi, “ipotesi queste configuranti pur sempre un rilevante pregiudizio per la pubblica finanza nell’attuale periodo di difficoltà economiche a livello interno ed internazionale”, derivano “dalle carenze nei sistemi di gestione e di controllo degli interventi nonché dalle insufficienti od omesse verifiche della corretta attuazione degli stessi”. "Quanto alle irregolarità e frodi accertate nel 2002 - prosegue la newsletter della corte - la Relazione della Commissione europea sulla tutela degli interessi finanziari della Comunità e lotta contro le frodi attribuisce all’Italia n. 657 casi accertati di frodi ed irregolarità con un importo di 153.132.132,00 euro di cui il 27,90% relativo alle Risorse proprie, il 52,19% al FEAOG-Garanzia e il 19,91% ai Fondi strutturali. Passando al quadro complessivo dei flussi finanziari tra l’Italia e la Ue per il 2002, a fronte di versamenti dall’Italia alla Ue per 9.977,5 milioni di euro, figurano accrediti (gran parte dei quali a favore della Politica agricola comunitaria) dalla Ue al nostro Paese per 8.113,1 milioni di euro: il più elevato saldo negativo degli ultimi sette anni. “Soddisfacente”, invece, il livello di realizzazione dei programmi cofinanziati con i fondi strutturali". (cfr. anche la Delibera n. 2/2004 della Sezione di controllo per gli affari internazionali e comunitari e testo della Relazione ) . (sm) |
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Emilia-Romagna: conferenza stampa a Roma su "Stent medicati" | ||||||||||||||||||||||||||
L'Emilia Romagna sperimenta gli "Stent
medicati" per gli interventi di angioplastica. Ne presenta i risultati nel
corso di una conferenza stampa che si svolgerà giovedì 29 aprile a Roma
(presso il Palazzetto delle Carte Geografiche, via Napoli 36 alle ore 12)
del presidente Vasco Errani (nella foto) e dell'assessore alla sanità Giovanni Bissoni. |
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Formigoni: strategica legge piccoli comuni | ||||||||||||||||||||||||||
Piccoli Comuni, una legge per lo sviluppo
in Lombardia: "questa legge riveste un' importanza strategica'', afferma
Formigoni (nella foto). "E' un passo in avanti nell'alleanza che
avvicina la Regione agli enti locali". Per il presidente della
regione Lombardia ha un significato molto particolare questa legge, sia di
applicazione che di prospettiva federalista. |
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Stasera e domani Conferenza Regioni | ||||||||||||||||||||||||||
Il Presidente Enzo Ghigo ha convocato per oggi a Roma (mercoledì 28 aprile 2004 alle ore 20.00 - Via Parigi, 11) - con prosieguo dei lavori nella mattinata di giovedì 29 aprile, alle ore 9.30 - la Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome. Il Ministro per gli Affari regionali, Enrico La Loggia, ha convocato la Conferenza Unificata (h. 15.00 – Via della Stamperia, 8) e Stato-Regioni (h. 16.00 – Via della Stamperia, 8) che si terranno nel pomeriggio della stessa giornata di giovedì 29 aprile. All'Ordine del giorno della Conferenza dei Presidenti delle Regioni l'eventuale esame questioni all'odg della Conferenza Unificata e l'eventuale esame questioni all'odg della Conferenza Stato-Regioni. La Conferenza si confronterà sul “Documento Sanità futura” del Ministro della Salute e degli Assessori alla Sanità delle Regioni e delle Province autonome, elaborato a Cernobbio lo scorso 6 aprile. Sempre in materia di sanità ci sarà un'informativa del Coordinatore degli Assessori sul Convegno relativo al Governo dei Sistemi Sanitari regionali nell’ambito della prossima Manifestazione Forum P. A. . Proseguirà poi l'approfondimento e la discussione sulle ipotesi di riorganizzazione del sistema delle Conferenze Stato-Regioni, Unificata e della Conferenza dei Presidenti. Sarà valutata una bozza di accordo ex articolo 7 della Legge 131/2003, proposto dall’Ufficio per il federalismo amministrativo. All'esame anche il lavoro del Comitato delle Regioni con riferimento alla bozza di parere sul terzo Rapporto di coesione. Il confronto proseguirà poi sulle proposte di legge d’iniziativa parlamentare all’esame della Commissione IX della Camera dei Deputati recanti “Disposizioni in materia di trasporto pubblico locale” (4358 e 3053). Proposte già esaminate dal Coordinamento interregionale nella riunione del 25 marzo 2004. Al centro del confronto fra i Presidenti anche le problematiche concernenti l’emergenza rifiuti in Campania (Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 3345 del 30 marzo 2004: verifica delle disponibilità delle Regioni in attuazione della suddetta ordinanza). Il tema sarà trattato nel corso della Conferenza dei Presidenti delle Regioni con il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Guido Bertolaso (alle ore 13.00 circa). Fra gli altri punti all'ordine del giorno (gli ordini del giorno integrali sono on line su www.regioni.it) rientrano anche: l'ordinanza sulla riclassificazione sismica del territorio nazionale e le problematiche applicative e il Piano di messa in sicurezza degli edifici scolastici. Sarà inoltre affrontata la ripartizione del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali, Anno 2004 (Proposta che sarà vagliata prima dal Coordinamento interregionale). Infine sarà valutato il documento approvato dal Coordinamento degli Assessori al Turismo il 7 aprile scorso in merito alla riforma dell’Ente Nazionale Italiano per il Turismo (ENIT). Fra gli appuntamenti dei Presidenti anche l'Assemblea del Cinsedo (29 aprile 2004 alle ore 11.00). Sempre nel corso della giornata di giovedì 28 aprile sono previste tre audizioni parlamentari: - alle ore 14.30 audizione formale sullo stato e sulle prospettive di sviluppo del settore autostradale (Piazza del Parlamento, 24 – Aula Commissione); - alle ore 15.00 audizione formale sui problemi dello spettacolo, presso la Commissione 7° Istruzione del Senato della Repubblica (ingresso Via degli Staderai – Aula Commissione)
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alle ore 15.00 audizione informale
sulle problematiche relative alla prevista emanazione del decreto
interministeriale per la determinazione dei canoni delle concessioni
demaniali marittime con finalità turistico-ricreative, presso la
Commissione VI Finanze della Camera dei Deputati (Piazza del Parlamento,
24 – Aula Commissione). |
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Friuli-Venezia Giulia e allargamento | ||||||||||||||||||||||||||
Incremento dell'export (le
limitazioni ancora esistenti scompariranno il prossimo 1 maggio),
delocalizzazione industriale delle fasi di produzione "ad alta intensità"
di manodopera, trasferimento di "conoscenze e tecnologie", aumento dei
flussi turistici verso le spiagge, le località sciistiche e le città
d'arte della regione. Sono queste, secondo Riccardo Illy, le quattro maggiori "opportunità, i fattori di sviluppo" per il Friuli Venezia Giulia. Ricordando la geografia politica dell'Austria-Ungheria, Illy ha poi parlato più che di allargamento Ue di "reintegrazione" in Europa per Slovenia ed Ungheria, mentre tutta la nuova area Ue rappresenta un bacino di sicuro interesse per la "vecchia" Europa a 15, in considerazione del grande sviluppo economico e quindi sociale che il Centro-Est Europa sta dimostrando, con tassi di crescita per lo meno doppi. Il presidente Illy ha quindi ribadito gli obiettivi dell'Euroregione (coordinamento delle attività governative, cooperazione transfrontaliera tra Enti locali, creazione di una struttura socio-sanitaria integrata, sviluppo sociale, produttivo e culturale), la necessità di ulteriori successivi allargamenti della Ue (Romania, Bulgaria, Croazia, Turchia e Sud-Est Europa), nonchè l'esigenza e la "speranza" di un'approvazione entro giugno 2004 del nuovo Trattato costituzionale della Ue. Occorre infatti giungere, ha concluso Illy, ad una "Confederazione di Stati europei" per poter affrontare in modo più efficace i gravi problemi internazionali "con un'unica politica estera", nel contempo sviluppando e realizzando un esercito europeo, un sistema previdenziale, un vero e proprio mercato del lavoro ed un sistema sanitario ed assistenziale comunitari. (red) |
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Istat: province; aumentano entrate Stato e Regioni | ||||||||||||||||||||||||||
Nel 2002 gli accertamenti totali delle Province italiane, al netto delle
partite di giro, ammontano a 12.893 milioni di euro, (+26,5% rispetto
all'anno precedente). Lo rileva l'Istat in una analisi che ha interessato
i bilanci consuntivi di amministrazioni provinciali e comunali. se ne
occupa oggi anche un articolo de "Il sole 24 Ore":
Enti
locali entrate in crescita.
Oggi sono stati resi noti -
sempre dall'Istat - anche i dati sulle
Retribuzioni contrattuali. Ecco invece i
link su: - I bilanci consuntivi amministrazioni provinciali Anno 2002 (27 aprile 2004) - I bilanci consuntivi amministrazioni comunali Anno 2002 (27 aprile 2004) L'aumento complessivo - spiega l'Istat - e' la sintesi di aumenti delle entrate correnti (+19,0%), delle entrate in conto capitale (+64,8%) e delle accensioni di prestiti (+14,1%). All'aumento delle entrate correnti, passate da 7.172 milioni di euro nel 2001 a 8.538 milioni nel 2002, contribuiscono in misura differenziata tutti i titoli di bilancio, soprattutto i contributi e trasferimenti (+31,3%), che sembrano confermare l'inversione del trend decrescente registrato da questa voce negli anni precedenti al 2001. La causa, secondo l'Istituto di statistica, va ricercata nell'incremento di risorse trasferite alle Province dallo Stato, ma ancor piu' dalle Regioni, per far fronte agli adempimenti derivanti dalle deleghe di nuove funzioni e dall'ampliamento di quelle tradizionalmente svolte, non sufficientemente coperti dall'incremento delle risorse proprie. Gli accertamenti delle entrate tributarie risultano aumentati del 7,4%, quelli delle entrate extra tributarie del 18,4%. Gli accertamenti in conto capitale ammontano a 2.941 milioni di euro (+64,8% rispetto al 2001). Anche a questo risultato contribuiscono concordemente tutte le voci di bilancio. In valore assoluto il contributo maggiore e' dato dai trasferimenti in conto capitale (+669 milioni di euro), mentre le voci piu' dinamiche risultano le riscossioni di crediti (+79,6%) e le alienazioni di immobili (+62,3%). Le accensioni di prestiti crescono del 14,1 per cento rispetto al 2001. Entrate pro-capite più alte in Umbria, più basse in Sardegna: Dall'analisi delle entrate correnti distinte per categoria e regione si riscontra che il valore pro-capite piu' alto (228 euro) e' raggiunto dalle province dell'Umbria, che detenevano il primato gia' negli anni precedenti, mentre il livello pro-capite piu' basso (99 euro) si registra nelle amministrazioni provinciali della Sardegna. Piu' in generale i valori medi pro-capite diminuiscono passando dalle regioni nord-orientali (176 euro) a quelle meridionali (126 euro), pur con significative eccezioni. Lo scarto tra i valori pro-capite delle singole ripartizioni geografiche e' piu' evidente ove si considerino le entrate tributarie: nelle amministrazioni meridionali il livello pro-capite (45 euro) e' circa la meta' di quello riferito alle amministrazioni provinciali localizzate nel resto dell'Italia. Per i contributi e trasferimenti le amministrazioni del Nord-est e quelle del Centro presentano i livelli di entrata pro-capite piu' elevati (rispettivamente 91 e 80 euro). Il grado di autonomia impositiva, che misura il peso delle entrate tributarie sulle entrate correnti, scende a livello nazionale da 48,6 a 43,8%, con forti differenze tra le regioni settentrionali e quelle meridionali. Rispetto al 2001 l'indicatore diminuisce in misura maggiore nel Nord-ovest (-10,8 punti percentuali) e nel Centro (-4,9 punti percentuali) rispetto al Nord-est (-3 punti percentuali) e al Mezzogiorno (-0,8 punti percentuali). La Lombardia, con un grado di autonomia impositiva di 64,1% si colloca al primo posto, superando il Lazio (63,6%). Il Molise e il Friuli-Venezia Giulia sono le regioni che mostrano l'indicatore piu' basso (rispettivamente 26,9 e 22,7%). Anche il grado di autonomia finanziaria, calcolato come rapporto tra la somma delle entrate tributarie ed extra-tributarie e le entrate correnti, diminuisce in misura consistente, passando a livello nazionale da 53,4 a 48,6 per cento, con differenze tra ripartizioni e tra regioni analoghe a quelle riscontrate per il grado di autonomia impositiva. Il grado di dipendenza erariale, che misura la quota di entrate correnti costituita dai trasferimenti ricevuti direttamente dallo Stato, presenta una notevole variabilita' tra le regioni. In particolare, l'indicatore si mantiene basso nelle aree del Nord (in Friuli-Venezia Giulia si registra il valore minimo, pari all'1,1%), mentre e' piu' elevato al Centro (14,7%) e, soprattutto nel Mezzogiorno (37,1%, il doppio della media nazionale). Il primato tra le regioni del Sud spetta al Molise, con un indicatore pari a 53,9%. L'Istat sottolinea che il complemento a 100 della somma degli indicatori relativi all'autonomia finanziaria e alla dipendenza erariale misura il peso dei trasferimenti correnti provenienti da fonti diverse da quella statale. La quasi totalita' di questo aggregato e' costituita da trasferimenti dalle Regioni, finalizzati soprattutto al finanziamento di funzioni delegate; il suo peso risulta, in alcuni casi, molto elevato, come ad esempio nel Friuli-Venezia Giulia (69,3%), per effetto di norme finanziarie che enfatizzano l'autonomia di questa Regione a statuto speciale. Anche in altre regioni, nel 2002 ancor piu' che nel 2001, l'importo di questi trasferimenti regionali eguaglia o supera quello delle entrate tributarie, come nel caso di Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Basilicata. Il grado di dipendenza regionale, calcolato come rapporto tra trasferimenti dalla Regione e totale delle entrate correnti, ha un comportamento ben caratterizzato geograficamente rispetto all'indicatore riferito ai trasferimenti erariali. L'analisi delle spese correnti pro-capite pone in testa alla graduatoria le province localizzate nelle regioni del Nord-est con un valore medio di 151 euro; il valore pro-capite piu' basso, pari a 107 euro, e' registrato tra le province del Mezzogiorno. Le differenze territoriali piu' rilevanti si notano in corrispondenza delle funzioni generali di amministrazione, gestione e controllo, che assorbono il 44,7% della spesa finale nelle amministrazioni comunali nord-occidentali, il 29,4% in quelle del Nord-est, il 23,4% nel Centro e il 28,3% nei comuni del Mezzogiorno. Considerando la spesa per funzioni, l'Istat registra una quota di spesa significativamente piu' alta della media nazionale per 'viabilit… e trasporti' nelle amministrazioni comunali del Centro (18,9%). Nel Nord-est, invece, quote di spesa pi— elevate del dato medio nazionale sono destinate alle unzioni nel settore sociale (13,2%) e all'istruzione pubblica (10,5%). Nel 2002 risultano in diminuzione rispetto le spese per la gestione del territorio e dell'ambiente (-2,1%), quelle riguardanti le funzioni nel campo turistico (-12,2%) e quelle per servizi produttivi (-1,6%). Nel 2002 e' migliorata la capacita' dei Comuni di accertamenti, ma soprattutto e' migliorata la loro capacita' di incassare: in testa a questa graduatoria si trovano i comuni di Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Lazio. E' il quadro sintetico che emerge dal rapporto Istat sui bilanci consuntivi delle amministrazioni comunali. Nel 2002, le entrate correnti accertate ammontano a 48.561 milioni di euro (+3,9% rispetto al 2001). Tale crescita e' dovuta essenzialmente ai comuni del Piemonte, della Lombardia, dell'Emilia Romagna e del Lazio. Considerando le variazioni delle singole componenti di entrata corrente, e' da sottolineare il consistente incremento di quelle tributarie (+25,7%) a scapito delle altre due componenti - contributi e trasferimenti ed entrate extra-tributarie - che diminuiscono rispetto al precedente esercizio rispettivamente del 13,2% e del 2,0%. La situazione e' piu' articolata considerando le altre due componenti di entrate correnti: nel Nord-est il peso dei contributi e trasferimenti risulta superiore a quello delle entrate extra-tributarie; l'opposto si registra nel Nord-ovest. Tuttavia, in Lombardia ed Emilia Romagna i contributi e trasferimenti sono significativamente inferiori al dato medio nazionale, con quote rispettivamente pari a 17,9% e 16,6%. ''L'incremento degli investimenti nei settori dell'istruzione, dei trasporti, della tutela dell' ambiente, dello sviluppo economico e sociale confermano la grande vitalità delle Province e la scelta di queste amministrazioni di operare da protagoniste nel sostegno e nel rilancio dell'economia locale''. Questo il commento del presidente dell'Upi, l'Unione delle province italiane, Lorenzo Ria (nella foto), ai dati presentati dall'Istat sui bilanci consuntivi del 2002. (red) |
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