periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 274 - Roma, 23  aprile 2004

Sommario

U.E.: accordo su tabacco e olio Basilicata e Friuli Venezia Giulia per sviluppo società dell’informazione
Federalismo: Vizzini spiega "stagione Statuti". Funari si candida Tra Tremonti e Anci è polemica
Storace: Alitalia, posizione univoca enti territoriali Trasporto pubblico locale: Regioni criticano Proposta di legge
U.E.: accordo su tabacco e olio
Un "successo insperato" U.E. che garantirà fino al 2013 fondi per 1 miliardo e 52 milioni di euro l'anno a favore delle filiere del tabacco e dell'olio. E' stato il ministro per le politiche agricole Gianni Alemanno, (nella foto) che ha condotto a buon fine la trattativa in ambito comunitario, a illustrare i contenuti dell'accordo raggiunto.
Per l'olio d'oliva le risorse a disposizione saranno pari a 719,8 milioni di euro, per il tabacco 332,3: "sono le risorse che volevamo", ha spiegato Alemanno. In particolare per il tabacco, l'accordo interessa 26.800 produttori e coinvolge 134.500 occupati fra campo agricolo e industriale: l'accordo consente in pratica un anno di proroga dell'attuale regime e quattro anni di transizione fino al 2009, in cui si garantisce il 60% di aiuto cosidetto accoppiato e il 40% dell'aiuto disaccoppiato (erogato cioè senza un collegamento diretto con la produzione) per tutte le imprese. Per l'olio di oliva, invece, l'accordo interessa 978.000 aziende che potranno così contare su un netto miglioramento della condizione operativa.
Per la presidente della Regione Umbria, Maria Rita  Lorenzetti "Il forte e difficile impegno  delle istituzioni locali umbre, insieme alla costante mobilitazione delle organizzazioni sindacali e della filiera, ha  contribuito in maniera decisiva a rendere più flessibile l' atteggiamento tra Paesi produttori e non produttori di tabacco e a determinare una posizioni tra Commissione europea e Consiglio dei ministri d' Europa che ha portato all' accordo sulla riforma dell' Ocm del tabacco''.
''Le decisioni assunte dal Consiglio europeo dei ministri dell'agricoltura sono positive e ne sono naturalmente soddisfatto'', è il commento del presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino: "Avevo incontrato le organizzazioni sindacali e avevo sentito il ministro Alemanno e il Presidente Prodi per rappresentare le legittime richieste degli agricoltori. Con le decisioni assunte  - ha concluso il presidente - c'e', ora, il tempo necessario per far attivare ai produttori i necessari processi di riconversione, garantendo l'occupazione  e lo sviluppo qualificato  dell'agricoltura''.
(sm)
Federalismo: Vizzini spiega "stagione Statuti".  Funari si candida

Le strade del federalismo sono infinite. Lo dimostra il giornalista Giancarlo Funari (nella foto), presentandosi per le elezioni provinciali a Napoli: ''Non ci sono problemi con la Lega Nord, in questo momento noi li possiamo solo aiutare'': ha detto Funari, annunciando la propria candidatura alla presidenza della provincia con il movimento meridionalista Magna Grecia Sud Europa. E proprio il federalismo visto da Sud è secondo Funari una opportunità da non perdere: ''Adesso con la mancanza di Bossi dobbiamo intervenire noi'', ha aggiunto Funari il quale ha sottolineato che il movimento meridionalista si ispira ''alla grande idea che la rivoluzione parta dal sud come sosteneva Guido Dorso e alla prima idea di federalismo di Bossi e Miglio, con le tre macroregioni. Quella era la vera idea di federalismo - ha aggiunto il giornalista televisivo - non questa che e' addomesticata''.
Ha toccato invece il tema della "stagione degli Statuti" il senatore Carlo Vizzini, (presidente della commissione bicamerale per le questioni regionali) che ha sottolineato che per valorizzare il federalismo ''non basta la devoluzione di poteri e competenze dallo Stato alle Regioni: per evitare che il progetto federale naufraghi occorre assicurare che le Regioni, nel momento in cui ricevono nuovi compiti, abbiano una struttura tale che le metta in grado di esercitarle in modo efficace''. L'organizzazione istituzionale è, infatti, ''come una macchina che va adeguata ai compiti che deve compiere''. Le Regioni hanno ''una struttura e una forma di governo logori, perché congegnati nei primi anni '70. Ora, dopo la riforma del Titolo V della Costituzione e l'avvio del federalismo, occorre adeguare la macchina ai nuovi compiti''.
Secondo il senatore, gli Statuti ''stanno cercando di affrontare la crisi di identità in cui, nell'era dei 'governatori', sembrano caduti i Consigli regionali. Occorre per Vizzini, ''aprire, attraverso i nuovi Statuti, una nuova e significativa stagione in cui alle assemblee toccherà, accanto alla funzione di controllo, diventare punto di riferimento per un pieno coinvolgimento delle autonomie locali e sede per il confronto politico-istituzionale con le forze sociali regionali''.
''Gli Statuti - ha concluso il senatore - devono contenere una serie di istituti che evitino che la massima forma di partecipazione nel momento della scelta del presidente della Regione rischi di corrispondere al minimo di partecipazione alla vita ordinaria della democrazia istituzionale''.
(gs)

Storace: Alitalia, posizione univoca enti territoriali

Il presidente della Regione Lazio Francesco Storace (nella foto) ha sollecitato nuovi incontri politici locali sulla questione Alitalia per poi ricevere insieme i sindacati di settore e fornire una ''posizione univoca degli enti territoriali''.
''Nell'ultimo periodo - scrive Storace - e' ripreso il confronto tra le organizzazioni sindacali e l'Alitalia sul Piano industriale 2004-2006 della compagnia aerea. Questa amministrazione attendeva che fosse resa nota la versione aggiornata del primitivo Piano avendo appreso, anche in via diretta dal presidente di Alitalia, la volontà di apportare aggiornamenti al Piano in precedenza varato, da sottoporre all'approvazione del Cda del vettore''.
 ''In questo periodo la Regione Lazio - sottolinea ancora il presidente - ha approfondito l'esame degli aspetti contenuti nel Piano originario, senza avvertire l'esigenza di dover affidare un incarico specifico ad un Advisor esterno perché ha costituito l'area del Trasporto aereo regionale avvalendosi della collaborazione di analisti qualificati. Le obiezioni espresse sui diversi punti del Piano consentono, nel loro insieme, di effettuare considerazioni alternative che potrebbero essere confrontate con le conclusioni a cui sono pervenuti il Comune e la Provincia di Roma, che si sono avvalse del supporto professionale di analisti esterni. Per la valutazione completa delle conclusioni, peraltro tratte in forma indipendente anche se proiettate verso lo stesso obiettivo, ritengo opportuno un incontro che potrebbe tenersi tra gli assessori al ramo, entro i prossimi giorni in data da concordare in via diretta. Dopo questa verifica ritengo necessario ricevere insieme le organizzazioni del settore - conclude Storace - per fornire una posizione univoca degli Enti territoriali, già anticipata nell'incontro avuto in Campidoglio il 28 gennaio''.
(red)

Basilicata e Friuli Venezia Giulia per sviluppo società dell’informazione

Basilicata e Friuli-Venezia Giulia insieme per lo sviluppo della società dell’informazione e la diffusione delle tecnologie nei rispettivi territori. I contenuti di un protocollo d’intesa, che disciplina le modalità di collaborazione fra le due Regioni e che sarà firmato nei prossimi giorni dai presidenti Bubbico e Illy, sono stati illustrati oggi a Potenza in una conferenza stampa. “Le realtà del Friuli e della Basilicata – ha detto ai giornalisti l’assessore ai sistemi informativi, Franco Iacop (nella foto), che da ieri è a Potenza con una delegazione di tecnici e funzionari della Regione Autonoma Friuli - Venezia Giulia – sono confrontabili e presentano ampie parti di territorio con zone marginali e difficili dal punto di vista orografico rispetto alle principali direttrici di traffico”. E proprio alle aree interne sarà indirizzata una delle iniziative su cui si svilupperà la collaborazione fra le due Regioni. L’obiettivo è quello sperimentare tecnologie e sistemi in grado di portare la “banda larga” nelle aree interne e nei piccoli Comuni, dove i grandi investitori privati non sono interessati ad effettuare i propri investimenti per la mancanza di un ritorno economico immediato. “Lo sviluppo delle aree interne – ha detto ancora Iacop – richiede azioni di sostegno da parte del pubblico per garantire pari opportunità a tutti i cittadini. Noi abbiamo apprezzato le iniziative della Regione Basilicata nel campo dell’innovazione, che si completano e si possono integrare con le competenze sviluppate dalla nostra Regione”.

La collaborazione fra le due Regioni riguarderà inoltre l’area dei servizi on line ai cittadini e alle imprese, l’e-learning e gli enti locali. “E’ con molto piacere – ha affermato il presidente della Regione Basilicata, Filippo Bubbico – che intendiamo avviare un proficuo rapporto di collaborazione con la Regione Friuli, da tempo impegnata nella diffusione delle tecnologie e che oggi si propone l’ambizioso obiettivo di realizzare un modello di relazioni in ambito europeo e con i paesi di prossimità. La Basilicata mette a disposizione del Friuli e delle altre Regioni italiane il patrimonio di conoscenze acquisito in questi anni nel campo della società dell’informazione. Siamo certi che dal Friuli può venire un importante contributo, per integrare i nostri programmi arricchendoli di nuovi e importanti contenuti”.

(red)
Tra Tremonti e Anci è polemica

Tra Tremonti, e l'Anci, l'associazione nazionale dei comuni, è polemica. A scatenarla è una lettera inviata dal Ministro, nella quale si chiede ai Comuni una ''tempestiva informativa'' dei costi sostenuti per una campagna di informazione, pubblicata sui principali quotidiani, dal titolo Comuni al Collasso e su un'indagine SWG sulla Finanziaria. La lettera ha provocato immediate e accese reazioni: ''I Comuni italiani si attendono - ha detto il presidente dell'Anci, Leonardo Domenici - pubbliche scuse da parte del Ministro dell'Economia Giulio Tremonti''.
Nella lettera indirizzata al presidente dell'Associazione, Tremonti (nella foto) ha chiesto una ''tempestiva informativa'' sul costo di una indagine statistica fatta svolgere nell'ottobre 2003 dall'Anci (volta a riassumere la posizione dei sindaci rispetto ala legge Finanziaria 2004) e sul costo degli 'spazi pubblicitari' (cosi' li definisce il Ministro dell'Economia) acquistati dall'associazione sui principali quotidiani nei quali erano riportati i dati dei tagli ai trasferimenti erariali ai Comuni, sulla base dei dati del ministero dell'Interno.
Nella lettera di risposta al ministro dell'Economia, inviata da Leonardo Domenici esordisce dicendo: ''in un primo momento ho pensato si trattasse di uno scherzo e non di una lettera del ministro dell'Economia e delle Finanze del nostro Paese''. Quindi prosegue: ''l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, Associazione ultracentenaria, libera ed autonoma non deve rendere conto, se non ai propri organi, delle ricerche sulla situazione finanziaria dei propri Comuni cosi' come sugli spazi, non pubblicitari, ma di comunicazione istituzionale acquistati su alcuni quotidiani nazionali''.
''Noi, signor Ministro - aggiunge - non le dobbiamo alcunché. Anzi, Ella Signor Ministro, deve ancora rispondere a  8102 Comuni italiani della gravissima situazione finanziaria in cui questo governo li ha gettati. Consideriamo il contenuto della Sua missiva un'offesa all'Associazione, ai suoi Organi, all'autonomia di tutti i Comuni italiani e ci aspettiamo pubbliche scuse''.
''E' quanto meno sconcertante þ afferma ancora Domenici nella lettera - che, a fronte di numerose nostre richieste di poterLa incontrare per discutere sulla situazione finanziaria dei nostri Comuni, non avendo mai ottenuto una risposta (atto questo deprecabile per quanto attiene ai rapporti tra il Ministro dell'Economia e i Comuni italiani), soltanto oggi Lei ritorni ad occuparsi della vicenda che interessa le istituzioni locali con una richiesta, infondata, ma che la dice lunga sulla considerazione che Lei ha delle Autonomie locali del nostro Paese''. Il Presidente dell' Anci ha anche fatto pervenire copia della lettera del Ministro Tremonti ai Presidenti dei due rami del Parlamento, Pera e Casini ed al Presidente del Consiglio Berlusconi, sottolineando come i suoi contenuti siano ''altamente offensivi per l'Associazione dei Comuni, dei suoi Organi e di tutti i Sindaci ed Amministratori locali del nostro Paese''.
''Sarebbe la prima volta nella storia che lo Stato minaccia lo Stato", afferma Giuseppe Fioroni dell'Esecutivo della Margherita, in un'interrogazione parlamentare urgente rivolta allo stesso ministro Tremonti.
(sm)

Trasporto pubblico locale: Regioni criticano Proposta di legge
 
In materia di trasporto pubblico locale le Regioni criticano il Parlamento. Nel corso di un'audizione che si è svolta ieri pomeriggio in Commissione Trasporti alla Camera la Conferenza dei presidenti ha dichiarato che molte delle norme contenute nella proposta di legge (primo firmatario De Laurentis) sul trasporto pubblico locale, che ha tra le sue finalità quello di conseguire ''un riequilibrio di mercato nel settore,garantendo condizioni uguali di concorrenza nel momento in cui sarà completamente liberalizzato'', possono considerarsi incostituzionali perché invadono competenze esclusive delle Regioni. Le regioni hanno poi chiesto che lo Stato, in assenza dell' autonomia fiscale, eroghi nel biennio 2006-2010 risorse aggiuntive, calcolabili intorno 300 milioni di euro l'anno, necessarie allo sviluppo del settore.
Inoltre  ''tutte le Regioni - ha spiegato l'assessore ai Trasporti della Campania, Ennio Cascetta (nella foto) - hanno legiferato secondo i principi della 422 e quindi una legge dello Stato che modifichi alcuni di questi principi andrebbe a creare un pericoloso conflitto di competenze fra le leggi delle regioni e quelle dello Stato creando un ulteriore momento di confusione. Secondo noi perciò la proposta di legge andrebbe respinta in toto, ma in linea di principio le regioni hanno proposto che il Parlamento elabori una legge integrativa della 422 che ne risolva alcuni punti, ma soprattutto dia certezza di risorse al settore''.
Al momento - sostengono le regioni  - le risorse che sono state trasferite dallo Stato alle Regioni per finanziare i contratti di servizio ''non coprono neanche i nuovi contratti di lavoro che si dovranno definire nei prossimi mesi''. ''Per effetto della realizzazione dell'alta velocità - ha aggiunto l'assessore - molte tratte ferroviarie si libereranno e potrebbero essere usate dal trasporto locale, purtroppo non ci sono i soldi per acquistare nuovi treni. Il problema serio è dunque  quello delle risorse aggiuntive in questo settore che deve crescere offrendo più servizi, facendo camminare più treni e più corse di autobus. In assenza di un'autonomia fiscale delle regioni, per finanziare questi nuovi servizi dovrebbe intervenire lo Stato. Il Paese finalmente sta investendo in trasporto, ma le autonomie hanno però bisogno di risorse aggiuntive per poterne usufruire appieno. La riduzione dei costi dovuto ad una maggiore efficienza delle aziende e l'aumento dei biglietti dovuti al necessario adeguamento agli standard europei - ha concluso - non coprirebbero il fabbisogno di risorse aggiuntive che abbiamo calcolato nel quinquennio 2006-2010 sarebbe di 300 milioni di euro all'anno in più per tutta l'Italia''. 
(red) 
 

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