periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 270 - Roma, 17, 18 e 19  aprile 2004

Sommario

Sicurezza: va avanti progetto di legge Regioni-Anci-Upi Riforme: Fini e Calderoli su competenze Stato e Regioni
Ghigo: il 29 andremo a Conferenza Stato-Regioni Lombardia: emergenza rifiuti Campania e federalismo
Bissoni: destabilizzante proposta Governo riordino dirigenza medica Martini: pace a Bagdad e a Gerusalemme
Sicurezza: va avanti progetto di legge Regioni-Anci-Upi

Va avanti il "Progetto di legge" Regioni - Anci (comuni) - Upi (province) sulla sicurezza locale. Anche a seguito del convegno del 31 marzo 2004, la Commissione affari costituzionali della Camera ha calendarizzato per il mese di maggio questo progetto di legge.
Infatti l'ufficio di Presidenza della Commissione Affari costituzionali della Camera ha inserito nel calendario dei lavori del mese di maggio, l’avvio dell’esame della proposta di legge n. 4560 sulla riforma dell’”Ordinamento della polizia locale”. Il testo è stato presentato in Parlamento nel novembre del 2003 dal Consiglio regionale dell’Emilia Romagna. Ed è questo anche il contenuto della proposta di riforma elaborato congiuntamente da Anci-Upi-Regioni.

L'importanza del progetto di legge di ANCI, UPI e della Conferenza dei Presidenti delle Regioni sono stati sottolineati durante il convegno ''Polizia Municipale: una nuova formazione per una migliore sicurezza ai cittadini'', svoltosi nell'ambito della rassegna ''Dire&Fare a Nord Est.
''La nostra proposta - ha dichiarato il sindaco di Modena e coordinatore nazionale dell' Anci per i tempi della sicurezza e  polizie locali,
Giuseppe Barbolini- nasce dalla valorizzazione e dalla messa a sistema delle esperienze che nel corso di questi ultimi dieci anni tante amministrazioni hanno saputo sviluppare, ma soprattutto per venire incontro alla domanda di sicurezza dei cittadini''.
Barbolini ha poi analizzato l'elemento centrale della proposta stessa, vale a dire la consapevolezza che sicurezza urbana non è solo conseguenza delle azioni di pubblica sicurezza e di contrasto alla criminalità ma la risultanza di tante altre azioni più complesse che chiamano in causa le politiche urbanistiche, sociali, contro le marginalità,quindi azioni complesse per cui si riconosca una centralità del ruolo della città. In base a tale proposta le Regioni, cui la Costituzione riconosce una piena titolarità in materia di Polizia Amministrativa Locale, rinunciano a qualsiasi suggestione di costituire corpi di polizia regionale ed si attrezzano per sostenere le città con legislazioni adeguate, aiuti economici finanziari ed incentivi alla integrazione dei servizi e dei territori. (sm)

Ghigo: il 29 andremo a Conferenza Stato-Regioni

Il Presidente della Conferenza delle Regioni, Enzo Ghigo, ha annunciato che le Regioni torneranno al tavolo della concertazione con il Governo. Dopo due mesi, quindi, le Regioni fanno un altro tentativo di ripresa del dialogo istituzionale. ''Il 29 aprile - ha affermato Ghigo - andremo sicuramente all'appuntamento della Conferenza Stato-Regioni. Stiamo facendo di tutto - ha aggiunto - per riaprire il dialogo, ma siamo ancora in attesa delle risposte del Governo''.
Parlando dei mancati trasferimenti legati all'avere disertato il tavolo, somma che il Sole 24 Ore ha stimato in 36 miliardi di euro,
Ghigo ha commentato: ''sono tanti soldi, e noi stiamo facendo di tutto per risolvere il problema''. Ma la questione, ha spiegato, non è così semplice. ''All' ultimo appuntamento della Conferenza - ha sottolineato
Ghigo (nella foto) - sono andato io in rappresentanza di tutte le Regioni, con il mandato per sbloccare i trasferimenti su molti punti. Tra questi figurava il fondo sociale del Welfare di Maroni, per il quale era stato dato l' assenso, ma ci siamo sentiti rispondere dal governo che non c' erano i soldi''.
''Non mi sembra il caso - ha concluso Ghigo (che domani interverrà ad un convegno su premierato e federalismo organizzato dal dipartimento di scienze politiche e sociali dell'Università di Genova) - che qualcuno accusi le Regioni di stare sull' Aventino e di non fare gli interessi dei loro cittadini. Noi abbiamo bisogno di un confronto con il governo e speriamo che questo avvenga presto, ma vogliamo risposte concrete''.
Per il vice presidente della Conferenza dei presidenti delle Regioni,
Vasco Errani, ha confermato che le Regioni torneranno al tavolo della conferenza Stato-Regioni il prossimo 29 aprile ma in quella sede si attendono risposte concrete dal governo. ''La nostra disponibilità - ha detto il presidente dell'Emilia-Romagna - non e' in discussione. E' per questo che non parlerei di sciopero istituzionale. Abbiamo fatto tutto quello che potevano per riaprire il dialogo; nonostante il ministro Maroni ci abbia accusato ingiustamente di danneggiare i cittadini, noi ci siamo ripresentati al tavolo, ma il ministro del Tesoro ci ha detto che per il Fondo sociale non c'erano soldi. Ministri dello stesso governo dicono cose diverse. Ma noi abbiamo bisogno di risposte chiare, perché non siamo più nelle condizioni di andare avanti. Noi vogliamo creare le condizioni per una reale collaborazione, ma dall'altra parte e' necessario superare questa sordità che impedisce il dialogo, deve emergere una volontà vera al confronto''.
Errani concludendo e' poi tornato sulla questione degli investimenti sollecitando il governo a rivedere l'art. 3 della Finanziaria che impedisce l'accensione di mutui nelle pubbliche amministrazioni. (gs)

Bissoni: no a proposta Governo riordino dirigenza medica

L’assessore Bissoni dice no alla proposta del Governo per un riordino della dirigenza medica che dovrebbe comportare anche l'eliminazione per i medici del rapporto di lavoro esclusivo con il servizio Sanitario Nazionale.
Secondo quanto riportato da
saluter la newsletter quindicinale della Regione Emilia-Romagna L´assessore alla sanità della Regione Emilia-Romagna definisce la proposta del Governo, contenuta in un articolo apparso su Il Sole 24 Ore, "smaccatamente elettorale e statalistica". "Una controriforma strumentalmente presentata come proposta liberale - afferma - destabilizzante per l´intero sistema, attuata senza e contro le Regioni che si vedrebbero private delle competenze e autonomie già acquisite con il nuovo titolo V della Costituzione".(red)

Lombardia : emergenza rifiuti Campani e federalismo
''Dobbiamo chiedere a Bassolino degli impegni precisi'', ha detto, parlando a Radio Padania, il Ministro del Welfare Roberto Maroni. Maroni ha anche spiegato perché la Regione Lombardia è autosufficiente: "Non solo perché ha impianti di smaltimento ma anche perché qui si e' diffusa la cultura dello smaltimento differenziato e del recupero, cosa che altrove non è stata fatta''. Maroni, dopo aver spiegato che se la decisione sullo smaltimento fosse passata dal Consiglio dei ministri ''io e Castelli avremmo preso una decisione contraria'', ha aggiunto che ''questa sui rifiuti è una battaglia della Lega, non di qualche assessore e di alcuni cittadini: è una battaglia per affermare uno dei principi su cui si basa l' azione della Lega. E' una battaglia per il federalismo. Quello vero. Ognuno e' responsabile della risoluzione dei problemi a casa propria. Pur con la massima solidarietà occorre che ognuno si assuma la proprie responsabilità".
Per il
Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, l'azione della Lombardia nella questione dell'emergenza rifiuti in Campania  è, invece,  un esempio di federalismo:
''E' stata un'azione di federalismo responsabile, decisa e attuata nella massima trasparenza, sempre con il coinvolgimento della giunta, nell'osservanza delle leggi nazionali e di quelle lombarde, nella tutela delle condizioni di assoluta sicurezza con i nostri impianti di termovalorizzazione''. Formigoni ha poi precisato: ''non c'è alcuna questione politica. Il consiglio regionale ha approvato tre mesi fa una legge in cui, tra le altre cose, la Regione si impegna a ricevere per azione di solidarietà fino al 20% dei propri rifiuti prodotti. Allora, semmai, poteva essere sollevata la questione politica che, però, non venne sollevata, e tutti anzi approvarono''.
''Oggi - ha continuato Formigoni - abbiamo applicato quella legge, tra l'altro per un quantitativo inferiore all'1%, e - doverosamente - un'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Anche in sede governativa poteva essere sollevata una questione politica che, invece, nessuno ha sollevato''. Un'azione corretta, quindi, quella adottata dalla Lombardia e che, secondo Formigoni, è un esempio di federalismo per il quale da anni si batte. ''Il federalismo in cui credo - ha spiegato il presidente lombardo - e' quello dell'affermazione della valorizzazione dei cittadini, ma e' anche il federalismo della responsabilita'. Con me alla guida, Regione Lombardia sara' sempre capace di fare la sua parte''. ''L'emergenza per le condizioni di vita dei cittadini - ha continuato Formigoni - e' stata dichiarata dal governo nazionale", garantendo la massima sicurezza per i nostri cittadini e abbiamo chiesto e ottenuto l'impegno della Regione Campania e del governo nazionale che l'emergenza sarà risolta. Comunque il nostro intervento e' per un tempo e per un quantitativo limitati''. e il vicepresidente della Regione Lombardia, Viviana Beccalossi (nella foto) ha ricordato : ''Non abbiamo accettato un diktat di Berlusconi, ma abbiamo accettato di gestire questa partita'' per il trattamento dei rifiuti dalla Campania, ha affermato  di An, ''La Regione Lombardia aveva detto si' perché trattasi di emergenza - ha spiegato Beccalossi - e noi ci siamo. Come sempre, la Lombardia è presente''. La decisione della Lombardia di aderire alla richiesta di intervento è stata spiegata da Viviana Beccalossi come un modo per ''andare a sopperire alle mancanze cui la Regione di Bassolino non ha saputo rispondere''.
''Il contributo offerto dal Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni alla soluzione dell'emergenza rifiuti in Campania, che e' il frutto della disastrosa gestione da parte dell'ex commissario straordinario, merita apprezzamento e riconoscenza'', ha detto il sottosegretario all'Ambiente, Antonio Martusciello. ''Nello spirito di un autentico federalismo solidale - afferma Martusciello - Formigoni ha accolto l'invito del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ed e' venuto in soccorso alla Campania dove anni di commissariamento non sono riusciti a innescare un virtuoso ciclo integrato dei rifiuti''.  (red)
Riforme: Fini e Calderoli su competenze Stato e Regioni

"Il rischio di conflitto istituzionale c'e': nella riforma deve essere affrontata anche la chiarezza delle competenze, esclusive dello Stato o delle Regioni", ha dichiarato il vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini, che ha ribadito: "il federalismo non e' messo indiscussione, ma va visto in sintonia ai tempi che stiamo vivendo". L'obiettivo, per Fini, deve essere quello della chiarezza: "Attenzione - ha detto - a non creare un ginepraio". E ha spiegato: "Il federalismo e' una necessita' storica - ha detto - perche' nel momento in cui c'e' un trasferimento di quote di sovranita' da Roma a Bruxelles, e' piu' che evidente che per avvicinare il cittadino alle istituzioni, dobbiamo trasferire quote di sovranita' da Roma a Venezia". Occorre pero' non fare confusione, ha ribadito ancora il vicepresidente del Consiglio, in particolare sulle competenze miste Stato-Regioni. "Questo sta determinando un
contenzioso di fronte alla Corte - ha concluso Fini - che rallenta il processo decisionale, e crea problemi alle imprese, al cittadino e alla societa'. Il mio auspicio e' che al termine della legislatura si proceda anche a una semplificazione della ripartizione delle materie, se possibile eliminando le materie a competenza mista".
Queste frasi sono però risultate sgradite a
l Vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli: "Ritengo molto gravi e ingiustificate le parole di preoccupazione del vice premier Fini sulle riforme costituzionali, in particolare laddove sostiene la necessità di ridurre le materie concorrenti in quanto miste e fonte di contenziosi''.
''Le materie concorrenti non sono miste - sostiene Calderoli - al Senato federale spettano i principi generali e alle Regioni le leggi di attuazione. Chiunque si sia avviato sulla strada della redistribuzione delle materie concorrenti si e' poi trovato a riportare tutto allo Stato tradendo lo spirito federalista della riforma. Spesso anche la strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni, quindi stiamo tutti attenti, Fini compreso, a non fare scivolate''. (red)

Martini: pace a Bagdad e a Gerusalemme
''Ci auguriamo che la diplomazia possa ottenere i risultati che tutti sperano e che vi sia anche uno slancio di sensibilità", ha detto il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni.
E su come gestire la transizione per la pace in Iraq interviene oggi in un editoriale su
"l'Unità" titolato "Noi vogliamo verità" Claudio Martini, presidente della regione Toscana (nella foto). Ecco alcuni stralci dell'editoriale: "La guerra in Iraq continua lungo la sua tragica china. Il dolore indicibile del Paese per l’esecuzione di Fabrizio Quattrocchi e per la sorte de altri ostaggi non può essere coperto dalla retorica delle parole. Ora, più che mai c'è bisogno di verità. Una politica senza verità è finzione. Dobbiamo dire con chiarezza che la situazione è talmente critica che lo stesso dibattito politico italiano viene spiazzato, risulta inadeguato. Oggi, paradossalmente, il caos è tale da rendere impossibile sia il restare in Iraq sia solo venirne via.... L’Iraq è in fiamme, dentro una guerra insensata ed un’occupazione militare sbagliata.... I nostri soldati si sono ritrovati in guerra, pensando di essere in una missione di pace."
Da subito - sostiene Martini - va promossa una nuova mozione Onu che sancisca in modo chiaro nuove responsabilità. Si devono sospendere le azioni militari e i bombardamenti della coalizione e, in ogni caso, le truppe italiane non devono svolgere operazioni che mettano a repentaglio a vita dei civili.  Con questa guerra - sostiene sempre Martini - si è aperto il vaso di Pandora della violenza: "Richiuderlo sarà difficilissimo e doloroso, ben oltre i nostri desideri". 
Non possiamo assistere impotenti al disastro. E' necessario che la politica trovi la via per uscire da una situazione di inerzia dove solo la violenza sembra avere voce...Niente inoltre deve essere sottovalutato per la pace in Medio Oriente, neanche l'impegno della Regione Toscana: "Personalmente sono convinto - scrive Martini - che la pace arriverà a Bagdad quando ci sarà pace a Gerusalemme
. (red)
 

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