periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 261- Roma, 3, 4 e 5  aprile 2004

Sommario

Stato-Regioni: Corte Costituzionale sempre più "arbitro" Annunziata: Torino zona grigia. Ghigo: diventi capitale sperimentazione
Stanca a Forum Sanita' Futura di Cernobbio Guerra alla posta elettronica indesiderata
Che fine ha fatto il federalismo fiscale? Tagli alla montagna per ridurre le tasse: sconcerto Uncem
Stato-Regioni: la Corte Costituzionale sempre più  "arbitro"
La Corte Costituzionale nel 2003 ha emesso 382 decisioni, di cui 134 sentenze e 248 ordinanze, definendo 609 giudizi. I dati sono stati resi noti durante l'incontro con la stampa del Presidente Gustavo Zagrebelsky (nella foto) . Le decisioni, si legge nella relazione, hanno riguardato per il 65, 18% giudizi in via incidentale, per il 14, 92% giudizi in via principale, per il 6,02% conflitti tra Stato e Regioni, per l'11,51% conflitti tra poteri dello Stato, per l'1,57/ giudizi di ammissibilità del referendum abrogativo. Tre ordinanze, poi, sono di correzione di errori materiali. Su un totale di 134 sentenza, il 40,29% e' emesso nel giudizio incidentale, il 35,92% nel giudizio principale, il 13,43% nei conflitti tra Stato e regioni, il 5,22% nei conflitti tra poteri dello Stato, il 4,47% nel giudizio sull'ammissibilità del referendum abrogativo.
Poiché un 50% di ricorsi riguarda contenziosi Stato-Regioni, si prevede cheper il 2004 la maggior parte dell'attività della Corte sarà dedicata alla definizione dei rapporti Stato-Regioni.
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La Corte - ha detto Zagrebelsky - non si divide al suo interno secondo i canoni della politica, come se fossimo un pezzo di struttura governante dove valgono le regole  della maggioranza e dell' opposizione'' anche se il legislatore ha di fatto messo la Consulta nella  condizione di dover esercitare una ''funzione di supplenza non richiesta e non gradita'' sulla riforma del titolo V della Costituzione, per la quale non si è provveduto ad emanare le norme attuative e a causa dell'assenza di legge di attuazione, soprattutto sull'autonomia finanziaria delle regioni e sulla legislazione concorrente, Zagrebelsky auspica 'la normativa venga approvata rapidamente'' perché questo vuoto ha ''effetti distorsivi nell'applicazione della riforma del Titolo V della Costituzione, e crea gravi problemi alla Corte che si trova spesso in imbarazzo su questo terreno'', un imbarazzo su cui pesa l'aumento
vertiginoso del contenzioso tra Stato e Regioni, tanto da essere oggetto del 50% delle sentenze della Consulta nel 2003. E anche ne 2004 la Corte impegnerà la maggior parte della sua attività a definire questo contenzioso.

“Il dato comunicato dal Presidente della Corte Costituzionale secondo cui una gran parte dell’attività della Corte è dedicata al contenzioso Stato-Regioni deve rappresentare per tutte le Istituzioni un elemento di riflessione “, lo ha affermato il Presidente della Conferenza delle Regioni, Ghigo.
“Si deve operare –prosegue Ghigo -  un lato per accelerare il processo riformatore, in particolare per quanto concerne il Senato federale, e dall’altro si deve procedere nell’applicazione del Titolo V della Costituzione vigente. Una considerevole parte dei ricorsi presentati alla Corte sono promossi dallo Stato e buona parte di quelli presentati dalle Regioni sono quasi sempre, anche se le valutazioni devono essere effettuate caso per caso, generati da una invadenza nelle competenze legislative delle Regioni. Un problema che purtroppo non riguarda le sole competenze concorrenti, ma anche quelle esclusive delle Regioni.

L’elemento su cui però, a mio avviso – ha proseguito Ghigo - , giustamente il Presidente della Corte Costituzionale ha richiamato l’attenzione è dato dal fatto che la Corte è sempre più chiamata ad una funzione di arbitraggio, piuttosto che a quella di difesa delle libertà costituzionali. Tutto questo, sommato alle riflessioni del Presidente del Senato, Pera, - ha concluso Ghigo - deve rappresentare un’occasione per un più fitto dialogo fra le diverse parti politiche, proprio ora che la riforma della Costituzione approda alla Camera”.
Per il Presidente della Regione Emilia-Romagna
Vasco Errani : ''E' giusto l'allarme del presidente Zagrebelski. Aggiungo che questa situazione potrebbe presto peggiorare, se andasse avanti così com'e' il progetto di riforma già passato per la prima volta al Senato''. ''Infatti - ha spiegato Errani - al corposo contenzioso in atto (dovuto al centralismo del Governo e alla conseguente invadenza di competenza, non solo sul Titolo V ma persino su materie affidate alle Regioni dal DPR 616 del '77), contenzioso che si aggraverebbe, si aggiungerebbe anche un nuovo pericoloso conflitto fra le competenze della Camera e del Senato''. ''Ciò perché - ha concluso il presidente - si continua a non voler applicare il nuovo Titolo V, semmai migliorandolo e completandolo. Invece si disegna un nuovo bicameralismo che non ha la necessaria chiarezza e, in particolare, un Senato che di federale ha solo il nome''.
Un giudizio confermato anche dal presidente delle Marche
Vito D'Ambrosio: ''Se, invece di rincorrere la devoluzione, governo e maggioranza avessero messo mano a ragionevoli aggiustamenti della riforma del Titolo V della Costituzione varata dal precedente governo, probabilmente ci sarebbe stato meno necessario ricorrere alla Corte  Costituzionale''.  ''Si potevano fare modifiche - ha osservato D'Ambrosio - che rendessero meno imponente il ricorso alla Consulta, invece di procedere con una devolution che definisco aberrante. Invece di perdere tempo su questa riforma orrenda, se avessero fatto piccoli aggiustamenti, a cui eravamo aperti e favorevoli, sarebbe stato molto meglio''. (sm)

Stanca a Forum Sanita' Futura di Cernobbio
Un progetto hi-tech da 25,8 milioni di euro, per mettere in rete i medici di famiglia di otto regioni meridionali. ''In questo modo i 'camici
 bianchi' potranno condividere le informazioni su un paziente e fornirgli la migliore assistenza possibile in tempi rapidissimi''.
 Ad annunciare il prossimo arrivo dei team di medici dei medicina generale e' il ministro per l'Innovazione e le tecnologie, Lucio Stanca, all'inaugurazione del Forum Sanita' Futura a Cernobbio (Como).
Oggi intervengono all'Evento Inaugurale di Cernobbio: Roberto Formigoni -Presidente Regione Lombardia; Enzo Ghigo - Presidente della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome; Lucio Stanca - Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie; Enrico La Loggia  - Ministro per gli Affari Regionali. Introduce i lavori sui nuovi bisogni del SSN: le priorità nel prossimo futuro, Girolamo Sirchia - Ministro della Salute.
''Entro tre anni, a partire dal Sud Italia, e poi via via nel resto del Paese - spiega Stanca - gli italiani avranno a disposizione non piu' un solo tradizionale 'medico condotto', ma un team di medici in rete, un sistema che supportera' anche i servizi di farmacovigilanza, la formazione a distanza e il monitoraggio delle prescrizioni''. Il fondo iniziale e' gia' stato approvato dal Cipe. Tanto che Stanca può dire senza timore di smentite che ''la rivoluzione digitale nella sanità italiana è già iniziata.
Mettiamo a disposizione le nuove tecnologie per abbattere le barriere territoriali, che in molte zone del Sud non consentono facile accesso alle strutture sanitarie da parte dei cittadini, e che oggi sono alla base di un maggior tasso di mortalità della popolazione, rispetto al dato medio del Paese''.
Nel corso del convegno di inaugurazione interverranno anche il Ministro della salute Girolamo Sirchia e il Presidente della Conferenza delle Regioni Enzo Ghigo.  (red)
Che fine ha fatto il federalismo fiscale?

Che fine ha fatto il federalismo fiscale? Se lo chiedono in tanti a cominciare, paradossalmente, dai membri dell'Alta Commissione predisposta proprio dall'ultima Finanziaria a promuovere tecnicamente l'attuazione di quanto previsto dal nuovo Titolo V della Costituzione e precisamente con l'articolo 119.
Si avvicina la scadenza del 30 settembre 2004, e l'Alta Commissione per il federalismo fiscale vede sempre bloccati i suoi lavori. A questo punto i commissari sono determinati a procedere nel loro impegno senza piu' attendere che la Conferenza Unificata (Stato-Regioni-Enti locali) vari il documento di indirizzo per il loro lavoro. E di questa  intenzione hanno così informato il presidente del Consiglio e il ministro del Tesoro con una lettera. Lo ha reso noto Gino Nunes, presidente della Provincia di Pisa e commissario in rappresentanza delle Province, il quale ha parlato di un clima di ''nervosismo diffuso'' all'interno dell'organismo istituito con la Finanziaria 2003. ''Dopo i tanti tentativi per ottenere dalla Conferenza Unificata - ha spiegato Nunes - cosi' come prevede la legge, le linee di indirizzo sulle quali avremmo dovuto lavorare, abbiamo deciso di andare avanti lo stesso''.
In una precedente lettera il ministero del Tesoro sollecitava la Commissione ad elaborare il documento da trasmettere alla Conferenza Unificata. ''Siamo all'assurdo - e' il commento di Nunes - il governo ci chiede di svolgere un lavoro e poi di esprimerci sulla base di quel lavoro. Il sovvertimento di ruolo e' clamoroso; e' per questo che abbiamo inviato la lettera a Berlusconi e Tremonti; ne abbiamo inviata anche un'altra - ha aggiunto - agli apparati del ministero del Tesoro, precisando che quel che ci viene chiesto dal Dicastero non e' di nostra competenza, ma dell'Unificata''.
La preoccupazione diffusa, sempre secondo quanto riferisce Nunes, e' che, senza una svolta, la scadenza del 30 settembre, gia' in regime di proroga, possa essere ancora insufficiente.
''Se aspettassimo gli elaborati della Unificata faremmo un buco nell'acqua; abbiamo percio' deciso - ha precisato - di lavorare sulla base di un documento che gli Enti locali e le Regioni, hanno messo a punto proponendo la loro idea di federalismo fiscale; lavoreremo anche ispirandoci a modelli europei e ovviamente in linea con l'art.119 della Costituzione. E' convinzione diffusa tra i commissari che il governo non voglia prendere impegni di sorta senza aver prima definito la propria politica tributaria''. Coordinamento tributario tra le diverse istituzioni e federalismo solidale sono - secondo Nunes - elementi dai quali non si puo' prescindere parlando di federalismo fiscale. La Commissione si riunira' il 14 aprile e per il 3 maggio ha gia' in programma un seminario a porte chiuse per ''le prime riflessioni comuni''.
La questione del federalismo fiscale sara' messa all'ordine del giorno della Conferenza unificata non appena  il ministro La Loggia  avra' ricevuto le osservazioni del governo: ha detto lo stesso ministro per gli Affari Regionali, replicando cosi' alle osservazioni di Gino Nunes. La Loggia ha detto di essere gia' in possesso, in qualita' di  presidente della Conferenza Unificata Stato-Regioni-Enti locali,  del documento delle Autonomie ''che andra' integrato - ha  spiegato - con le osservazioni del governo nella sua  collegialita' ''. Una volta ricevute anche le osservazioni del governo - ha concluso il ministro - la questione sara' posta all'ordine del giorno della conferenza Unificata.
E del blocco dei rapporti Stato-Regioni sia per le mancate risposte finanziarie da parte del Governo che sulle promesse non ancora mantenute, se ne parla anche in un articolo del Corriere della Sera:
Bloccata la conferenza Stato-Regioni. Fermi 8 miliardi per le aree depresse.
Mentre il presidente della
Regione Lombardia Roberto Formigoni - che ha sempre richiamato l'attenzione sull'importanza dell'attuazione del federalismo fiscale - ha rilanciato l'idea di una  contrattazione salariale decentrata a livello regionale, affermando che ''in questo modo le Regioni piu' forti potranno aumentare i tempi rapidi la propria produttivita' e competitivita' trainando l' intero convoglio Italia'' . ''Le Regioni potranno cosi' utilizzare la leva fiscale - ha detto - per incentivare sviluppo, innovazione e tecnologie''.  E si può partire proprio da questi ambiti per porre in essere una contrattazione decentrata a livello locale che crei per i lavoratori le condizioni di una redditività più adeguata e una vita migliore, ma anche per gli utenti una migliore efficienza dei servizi. ''Per avere una maggiore produttività - ha concluso Formigoni - i livelli locali possono partire prima e meglio per l' omogeneità dei propri territori''.
Infine per il
segretario dei Ds Piero Fassino (nella foto): ''Federalismo e devolution sono due cose radicalmente diverse''. ''Il federalismo - ha detto - e' il decentramento a Regioni, Province e Comuni di poteri perché possano governarsi meglio, ma garantendo a tutti i cittadini italiani, qualsiasi sia il luogo dove vivono, gli stessi servizi e la stessa qualità delle prestazioni; con la devolution invece si rompe questa unità: ogni Regione si farà la sanità che vuole, la scuola che vuole, i servizi che vuole, e i cittadini italiani non avranno più le stesse prestazioni''. Secondo Fassino, ''questa devolution è un errore perché penalizza soprattutto il Mezzogiorno, non ha niente a che vedere con il federalismo che e' invece un' altra cosa; quindi ci battiamo contro questa sciagurata politica di Bossi e Berlusconi''. (gs)

Guerra alla posta elettronica indesiderata
Quattro tra i maggiori Internet Service Provider (Microsoft, AOL, Earthlink e Yahoo) - secondo quanto riferito da iter news (newsletter quindicinale sul mondo della ICT) - hanno annunciato di aver avviato sei azioni legali contro centinaia di spammer.
E Microsoft propone di far pagare un “francobollo virtuale“ per danneggiare i produttori delle indesiderate mail. (red)
Annunziata: Torino zona grigia. Ghigo: diventi capitale sperimentazione
''Nel nuovo piano industriale, al centro degli investimenti ci sono Roma e Milano. Torino e' in una zona grigia. Sono pessimista''. Lo ha detto il Presidente della Rai Lucia Annunziata (nella foto). ''Il piano industriale - ha osservato - e' stato fatto in modo veloce, senza ascoltare tutte le componenti che servono a fare opinione. Sono sicura che appena sentite queste mie affermazioni i consiglieri diranno che faccio politica, ma questa è la mia opinione. Sono convinta che sia in atto un processo che non coinvolge a sufficienza le realtà  Rai''.
"Visto il momento delicato e la trattativa aperta con il direttore generale Cattaneo, auspico di poter contare sul sostegno dell'Annunziata per un piano di rilancio della Rai torinese'': e' il commento del presidente della Regione Piemonte e presidente dell conferenza dei Presidenti delle Regioni
Enzo Ghigo alle affermazioni del presidente della Rai. ''Sono ottimista - ha aggiunto Ghigo - il futuro della Rai di  Torino non e' ancora stato determinato in senso negativo.  Insieme ai parlamentari piemontesi con cui stiamo elaborando proposte concrete andremo nei prossimi giorni a Roma e ho validi motivi per pensare che Torino sara' la capitale della sperimentazione del digitale terrestre e la sede del nuovo programma di informazioni sulla montagna Rai Alp''.
il Presidente Ghigo è tornato poi a riproporre in un'intervista a il Sole 24 ore i temi legati al suo impegno sul fronte Ogm: ''Mi batto perché anche i nostri figli possano godere del sapore e del profumo dei vini e dei prodotti tipici della mia regione''. Ad affermarlo e' il Presidente del Piemonte, Enzo Ghigo, che, in una intervista a il Sole 24 Ore, spiega l'obiettivo della sua lotta per fare della regione subalpina un territorio ogm-free.  ''Occorre spostare il centro della questione - spiega Ghigo- sull'impatto socio-economico delle coltivazioni ogm sul nostro territorio. Dobbiamo forse gettare via anni di lavoro e di campagne promozionali sulla peculiarità della nostra enogastronomia? Dobbiamo favorire la massificazione della produzione che, tra l'altro, ci porterebbe a subire la concorrenza di paesi in grado di praticare prezzi più bassi? Sono convinto di no. Sarebbe puro autolesionismo''.
(red)
Tagli alla montagna per ridurre le tasse: sconcerto Uncem
La montagna tra i settori che Via XX Settembre ha individuato come “improduttivi e clientelari" e sulle quali pertanto si possono attuare i tagli necessari all’annunciato piano di riduzione delle tasse. La notizia ha determinato sconcerto e preoccupazione nelle file dell’Unione Nazionale dei Comuni e delle Comunità Montane e del Gruppo Parlamentare Amici della Montagna, per un provvedimento giudicato “paradossale e iniquo" e “l’idea che sia la montagna a pagare le spese di questa riduzione fiscale è assurda", ha  detto il Presidente dell’Uncem Enrico Borghi (nella foto) che, fra l'altro, nel corso di un'audizione parlamentare ha sottolineato come i piccoli Comuni di montagna debbano fare i salti mortali per mantenere i servizi fondamentali. Per questi motivi l'Uncem ha peraltro chiesto una manovra correttiva almeno per le spese correnti. "Se la risposta del Governo è questa, - ha detto Borghi - allora ci chiediamo quale senso abbia discutere di una nuova legge per la montagna che pure il Governo propone. Ci appelliamo al ministro La Loggia, perché intervenga in questa vicenda che ha davvero dei tratti paradossali”.Al duro commento del Presidente Borghi ha fatto eco la dichiarazione del Senatore Augusto Rollandin, Presidente del Gruppo Parlamentare "Amici della Montagna".(red)
 

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