n. 343 - Roma, 31 luglio/1-2-agosto 2004 |
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Sommario |
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Regioni concentrate sul Dpef | ||||||||||||||||||||||||||
Regioni ed Enti locali sono state convocate
oggi in Audizione alla Camera sul Dpef, mentre daranno un parere sempre
sullo stesso tema di programmazione finanziaria in
Conferenza Unificata,
convocata per domani martedì 3 agosto 2004, alle ore 12.00, presso la
Sala riunioni di Via della Stamperia, n. 8, in Roma. La Conferenza
Unificata ha infatti il seguente ordine del giorno: 1) Parere sul
Documento di programmazione economico-finanziaria (DPEF) relativo alla
manovra di finanza pubblica per gli anni 2005-2008, deliberato dal
Consiglio dei Ministri nella seduta del 29 luglio 2004. Il Dpef iniziera' l'esame in Aula alla Camera sempre domani e poi da mercoledi 4 agosto iniziera' l'incardinamento in Aula delle riforme costituzionali. Filippo Bubbico, Presidente della regione Basilicata, in rappresentanza della Conferenza delle Regioni oggi alla Camera in Audizione: "Le Regioni, visto che dal Dpef non emergono soluzioni concrete e chiare alle questioni di fondo poste in occasione dei due recenti incontri con il governo, non possono che esprimere un giudizio negativo per la mancanza ditali risposte", ha detto Bubbico. Resta comunque aperta la porta vista "l'annunciata e positiva disponibilita' del governo ad aprire una nuova stagione di dialogo e confronto con le Regioni e gli Enti locali che si concretizzi in occasione delle comune eleborazione della finanziaria 2005". Molti sono i nodi pertanto ancora aperti come il federalismo, le manovre tributarie regionali, il finanziamento del servizio sanitario nazionale, le politiche sociali del welfare, le politiche abitative, l'istruzione università e formazione, le politiche di sostegno allo sviluppo e il trasporto pubblico locale. “Rispetto al Documento di programmazione economico finanziaria c’è, da parte delle Regioni, ovviamente attenzione e preoccupazione per lo sviluppo che le linee indicate dal documento potranno avere con la elaborazione della Finanziaria”, ha puntualizzato il Presidente della Conferenza delle Regioni, Enzo Ghigo.
“Ritengo – ha aggiunto Ghigo -che sia
fondamentale che in questo passaggio il Governo attivi la massima
collaborazione possibile con le Regioni . Non c’è una bocciatura del Dpef
da parte delle Regioni. Certo il giudizio negativo c’è rispetto
all’assenza di risposte alle questioni di fondo che hanno posto le Regioni
in occasione dei due incontri con il governo, in particolare per quel che
concerne il finanziamento del servizio sanitario nazionale e i ritardi
dell’avvio del federalismo fiscale. Sarà fondamentale però reggere forte
il timone della concertazione istituzionale proprio per il fatto che la
prossima Finanziaria non sarà indolore, ma, come ha sottolineato il
Ministro Siniscalco, la manovra potrà funzionare nella misura in cui sarà
condivisa con Regioni, autonomie locali e parti sociali. Proprio in
considerazione del quadro macroeconomico delineato dal Dpef – ha concluso
Ghigo - è infatti importante che ciascuno sappia giocare con
responsabilità fino in fondo il proprio ruolo istituzionale”. |
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Un anno di lavori della Conferenza delle Regioni | ||||||||||||||||||||||||||
L'agenzia di stampa Adnkronos ha
sintetizzato i passaggi più importanti dell'ultimo anno di attività della
Conferenza delle Regioni. All'indomani dell'approvazione del Dpef e in vista della prossima Finanziaria i presidenti delle Regioni continuano ad essere impegnati su diversi fronti. E sono molte le questioni ancora aperte, a cominciare dal dibattito sulla riforma federalista e la devolution alle difficoltà finanziarie per la gestione della sanita', di competenza regionale. Un ''fronte'' sempre più compatto anche se ognuno, singolarmente, si prepara ad affrontare i prossimi traguardi: da una parte le elezioni del 2005 per le regioni a statuto ordinario (e già si profila all'orizzonte la Lista Storace e quella di Ghigo) e dall'altra la stesura dei nuovi statuti entro il 2004, un obiettivo raggiunto per ora solo da pochi in via definitiva (Calabria, Puglia, Liguria). Nei dodici mesi l'attività dei 20 Presidenti di Regione e dei due Presidenti delle Province autonome di Trento e Bolzano, in quaranta giorni di sedute (tra ordinarie e straordinarie), 33 riunioni, ha prodotto 188 documenti che corrispondono ad altrettanti pareri. Ma numeri a parte, il ''fronte'' Regioni quest'anno ha dato prova di maggiore compattezza nelle difficili trattative con il governo. Poche spaccature e toni meno accesi hanno caratterizzato le riunioni mano a mano che i mesi passavano, nell'obiettivo comune di ottenere maggiori risorse, soprattutto per l'assistenza sanitaria dei cittadini, oppure di far valere le proprie ragioni sul futuro assetto del Senato federale o sull'attesa attuazione del federalismo fiscale. Le problematiche economico-finanziarie in materia di sanita' sono state ampiamente dibattute rispetto ad altre, soprattutto sotto manovra finanziaria, in quanto riguardano temi portanti come il finanziamento dei Livelli Essenziali di Assistenza e, altro nodo fondamentale, il peso sul Servizio sanitario nazionale della regolarizzazione degli immigrati, una novita' introdotta dalla legge Bossi-Fini. All'attivita' programmata, secondo calendario, i presidenti hanno accompagnato importanti iniziative: prima fra tutte l'accordo tra le Regioni per la ripartizione del Fondo sanitario nazionale (Fsn) siglato in un prestigioso albergo romano nel mese di gennaio. Pochi mesi prima, a fine ottobre, il 30, si e' svolto, per la prima volta, il convegno ''Una finanziaria per i cittadini'' nella sala dell'Adnkronos a Palazzo Cherubini in via di Ripetta a Roma, un evento per presentare le correzioni alla manovra da parte delle Regioni e al quale parteciparono anche il sindaco di Roma Walter Veltroni, il capogruppo dei Ds al Senato Luciano Violante e molti esponenti delle autonomie locali. L'anno scorso, in una due giorni 31 marzo-1 aprile, i presidenti si riunirono, in via straordinaria, a Ravello (Campania) per affrontare il nodo del federalismo fiscale e ancora, tra le vittorie che i governatori hanno raggiunto c'e' anche l'accordo sul contratto biennale per il comparto sanita' (personale), mentre la questione e' ancora aperta, come e' noto, per il rinnovo del contratto dei medici. I presidenti poi hanno chiesto e ottenuto convocazioni ufficiali con il presidente del consiglio Silvio Berlusconi e il ministro dell'Economia Giulio Tremonti per discutere di finanziaria. Ma anche di riforme istituzionali, prova ne e' la giornata del 10 marzo trascorsa al Senato e alla Camera, durante la quale sono stati ricevuti dal presidente Pera e dai capigruppo della maggioranza e dell'opposizione e dal presidente Casini, proprio per esprimere il loro punto di vista sul ddl che andra' a modificare una parte della Costituzione. Testo approdato di recente alla Camera dopo la prima approvazione al Senato e che i governatori sperano di poter modificare in alcune parti che piu' strettamente li riguardano quanto alla composizione e alle competenze del futuro Senato federale. Il rapporto con il governo da una parte e quello con il Parlamento dall'altra. Quest'ultimo si e' articolato in 34 audizioni nel corso del 2003. Ma il contatto delle Regioni con il Parlamento ha seguito anche altri canali, con i singoli parlamentari e alcuni uffici legislativi dei gruppi parlamentari e anche presso altri uffici delle due Camere. Quanto agli argomenti trattati, alcuniancora all'esame, che corrispondono ai testi di altrettanti provvedimenti sui quali si sono svolte le discussioni, tra i piu i importanti ci sono i Piccoli comuni, la delega ambientale, la legge di semplificazione, la modifica della legge La Pergola, la riformadel settore energetico, la legge La Loggia, il sistema radiotelevisivo e la legge finanziaria 2004. (sm) |
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Federalismo non va in ferie | ||||||||||||||||||||||||||
''Sul federalismo non ci piegheremo mai.
Voglio ritornare per vedere la Padania libera'', ha detto
Umberto Bossi, che si e' collegato al
telefono, dalla clinica svizzera dove e' ricoverato, con la festa della
Lega Nord di Alzano Lombardo, dove interveniva il ministro delle Riforme
Roberto Calderoli. ''Qualcuno vuol far saltare il governo per non
fare le riforme'', ha detto Bossi. |
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Gestione finanziaria 2002-2003 dell’ENIT | ||||||||||||||||||||||||||
Il
turismo è uno dei comparti che contribuiscono in misura rilevante alla
creazione del PIL nazionale. A sottolinearlo è la
newsletter della Corte dei conti
Il flusso turistico genera circa 700.000 posti di lavoro e quasi 30
miliardi di euro di entrate, con 14 miliardi di gettito fiscale. La
relazione della Sezione controllo enti sulla gestione finanziaria
2002-2003 dell’ENIT, segnala che l’Italia, “ha visto una flessione dei
turisti stranieri sia nel 2002 (-0,8%/-2,2%, secondo le varie fonti) che
nel 2003 (-3,8% secondo fonte ENIT), con una perdita dei ricavi valutari
che è stata del 3,8% nel 2001, del 2,3% nel 2002 e del 2,5% nel 2003; ed
anche per il 2004 le previsioni sono poco confortanti”. Le cause: una
minore convenienza e un perdita di competitività imputabile soprattutto
“ad investimenti nella promozione all’estero – insufficienti e scarsamente
coordinati”. A fronte di ciò, la Corte osserva che l’ENIT, ha disposto di
risorse sempre minori cui non possono supplire quelle
messe in campo dalle Regioni (“relativamente ingenti”, ma “troppo
frazionate, mal coordinate e, comunque, incapaci di promuovere
efficacemente l’immagine della “marca Italia” nel suo complesso”). Appare,
perciò, urgente che ad una riforma dell’Ente si accompagnino “iniziative
di vigilanza sui prezzi e di controllo sulla qualità dei servizi, una
chiara definizione dei rapporti fra Stato e Regioni per quanto riguarda la
promozione all’estero dell’immagine unitaria dell’Italia del turismo, la
razionalizzazione ed il coordinamento delle attribuzioni e delle attività
dei tanti organismi (pubblici e privati, nazionali e locali) che si
occupano di promozione turistica” (cfr .Delibera
n. 58/2004 della Sezione controllo enti e testo della Relazione ). (red) |
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Insieme in Liguria | ||||||||||||||||||||||||||
Undici spettacoli, centoventi appuntamenti nelle quattro province, (quasi)
quattro mesi all’insegna del divertimento per tutti i gusti: grandi numeri
per “Insieme
in Liguria”, lo rende noto la newsletter
quindicinale della Regione Liguria, la tradizionale rassegna di musica,
teatro e balletto organizzata dalla Regione in collaborazione con le
province, i comuni che ospitano gli spettacoli e le associazioni locali.
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Follini: primarie Cdl per regionali | ||||||||||||||||||||||||||
Marco Follini (nella foto)
lancia l'ipotesi delle primarie per scegliere tra gli elettori del
centrodestra i migliori candidati alla guida delle Regioni. Il segretario dell'Udc nell'intervento al consiglio nazionale ha affermato che "non deve essere un rito plebiscitario, ma un'occasione di confronto tra i partiti e tra gli elettori. Soprattutto - ha proseguito - una misura di rispetto verso i cittadini. Quello che non puo' essere accettato e' il rito bizantino di una trattativa inconcludente che ci porta a ridosso del voto o a scegliere i candidati deboli o a scegliere candidati controversi. Come e' successo in qualche caso la volta scorsa, con le conseguenze che tutti abbiamo potuto vedere". ''Chi come noi e' interessato al buon risultato di questa maggioranza - ha detto Follini - ha il dovere, sottolineo il dovere, di non arrivare a ridosso di quell'appuntamento senza aver sciolto il nodo delle candidature''. Per rafforzare la sua proposta, Follini si e' chiesto se la Cdl sia in grado entro settembre di indicare i propri candidati: ''Se saremo capaci allora facciamolo. Ma se abbiamo qualche difficolta' seguiamo un'altro percorso e sarebbe una buona idea, ad esempio, promuovere le primarie per scegliere tra gli elettori della Cdl i migliori candidati alla guida delle regioni''. (red) |
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