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Sommario |
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Riforme: confronto aperto | ||||||||||||||||||||||||||
Federalismo, Calderoli apre all'Ulivo,
titola il Corriere della Sera.
''Desideriamo aprire il confronto e
raccogliere ulteriori contributi sia dei rappresentanti istituzionali
degli enti locali, sia delle forze sociali, sia dei partiti
dell'opposizione'', ha affermato il ministro per le
Riforme Roberto Calderoli. Se la Casa delle liberta' non sta bluffando, allora potrà esserci il dialogo sulle riforme. E' l'opinione del coordinatore della segreteria Ds Vannino Chiti:''Se son rose fioriranno - spiega Chiti - ma fino a oggi tutti gli annunci di dialogo e confronto fatti da esponenti del governo non hanno mai avuto un seguito reale. Alla luce dei fatti quegli inviti si sono rivelati nulla di più che alibi. Vedremo se in questo caso ci sara' una vera svolta. Io credo che l'Italia non abbia bisogno di affrontare riforme cosi' importanti come quelle costituzionali a colpi di maggioranza. E' dunque fondamentale una convergenza tra maggioranza e opposizione per evitare che si vada allo scontro con il referendum e poi che una nuova maggioranza modifichi cio' che sara' stato fatto''. ''Per noi - continua il coordinatore della segreteria Ds - ci sono alcuni punti fondamentali. Sul Senato federale la nostra idea e' radicalmente alternativa al pasticcio proposto dal centrodestra. Non siamo disponibili a rinunciare a un ruolo dello Stato nazionale su sanita', istruzione e sicurezza: non vogliamo infatti 20 sistemi scolastici differenti o 20 sistemi sanitari opposti tra loro, senza che i cittadini abbiano piu' i loro diritti fondamentali". ''Io voglio avere fiducia - conclude - soprattutto nell'Udc: mi auguro che dopo gli interventi di Casini e di Follini, in autunno l'Udc non voglia congelare se stessa''. Anche Castagnetti si dice pronto al dialogo: ''Come abbiamo gia' detto in Aula - spiega - siamo disponibili al confronto con il centrodestra. Le istituzioni appartengono a tutti e quindi una riforma istituzionale va fatta coinvolgendo tutti. Verificheremo se quella della Cdl e' una vera apertura''. Per il sottosegretario all'Ambiente, Antonio Martusciello (Fi), ribadisce che il confronto sulle riforme è "aperto anche ai partiti dell'opposizione", ciò conferma " la volonta' dell'esecutivo di centrodestra di affrontare un capitolo importante nel percorso di innovazione del nostro paese senza preclusioni e pregiudizi''. E il "saggio" D'Onofrio (Udc) spiega: ''Ma quale tavolo tecnico. Il problema delle riforme e' diventato solo politico, soprattutto da quando l'Udc ha proposto il coinvolgimento delle opposizioni''. Infine il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che ha rilasciato due interviste a "la Repubblica e a "il Messaggero", sulla devolution spiega: "Stiamo lavorando, ci impegneremo in estate in modo approfondito. Anche la Lega e' aperta a miglioramenti". E a Rutelli Berlusconi risponde: "Bravo, le riforme sono di tutti". Ed aggiunge: "Sono pensate per il bene del Paese. Poi, certo, l'opposizione deve fare l'opposizione, ma non c'e' limite ai miglioramenti". (gs) |
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"Libero", "il Giornale", La Russa: Regioni, spendete meno e meglio | ||||||||||||||||||||||||||
Finanziaria 2005. Potature in vista?
Intanto si prepara il terreno per essere fertile. Va ben dissodato e
concimato.
"Le spese pazze delle Regioni", titola "il Giornale" oggi:
Cara diaria, la vita d'oro dei consiglieri;
Spese folli, le mani bucate delle Regioni;
ll record di Bassolino- un milione per finanziare le
aspiranti Veline. |
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Sicilia verso riforma elettorale. E sugli Statuti si apre il dibattito | ||||||||||||||||||||||||||
Oggi
molti articoli dei quotidiani, sollecitati dal "caso" Toscana si occupano
degli statuti delle Regioni: "Corriere della Sera" (La
devoluzione alla consulta;
Oltre cento consiglieri in piu'; Regioni, crescita
per statuto;
Strappi su infibulazione, immigrati e preferenze-
Noi un laboratorio, No, e' riformismo vuoto); "il Sole 24Ore" (Gli
Statuti di pulcinella);
"il Messaggero" (Regioni,
scoppia la guerra degli statuti);
"l'Unità" (Le
bocciature degli statuti- Claustrofobiche e miopi). |
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Piemonte: clicca i dati sulla qualità dell’aria | ||||||||||||||||||||||||||
Dal 28 luglio è disponibile on-line un
nuovo servizio internet che permette ai piemontesi di avere in tempo reale
tutte le informazioni disponibili in Piemonte sulla qualità dell’aria che
respiriamo. |
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In Veneto progetto adozioni | ||||||||||||||||||||||||||
E'
stato firmato un nuovo Protocollo
operativo per rendere più rapido ed efficace l'iter per le adozioni
nazionali e internazionali dall'assessore regionale alle politiche
sociali,
Antonio De Poli e
dai rappresentanti delle 21 Ulss del Veneto e dei 18 enti autorizzati
all'adozione nella nostra regione. Si tratta di un Progetto pilota
regionale per il sostegno e l'accompagnamento della famiglia adottiva,
recentemente approvato dalla Giunta regionale. "E' il secondo Protocollo
operativo - spiega De Poli - dopo quello del 2001, tiene conto
dell'esperienza di questi tre anni e coinvolge anche le Ulss: tra le
novità rispetto al precedente c'è l'individuazione di modalità di gestione
nella fase di informazione e sensibilizzazione, da parte delle équipes
adozioni e degli enti autorizzati, che portino all'ulteriore riduzione dei
tempi di attesa, una migliore definizione dei compiti dei soggetti
impegnati nel procedimento adottivo per evitare sovrapposizioni e la
costituzione di un gruppo di Vigilanza (composto dall'assessore regionale
alle politiche sociali, dal Presidente del tribunale dei Minori e da un
rappresentante degli enti autorizzati) che sorveglierà l'attuazione del
nuovo Protocollo". Passando all'illustrazione del Progetto pilota per il
sostegno e l'accompagnamento della famiglia adottiva, De Poli (nella foto) ha
sottolineato l'impegno economico della Regione (1 milione di euro): si
articola in progetti, con durata biennale, che dovranno svilupparsi su
base provinciale e, coinvolgendo gli enti autorizzati, dovranno essere
presentati dalle aziende Ulss dei capoluoghi di provincia entro il 1°
ottobre prossimo. "Gli obiettivi del Progetto per la famiglia adottiva -
ha aggiunto l'assessore regionale - saranno il sostegno psicologico e
pedagogico del nucleo nelle fasi evolutive della famiglia adottiva;
favorire il confronto tra le famiglie adottive per lo scambio di
esperienze e l'aiuto reciproco; favorire l'inserimento scolastico e
sociale del bambino adottivo e l'adeguamento dei tempi di attesa per la
partecipazione ai corsi di informazione e sensibilizzazione e per lo
studio di coppia". "Il nuovo Protocollo regionale per le adozioni - ha
concluso De Poli - assieme al progetto pilota e alla pubblicazione delle
linee guida alla famiglia, rappresenta il consolidamento del sistema
veneto a sostegno delle adozioni". (red) |
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Vandelli su Statuto Toscana | ||||||||||||||||||||||||||
''Occorre prendere atto di una societa' che
ormai conosce varie e solide forme di convivenza e trarne le conseguenze
dal punto di vista delle istituzioni pubbliche''.
Così Luciano Vandelli, assessore agli affari istituzionali e legislativi
della Regione Emilia Romagna difende la norma contenuta nello statuto
della Toscana che riconosce le coppie di
fatto contro il ricorso avanzato dal Governo. ''L'interpretazione del governo che si sarebbe voluto intervenire nella disciplina civile - ha osservato Vandelli - mi sembra del tutto fantasiosa e fuori luogo. Lo statuto della Toscana tende a far si' che le istituzioni pubbliche si adeguino e tengano conto di questa realta' e che quindi in tutti gli aspetti che richiedono interventi pubblici non siano discriminati coloro che sono in una situazione di convivenza diversa dal matrimonio formale. Su questo terreno - ha aggiunto l'assessore - c'e' piena sintonia con quello che ha stabilito il testo dello statuto dell'Emilia Romagna''. ''Un conto - ha osservato ancora Vandelli - e' il codice civile che disciplina l'istituto del matrimonio e questa e' una materia riservata ad una legislazione che e' propria dello Stato. Nessuno lo mette in discussione e nessuno vuole rifare il codice civile. C'e' anche pero' - ha insistito Vandelli - un problema enorme rappresentato dalle discriminazioni o dalle disparita' di trattamento delle coppie o delle forme di convivenza, anche fra persone dello stesso sesso, che pure hanno diffusione e occorre che le istituzioni pubbliche ne tengano conto, come per il caso del diritto alla casa che e' il piu' immediato''. “Un clamoroso autogoal del governo, che vanifica un lavoro condiviso in Toscana da gran parte delle forze politiche”. Così il presidente della Regione Toscana Claudio Martini commenta la decisione del Consiglio dei ministri che ha rinviato alla Corte Costituzionale lo Statuto della Toscana. “Questa decisione – continua il presidente – costituisce una autentica pagina nera per il federalismo: si annulla di fatto un lavoro che è stato compiuto da tutto il Consiglio regionale in un autentico spirito costituente. Non dimentichiamo che il presidente della Commissione Statuto era un rappresentante di Forza Italia e che lo Statuto è stato votato da una larghissima parte dell’opposizione. Questo lavoro comune ha permesso di costruire una sintesi equilibrata delle posizioni di tutti: il fatto che il governo blocchi tutto rappresenta un vero e proprio autogoal, anche perché, come giustamente ha dichiarato oggi l’onorevole Riccardo Migliori di An, questa decisione rischia di delegittimare lo sforzo che anche la Casa della libertà ha fatto nella nostra regione”. “Inoltre – prosegue Martini (nella foto) - devo anche stigmatizzare il modo in cui si è arrivati a questa decisione. Nei rapporti informali avuti nelle ultime settimane con il governo non è mai stato possibile avere un quadro attendibile delle questioni che venivano sollevate. Nessuno, comunque, ci ha mai detto che c’erano ben undici punti di difficoltà. E questo dimostra che le relazioni istituzionali sono state tenute con noi in modo del tutto improprio, senza sincerità e senza voglia di collaborazione. Nelle comunicazioni avute con Roma si è sempre parlato non di undici, ma di due o tre questioni sulle quali, tra l’altro, avevamo dato anche ampie assicurazioni con la mozione approvata in Consiglio. Mi viene dunque il sospetto che vi fosse un pregiudizio e che quindi la decisione di bloccare lo Statuto della Toscana fosse in animo di settori del governo o dei ministeri, a prescindere da ogni nostro sforzo e da ogni nostra chiarificazione”. Invece afferma a ''La Repubblica'' (La Regione rifiuto' l'invito alla prudenza; Ma il Governo vuole statuti fotocopia; Scontro sullo stop alla Toscana; Storace- una decisione saggia) il ministro per gli Affari regionali, Enrico La Loggia: ''Le regioni non hanno il poteredi fare leggi in questa materia. Il federalismo divide i compiti tralo Stato e le regioni, ma ognuno deve stare dalla sua parte. Tra ipoteri delle regioni non c'e' quello di legiferare in materiad'ordinamento civile, giudiziario e amministrativo. E' scritto nella Costituzione''. ''Sia chiaro: io non sto bocciando tutto lo Statuto, che in molte parti è ottimo, presenta soluzioni brillanti, come una buona legge elettorale. Ma uno dei punti critici verso la Toscana -commenta il Ministro La Loggia- è stato Urbani per via della tutela dei beni culturali, materia anche questa sottratta allo Stato. Pure il ministro dell'Economia aveva da ridire sui tributi''. E riguardo il tema delle coppie di fatto, La Loggia spiega: ''I 13 ddl confermano che la materia e' parlamentare. Il tema e' delicato perché tocca principi e valori sanciti dalla Costituzione. Personalmente sono per una famiglia tradizionale, ma come politico e ministro sono disponibile a studiare una formula giuridicamente equa per le coppie formate da un uomo e da una donna. Non lo sono affatto -conclude- per quelle omosessuali''. ''La Cdl, ma in particolare An assieme a Forza Italia, in Toscana ha partecipato alla stesura dello Statuto. Io ne ero informato ed ero in sintonia. Difenderlo era anche un dovere politico''. Il ministro dell'Ambiente Altero Matteoli (An) non condivide la linea del governo sul ricorso alla Consulta contro lo statuto della Regione Toscana. ''Se quando si applica la devolution alla realta' di tutti i giorni succede questo - spiega il ministro in un'intervista al Corriere della Sera (Matteoli- io l'ho difeso e ho lottato due ore; il governo si sbaglia; La bocciatura della Toscana divide An) - il dibattito sul federalismo crolla''. Matteoli si sofferma poi sulla questione relativa alle coppie di fatto. ''Lo statuto riconferma che la famiglia e' una: quella fondata sul matrimonio. Ne prevede la tutela e la valorizzazione. Poi dice che esistono altre forme. E' una foto dell'esistente. Non si possono chiudere gli occhi. Non c'e' scritto "dello stesso sesso". Quanti ragazzi convivono in attesa di sposarsi? E comunque per loro non si prevede alcuna tutela''. (sm) |
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