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Sommario |
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"Bozza Lorenzago". Ghigo:" Servono modifiche". Errani "E' un pasticcio" | |||||||||||||||||||
Fa ancora discutere la "bozza di
Lorenzago" che prevede una riforma
ulteriore della Costituzione. Ieri si è tenuto un incontro fra alcuni Presidenti di regioni
ed alcuni esponenti della Casa delle Libertà (incaricati di redigere tale
bozza) . |
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Circa 6700 posti nella P.A. | |||||||||||||||||||
"Governo.it" rende noto che dal
primo settembre 2003 le pubbliche amministrazioni sono state autorizzate ad assumere 6967 persone, di cui 5601 destinati a rafforzare gli organici delle forze armate, della
polizia e dei vigili del fuoco. E' quanto prevede il Decreto del Presidente della Repubblica, emanato il 31 luglio 2003 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 27 agosto scorso, attuativo dell'art.34 della legge finanziaria per l'anno 2003. Tra le Amministrazioni interessate allo sblocco ci sono ministeri, agenzie, enti pubblici non economici, università ed enti di ricerca.
(red) |
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Emilia-Romagna: link "federalisti" | |||||||||||||||||||
La Regione Emilia-Romagna ha posto nel suo
sito ufficiale due link riguardanti il
Federalismo
e l'altro sui lavori per il varo del
nuovo
Statuto regionale.
E' da segnalare per l'attuazione della riforma del nuovo Titolo V della
Costituzione anche il punto
Conferenza Regione Autonomie locali
come strumento di raccordo con gli Enti locali. Sono inoltre presenti
tutta una serie di riferimenti sia interni che esterni alla regione. Ricordiamo l'art. 123 della Costituzione della Repubblica italiana: "Ciascuna Regione ha uno statuto che, in armonia con la Costituzione, ne determina la forma di governo e i princìpi fondamentali di organizzazione e funzionamento. Lo statuto regola l'esercizio del diritto di iniziativa e del referendum su leggi e provvedimenti amministrativi della Regione e la pubblicazione delle leggi e dei regolamenti regionali. Lo statuto è approvato e modificato dal Consiglio regionale con legge approvata a maggioranza assoluta dei suoi componenti, con due deliberazioni successive adottate ad intervallo non minore di due mesi. Per tale legge non è richiesta l'apposizione del visto da parte del Commissario del Governo. Il Governo della Repubblica può promuovere la questione di legittimità costituzionale sugli statuti regionali dinanzi alla Corte costituzionale entro trenta giorni dalla loro pubblicazione. Lo statuto è sottoposto a referendum popolare qualora entro tre mesi dalla sua pubblicazione ne faccia richiesta un cinquantesimo degli elettori della Regione o un quinto dei componenti il Consiglio regionale. Lo statuto sottoposto a referendum non è promulgato se non è approvato dalla maggioranza dei voti validi." Link esterni: Osservatorio sul federalismo (A cura dell'Associazione "Osservatorio sul federalismo e i processi di governo") ; ASTRID (A cura dell' Associazione per gli studi e le ricerche sulla riforma delle istituzioni democratiche e sull'innovazione nelle amministrazioni pubbliche) UPI (Sito dell'Unione delle Province d'Italia) ; Lega autonomie locali ; Decentramento amministrativo (A cura del Centro studi e documentazione autonomie locali) Una nuova legge per il governo regionale La Giunta approva il pdl per riformare il sistema amministrativo in accordo con la Costituzione (30 luglio 2003) Una firma per un federalismo solidale Realizzato un patto tra Regione, Province e Comuni. Il testo dell´accordo (21 luglio 2003) Archivio notizie pubblicate Le istituzioni del federalismo (Rivista bimestrale della Direzione generale Affari istituzionali e legislativi). La regione in rete Assessorato innovazione amministrativa e istituzionale, autonomie locali Attualità: Comunicati stampa dell'assessorato innovazione amministrativa e istituzionale, autonomie locali Verso il nuovo Statuto I lavori della Commissione Revisione dello Statuto sul sito Internet del Consiglio regionale Legge 9 Novembre 1990, n.336 Statuto Regione Emilia-Romagna Principi fondamentali Organi della Regione Attività legislativa Iniziativa popolare e referendum Rapporto con gli Enti locali Amministrazione regionale Finanza, Bilancio, Demanio Revisione dello Statuto Testo integrale dello Statuto (gs) |
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Bonus per scuole private. Formigoni: va bene, ma la lombardia da più risorse | |||||||||||||||||||
"E' solo un inizio, ma va nella direzione
giusta ", è questo il commento del Presidente della Lombardia, Roberto
Formigoni (in
un'intervista rilasciata a La Repubblica) al provvedimento del
Governo che prevede contributi alle famiglie che iscrivono i propri figli
nelle scuole non statali. "E' solo un inizio soprattutto perché il finanziamento è quello che , 30 milioni di euro, mentre la Lombardia ne stanzia 35 da tre anni. Ma si avvia finalmente - afferma Formigoni (nella foto) - anche da parte dello Stato una politica di parità, di pluralismo scolastico che io valuto positivamente. (gs) |
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UE: Fondi strutturali e Fondo di Coesione | |||||||||||||||||||
La Commissione ha
recentemente adottato una comunicazione relativa a "I Fondi strutturali e
il loro coordinamento con il Fondo di Coesione.
Orientamenti indicativi riveduti",
lo rende noto
Eurolabio,
newletter del Formez. |
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Sanità: mancano 8 miliardi di Euro per finanziare i LEA | |||||||||||||||||||
I Lea costano troppo: il"buco 2001" è di 8 miliardi di euro rispetto ai finanziamenti. A sostenerlo è il settimanale Sole 24 ore Sanità, sulla base dell’ultima rilevazione di Regioni e Governo. "La spesa è stata di 79,58 miliardi, il fondo sanitario di 71,27 miliardi. Un disavanzo ben più alto di quello a cui le Regioni hanno fatto fronte con le manovre di rientro messe in pista secondo i parametri indicati nell’accordo dell’8 agosto 2001 (3,6 miliardi circa). E questo - scrive ancora il settimanale del Gruppo Il Sole 24 ore - per due ragioni. La prima è che i dati della Relazione sui costi dei Lea (ufficializzata alla fine di luglio al Tavolo di monitoraggio di cui fanno parte Regioni e ministeri dell’Economia e della Salute e messa a punto dalla segreteria della Conferenza Stato-Regioni) sono a consuntivo,mentre quelli del monitoraggio sulla spesa erano a preconsuntivo:alla fine, quindi, tutti i costi sono venuti al pettine. La seconda è che le Regioni hanno via via coperto di tasca propria parte delle spese in più. Un buco di fronte al quale le Regioni sono pronte ancora una volta a sottolineare la sottostima del fondo sanitario e l’insufficienza dei finanziamenti previsti nel patto di stabilità,che da tempo chiedono di rimettere in discussione. (sm) | |||||||||||||||||||
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