periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 130 - Roma, 26 settembre 2003

Sommario

Senato federale a Milano Emilia-Romagna: raddoppiare risorse destinate a cooperazione idrica
Bassolino: aprire il dialogo sulle riforme Piemonte: piano riqualificazione lavoratori
UE: Ghigo apre lavori Comitato Regioni Veneto: Giornata Mondiale del Cuore
Senato federale a Milano
"Senato federale a Milano", ha titolato il quotidiano "laPadania". E Umberto Bossi rilancia: si devono fare anche ''atti di  visibilita''',  dopo la RAI bisogna pensare a ''come spostare la  capitale a Milano'', o come ''portare il Senato federale a  Milano''. La proposta "Calderoli" quindi porta la firma del ministro Bossi, e cioè della Lega.
Vero obiettivo o provocazione politica?
"Bisogna sapere che Umberto parla ai suoi elettori. Bisogna  capirlo". Così  il Premier Berlusconi ha spiegato le dichiarazioni di Bossi che AN e UDC, però, non hanno digerito: salta il vertice di maggioranza sulla Finanziaria.
Galan, presidente della Regione Veneto, sulla questione Senato federale a Milano ha risposto con un semplice quesito: ''chiedo se - dice  retoricamente - la questione della sede sia uno tra i problemi  piu' importanti che servono al futuro del nostro Paese''.
Per Vasco Errani, presidente dell'Emilia Romagna:''questo modo di discutere di Riforme istituzionali -  dice - e' una sciocchezza, una bufala. L'Italia - prosegue - non  ha bisogno di battute, ma di serieta' e consapevolezza''.  Errani definisce il Senato federale  cosi' com'e' previsto dal ddl ''l'opposto di quello che dovrebbe  essere. Nella missione impossibile di conciliare devolution con  interesse nazionale - conclude - si genera una confusione senza  fine''.
Per il presidente dell'Umbria, Maria Rita  Lorenzetti, la proposta non e' seria: ''non intendo neanche  rispondere a qualcosa che ritengo - afferma - una grande caduta  di stile oltre, cosa ancor piu' grave, una totale assenza di  senso delle istituzioni proprio quando stiamo ragionando di  regole che dovrebbero consolidare l'assetto istituzionale dello  Stato''. Per Lorenzetti poi, nel suo complesso, la proposta del  governo e' ''irricevibile'' e il Senato federale cosi' concepito ''uccide il federalismo''. 
Mentre il presidente delle Marche, Vito D'Ambrosio, infastidito  dall'ennesima ''battuta che non fa ridere'' afferma che e' una proposta che non puo' essere presa sul serio e  polemicamente si chiede: e' perche' Milano? Potremmo pensare a  Venezia, a Torino dove gia' c'e' stato e a qualsiasi altra  citta'''. Per d'Ambrosio il Senato federale previsto dal ddl  comunque non va bene:''non mi piace - taglia corto - viene  eletto male, e' composto male, non e' altro che il cane da  guardia dell'ortodossia delle Regioni''.
''Nel futuro dell'Italia - ha detto il presidente della Regione Lazio, Francesco Storace, - e' ancora forte il ruolo di Roma capitale, un patrimonio che ci ha consegnato la storia e presidio anche dell'unita' nazionale di uno Stato federale che si rispetti''. Inoltre Storace afferma: ''Non se ne puo' piu'", riferito a Bossi. ''Non sostengo - ha aggiunto Storace - che lui non possa dire certe cose, perche' c'e' la liberta' di opinione. Ma se si fa  parte di una coalizione di governo bisogna proporre le proprie  idee per il programma di maggioranza. In nessun punto del  programma della Casa delle Liberta' ci sono scritte queste  idiozie. Peraltro, se ci fossero scritte la coalizione non  esisterebbe''
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(gs)
Bassolino: aprire il dialogo sulle riforme
''Sono per un confronto aperto in  Parlamento sulle riforme costituzionali e per un premierato  forte. E' sbagliato che il Governo si sottragga al confronto su  questioni delicatissime''. Ad affermarlo è il presidente della Campania, Antonio Bassolino,  intervenendo a un incontro promosso da 11 associazioni  ambientaliste contro il condono. ''Un Senato federale vero e un  premierato forte sono utili al Paese ma - ha aggiunto Bassolino  - le nuove riforme costituzionali bisogna scriverle insieme. La  maggioranza di centrodestra non puo' sottrarsi al confronto su  cose che loro stessi propongono''. Bassolino ha quindi  sottolineato la necessita' di distinguere tra il lavoro che si  svolge in Parlamento, dove c'e' una maggioranza e  un'opposizione, e il lavoro che invece si svolge tra il Governo  e i presidenti di Regioni e i sindaci che in questo caso  ''devono essere considerati parti di Governo''.
In particolare sul Senato federale occorre ''una ferma presa  di posizione da parte di tutti i presidenti di Regione di  centrodestra e centrosinistra''. (sm)
UE: Ghigo apre lavori Comitato Regioni
Il presidente della Regione Piemonte, Enzo Ghigo, partecipa oggi a Torino,  nell'aula del Parlamento subalpino di palazzo Carignano, all'apertura dei lavori della Commissione Affari Costituzionali del  Comitato delle Regioni, dedicata alla nuova Costituzione  europea.
Il Comitato delle Regioni e' stato costituito dal Trattato di  Maastricht del 1991 come assemblea rappresentativa, con il  compito di far sentire la voce degli Enti locali e regionali nel  cuore del' Unione Europea.
''Come enti locali - ha detto Ghigo - abbiamo sempre chiesto  peso maggiore e l'abbiamo ottenuto con il Comitato delle  Regioni; ottenere qualcosa in piu' non e' facile considerando le  differenze esistenti tra gli stati membri dell'Unione''.
Si è discusso di Europa anche in Puglia. ''Gli strumenti  finanziari innovativi per le regioni 'Obiettivo 1' - ha dichiarato il viceministro delle Attivita'  produttive, Adolfo Urso, in un convegno - sono da  considerare aggiuntivi e non sostitutivi rispetto a cio' che  sara' inserito all'interno della Finanziaria a sostegno dei  processi di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese  italiane''.
Il presidente della Regione Puglia, Raffale Fitto, ha  affermato che ''la modifica del titolo V della Costituzione  mette le Regioni in condizione di operare con ampi poteri di  azione. La manifesta volonta' del governo di collaborare in tal  senso, conferma che questo e' il momento opportuno per  individuare gli obiettivi piu' importanti''.
Mentre il  presidente dell'Unione delle Province italiane
Lorenzo Ria, ha sostenuto che ''Le Province e gli Enti locali sono  elementi determinati nella Costituzione della nuova Europa". (red)
 
Emilia-Romagna: raddoppiare risorse destinate a cooperazione idrica

“Water for life and peace” è la conferenza internazionale  organizzata in questi giorni a Reggio Emilia dalla Regione Emilia-Romagna e Green Cross International nell’Anno internazionale dell’Acqua. Costituire un network di Regioni  per realizzare progetti di cooperazione decentrata in campo  idrico a favore dei paesi poveri. E' questo l'obiettivo preciso: concentrare gli sforzi su interventi comuni e raddoppiare entro  il 2007 le risorse ora stanziate singolarmente.
''L'acqua - ha detto il presidente dell'Emilia-Romagna Vasco Errani - e' una risorsa che rappresenta l'unica garanzia per stabilire equita' e diritti nel mondo''.
E il  vicepresidente della regione Flavio Delbono ha ribadito che solo iniziative ben coordinate a livello locale e regionale potranno avere un impatto globale in termini  di riduzione della povertà, della protezione ambientale e del rafforzamento della democrazia e della pace. 
Dopo la “delusione” di Kyoto e le crescenti difficoltà del “sud del mondo” (1 miliardo e 200 milioni di persone oggi sono senza accesso all’acqua potabile, 2 miliardi e 400 milioni sono privi delle più elementari condizioni igieniche e 10 mila muoiono ogni giorno per problemi legati all’acqua), le istituzioni del territorio possono produrre un “impegno diretto” inteso a “rafforzare le iniziative internazionali”, a “cercare nuovi spazi e nuove vie”.
La proposta della Regione Emilia-Romagna, illustrata nello scorso mese di aprile dal presidente Vasco Errani e dal premio Nobel fondatore di Green Cross, Michail Gorbaciov, al presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi  e poi portata al vertice dei G8 di Evian, è che entro il 2007 le città e le Regioni si impegnino a raddoppiare  le risorse attualmente destinate a progetti di cooperazione decentrata in campo idrico, per garantire il libero accesso di fasce crescenti della popolazione a quei 40 litri al giorno pro capite che viene considerato il quantitativo minimo vitale.
(red)

Piemonte: piano riqualificazione lavoratori
L’Assessore regionale al Bilancio, Industria e Lavoro, Gilberto Pichetto, ha partecipato a Roma all’incontro convocato dal Sottosegretario Pasquale Viespoli per il piano di riqualificazione di 22.000 lavoratori di Fiat e Comau, che la scorsa settimana ha avuto il via libera dalla Commissione Ue. All’incontro erano presenti anche i rappresentanti delle Regioni Lombardia, Lazio, Sicilia e Campania, anch’esse sedi di stabilimenti interessati dall’iniziativa.
"Ho avuto modo di sottolineare all’on. Viespoli e ai colleghi delle altre Regioni - ha dichiarato Pichetto - la rilevanza della crisi di Fiat e dell’indotto auto per il tessuto economico piemontese. Considerando il 2002 e i primi nove mesi del 2003, le iscrizioni alle liste di mobilità di lavoratori del settore auto sono state circa 5.500, provenienti da 126 aziende con più di 15 dipendenti. Di questi 2.300 sono ex-addetti del gruppo Fiat, mentre 3.200 provengono dall’indotto. A queste cifre si devono aggiungere le mobilità nelle aziende minori, che sono stimate in altri 900-1.000 addetti".
Il Governo ha stanziato per il piano 43,7 milioni di euro, di cui 38,2 milioni per 19.900 dipendenti di Fiat Auto e 5,5 milioni di euro per 2.000 dipendenti di Comau addetti presso gli stabilimenti di Mirafiori, Arese, Cassino, Pomigliano e Termini Imerese. Obiettivo dell’intervento è la riqualificazione dei lavoratori maggiormente coinvolti dallo stato di crisi. Per l’attuazione del piano il ministero si avvarrà del supporto tecnico di Italia Lavoro.
Nella seconda parte dell’incontro Pichetto ha presentato a Viespoli e ai dirigenti del Ministero la situazione del tessile piemontese, soffermandosi sulla crisi del settore nel Biellese e sulla vertenza Fila. Il Sottosegretario ha confermato la disponibilità del Governo a valutare gli interventi possibili, per il cui specifico esame si è stabilito di fissare un incontro a Roma per la prossima settimana.
(red)
Veneto: Giornata Mondiale del Cuore

Le malattie cardiovascolari, nel solo Veneto, provocano oltre 4000 decessi l'anno, 39.000 ricoveri, 350.000 giornate di degenza. Il loro costo sociale è di circa 90 milioni di Euro l'anno. In questo quadro statistico si inserisce la Giornata Mondiale del Cuore di domenica 28 settembre, i cui obbiettivi e relative iniziative per il nordest sono state presentate a Venezia nel corso di una conferenza stampa dal presidente della Federazione Triveneto Cuore Riccardo Buchberger e dall'assessore regionale alla sanità del Veneto Fabio Gava.
"Le cardiopatie - ha sottolineato Gava - sono da tempo al centro delle iniziative regionali di prevenzione primaria (le "campagne") e secondaria (gli screening), e trovano una specifica attenzione nel nuovo Piano SocioSanitario 2003-2005 in discussione in Consiglio. I nostri reparti di cardiologia e cardiochirurgia - ha aggiunto - hanno un livello medio di qualità elevatissimo, e la riorganizzazione della rete ospedaliera, con il previsto aumento dei letti dedicati ai postacuti, è in grado di rispondere all'esigenza, fortemente sottolineata anche oggi dai cardiologi e dalle Associazioni, di rafforzare l'aspetto riabilitativo post infartuale, perché il cardiopatico, una volta superata la fase acuta, ha particolarmente bisogno della fase riabilitativa, sia fisica che psicologica".

(red)

 

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