periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 128 - Roma, 24 settembre 2003

Sommario

Riforme costituzionali: stop negativo in Conferenza Unificata Condizione giovanile in provincia Trento
Storace: se Senato federale a Milano, Camera a Matera UE: Formigoni a Consiglio informale Ministri  Agricoltura
Ghigo: Finanziaria ancora da verificare nel merito Perrin boccia riforma costituzionale
Riforme costituzionali: stop negativo in Conferenza Unificata
Bossi detta i tempi ed è rottura. "Il confronto sulle riforme costituzionali - si legge nel testo del comunicato stampa delle Regioni - ha registrato oggi un passaggio negativo in Conferenza Unificata. Il Governo non si è dimostrato disponibile ad un fattivo confronto nel merito della riforma. Questo è un dato particolarmente grave. Le Regioni ritengono, a fronte di una situazione a dir poco allarmante, che solo l’iniziativa del Presidente del Consiglio dei Ministri, tesa a riaprire un dialogo su basi nuove, può riportare sui giusti binari il confronto istituzionale su un tema di tale rilevanza per il Paese".
Con questo comunicato stampa la Conferenza delle Regioni ha preso atto, ieri, dell'interruzione del fondamentale confronto  con il Governo sulle riforme costituzionali. Lo stop
istituzionale è avvenuto in sede di Conferenza Unificata, dopo che in mattinata invece c'erano stati dei primi segnali di apertura da parte del Governo. A far saltare il tavolo è stata la richiesta del ministro Bossi di contingentare al 2 ottobre tempi e modalità per il parere di Regioni ed Enti locali sulla riforma costituzionale che prevede, tra l'altro, l'introduzione di un Senato delle Regioni.
Sullo stesso fronte e linea dura nei confronti del Governo anche Province, Comuni e Comunità montane. Lo hanno sottolineato anche gli articoli di oggi sui quotidiani: "la Repubblica"; "La Stampa"; "Italia Oggi"; "Corriere della Sera" e "il Sole24Ore".
I comuni e le province sottolineano  la necessita' che non siano loro posti limiti di tempo stringenti. ''Condividiamo il giudizio negativo e le preoccupazioni  espresse dalle regioni - ha commentato il presidente dell'Anci,  Leonardo Domenici - sorprende, che dopo l'incontro di stamani,  nel pomeriggio ci sia stata proposta una tempistica assai  veloce. E' utile che il governo dia un segnale chiaro''. Anche Anci, Upi e Uncem, cosi' come hanno fatto le regioni -  ha annunciato sempre Domenici - stanno predisponendo a riguardo un documento.
Bocciato Bossi in federalismo, la parola passa ora a Berlusconi. ''Siamo preoccupati per il merito - ha spiegato il presidente della regione Umbria Maria Rita Lorenzetti - e  solo un'iniziativa di Berlusconi puo' recuperare un percorso  condiviso. Io ritengo che questo atteggiamento sia dovuto ad una  tassa che il governo paga a Bossi per discutere di pensioni e  finanziaria. Mentre questa mattina ci sembrava di aver notato  una disponibilita' del governo ad un percorso condiviso,  l'atteggiamento, nel pomeriggio, e' cambiato e la disponibilita'  e' divenuta sempre minore''. Storace e' apparso infastidito dall'atteggiamento di Bossi  che ha definito ''molto sbrigativo".
Enzo Ghigo, presidente della Conferenza  delle Regioni, ha cercato fino all'ultimo di insistere sulla  disponibilita' delle Regioni e di appellarsi a quella del  Governo. E in serata il ministro La Loggia e il sottosegretario Brancher hanno cercato di ricucire lo strappo.
Il vice presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani  ha posto paletti precisi al  confronto: ''se non ci sono veti e pregiudiziali, se la discussione aperta sulla sostanza del provvedimento, noi abbiamo  cose da dire. Il Senato federale cosi' come e' immaginato nello  schema di ddl e' l'opposto - ha osservato Errani - di come  dovrebbe essere e questo e' un punto che va completamente  rivisto''. Ancora piu' drastico e' stato il giudizio di Vito  D'Ambrosio, presidente delle Marche. ''Nel concreto non si riesce a capire - ha  detto D'Ambrosio -  se da parte del governo si vuole  costruire un percorso condiviso con le Regioni oppure si punta a  portare a casa comunque una riforma. E questo sarebbe  sbagliato''. 
Il documento elaborato dalle regioni, secondo il presidente della regione Lazio, Francesco Storace, sta in  qualche modo a dire che ''con Bossi non puoi piu' parlare di  queste cose''. Solo un'iniziativa del presidente del Consiglio puo' riannodare le fila.  "Bossi e' riuscito a compattare il fronte delle autonomie contro  di lui -
ha sottolineato Storace - Il livello della discussione  e' stato infantile. E' un ministro della  Repubblica che a volte non si rende conto di essere tale''.
(gs)
Storace: se Senato federale a Milano, Camera a Matera
''Il Senato federale dovrebbe avere  sede a Milano''. A lanciare la proposta e' stato il vicepresidente del  Senato, Roberto Calderoli (Lega) - in un'intervista alla  PADANIA: «Milano è un simbolo, è il motore del Paese. Milano ha una storia e una cultura, che riteniamo possa rappresentare al meglio i nuovi compiti che verranno affidati al Senato federale. Non stiamo dicendo “Milano Capitale”, vogliamo solo riconoscere l’importanza del ruolo che la città di Milano ha sempre rappresentato e rappresenta per il nostro Paese". E Calderoli propone anche dove collocare il Senato delle Regioni a Milano, che ricorda comunque «è stata capitale e aveva il proprio parlamento in un palazzo nella centralissima via Senato a due passi dal Duomo. Se fosse per me, quella sarebbe una sede perfetta per ospitare anche il nuovo Senato federale».
L'idea e' piaciuta a Bossi a tal punto da definirla "buona": ''non ci si puo'  dimenticare - dice il leader della Lega - che questo Paese vive con i soldi di Milano''. Lo stesso afferma
Calderoli nell'intervista a "la PADANIA". 'Dopo che il governo - spiega Calderoli - ha deciso di  introdurre (nella bozza della riforma istituzionale) un articolo  che conferisce poteri speciali all'Urbe, ci e' sembrato  opportuno prendere in considerazione anche il fatto che entrambe  le Camere non debbano per forza avere sede nella stessa citta'.  La Camera dei Deputati puo' tranquillamente rimanere a Roma,  mentre il Senato, che avra' compiti diversi maggiormente legati  alla realta' del territorio, crediamo possa essere  tranquillamente spostato a Milano''.
Sicuramente meno positivo è stato il commento di Francesco Storace, Presidente della regione Lazio, che ha definito la proposta una "cretinata" della Lega: il Senato federale a Milano? ''E' la  solita cretinata della Lega ... sono giochetti''. Con questa battuta Storace ha liquidato la proposta Calderoli. E propone: ''Il Senato a Milano? Allora la  Camera a Matera, la' almeno ci sono i sassi da tirare a Bossi''. 
Storace si e' anche difeso dagli attacchi  dell'opposizione che lo hanno accusato di voler regionalizzare  il problema di Roma capitale. ''Vorrei ricordare che gia' prima  di me, Francesco Rutelli come rappresentante del Comune e Piero  Badaloni alla Regione, avevano presentato nel '98 un pacchetto  di proposte - sostiene Storace in conclusione - nel quale era  anche previsto che lo statuto della Regione Lazio disciplinasse l'autonomia della citta' di Roma''.
(gs)
Ghigo: Finanziaria ancora da verificare nel merito

“Ancora da verificare nel merito". E' questo il primo commento di Enzo Ghigo, Presidente della Conferenza dei Presidenti delle Regioni, in merito alla presentazione della Finanziaria svolta ieri dal Governo a Palazzo Chigi. "E’ una finanziaria che ha un buon impianto complessivo. Ma senza una verifica sul testo del provvedimento ci si muove ancora al buio: tra primi segnali rassicuranti e il permanere invece di rigidità nell’autonomia finanziaria. Ci sono ancora molti punti da chiarire”.
“Sono forti le preoccupazioni - ha sottolineato Ghigo - in particolare sul pregresso della spesa sanitaria e per la copertura dei rinnovi contrattuali, sempre del comparto sanitario. Naturalmente attendiamo la verifica definitiva che potrà avvenire solo sul testo del provvedimento. Solo allora, infatti, come Regioni forniremo un nostro parere che entrerà più nel merito e sarà più dettagliato. In particolare sono positive per tutto il sistema delle autonomie l’annuncio di alcune detrazioni che interessano l’IVA per i trasporti e per l’esternalizzazione dei servizi. Novità anche per quanto riguarda il monitoraggio della spesa sanitaria e quindi per il suo più efficace controllo. Sono da apprezzare anche i maggiori investimenti previsti per l’edilizia sanitaria. Sono tutti segnali – ha concluso Ghigo - di buon auspicio, affinché si possa parlare finalmente di un’inversione di tendenza rispetto al passato per tutto il sistema finanziario delle autonomie”. Quindi nella Finanziaria c'è a
nche il pacchetto farmaci per il  controllo della spesa e l'introduzione della
tessera sanitaria.
Nell'esposizione della Finanziaria da parte del governo, ha detto Errani, ''non c'e' stata chiarezza sulle risorse dadestinare alle regioni''. Questo il commento del vicepresidente della Conferenza delle regioni e presidente dell'Emilia Romagna,
Vasco Errani. La Finanziaria ''e' stata presentata in maniera generale, ma non e' chiaro in che modo verranno sostenute e finanziate le competenze regionali'', spiega Errani.  ''Se si vuole puntare su innovazione e ricerca, come si dice, devono essere finanziate le regioni. Altrimenti non c'e' chiarezza''. Sulla politica della spesa corrente, ovvero sui finanziamenti ai servizi e alla spesa sanitaria, ''non ci sono indicazioni soddisfacenti''. A questo punto ''e' chiaro che inizia un confronto serrato''.
Si è detto ''Fortemente deluso'' dall'  impianto della Legge Finanziaria il presidente delle Marche
Vito  D' Ambrosio. , che e' ''ancora una volta una  legge antifederalista''.
Per quanto riguarda gli Enti locali: ''Le
Province intendono fare anche  nel 2004, la loro parte per onorare il patto europeo di  stabilita'. Tuttavia chiedono che cio' avvenga senza deprimere  investimenti per le opere pubbliche e per la promozione delle  economie locali''. 
Infine per
Savino Pezzotta ''Sul federalismo abbiamo detto  chiaro come la pensavamo, nel senso che va bene andare verso  forme di maggiore capacita' di governo da parte delle Regioni e  degli enti locali, ma bisogna anche consentire che questo  avvenga con un adeguato trasferimento delle risorse''. (sm)

Condizione giovanile in provincia Trento

In provincia di trento dopo l'ultima indagine sui giovani, la quinta, condotta nel 2000 sul territorio nazionale, l'Istituto Iard ha mantenuto vivo l'impegno di monitorare la condizione giovanile, contestualizzandola anche a livello locale. Sebbene la tradizione della ricerca sociale nel Trentino e nei suoi comprensori territoriali sia particolarmente ricca ed articolata, mancava a tutt'oggi uno studio sistematico a tutto campo sulle condizioni di vita e sulla cultura dei giovani trentini. La ricerca "La condizione giovanile nella provincia di Trento", condotta dall'Istituto Iard Franco Brambilla per conto della Provincia Autonoma di Trento su un campione rappresentativo di mille giovani trentini in età compresa tra 15 e 29 anni, colma questa lacuna, perseguendo tre obiettivi: fornire un quadro completo della realtà giovanile trentina agli inizi del nuovo millennio; individuare le peculiarità dei giovani trentini rispetto ai coetanei italiani, attraverso un confronto sistematico tra i risultati locali e quelli nazionali e, infine, offrire un utile contributo alle politiche indirizzate ai giovani.
http://www.mulino.it/edizioni/volumi/scheda_volume.php?vista=scheda&ISBNART=09531-4
(red)

UE: Formigoni a Consiglio informale Ministri  Agricoltura
Un'occasione per ''chiarire gli  obiettivi che oggi guidano la politica agricola nell'Ue'', ma  anche ''una risposta alla richiesta che le Regioni avanzano da  tempo, di partecipare, anche a nome del proprio Paese, alle sedi  comunitarie dove si decidono politiche di interesse regionale''. 
Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha  sottolineato cosi' la sua presenza a Taormina per guidare  la delegazione italiana al Consiglio informale dei Ministri  dell'Agricoltura, presieduto dal ministro Gianni Alemanno.
E' la prima volta in assoluto, ha ricordato infatti la  Regione, che un governatore rappresenta il Governo italiano in  una riunione del Consiglio dei Ministri europei: ''E' un  precedente di straordinario significato politico e sostanziale''  ha spiegato Formigoni.
''Ha il significato - ha osservato - di dimostrare che l'  integrazione fra le politiche e le risorse del Governo e delle  Regioni puo' portare a risultati di grandissimo spessore,  generando effetti moltiplicativi e ricadute importanti a favore  dell'economia e della societa'. In particolare, nel settore  agricolo, tale integrazione e' resa piu' facile dalla lunga  esperienza istituzionale delle Regioni, che gestiscono  direttamente questa materia da oltre trenta anni''. 
Il presidente della Regione Lombardia, Roberto  Formigoni, ha ribadito che ''E' un  precedente di straordinario significato politico e sostanziale''  ha spiegato Formigoni.
Infine è da segnalare inoltre anche
un  nuovo sito internet che aiutera' i cittadini europei a trovare lavoro.
Il portale, realizzato per iniziativa della Commissione europea, consentira' un accesso elettronico alle informazioni sul mercato del lavoro e sulle offerte in tutti gli Stati membri dell'Ue. Coloro che cercano un lavoro avranno anche la possibilita' di mettere on line il loro curriculum vitae.  Sul sito si troveranno inoltre informazioni sui corsi di  formazione professionale che potranno essere frequentati  attraverso l'Unione europea. (red)
Perrin boccia riforma costituzionale

A Carlo Perrin, presidente della  Regione autonoma Valle d' Aosta, non piace la bozza di riforma  elaborata dal Governo e segnatamente dal Ministro La Loggia. Secondo Perrin, infatti, ''nella bozza di progetto non c' e'  nulla di territoriale e regionale e non viene garantito il ruolo  di rappresentanza diretta delle Regioni''. Di piu', per il  presidente della Valle d' Aosta che e' il portavoce delle  Regioni e delle Province autonome, ''il Governo ha reintrodotto  i controlli sulle leggi regionali, soppressi dalla legge  costituzionale n.3 del 2001. Il testo e' dunque da considerare  inadeguato anche perche' non vengono garantite le peculiarita'  delle Regioni a Statuto speciale''. (red)

 

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