periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 124 - Roma, 18 settembre 2003

Sommario

Oggi a Copanello (cz) Conferenza Regioni Emilia-Romagna: aprono i cantieri per banda larga
Riforme costituzionali: "dialogo divergente" Incentivi all'impresa: il piano regionale delle Marche (L. 488/92)
Piemonte: relazione su calamità Marzano: proporrò a Regioni liberalizzazione saldi
Oggi a Copanello (cz) Conferenza Regioni
18 a Copanello (cz): Conferenza Presidenti . E’ convocata a Copanello in Calabria la seduta straordinaria della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome per oggi 18 settembre 2003  (ore 12.00  - Sala Convegni – Villaggio Guglielmo  - Copanello).
La Conferenza delle Regioni avrà il seguente ordine del giorno:
1) Riforme istituzionali: il dibattito in corso fra le Regioni e il confronto con il Governo;
2)   Riforme istituzionali dell’UE: questioni aperte in vista della Conferenza intergovernativa;
3) Varie ed eventuali.
Il giorno successivo - il 19 settembre (ore 10) - si svolgerà sempre a Copanello una riunione dell’Ufficio di Presidenza del Comitato delle Regioni dell’Unione Europea. Si tratta della
73ème RÉUNIØN DU BUREAU DU COMITÉ DES RÉGIØNS (Réunion extraordinaire). Ecco i principali riferimenti della riunione:
Projet d’ordre du jour - Copanello (vendredi 19 septembre 2003, de 10 heures à 13 heures 30)

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Comitato delle Regioni -
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L'Ufficio di presidenza
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Compiti dell'Ufficio di presidenza
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Composizione dell'Ufficio di presidenza 2002-2006
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Agenda.
Il sindaco di Catanzaro, Sergio  Abramo, ha manifestato grande soddisfazione per la 
decisione di tenere a Copanello di Staletti', a poca distanza  dal capoluogo, domani e venerdi', due appuntamenti istituzionali  come la Conferenza dei Presidenti delle Regioni italiane e il  bureau del Comitato delle Regioni dell' Unione Europea. " La presenza del Comitato delle Regioni e della  Conferenza dei Presidenti costituisce, per noi, un'opportunità  per dare direttamente contezza dei nostri problemi e delle  nostre prospettive di sviluppo, nell' ambito di una  collaborazione che dovrà essere proficua, intensa e solidale  con le altre regioni d' Italia e con la stessa Unione Europea''.
Intanto l
e Regioni del centro Italia  (Lazio, Toscana, Umbria, Marche e Abruzzo) hanno lanciato oggi  il loro portale dedicato all'Europa.  ''Le regioni del centro Italia in Europa''  (www.regionicentroitalia.org) e' il nome del nuovo sito che in  fase sperimentale ha coinvolto fino ad oggi un campione limitato  di utenti e rappresenta un ulteriore servizio informativo offerto non solo alle istituzioni pubbliche presenti sul  territorio ma anche alle imprese, alle associazioni e al singolo  cittadino.
(gs)
Riforme costituzionali: "dialogo divergente"

Il presidente della Regione Marche, Vito D'Ambrosio, le ha definite ''Soluzioni pasticciate' e anche per il Presidente della Regione  Toscana Claudio Martini afferma che ''nel merito il disegno di legge e'  confuso e deludente''. Si continua a discutere di riforme istituzionali e quindi del progetto costituzionale approvato dal Consiglio dei ministri che arriveranno  all'esame del Senato intorno al 10 ottobre.
Per Il Ministro per gli affari regionali è invece una "via italiana al federalismo" che - afferma Enrico La Loggia (nella foto)- andrà al vaglio della Conferenza unificata il prossimo 23 ottobre..."E presteremo attenzione alle osservazioni delle Regioni - assicura il Ministro in un'intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore - Anzi cercheremo insieme una soluzione per articolare meglio la composizione del senato federale, più legata al territorio"
I pareri finora tra i due schieramenti sono  divergenti, ma c'è anche qualche segnale di apertura, di dialogo, almeno nelle dichiarazioni di principio. ''L'impianto della Costituzione, come ha sottolineato il  presidente della Repubblica Ciampi - ha affermato il Presidente della Camera, Casini - è un  impianto valido che non dobbiamo smantellare. Le riforme di una  parte del vestito costituzionale - sottolinea il presidente della Camera - sono state tentate in passato, in parte fatte dal  centrosinistra,ed oggi riproposte dal centrodestra. Non vedo una  contraddizione. Direi che se potessimo sintetizzare con uno  slogan  giusto questo sarebbe ''rinnovamento nella continuità. Per Luciano Violante la proposta di riforma istituzionale  varata dal governo presenta ''incongruenze e contraddizioni" e  il suo impianto di fondo non e' condivisibile, ma e' possibile  ''un trasparente confronto parlamentare''. Il segretario del Pdci Oliviero  Diliberto ha invece affermato: ''Ma quale Aventino! Su questa  proposta di riforme istituzionali presentata dalla Cdl noi  daremo battaglia alla maggioranza dentro e fuori il  Parlamento''.
''Il giudizio sul testo di legge  costituzionale approvato dal Consiglio dei ministri deve essere  severo, ma questo non deve spingere il centrosinistra  sull'Aventino''. Lo ha affermato il vicepresidente dei deputati della  Margherita,
Agazio Loiero. ''Ritengo - dice Francesco D'Onofrio - che quando l'opposizione prenderà visione del nuovo testo delle riforme riscontrerà che i punti  di convergenza saranno più numerosi di quelli di divergenza''.
Il coordinatore della segreteria dei  Ds Vannino Chiti ha affermato: ''Mentre il governo deve ancora presentare la sua proposta,  speriamo dopo avere ascoltato i rappresentanti degli enti  locali, esistono già in Parlamento - spiega Chiti - diverse  proposte di legge che rappresentano la posizione dei Ds e in  larga parte dell'Ulivo su Senato federale, la cui elezione per  noi dovrebbe essere contestuale alle regionali, e sul  premierato''. 
Schifani respinge la proposta di un Senato nel quale i  senatori siano nominati dalle regioni e non più eletti  direttamente: ''Personalmente non mi trovo d' accordo con questa  proposta. Si tratterebbe di un vero stravolgimento dell'  impianto della riforma''. Osvaldo Napoli, vice responsabile Enti Locali di Forza Italia,  che aveva avanzato la  richiesta di un confronto sulle  riforme che coinvolgesse anche i Comuni, ha annunciato che l'Anci (Associazione Nazionale  Comuni) è stata convocata martedi' prossimo a Palazzo Chigi per  discutere con i ministri competenti, quello per gli Affari  Regionali, La Loggia, e quello per le Riforme Istituzionali ,  Bossi,  il testo di riforma costituzionale elaborato dal Governo.
Sono tre le critiche espresse dal  Presidente dell'Emilia Romagna e Vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, alla riforma costituzionale messa a punto dal governo e riguardano il Senato federale, l'equilibrio tra i poteri e l'impianto complessivo definito da Errani, nel corso di un intervento a Radio anch'Io  ''confuso e farraginoso''. ''Il Senato federale - spiega Errari - non e' tale, anzi, di  fatto, assume un ruolo contrario rispetto a quanto avviene nel  resto del mondo. Non c'e' poi un equilibrio vero tra i diversi poteri e, con le norme stabilite, non siamo più in presenza di una democrazia parlamentare ne' di un presidenzialismo''.  E sul Senato federale interviene., in un'intervista pubblicata da La Stampa, il Presidente della Lombardia che esprime una valutazione "complessivamente positiva" sull'impianto del Ddl , ma insiste sulla necessità di modificare il "Senato federale" : "Chiederò - afferma Formigoni -l a modifica, e credo che la mia posizione sia condivisa da molti, del Senato federale,il quale, lo dice la parola stessa, dovrebbe essere la Camera di rappresentanza delle istanze degli enti federali: serve un rapporto diretto tra questi e l'assemblea...Per ogni federalista il modello perfetto è il Bundesrat, che rappresenta gli esecutivi regionali. In Italia ci possiamo aggiungere una rappresentanza dei consigli regionali, per avere anche l0'opposizione. sediamoci ad un tavolo per discute, credo che su questo punto si possa raggiungere una ampia convergenza tra i presidenti. così com'è, questo senato disegnato dalla riforma non ha nulla di federale".
Per il Presidente del Lazio, Francesco Storace ''va migliorato il rapporto tra le regioni e il governo, ci sono stati punti di criticità, ma questo non vuol dire buttare il bambino con l'acqua sporca. Vorrei che da parte della sinistra si ragionasse  su come migliorare il testo, non su come opporsi. Sarà bene -  ha concluso - che la sinistra parlamentare abbassi i toni''.. (sm)

Piemonte: relazione su calamità
Relazione in Consiglio regionale Piemonte sugli eventi calamitosi che hanno riguardato la regione negli anni 2000-2003. L'ha effettuate Caterina Ferrero, assessore regionale alle Opere Pubbliche e alla Protezione Civile (nella foto).Per quanto riguarda l’alluvione del 2000 il piano generale di ricostruzione prevede 1165 milioni di € per le opere urgenti di ricostruzione e messa in sicurezza e 1867 milioni di € per le opere definitive. Dopo l’alluvione del 2002, il cui onere è stato quantificato in 300 milioni di € per le opere urgenti e per le opere definitive, lo Stato ha concesso la possibilità di accorpare le risorse straordinarie assegnate per ogni singolo intervento in un unico processo di ricostruzione coordinato che attualmente si sta concretizzando in una radicale revisione ed aggiornamento del piano di ricostruzione adottato, che sarà redatto nelle prossime settimane.
Dall’analisi dei dati disponibili sullo stato di realizzazione degli interventi già finanziati, si può affermare che il livello medio di conclusione si aggira sul 55 - 60%, con percentuali che si avvicinano al 90 -100% per i primi stralci di attuazione programmati.
Nell’estate del 2000 e nel corso dell’intero 2001 si è verificata una singolare concatenazione di eventi (grandinate, trombe d’aria, nubifragi) di limitata entità, ma che localmente hanno prodotto danni in alcuni casi anche considerevoli, soprattutto ai beni privati ed alle attività produttive. Il sisma dell’11 aprile 2003 ha colpito in maniera significativa la provincia di Alessandria provocando notevoli danni alle strutture pubbliche e private. Inoltre l’estate 2003 è stato caratterizzata da una grave siccità che ha comportato un’emergenza idrica che ha interessato buona parte del territorio piemontese.
L’attenuazione dello stato di siccità, pur ridimensionando il problema, non ha totalmente esaurito la gestione della crisi. Parallelamente sono state avviate le procedure di rendicontazione degli oneri sostenuti che, sebbene ancora provvisori, ammontano a circa 1.896.800 euro. (red)
Emilia-Romagna: aprono i cantieri per banda larga

Partiti i cantieri da Rimini a Bologna per la realizzazione della nuova rete a banda larga (mentre si stanno concludendo gli accordi anche per l’Emilia occidentale), la Regione dà il via anche all’altro importante capitolo del Piano telematico: un programma di sostegno alla ricerca di prodotti e servizi innovativi per la pubblica amministrazione (e-government), per la formazione a distanza (e-learning), per prodotti multimediali, per software di rete (tra imprese e nei sistemi di logistica).
Da martedì 17 settembre sarà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione il bando “per la ricerca e sviluppo per la società dell’informazione”, attuazione della Misura 1.1 del Piano telematico regionale che stanzia 4 milioni di euro a sostegno di progetti di ricerca applicata da svolgere in regione nel campo delle ICT , sulle tecnologie informatiche e telematiche.
La Regione Emilia-Romagna –  ha affermato l’assessore regionale alle attività produttive Duccio Campagnoli (nella foto) - ha scelto di concentrare il proprio programma per lo sviluppo su un’idea di sistema regione e di reti per l’innovazione e innanzi tutto cominciamo da un’azione appunto di sistema che da un lato ha promosso la realizzazione di una nuova rete infrastrutturale per le connessioni telematiche e dall’altro promuove l’impegno per la ricerca in primo luogo in questi campi”.
I programmi di ricerca dovranno riguardare attività rilevanti per la società dell’informazione regionale e le ricerche dovranno avere preciso riferimento a cinque ambiti: sistemi multimediali; tecnologie ed applicazioni richiedenti la banda larga; sviluppi di applicazioni per ambient intelligence; piattaforme e contenuti per l’e-learning; applicazioni telematiche per le reti di imprese ed i distretti industriali.
“Siamo convinti infatti – ha aggiunto Campagnoli - che in Emilia-Romagna possiamo e dobbiamo dare l’esempio di un nuovo deciso sforzo di investimenti innanzi tutto nella nuova tecnologia informatica e telematica e per l’intreccio tra formazione, comunicazione e multimedialità”. “Crediamo – ha concluso l’Assessore - sia questa la vera dimensione nuova in termini di politica industriale da promuovere. L’altra sfida per l’Emilia-Romagna, d’altra parte, è oggi quella di cominciare a promuovere nuova conoscenza, nuova impresa, nuovo lavoro anche oltre i campi più tradizionali del nostro sistema produttivo”.

I progetti potranno essere presentati da consorzi o associazioni temporanee (già costituite o da costituirsi in caso di finanziamento) tra Università dell’Emilia-Romagna o enti di ricerca con almeno una sede in regione (in particolare quelli accreditati dal Ministero). I progetti dovranno essere connessi in vario modo (mediante partecipazione diretta, manifestazione d’interesse, sponsorizzazioni) con imprese o loro consorzi che vantino almeno un’unità locale tra Rimini e Piacenza o comunque che siano disposte ad aprirla a finanziamento del progetto avvenuto.
L’idea di fondo è infatti quella di favorire, attraverso la Misura 1.1, la costituzione di gruppi di lavoro misti di dimensioni ed esperienza tali da garantire loro buone opportunità di successo nel momento in cui si tratterà di industrializzare e lanciare sul mercato i prodotti d’eccellenza che saranno stati individuati.
Modulistica e bando sono comunque disponibili sui siti Ermes Imprese (www.ermesimprese.it) e Regione Digitale (www.emiliaromagnadigitale.net). Sugli stessi siti sarà pubblicizzato l’Info Day, un incontro con i tecnici regionali – previsto entro la prima metà dei 60 giorni a disposizione per presentare il progetto – durante il quale i soggetti intenzionati ad aderire al bando potranno richiedere tutti i chiarimenti necessari.

Incentivi all'impresa: il piano regionale delle Marche (L. 488/92)

Rivalutazione del patrimonio immobiliare esistente; incremento delle strutture ricettive solo nelle zone carenti, dove la frequenza turistica è superiore alla ricettività; sostegno delle nuove forme di turismo: come quelle legate ai parchi, alle terme, alla cultura, ai centri congressi.  Sono i tre criteri che la Regione Marche ha individuato per definire il “Piano regionale” della legge 488/92. In definitiva, le priorità che la Regione segnala al ministero della Attività Produttive, per incentivare gli investimenti nel settore turistico e alberghiero marchigiano.Su proposta dell’assessore regionale al Turismo, Lidio Rocchi (nella foto), la Giunta regionale ha approvato le direttive e trasmesso la documentazione a Roma. Alle Marche lo Stato riconosce – con il prossimo bando - 2,709 milioni di euro per sostenere gli investimenti degli operatori turistici, sotto forma di contributi in conto capitale. La valutazione e la gestione delle domande di finanziamento sono di competenza ministeriale.“La legge 488/92 – spiega l’assessore Rocchi – nasce per agevolare lo sviluppo economico delle aree depresse del paese, sulla base della zonizzazione comunitaria. Dopo una prima applicazione, che ha riguardato solo i settori estrattivo e manifatturiero, nel 1998 è stata estesa al comparto turistico e nel 2000 a quello del commercio. I bandi prevedono quattro graduatorie, di cui due a valenza nazionale (progetti di investimento superiori a 25 milioni di euro) e due regionale (una ordinaria e una speciale). Limitatamente a queste ultime due graduatorie, le Regioni possono segnalare al Ministero ulteriori criteri di valutazione, per privilegiare quelle forme di turismo di maggiore interesse o impatto locale”.
Il Piano 2003 della legge 488 della Regione Marche punta a sviluppare le potenzialità turistiche e alberghiere dei centri marchigiani, favorendo il riequilibrio tra domanda e offerta. (red)

Marzano: proporrò a Regioni liberalizzazione saldi

"Ho in mente di proporre alle Regioni, che hanno  competenza esclusiva sul commercio, un provvedimento per  liberalizzare i saldi e le vendite speciali e le solleciterò a spingere la riforma del commercio, che non e' stata applicata in modo omogeneo: bisogna far crescere la media e la grande  distribuzione" E questa la proposta del Ministro per le attività produttive, Antonio Marzano (nella foto) lanciata dalla colonne de Il Sole 24 Ore.
"Non siamo in una fase di declino industriale, ma abbiamo un problema di competitività" ha detto poi il Ministro e parlando della situazione economica  del nostro Paese e delle misure di sostegno allo sviluppo che  saranno inserite nella prossima Finanziaria ha aggiunto ''Con il patto di stabilità - spiega Marzano - non si può intervenire con una politica monetaria: le incentivazioni diventano lo strumento più importante per rilanciare il sistema imprenditoriale''. In particolare il ministro parla degli incentivi alle imprese: ''Bisogna sollecitare l'innovazione per aumentare la competitività delle imprese. E renderli sempre più mirati. La nuova 488 sarà finalizzata all'innovazione di prodotto e di processo e, vista la semplicità del meccanismo automatico, sarà rivolta alle piccole e medie imprese, per investimenti sotto i 25 milioni di euro".   

 

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