periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 155 - Roma, 31  ottobre 2003

Sommario

Regioni : finanziaria insostenibile. Tremonti convoca Presidenti Riforme: tornare al confronto dopo emendamenti Governo
Finanziaria: per Tremonti "Con sforzi comuni la distanza si accorcia" Formigoni: quota vendita Enel a Regioni. Storace no a condono
6 Novembre: "Federalismo e politica per il territorio. La svolta dei numeri" Finanziaria: botta e risposta fra Ministero economia (Vegas) e Regioni (Gava)
Regioni denunciano: finanziaria insostenibile

L'insostenibilità della finanziaria da parte delle Regioni è stato il tema affrontato a Palazzo Cherubini, in un incontro pubblico promosso dalla Conferenza delle Regioni con parlamentari, organizzazioni sindacali, forze sociali e rappresentanti degli Enti locali.
A parlare ancora di ''fortissima criticità e di insostenibilità" soprattutto per il settore sanitario e' il Presidente della Conferenza delle Regioni Enzo Ghigo. Il Presidente ha parlato di partite ''non si possono più demandare'', e ha sottolineato come la presenza in Italia di 700 mila cittadini extracomunitari, in base alla legge Bossi-Fini, stiano creando ulteriori aggravi per le Regioni oltre a quelli legati ai flussi di cassa. ''Una posizione -ha detto Ghigo- condivisa da tutti i presidenti delle Regioni e a proposito dei rapporti con il governo ha aggiunto ''nel metodo e nella forma il governo e' stato molto carente''.
Il governo è sordo alle richieste delle Regioni, una situazione allarmante denunciata dal vicepresidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani ''La sordità del governo, anche in queste ultime ore -ha spiegato Errani- ci allarma sempre di più. Il sottosegretario Vegas, oggi in Commissione al Senato, ha detto di essere pronto ad accogliere alcune richieste dei Comuni, ma non quelle delle Regioni''. Il vicepresidente della Conferenza ha ribadito che il sistema finanziario della sanità è insostenibile per le Regioni che ''per il 2002-2003 devono avere oltre 14 miliardi di euro, una situazione da corto circuito che danneggia tutto il sistema pubblico e non solo le Regioni''. Errani a proposito della questione immigrati, particolarmente sentita nelle regioni del Mezzogiorno, ha anche evidenziato che quanto alle risorse per l'accoglienza in finanziaria ''non c'e' neanche un euro per le case''.
Per il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini,'Questa finanziaria e' insostenibile per la Toscana come per tutte le altre Regioni, perché vengono sottratte risorse fondamentali ai servizi essenziali per i cittadini, soprattutto nella sanità e nel sociale, ma anche in campi che si stanno facendo sempre più cruciali, come la difesa del suolo o la protezione civile''. ''Noi -ha sottolineato Martini- chiediamo che vengano mantenuti gli impegni presi con le Regioni. Non chiediamo risorse aggiuntive quanto il mantenimento dei livelli che erano stati raggiunti e allo stesso tempo il trasferimento reale delle competenze e delle risorse per esercitarli''.
Noto un accanimento ingiusto ed   iniquo verso le competenze delle regioni - ha aggiunto Storace  - come se si fosse quasi deciso di non curarsi di queste  competenze. Non e' un delitto parlare di insostenibilita' di questa Finanziaria''. La finanziaria ''e' insostenibile'' nel metodo e, nella forma, il modo con cui il governo ha  proceduto nella stesura del documento economico ''e' stato molto carente'' dal momento che ''non ci ha dato risposte o se ce le ha date sono state contraddittorie''. Sono parole dure quelle  di Enzo Ghigo, presidente della Conferenza delle Regioni. Ghigo stesso ha ammesso che con il voto di fiducia ''è ormai difficile potere intervenire'' sul documento economico, ma  ha ribadito punto per punto le criticita' evidenziate dai   governatori, numerosi dei quali partecipanti al convegno ed al quale ha preso parte anche il capogruppo Ds alla Camera, Luciano Violante. 
''La finanziaria dovrebbe essere impostata ed elaborata dal governo insieme alle Regioni in quanto siamo corresponsabili'', ha detto il presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, ''La finanziaria -ha proseguito Bassolino- è insostenibile perché mancano risorse importanti per la sanità, la casa e per gli investimenti nel Mezzogiorno, perciò il mio giudizio e' nettamente negativo. Ci sono diversi livelli di governo nel nostro paese. Governiamo insieme e, nel rapporto con le Regioni, il governo non si può comportare come con l'opposizione in Parlamento''. Sul condono, il governatore ha poi aggiunto: ''ho fatto ricorso alla Corte Costituzionale, combatterò il condono in tutti i modi. Soprattutto nel Mezzogiorno sono importanti il senso civico ed il rispetto dello Stato e con il condono si fa un terribile passo indietro''.
'Non un euro in più": e' questo lo slogan dei presidenti delle Regioni, che  si sono riuniti a Roma, per discutere della prossima legge finanziaria e per invitare il governo a tenere fede agli impegni presi, garantendo le risorse necessarie soprattutto nella sanità e nel sociale. Sul tema della sanità, le Regioni lamentano il ritardo dell'erogazione della cassa. Le risorse complessive concordate l'8 agosto del 2001 erano 75.597 milioni di euro, ma sia nel 2002 (7.867 milioni di euro) che nel 2003 (7 milioni di euro) il 10% non è stato ancora erogato. Con questo ritardo, dal gennaio del 2002 ad oggi, le Regioni hanno maturato oltre 2,7 miliardi di euro di interessi.
Di conseguenza, le Regioni vantano nei confronti dello Stato  un credito pro-capite di 134 euro per il 2002 e di 150 euro per il 2003. Per quanto riguarda, invece,  il finanziamento dei livelli essenziali di assistenza, la sottostima nel 2001 era di poco meno di 4 miliardi di euro mentre secondo le Regioni questo valore negli anni ha fatto registrare ulteriori incrementi e nel 2004 potrebbe raggiungere i 5 miliardi.
Ma i problemi non riguardano solo la sanità. Con il blocco delle risorse c'e' il rischio che le Regioni siano costrette a ridurre fortemente i loro interventi per gli incentivi alle imprese (677 mln di euro), per la tutela dell'ambiente (293 mln di euro), per la viabilità e le strade (585 mln di euro), per l'istruzione (227 mln di euro).
Con la Legge Bossi-Fini, le Regioni sono chiamate ad assicurare l'assistenza sanitaria ai cittadini extracomunitari e le stime dicono che la popolazione italiana con gli immigrati regolarizzati nel 2001 e' cresciuta dell'1,30%.In merito al taglio del fondo sociale, invece, le Regioni parlano di 1717 mln di euro nel 2003 e di 1215 mln di euro nel 2004 (- 30%), mentre per la difesa del suolo le risorse sono passate da 1,7 miliardi del 2001 ai 400 mln di euro previsti nell'attualefinanziaria. Allarme rosso anche per la casa, dove le risorse già stanziate, poco più di un miliardo di euro, sono state azzerate. Anche sul fronte degli affitti agevolati, le Regioni sottolineano la sostanziale inadeguatezza delle risorse previste, mentre per avviare una politica di sostegno alle locazioni tale fondo andrebbe
incrementato del 72% (640 mln di euro). In definitiva, indicano le Regioni, ciascun cittadino vanta un credito complessivo nei confronti dello Stato per il solo 2003 di oltre 300 euro.
Ecco, in dettaglio, i punti della Finanziaria sui  quali le Regioni hanno appuntato le loro critiche :
SULLE REGIONI PESANO 2,7 MLD PER INTERESSI BANCARI La mancata erogazione dei 15 miliardi ha finora comportato per  le Regioni aggravi di bilancio per circa 2,7 miliardi, vale a  dire gli interessi dovuti al sistema bancario per le  anticipazioni di cassa. Un'altra voce, solo in apparenza marginale ma che, a giudizio delle Regioni, ha una forte incidenza in termini finanziari, è il ''blocco del decentramento amministrativo'', le cosiddette leggi Bassanini. In questo caso, il rischio concreto è che le  Regioni debbano ridurre i loro intereventi per gli incentivi alle imprese, per la tutela dell'ambiente, viabilita', strade.
975 MLN PER ASSISTENZA SANITARIA A IMMIGRATI REGOLARIZZATI  Altro capitolo importante e' l'integrazione di risorsenecessarie per erogare i servizi sanitari agli immigrati regolarizzati sulla base della legge ''Bossi-Fini'' e per l'assistenza dei quali non erano state previste risorse nell'Accordo dell'8 agosto 2001. Risorse che le Regioni quantificano in circa 975 milioni.
DALLA FINANZIARIA -30% ALLE POLITICHE SOCIALI
Secondo il grafico elaborato dalle Regioni, il finanziamento del Fondo per le politiche sociali passa da 1,717 miliardi nel 2002  a 1,215 miliardi nel 2003.
CROLLA FINANZIAMENTO PER LA DIFESA DEL SUOLO
Il capitolo della Finanziaria dedicato a questa, in relazione alla competenza delle Regioni, passa da 1,7 miliardi previsti nel 2001, ai 400 milioni previsti nell'attuale provvedimento. EURO ZERO PER EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA
Le Regioni lanciano l'allarme rosso:il capitolo e' passato da un finanziamento esiguo - circa 1 miliardo - all'azzeramento completo della voce.
ASSISTENZA SANITARIA
I cosiddetti Livelli essenziali di assistenza (vale a dire le prestazioni medico-diagnostiche minime a carico del SSN) non sono stati adeguatamente finanziati dal governo. Le Regioni  citano uno studio condotto da esperti di fiducia dei vari ministeri responsabili in cui veniva riconosciuto che, per il  2001, mancavano alle Regioni 4 miliardi. Lo stesso problema si ripropone: alle Regioni sono mancati, dal 2001 al 2003, fra i 67,4 e oltre 80 euro per ogni cittadino assistito.
TRASFERIMENTO DI COMPETENZE MA NON DI RISORSE
E' l'ultimo j'accuse delle Regioni al governo. Il trasferimento di competenze previsto dalle leggi Bassanini in materia di viabilita', ambiente e istruzione e' al momento coperto solo al  59% delle spese.
OGNI CITTADINO 'REGIONALE' VANTA CREDITO DI 300 EURO
E' l'ammontare del credito complessivo - secondo le stime delle  Regioni - che vanta ogni cittadino di ognuna delle 20 Regioni dallo Stato centrale.
''Il Governo può legittimamente   porre la questione di fiducia, ma da parte mia mi adopererò per  favorire il confronto parlamentare più ampio possibile''. Lo ha  affermato il Presidente della Camera Pier Ferdinando Casini al  termine dell'incontro che ha avuto a Montecitorio con una delegazione della Conferenza dei Presidenti  delle Regioni e delle Province Autonome guidata dal Presidente  Ghigo.  ''Ho ascoltato con grande attenzione - ha aggiunto Casini - le esigenze che i Presidenti delle Regioni mi hanno illustrato e ho  espresso l'auspicio che il prossimo passaggio parlamentare presso la Camera dei Deputati dei disegni di legge che costituiscono la manovra finanziaria possa chiarire le questioni aperte''.
Il
ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha convocato i presidenti delle Regioni per mercoledi'  prossimo. Lo ha annunciato il presidente della Conferenza dei   presidenti delle regioni Enzo Ghigo al termine dell'incontro  che ha avuto a Montecitorio con il presidente della Camera Pier  Ferdinando Casini.   Ghigo, che e' stato ricevuto da Casini insieme ad altri  quattro presidenti di Regione - Francesco Storace (Lazio),  Roberto Formigoni (Lombardia), Vasco Errani (Toscana) e  D'Ambrosio (Marche) - ha raccontato di aver espresso tutta la contrarietà delle Regioni alla finanziaria. ''Avevamo chiesto al presidente Casini - ha spiegato Ghigo al termine dell'incontro - di essere ricevuti per esporre le nostre critiche alla finanziaria. E oggi abbiamo avuto modo di rappresentargli, visto che ora approda a Montecitorio, l'assoluta necessita' di trovare forme di intervento per rispondere alle nostre sollecitazioni''.''Abbiamo chiesto - ha aggiunto - il riconoscimento degli immigrati regolari, la certezza dei flussi di cassa, la difesa del suolo e una politica per la casa. Speriamo di poter trovare ascolto almeno dalla Camera''.
   ''Gli abbiamo anche detto di essere stati convocati dal Ministro Tremonti per mercoledi' prossimo - ha detto ancora Ghigo - e Casini ha preso atto delle nostre richieste...''
  (sm)

Finanziaria: per Tremonti "Con sforzi comuni la distanza si accorcia"
La finanziaria ''contiene cose concordate e credo utili peri i cittadini come la carta sanitaria e l'Agenzia del farmaco, e utili per le Regioni''. Cosi il Ministro dell'Economia Giulio Tremonti (nella foto) intervistato dal Tg1 replica ai Presidenti delle regioni che oggi hanno aspramente criticato la manovra del governo. ''Le regioni -aggiunge- fanno il loro mestiere il governo fa il suo mestiere. Vedremo cosa e' possibile fare. In ogni caso sulla finanziaria ogni anno sembra che viene giu' il mondo. Poi con gli sforzi comuni la distanza si accorcia''.(red)
6 Novembre: "Federalismo e politica per il territorio. La svolta dei numeri"
Si terrà a Roma il giorno 6 novembre 2003 presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze, Sala del Parlamentino - Via Pastrengo n. 1 - un convegno sul tema: "Federalismo e politica per il territorio: la svolta dei numeri", promosso e organizzato dal Ministero dell'Economia e delle Finanze - Dipartimento per le Politiche di Sviluppo - Conti Pubblici Territoriali.
Introdurrà i lavori Gianfranco Miccichè, Vice Ministro dell'Economia e delle Finanze. (red)
Riforme: tornare al confronto dopo emendamenti Governo
Gli emendamenti delle Regioni al Ddl sulle riforme istituzionali arriveranno in Commissione Affari costituzionali dopo che il governo avrà presentato i suoi. E' quantoha comunicato oggi, nel corso di un'audizione presso la stessa Commissione il presidente della Conferenza delle Regioni Enzo Ghigo. ''Vogliamo vedere formalmente gli emendamenti del governo e poi faremo le nostre valutazioni entro il 13 novembre, secondo i tempi della Commissione''. Il presidente della Commissione Affari costituzionali, Andrea Pastore, ha detto di ''augurarsi'' le valutazioni delle Regioni per
il 13 novembre, ossia in ''tempo utile'', ma il relatore del ddl in Commissione, Francesco D'Onofrio, ha espresso perplessità sulla posizione dei 'Presidenti' perche', ha detto, nel caso in cui gli emendamenti governativi ''arrivassero l'ultimo giorno in Commissione,
ecco che le Regioni non avrebbero piu' il tempo di discutere gli
emendamenti''.  Quanto al futuro assetto del Senato federale, il presidente Ghigo ha detto che il modello tedesco del ''Bundesrat'' e' l'ideale per i 'governatori' e tuttavia, Ghigo ha espresso apprezzamento per il modello del Senato federale così come delineato nel Ddl del governo sulle riforme istituzionali. Positivo da parte delle Regioni e' comunque il giudizio sull'emendamento che prevede l'elezione contestuale dei Senatori con i Presidenti delle giunte e dei consigli regionali. Quanto alla devolution, altro punto nodale del Ddl, il Presidente Ghigo (nella foto) ha ribadito ai membri della Commissione la posizione ''differenziata'' già espressa dai 'governatori' nell'ambito della Conferenza, e ha sottolineato lo sforzo per giungere ad una convergenza tra presidenti di centrodestra e di centrosinistra per arrivare a una proposta condivisa da presentare in Commissione. (gs)
Formigoni: quota vendita Enel a Regioni. Storace no a condono
Vendere una quota aggiuntiva  dell'Enel per il ripiano dei debiti che lo Stato ha con le  Regioni. E' la proposta avanzata dal Presidente della Lombardia  Roberto Formigoni. ''E' stato venduto il 6,6 per cento di Enel - ha osservato Formigoni a margine del convegno - che e' stato acquistato da Stanley Morgan per 2,5 miliardi di euro. E' possibile pensare ad una quota aggiuntiva di Enel: così come la quota venduta serve per il ripiano dei debiti, questa nuova quota potrebbe servire per il ripiano dei debiti che lo Stato ha con le Regioni''.   Formigoni ha ribadito che le Regioni ''non chiedono un euro in più'' ma sono in presenza di circa 700 mila immigrati regolarizzati, ai quali il prossimo anno si aggiungeranno i ricongiungimenti familiari, che hanno diritto ad assistenza sanitaria. ''Vogliamo assicurare a tutti loro i livelli essenziali di assistenza - ha concluso - e questo comporta bisogni finanziari in piu': se non arrivassero saremmo costretti a togliere servizi''.
''
La Regione Lazio portera' in Giunta il ricorso alla Corte Costituzionale sul condono edilizio. Lo ha  detto il presidente della Regione Francesco Storace (nella foto) nel corso del convegno 'Una Finanziaria per i cittadini'. Storace ha parlato di ''senso di insoddisfazione'' verso il governo e di ''indisponibilita' al patto di solidarietà politica che presuppone una reciprocita' che non vedo. Qui - ha aggiunto - e' difficile parlare di fiducia. Il patto di solidarietà - ha ribadito - deve essere reciproco'.E' inaccettabile il taglio del 29% del fondo per le politiche sociali: lo denuncia il coordinatore nazionale degli assessori alle politiche sociali delle Regioni, 
Antonio De Poli
.  Parlando a margine del convegno sulla Finanziaria che si e' tenuto a Roma, promosso dalla Conferenza dei presidenti delle Regioni, De Poli, che e' anche assessore alle politiche sociali del Veneto, ha elencato alcune cifre: la Finanziaria ha  assegnato quest' anno al fondo sociale nazionale un miliardo 215 milioni di euro, a fronte di un miliardo 716 milioni del 2003. ''Stiamo parlando - ha sottolineato - di 500 milioni di euro in  meno a livello nazionale, e per il Veneto di 15 milioni di euro per il 2004 che si aggiungerebbero ai 6 milioni mai ricevuti nel 2003 dal governo, senza contare le ulteriori sottrazioni che arriveranno per gli asili nido e la famiglia''. De Poli suggerisce quindi che la Finanziaria accolga l'emendamento avanzato dalle Regioni, che chiedono sia assegnata al Fondo una dotazione di almeno un miliardo 758 milioni di euro, cioè la somma dell' anno scorso aumentata del tasso d'inflazione programmata (+2,4%). ''Se non ci fosse un' inversione di rotta - afferma - sarebbe messo in discussione il diritto dei  cittadini alla salute e all' assistenza e il sistema di servizi socio-sanitari ne riceverebbe un danno forse irreversibile; agiremo in tutte le sedi per scongiurare questa evenienza'' (red)
Finanziaria: botta e risposta fra Ministero economia e Regioni
La protesta delle Regioni sulla presunta sottostima degli oneri sanitari ''e' una valutazione erronea''. A sostenerlo, nel corso dei lavori della Commissione bilancio, e' il sottosegretario all'Economia, Giuseppe Vegas (nella foto), che sottolinea come ''riguardo ai trasferimenti finanziari tra lo Stato e le Regioni e' attualmente in corso una trattativa volta a superare talune divergenze emerse in relazione alla spesa sanitaria''. Quanto all'assistenza per gli immigrati regolari, osserva il sottosegretario, ''l'assistenza sanitaria degli immigrati regolari,contemplata nell'ambito della cosiddetta legge Bossi-Fini, non consegue un incremento della spesa sanitaria''. Rimangono aperte, poi, le questioni che riguardano le risorse destinate agli enti locali. In particolare, sulla compartecipazione al patto di stabilita' interno ''e' attualmente in corso una trattativa nelle forze di maggioranza'', meccanismo che secondo il sottosegretario potrebbe diventare operativo ''dal prossimo anno'', spiega Vegas. La contestazione da parte degli enti locali di un taglio dei finanziamenti di 1,8 miliardi, invece, per Vegas va respinta ''in quanto la disciplina finanziaria prospettata nell'ambito della manovra di bilancio si colloca in una linea di continuità, per quel che concerne i saldi di finanza pubblica, con quella dello scorso anno''.
Immediata la replica delle Regioni, per bocca del coordinatore degli assessori alla sanità per la conferenza delle Regioni, Fabio Gava 
“Le dichiarazioni del Sottosegretario Vegas relative alla denuncia fatta dalle Regioni sulla finanziaria stupiscono per due motivi" ha affermato  Gava. “Prima di tutto perché c’è una costante relazione fra le Regioni e il Sottosegretario all’Economia e quest’ultimo che ci ha aiutato a costruire l’accordo dell’8 agosto 2001 sa benissimo cosa quel patto preveda. Sa, ad esempio, che chiunque contribuisca fra Stato e Regioni a determinare scelte che comportano aumento di spesa deve assumersene la responsabilità. Allora è sorprendente – e arrivo al secondo motivo – che il Sottosegretario all’Economia parli con riferimento alla regolarizzazione di diverse centinaia di migliaia di cittadini extracomunitari di “valutazione erronea” senza spiegare poi dove è l’errore. Come si fa a dire che “l’assistenza sanitaria agli immigrati regolari contemplata nell’ambito della cosiddetta Bossi-Fini non comporta un incremento della spesa sanitaria” ? Forse si parte dal presupposto che i cittadini extracomunitari siano dotati di una salute di ferro, non abbiano eccessivo bisogno di assistenza socio-sanitaria, di medico di famiglia, di medicinali, di cure ospedaliere.  Sono certo però che né il Sottosegretario Vegas né il Governo partano da questo assunto. Le Regioni fino ad oggi stanno garantendo una assistenza sanitaria continuativa a un numero di cittadini ben superiore a quello da cui si era partiti nelle valutazioni che portarono all’accordo dell’8 agosto 2001. Sono sicuro che nell’incontro che le Regioni avranno il 5 novembre con il Ministro Tremonti – ha concluso Gava - l’arcano sarà scoperto e che torneremo tutti a ragionare su cittadini che, necessariamente, devono godere degli stessi diritti, in particolare in un settore così delicato come quello sanitario”. (red)
 

Proprietario ed editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
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