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Sommario |
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Una Finanziaria per i cittadini | |||||||||||||||||||
Le
Regioni promuovono e organizzano un incontro pubblico – che si svolgerà
oggi a partire dalle ore 10.00 presso la Sala AdnKronos, Palazzo
Cherubini, Via di Ripetta, 22 a Roma il giorno 30 ottobre – con gli Enti
locali (Comuni, Province e Comunità montane), le Forze sociali, i
Sindacati, le Imprese, i Gruppi parlamentari.
“Le
Regioni non chiedono un euro in più, ma solo quello che avevano concordato
con il Governo con il patto dell’8 agosto 2001”. Lo ha dichiarato Enzo
Ghigo, presidente della Conferenza delle Regioni.
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Emilia-Romagna: ricerca su infibulazione | |||||||||||||||||||
Oltre
un
operatore sanitario su quattro in Emilia-Romagna
ha affermato di aver
avuto in cura pazienti con mutilazioni genitali femminili (Mgf). E’ quanto
emerge da una ricerca, la prima in Italia, effettuata in ambito sanitario
tra ginecologi (176) ed ostetriche (241) operanti nelle strutture
sanitarie pubbliche della regione. La ricerca, approvata da Who Europe
(Centro per la salute delle donne collegato all’Organizzazione mondiale
della sanità), è stata finanziata dall’assessorato alla Sanità della
Regione Emilia-Romagna e coordinata dal professor Gianfranco Gori. Le
finalità del sondaggio sono la verifica delle opinioni sulle Mgf tra le
donne immigrate e gli operatori, ma soprattutto mettere le basi per lo
sviluppo di politiche adeguate e per fornire supporto educativo ai
professionisti. |
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Veneto: indagine su fumo e alcool | |||||||||||||||||||
Fumo e alcol, prima di diventare causa o concausa di molte patologie, sono uno "stile di vita", indotto da cultura ambientale, opinioni, credenze, pressione sociale. E' questa l'indicazione che emerge dalla più vasta ricerca nel settore, realizzata dalla Regione Veneto in collaborazione con i Medici di Medicina Generale, i cui risultati sono stati presentati oggi nell'ambito del Convegno "Modello Veneto per il Governo della Medicina Convenzionata di Assistenza Primaria", tenutosi all'hotel Maggior Consiglio di Treviso, su iniziativa della stessa Regione e della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta (FIMMG). La ricerca ha coinvolto 62.000 cittadini e quasi 2.300 dei 3.567 Medici di Medicina Generale del Veneto, che hanno fatto compilare un questionario ai loro pazienti, compilandolo a loro volta. "Ne è scaturita - sottolinea l'assessore regionale alla sanità Fabio Gava - una fotografia inedita e preziosa di due fenomeni che hanno un grande peso sullo stato di salute dei veneti, con importanti indicazioni sul taglio da dare alle iniziative di prevenzione. Grazie al lavoro dei Medici di famiglia è stato possibile valutare le opinioni dei pazienti circa gli effetti di fumo e alcol e i loro atteggiamenti sui problemi della salute; verificare un modello organizzativo territoriale di sviluppo di una epidemiologia delle domande e dei bisogni; valorizzare la figura del Medico di Medicina Generale rendendola protagonista di un modello organizzativo di ricerca socio-sanitaria". Gli esiti dello studio sono pubblicati in un volume ("Il cittadino e il medico di medicina generale veneti: i problemi alcol e fumo correlati") che sarà distribuito in 5000 copie a tutti gli operatori interessati. Vediamo allora i dati più significativi emersi. Rispetto all'uso di tabacco, fuma il 23,5% degli assistiti (27,9% M – 19,7% F) e il 18,9% dei MMG. Dai 20 ai 24 anni fuma il 38,2% dei giovani utenti del MMG mentre la prevalenza del fumo nella stessa età secondo l’ISTAT era del 28,5%. Il 23,2% dei minorenni assistiti dai MMG fuma. L’abitudine al fumo viene trasmessa per lo più in famiglia: il 57,3% dei fumatori ha un familiare che fuma contro il 27,7% dei non fumatori. La parte dell’indagine che esplora le opinioni evidenzia che 2/3 degli intervistati ritengono l’offerta di una sigaretta un gesto di cortesia o “normale”. Il gesto di offrire la sigaretta è ritenuto “inopportuno” solo il 5,5% dei fumatori e il 36,8% dei non fumatori. L’opinione personale sulla pericolosità del fumo è correlata all’incidenza del fumo nella propria famiglia: chi ritiene che fumare fino a 5 sigarette non faccia male ha un parente convivente che fuma nel 44,5% dei casi, invece chi ritiene che anche meno di 5 sigarette siano dannose ha in famiglia un fumatore nel 33,9%. Rispetto alle problematiche correlate all'alcol, emerge che le modalità di consumo delle bevande alcoliche sono differenti nelle diverse età: i giovani prediligono il consumo nei fine settimana piuttosto che ai pasti. 9 su 10 giovani sotto i 24 anni consumano (“talvolta” + “sempre”) alcolici nei fine settimana. Un dato di grande interesse sta nel fatto che il 54% dei ragazzi dai 14 ai 17 anni consumano alcolici e il 22,7% di loro lo fa in tutti i fine settimana. Esiste la consapevolezza che l’alcol può provocare dipendenza in circa la metà degli assistiti, e un po’ più frequente nei giovani che negli anziani. Un quarto delle persone ritiene che due bicchieri di vino migliorino l’attenzione, ma tra gli anziani con oltre 64 anni la percentuale sale al 37%. Il 7,8% degli assistiti dichiara di avere in famiglia qualcuno con problemi da alcol (esteso alla popolazione regionale oltre 300 mila persone con problematiche legate all’alcol). Un dato particolarmente interessante è il fatto che l’abitudine personale a consumare alcolici influisce sul consumo degli altri. (red) |
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6 novembre: convegno su "donne, risparmio e ruolo banche" | |||||||||||||||||||
La Consulta femminile interassociativa di Milano ha organizzato un incontro-dibattito dedicato al tema: "donne tra consumo e risparmio:il ruolo delle banche". Il convegno si terrà giovedì 6 novembre 2003 alle ore 15.30 (Sala delle colonne - Banca Popolare di Milano - Via San Paolo, 12 - Milano). Sono previsti, fra gli altri, gli interventi di: Giovanna Chiara (Presidente Consulta Femminile), Ada Grecchi (Assessore al personale e organizzazione, politiche femminili - Provincia di Milano), Vincenzo Somma (Direttore Responsabile "Soldi Sette"). (red) | |||||||||||||||||||
I trasporti locali in Molise | |||||||||||||||||||
La
newsletter della Corte dei conti
rende noto che la
Sezione regionale di
controllo per il Molise ha pubblicato la Relazione relativa ai trasporti
locali nella Regione per il 2002. La relazione è finalizzata alla verifica delle attività
svolte per garantire alle collettività locali l’erogazione del servizio di
trasporto pubblico da parte delle aziende operanti sul territorio.
L’indagine, che intende seguire l’evoluzione del processo di riforma del
settore in adesione alle competenze derivanti dal mutato quadro
costituzionale, è stata estesa anche al trasporto su ferro, in
considerazione dell’importanza che esso assume per la razionalizzazione
della mobilità locale. La Corte ha rilevato che le proprie osservazioni
rispetto alle passate gestioni hanno prodotto, come immediata conseguenza,
un’attenzione maggiore ai problemi del TPL e un approccio più costruttivo
e consapevole da parte dell’Amministrazione regionale. Se, però, a livello
normativo la regione ha dimostrato “un certo dinamismo”, non è riuscita,
sul piano operativo, ad informare la propria azione “ad una logica di
pianificazione e programmazione”. |
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Piemonte: Osservatorio artigianato | |||||||||||||||||||
L’Osservatorio dell’Artigianato della
della
Regione Piemonte e il Centro Studi per l’Artigianato Piemontese
hanno esaminato, attraverso due distinte ricerche, la vocazione delle
imprese artigiane all’internazionalizzazione. "Proprio per le loro caratteristiche specifiche – spiega l’Assessore Giovanni Carlo Laratore - queste piccolissime imprese, quando intendono proporre il loro ruolo su mercati esteri, adottano strategie molto differenziate. La prima ricerca, "l’Artigianato e la dimensione internazionale" si è occupata di capire come e perché gli artigiani si internazionalizzano e quali difficoltà incontrano sul loro cammino, quali sono i punti di forza, quali le debolezze.Sono stati esaminati in profondità trenta casi significativi di imprese artigiane che hanno avviato od hanno in corso progetti e/o azioni di internazionalizzazione". Questa ricerca ha messo in luce come qualità ed innovazione rappresentino grandi opportunità per i piccolissimi mercati "di nicchia" , ma anche come un fattore di successo per accedere a questi mercati sia rappresentato dalla cooperazione ed integrazione tra imprese specializzate. Una domanda emerge con forza da questo tipo di imprese: la disponibilità di servizi mirati ed adattabili a questa dimensione di impresa: domanda che, ad oggi, nessun soggetto, sia pubblico che privato, è riuscito pienamente a soddisfare. Dall’inchiesta realizzata presso un significativo campione di imprese artigiane, emerge che il 49% degli imprenditori contattati sarebbe disponibile ad impegnarsi in un progetto di cooperazione internazionale riguardante un Paese in via di sviluppo. La gran maggioranza di coloro che non sono disponibili, inoltre, motiva tale risposta con l’impossibilità ad abbandonare per lunghi periodi il posto di lavoro. Le ragioni di questa disponibilità sono da ricercare, prima ancora che nell’adesione a valori solidaristici (21%), o che nel tentare inedite vie per sviluppare l’attività (32%), nella ricerca di nuove esperienze personali, in cui s’intrecciano business, dimensione culturale ed esistenziale. "Nel complesso – conclude Laratore - prevale quindi un atteggiamento "possibilista", che apre interessanti prospettive alle collaborazioni tra mondo dell’artigianato e della cooperazione internazionale. Negli ultimi anni, effettivamente, si sono moltiplicati segnali di collaborazione e di reciproco interesse tra queste realtà, come testimonia il progetto Giubileo, promosso dalla Regione Piemonte e dalla Pastorale Sociale e del Lavoro, in partnership con numerose associazioni del Burkina Faso, che ha visto l’adesione delle associazioni artigiane ed il coinvolgimento diretto di alcune imprenditrici e imprenditori della nostra regione". (gs) |
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