periodico telematico quotidiano a carattere informativo
registrato il 17/03/2003 presso il Tribunale Civile di Roma Sezione Stampa n.106/2003
 
n. 153 - Roma, 29 ottobre 2003

Sommario

"Una Finanziaria per i cittadini":
30 ottobre appuntamento a Roma
Istat: popolazione in Italia oltre 57milioni
Oggi Conferenza Regioni Dellai lancia il "modello Trentino" per l'Ulivo alle Europee
Emilia-Romagna: condono edilizio inapplicabile UE: fondi strutturali e nuovo organigramma Calre
Regioni: "Una Finanziaria per i cittadini"

Domani 30 ottobre a Roma (ore 10.00 presso la Sala AdnKronos, Palazzo Cherubini, Via di Ripetta, 22) ci sarà un incontro pubblico  sul tema "Una Finanziaria per i cittadini", organizzato dalle Regioni per discutere della manovra Finanziaria 2004 con gli Enti locali, i sindacati, le imprese, i parlamentari e le altre forze sociali.
“Prendo spunto dallo sforzo della Commissione Bilancio per far fronte, sia pure in misura ridotta, nel Fondo Sanitario Nazionale alle necessità di compensare il minore gettito derivante dal blocco delle addizionali IRAP e IRPEF. E’ la dimostrazione che qualcosa “può muoversi”, ma se ci limitassimo a questo saremmo ancora distanti da quanto avuto modo di sottolineare le Regioni nei diversi incontri istituzionali relativamente alle conseguenze finanziarie pesanti che rischiano di restringere fortemente o di tagliare servizi essenziali per i cittadini”, ha sottolinearlo è stato il Presidente della Conferenza delle Regioni, Enzo Ghigo (nella foto).
“Né ci confortano, anzi ci preoccupano, le affermazioni del Ministro della Salute, che facendo riferimento all’Accordo dell’8 agosto 2001 dovrebbe ricordarsi ciò che l’Accordo prevede, ovvero il fatto che in quello stesso Patto si stabiliva a chiare lettere che, qualora fossero intervenuti fattori di aumento della spesa decisi a livello centrale, si sarebbe evidentemente dovuto riconsiderare i finanziamenti. Ed è questo il caso dell’assistenza ai cittadini extracomunitari regolarizzati con la Legge Bossi-Fini. Così come lo stesso Accordo stabilisce una verifica a posteriori dell’effettivo costo dei livelli essenziali di assistenza, proprio per evitarne la sottostima. Le verifiche che sono state fatte insieme tra Stato e Regioni sono terminate e hanno mostrato la necessità di un sostanziale incremento del Fondo Sanitario. Le Regioni hanno quindi rispettato i patti, e chiedono semplicemente ciò che è già stato concordato”. “Siamo convinti però che possano ancora esserci margini per cambiamenti sostanziali, per questi motivi le Regioni hanno promosso ed organizzato un incontro pubblico – che si svolgerà a partire dalle ore 10.00 presso la Sala AdnKronos, Palazzo Cherubini, Via di Ripetta, 22 a Roma il giorno 30 ottobre – con gli Enti locali (Comuni, Province e Comunità montane), le Forze sociali, i Sindacati, le Imprese, i Gruppi parlamentari.
“L’obiettivo è quello di sensibilizzare il Governo e il Parlamento alla costruzione di una Legge Finanziaria che sia realmente “al servizio del cittadino” o che almeno – ha concluso Ghigo - non ne pregiudichi i diritti fondamentali”.
All’incontro – che avrà come tema “una Finanziaria per i cittadini” – sono stati invitati i Presidenti delle Associazioni degli Enti locali, i Segretari generali di tutte le Organizzazioni sindacali, i Presidenti delle maggiori Organizzazioni rappresentative delle imprese (Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Coldiretti etc.), i Capigruppo parlamentari, Deputati e Senatori. (sm)

Oggi Conferenza Regioni

Il Presidente della Conferenza delle Regioni Enzo Ghigo ha convocato - in seduta riservata - per mercoledì 29 ottobre (Roma, via Parigi 11, ore 17,30) la Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome.

La  Conferenza delle Regioni ha il seguente ordine del giorno: Posizione da assumere in merito al Disegno di legge costituzionale di modifica della parte II della Costituzione, in discussione alla Commissione Affari Costituzionali del Senato (A.S. 2544) in previsione dell’audizione fissata per il pomeriggio del 30 ottobre prossimo; Valutazioni in ordine alla potestà regolamentare delle Regioni dopo la sentenza della Corte Costituzionale n. 313/2003; Problematiche inerenti gli oneri per i rinnovi contrattuali del Comparto Sanità.(red)

Emilia-Romagna: condono edilizio inapplicabile
La Giunta della Emilia-Romagna ha  approvato  la legge per rendere inapplicabile il condono  edilizio contenuto nel maxi-emendamento alla Finanziaria. La  Regione, contestando la legittimita' della manovra, ne osteggia  l' applicazione con misure urgenti e con una nuova disciplina in  materia di vigilanza e sanzioni.
Gli interessati alla sanatoria potranno presentare richiesta, ma i Comuni sospenderanno le pratiche della definizione degli  illeciti fino al 31 marzo 2004, quando verra' definita la nuova  legge regionale.
La Giunta ha approvato un ricorso alla Corte costituzionale, misure urgenti per mettere uno "stop" alle domande di sanatoria, una nuova legge per assicurare la salvaguardia del territorio da interventi abusivi. La Regione contesta la legittimità costituzionale del condono edilizio e, contemporaneamente, si attrezza per contrastarne l'applicazione in Emilia-Romagna. 
"Utilizzeremo tutti gli strumenti a disposizione per affermare un principio: in Emilia-Romagna chi ha fatto un abuso non sarà premiato". Il presidente Vasco Errani (nella foto) ha illustrato, insieme all'assessore alla programmazione territoriale Pier Antonio Rivola, i provvedimenti anti condono decisi dalla Regione. "Noi non cerchiamo la contrapposizione fine a se stessa - ha spiegato Rivola - Vogliamo riaffermare un principio di legalità".
La Regione ha scelto di contrastare la sanatoria - senza ovviamente intervenire sugli effetti penali - con tre provvedimenti: il ricorso per illegittimità alla Corte costituzionale contro il decreto 269 del 30 settembre (giudicato lesivo della potestà legislativa regionale in materia di governo del territorio), una legge che sospende il rilascio delle concessioni in sanatoria (senza però compromettere il diritto del cittadino a presentare le domande) rinviando ad un ulteriore atto legislativo regionale che sarà definito alla luce della sentenza della Consulta. "Il condono - ha ribadito Errani - è sbagliato perché fa esattamente quello che la Corte costituzionale sottolinea, in una sentenza del '95, come elemento inaccettabile: rendere normale la sanatoria. Ed è un boomerang anche dal punto di vista finanziario, perché da una parta lo Stato incassa, dall'altro i Comuni pagano". Per gestire la sanatoria, infatti, i Comuni sborserebbero 8 miliardi di lire a fronte dei 3 miliardi e mezzo di entrate statali. "Noi contestiamo anche il messaggio inviato al Paese: è legittimo non rispettare le regole. Da noi questo non succederà mai. L'Emilia-Romagna è una regione che ha saputo coniugare le esigenze dei cittadini con la salvaguardia del territorio, scegliendo una strada opposta a quella del condono. Per questo non torneremo indietro". (gs)
Istat: popolazione in Italia pari a 57.321.070
Al 31 dicembre 2002 la popolazione  complessiva in Italia risulta pari a 57.321.070 unita', mentre  alla stessa data del 2001 ammontava a 56.993.742 residenti. E' quanto emerge dal Bilancio demografico nazionale (anno 2002)  diffuso dall'Istat.
Maggiormente popolate sono le regioni del Nord-ovest: alla  fine del 2002, la distribuzione della popolazione residente per  ripartizione geografica assegna infatti ai comuni delle regioni  del Nord-ovest 15.033.085 abitanti (il 26,2% del totale); a  quelli del Nord-est 10.749.711 (il 18,8%;) al Centro 10.980.912  (il 19,2%); al Sud 13.947.599 (il 24,3%) e alle isole 6.609.763  (l'11,5%). I dati comunicati dall'Istituto  nazionale di statistica sono relativi alla popolazione residente  in Italia e risultano dalle registrazioni anagrafiche degli  individui negli 8.101 comuni al 31 dicembre 2002. 
Complessivamente, nel corso del 2002, rileva l'Istat, e'  stata registrata una variazione demografica positiva, pari a  +327.328 abitanti (0,6%). Il numero di residenti e' aumentato un  po' in tutte le regioni: rispetto all'anno precedente,  sottolinea l'Istituto di statistica, ''tutte le ripartizioni  presentano variazioni positive ed i maggiori incrementi si sono  verificati nelle regioni del Nord-est (+1,0%), del Nord-ovest e  del Centro (+0,6%)''. (red)
Dellai lancia il "modello Trentino" per l'Ulivo alle Europee
Lorenzo  Dellai (nella foto), dopo la conferma a presidente della provincia di Trento, spiega, in un'intervista a La Stampa ha spiegato le ragioni del successo  del centrosinistra e lancia per l'ulivo il "modello trentino".''Qui tutte le componenti della coalizione - ha detto Dellai - hanno fatto la loro parte, quindi questo successo è di tutti. Anche i Ds hanno avuto un buon risultato''. 
''E' un segnale - afferma - che spero venga  colto per la lista unitaria alle europee''. Quanto alle cause della sconfitta della Casa della Libertà, Dellai sottolinea che ''hanno sbagliato tutto. Sono venuti in visita 14 ministri a  mandare segnali contraddittori. Spero ritornino come turisti,  avranno apprezzato la bellezza delle nostre valli. Però Fini mi  deve spiegare: come mai il nostro voto conta 'zero' sul piano nazionale, quando lui e' stato in Trentino - Alto Adige due giorni  a chiudere la campagna elettorale per An?''. (red)
UE: fondi strutturali e nuovo organigramma Calre
Si allungano i tempi per la  chiusura ufficiale, da parte della Commissione europea, dei  conti sull'utilizzo dei fondi strutturali Ue della vecchia  programmazione 1994-1999. 
Bruxelles, infatti, ha detto Pierre-Jerome Henin  portavoce del commissario europeo alla politica regionale Michel  Barnier, ''al 31 marzo 2003, ultima data per la presentazione  delle fatture di pagamento da parte degli stati membri sui conti  1994-1999, ha ricevuto ben 2.000 dossier che ora i funzionari  stanno verificando''. 
Secondo le stime attuali, ha aggiunto il portavoce, rispetto  ai crediti iniziali attribuiti dall'Ue ad ogni paese  beneficiario ''i finanziamenti non effettivamente spesi dagli  stati membri potrebbero rappresentare il 3-4% dell'ammontare  globale di quei fondi, ossia circa 200 miliardi di lire''.
Solo alla fine dell'anno comunque, si sapra' con precisione  quanto ogni paese ha utilizzato rispetto ai fondi a  disposizione. I finanziamenti che, anche per semplice modifica  di un progetto, non sono stati utilizzati ''ritorneranno al  bilancio Ue''.
Intanto La Calre (Assemblee legislative regionali europee) ha confermato 
Riccardo Nencini (nella foto) alla presidenza anche per il prossimo anno. La  decisione e' stata presa, all' unanimità, nel corso dei lavori  che si  svolgono a Reggio Calabria. Sara' Attilio Fontana  (Lega Nord), presidente del Consiglio Regionale della Lombardia, il nuovo coordinatore nazionale dei presidenti delle Assemblee  legislative regionali. La nomina sarà ufficializzata a Milano il prossimo 24 novembre  in occasione della prossima conferenza nazionale. Fontana subentra a Riccardo Nencini, presidente del Consiglio  Regionale della Toscana che assumerà infatti l' incarico di presidente  del Congresso delle Regioni. (red)
 

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